di C. Penna
La storia è indecente, a tutti i livelli, ed in tutti i sensi.
È
indecente la storia dell’uomo, perchè è una storia per lo più fatta di
sopraffazioni, violenze, torture, guerre, schiavitù, sacrifici umani e di
animali, sfruttamento dell’uomo sull’uomo e sull’animale, sfruttamento ed abuso
dell’uomo sulla natura.
È indecente la storia che ci
raccontano nei libri di scuola e nei testi universitari perché tutta questa
indecenze, atrocità, oscenità, sono messe in secondo piano, nascoste
sotto la generica parola “guerra” o “conquista”, nascoste dietro la fredda
analisi della “ragion di stato” dei vari regnanti.
È
indecente ciò che ci insegnano anche perché viene dimenticata, o nel migliore
dei casi relegata ad una minuscola appendice, la storia di quelle civiltà
matriarcali dove presumibilmente (della storia antica si danno poche certezze) i
rapporti umani erano regolati su una base diversa.
D’altronde
quante persone uscendo dalla scuola o finendo il ciclo di studi universitari
sono a conoscenza dell’esistenza di culture pacifiche come quelle dei Nuer (Africa), degli Hunza (altipiani del
Pakistan), degli Hopi
(Nuovo Messico), popoli per i quali non hanno senso la logica del dominio
e della sopraffazione?
Il modo di
intendere la vita ed i rapporti sociali degli Indiani Hopi è semplicemente
fantastico, basti pensare che i giochi dei bambini non sono improntati alla
simulazione della lotta e della guerra, come avviene invece regolarmente da
noi.
La storia
è indecente per come viene raccontata: pensate solo a come viene raccontata nei libri di testo
quella lunga parte della storia (si parla di circa 1.000 anni) in cui gran parte
dei lavori erano eseguiti da schiavi, spesso trattati peggio delle
bestie. Mille anni di schiavismo e nei libri si parla di alleanze, di sovrani,
di monarchie, di strutture di governo, di edifici, di alimentazioni … e poi sì,
due o tre paginette sullo schiavismo, magari due paginette asettiche, prive di
commenti su quell’orrendo crimine contro l’umanità.
Altro che
due pagine ci vorrebbero, ma ci vorrebbero continue sottolineature ad ogni
pagina di quei libri di storia, per ricordare che sempre durante quei mille anni
il mondo si resse sul lavoro degli schiavi.
Pensate un
poco a come nei nostri orrendi libri di storia si parli delle città stato dell’antica Grecia
come di “fulgidi esempi di democrazia partecipativa” e di come certi
governanti ateniesi ci vengano presentati come esempi di grandi
statisti.
La realtà
è che mille uomini liberi in Atene potevano anche votare “democraticamente” su
come gestire la loro città-stato, ma nel frattempo centomila schiavi lavoravano
per loro curvando le schiene nei campi e accudivano alle case dei loro
padroni.
Poi di
tanto in tanto, questi uomini “democratici”, queste persone che si dovrebbero
denominare sfruttatori, per voglia di una maggiore potenza, ricchezza, o forse
solo per noia, o ancor meglio per il gusto del sangue e della violenza, o forse
perché burattini al soldo di ancora più orrendi burattinai, decidevano di
intraprendere delle guerre di conquista, per aggiungere sangue al sangue,
violenza alla violenza, brutalità alla brutalità, morte alla morte. In fondo
l’Atene di 2.500 anni fa era
democratica più o meno come gli Stati Uniti d’America ai nostri
giorni.
Ed è il
caso di riflettere (nessun libro di storia mai lo sottolinea) che queste persone
avevano già la proprietà di terre lavorate da schiavi, avevano già la servitù
personale, cosa avrebbero potuto desiderare di più? Eppure si innescavano
continuamente delle guerre: era solo la volontà di avere maggiore ricchezza?
Solo il desiderio maniacale del ricco di essere più ricco?
Solo il
desiderio folle e distorto di un ricco che pur di raddoppiare la propria
ricchezza e potenza è pronto a rischiare la propria posizione con una guerra?
Davvero gli uomini sono così stolti? Davvero i ricchi ed i potenti sono tutti
così avventati? Come mai ricchi di Sparta e ricchi di Atene non si sono messi
d’accordo per sfruttare in pace i loro schiavi e godersi i loro beni
materiali?
Non viene
il sospetto che ci sia
qualcos’altro che manovra dietro le quinte della
storia?
E Sparta, Sparta non vi
ricordate come fosse organizzata? Con gli uomini “liberi”, appartenenti alla
casta più alta, che venivano indottrinati sin da piccoli per diventare delle
spietate macchine da guerra, con in testa solo gli ideali della patria e della
spada, destinati sin da piccoli ad un futuro di sangue, morte, violenza,
distruzione, e quindi votati molto spesso ad una fine barbara, trucidati dalla
lama nemica.
A che pro
appartenere alla classe dei liberi allora, quale grande vantaggio? Certo, forse
gli schiavi spartani se la passavano peggio, anche perché venivano trattati
peggio che nelle altre città stato, ma quello che voglio sottolineare è che gli
uomini liberi di sparta, i maschi guerrieri, fossero manipolati, indottrinati, e
che alla fine conducessero una ben misera esistenza.
Forse
qualcuno che tirava le fila di tutto questo, qualcuno al vertice di una piramide
di comando e che in guerra non ci andava mai, poteva avere qualche guadagno da
tutto questo, ma che guadagno era poi? Quando una guerra con Atene si vinceva ed
una si perdeva, una si vinceva e l’altra si perdeva, perché insistere a fare
guerre, solo per stupidità?
Ci
vogliono davvero fare credere che l’uomo sia così stupido da non capire mai?
È possibile invece che il
guadagno di qualche manovratore non fosse di tipo economico ma di ben altro
tipo? Che qualcuno si divertisse a giocare con gli esseri umani per
godere nell’usarli come burattini, nel disporre dei loro destini come un dio (un
dio malvagio) nel vederli soffrire, nel vederli essere ridotti in schiavitù, nel
vederli combattere fra di loro, nel vederli morire in guerra nei campi di
battaglia?
Di sicuro
non voglio più sentire odi a “trecento valorosi” guerrieri spartani che
combatterono fino alla morte per la propria “patria” ovvero per il loro stato
fondato sullo sfruttamento della schiavitù e sull’esercizio della guerra e della
violenza; vorrei si dicesse di quei poveri ragazzi (sì, perché i migliori
guerrieri sono i maschi nel fiore degli anni, dai 20 ai 30 anni) che morirono
per una guerra senza senso a causa di un’ossessione inculcata nelle loro menti
sin da quando erano piccoli, che morirono per un’ideale disprezzabile, che
morirono di una morte atroce senza che ce ne fosse alcun bisogno.
Quando
chiedo ai miei alunni di dare un giudizio sulle città stato dell'antica Grecia
sento dire frasi di questo tenore : "é grazie alle città-stato che ci sono stati grandi
sviluppi nel pensiero, nella filosofia, quindi possiamo considerarla
un'esperienza storica positiva".
A questo
punto ricordo loro che Platone giustificava la schiavitù affermando che grazie
ad essa i membri della sua classe potevano (essendo liberi da altre occupazioni)
dedicarsi a tempo pieno allo studio della filosofia e delle altre branche del
sapere, ricordo che Platone non solo giustificò la schiavitù, ma anche
l'oligarchia, la struttura piramidale del potere, e che non disse mai una parola
contro la guerra. In genere dopo queste precisazioni la "democrazia" dell'antica
greca perde molto del suo antico fascino.
Pensate un
poco a come si svolgessero
le guerre della storia, in particolare pensate alla sorte che toccava ai
poli vinte, alle città conquistate, specie se dopo un lungo assedio. Qual’era la
ricompensa per gli uomini di un esercito antico dopo la vittoria? La possibilità
di depredare il popolo vinto, di razziare le sue ricchezze, di rubare le sue
scorte di cibo, di violentare le sue donne, di potere esercitare all’occasione
la violenza e la sopraffazione su uomini che sono alla loro mercé.
Queste
caratteristiche fondamentali di molte guerre antiche non sono ancora una volta
sottolineate dai libri di testo, altrimenti lo studente si formerebbe una
coscienza pacifista, altrimenti lo studente capirebbe quanto sia rivoltante ed
esecrabile la guerra. E invece no, sui libri si parla di sovrani e di alleanze,
di asettiche guerre, di costumi, usanze ed edifici, di arte e di commercio. In
realtà ad aprirmi gli occhi sulla storia antica e su come realmente fossero
condotte le guerre sono stati non i libri di storia, ma i molti romanzi storici
che ho letto, alcuni dei quali ricostruivano fedelmente le atrocità delle
guerre.
Sapete
come si combatte una guerra di assedio? Avete idea di quello che vuol dire
sopravvivere in una città assediata in cui settimana dopo settimana diminuiscono
le scorte di cibo, di acqua, e tutto intorno alla città vedete solo uomini
armati determinati a saccheggiare la città come bottino di guerra? Avete idea
che significhi morire di fame per non cedere al nemico, per non soffrire di una
fine peggiore, passati a fil di spada, torturati, violentati? Avete idea di cosa
significhi per una città essere conquistata dopo un lungo assedio, quando gli
assedianti incattiviti dopo un lungo guerreggiare riversano sulla popolazione
vinta tutto il loro furore represso, i loro istinti più bestiali? Sapete come
fosse frequente uccidere tutti maschi adulti ed utilizzare tutte le donne ed i
bambini come schiavi? Sapete come fosse frequente uccidere pure tutti i bambini
assediati? Sapete che dopo ogni assedio le donne venivano regolarmente
violentate? Sapete che spesso le donne violentate venissero dopo
uccise?
Questa è
la realtà della guerra antica, se la gente la conoscesse per davvero odierebbe
la guerra, se gli studenti la conoscessero davvero odierebbero la guerra. Se le persone di questo mondo non
odiano abbastanza la guerra è proprio perché i libri di testo delle scuole cono
fatti in modo che ciò non avvenga, perché qualcuno ha orientato, censurato,
filtrato le cose che debbono finire nelle menti degli
allievi.
Sapete
quanti Galli uccise Cesare nella sua campagna bellica? Un milione! Ah che grande
statista quel Cesare, che fece crocifiggere tutte le persone dell'esercito di
Spartaco che erano sopravvissute alla battaglia, un grand'uomo, e che
cuore!
Sapete
infine come nel Vecchio Testamento il Dio di Israele (che razza di Dio
nazionalistico è mai questo) inciti gli ebrei alla guerra contro i Cananei allo
scopo di depredarli della terra su cui vivono? Come Mosé (il sant’uomo!) inciti
allo sterminio dei Cananei, alla distruzione delle loro città, all’uccisione dei
loro uomini, alla violenza carnale sulle loro donne?
Non lo
sapevate? A scuola non ve l’hanno insegnato? Cominciate a sospettare il
perché?
Articolo pubblicato sul blog La Scienza Marcia e la Menzogna
Globale.
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