di Filippo Giannini
Siamo
veramente stufi di sentire, ad ogni occasione, sussiegosi maestri di
pensiero, mezzibusti televisivi, uomini politici, giornalisti, pseudo
storici, preti, insegnanti, sindacalisti, comici vari discettare sulla
“tragedia del Fascismo” che ha colpito l’Italia e che l’ha trascinata
alla guerra!
E
mai, mai nessuno che si periti di fare presenti anche le mille cose
buone che il Fascismo ha fatto e che gli valsero il consenso popolare e
l’ammirazione internazionale, quasi che questo non fosse stato una
realtà vissuta dagli italiani e documentata dai giornali internazionali
dell’epoca.
Ed
allora cerchiamo di analizzare cosa successe in quel periodo della
storia italiana e come il Fascismo ne fu il protagonista assoluto.
Quando
il Fascismo prese in mano le sorti dell’Italia, i bambini lavoravano a
9 anni di età e lo facevano anche nelle miniere e nelle filande.
La scuola obbligatoria per i fanciulli arrivava alla seconda elementare.
Le donne erano regolarmente licenziate quando restavano incinte.
Per i lavoratori non esisteva alcun orario di lavoro, ma tutto era all’arbitrio dei padroni.
Non
c’era per i lavoratori la previdenza sociale, la pensione,
l’assistenza malattia, i contratti di lavoro, il libretto di lavoro, gli
assegni famigliari, l’assicurazione infortuni, il dopolavoro.
Le
ferrovie erano scarse, gli acquedotti insufficienti, le zone paludose e
malariche erano estese a vaste parti del Paese, i beni culturali ed
artistici erano alla mercé della speculazione privata, non esisteva
alcuna possibilità per i figli dei lavoratori di fruire di cure
climatiche al mare o in montagna e la mafia spadroneggiava in Sicilia
beffando lo Stato e colludendo con la politica.
In
venti anni, di cui 5 di guerra e due della più grave crisi economica
mondiale che sconvolse tutti i Paesi industrializzati, il Fascismo
riuscì a trasformare l’Italia con una serie di leggi e di riforme
epocali che cambiarono radicalmente il panorama e gli equilibri sociali del Paese.
Ecco un elenco, sintetico ed incompleto, delle principali leggi e riforme che il Fascismo mise in atto:
Parchi
nazionali, Tutela del lavoro di donne e fanciulli, assistenza
ospedaliera per i poveri, Assicurazione invalidità e vecchiaia, riforma
della scuola( Gentile), Acquedotti
pugliese, del Monferrato, del Perugino, del Nisseno e del Velletrano,
Riduzione dell’orario di lavoro sin o a 40 ore settimanali, Opera
Balilla e colonie per i fanciulli, Opera nazionale Dopolavoro, Centrali
idroelettriche e rete ferroviaria, Reale accademia d’Italia, Bonifiche
integrali dell’Agro Pontino, dell’Emilia, della bassa Padana, di
Coltano, della Maremma Toscana, del Sele, della Sardegna e
colonizzazione del latifondo Siciliano, Attribuzione della facoltà
d’indagine alla polizia tributaria, Opera Nazionale Maternità ed
Infanzia, Assistenza agli illegittimi, abbandonati od esposti, Carta del
lavoro, Esenzioni tributarie per le famiglie numerose, Rete
autostradale, ferrovie e porti, Aree industriali, patti lateranensi,
INAIL, Libretto di lavoro, INPS, ECA, Assegni famigliari, casse
rurali ed artigiane, Case popolari, legge Bottai per la difesa dei
beni culturali, Riforma dei codici civile e penale, Legge urbanistica,
INAM, Lotta alla mafia, Socializzazione delle imprese.
Oggi, dopo 65 anni dalla caduta del Fascismo, la situazione sociale è regredita, i lavoratori contano di meno ed i padroni contano di più,
la disoccupazione, la precarietà e l’incertezza per il domani dominano
la vita quotidiana e costringono i giovani a vivere alla giornata senza
la possibilità di fare progetti per il loro futuro, senza la
possibilità di formarsi una famiglia e di avere dei figli.
La
mafia si è moltiplicata e si è sempre più inserita in ogni aspetto
della vita sociale con la complicità della politica che oramai è
organica ad essa.
Il prestigio nazionale non è mai stato così basso e così ridicolizzato nel contesto mondiale.
E’
vero, durante il Fascismo la libertà di espressione era limitata, ma a
questo proposito vogliamo fare un paio di osservazioni:
Non
ci pare che oggi la libertà di espressione porti a dei risultati così
positivi dato che nelle cose importanti ( vedi i referendum ) la
politica se ne frega del parere popolare e svillaneggia la sovranità
popolare facendo il contrario di quanto essa esprime mentre poi
manipola la pubblica opinione con il monopolio dei mezzi
d’informazione.
Non
ci pare che i regimi antifascisti di cui il comunismo era il
principale, abbiano mai espresso situazioni di assoluta libertà ed anzi
ci sembra che mentre durante il Fascismo non esistevano Gualg, questi
erano la norma nei Paesi comunisti.
Non
ci pare che nelle grandi democrazie come gli USA il parere del popolo
sia più determinante, per le scelte di politica generale delle lobby di
interessi, dei grandi gruppi finanziari e delle confraternite giudaico
massoniche.
Quanto
alla seconda guerra mondiale, essa fu progettata e voluta dalle
potenze plutocratiche che vedevano in pericolo il mondo capitalista a
causa delle nuove idee rivoluzionarie del fascismo che, superando
l’antitesi Capitale/lavoro del vecchio ed obsoleto marxismo, e
trasformando la lotta di classe in sinergia tra le classi, metteva in
crisi profonda tutto l’impianto su cui si reggeva il capitalismo basato
sul profitto e che aveva il denaro come fine anziché come mezzo.
Stupidaggini quelle della difesa della democrazia o quella della libertà di Danzica.
Stupidaggini
facilmente contestabili perché gli USA vennero in guerra in Europa
anche nel 1915 quando non era in pericolo la democrazia, ma lo erano i
suoi interessi strategici ed economici e
per quanto riguarda Danzica, il mondo non mosse un dito quando non
solo Danzica, ma tutta la Polonia fu inghiottita dall’URSS il che, per
coerenza, avrebbe meritato un’altra guerra contro Stalin…
Quanto
poi allo scandalizzarsi per la guerra, “ da che pulpito viene la
predica..” dato che i principali piangioni sono quei filocomunisti che
non hanno fatto neppure una piega quando il comunismo ha annesso mezza
Europa dell’est sulla punta delle baionette ed ha eliminato fisicamente
tutta la possibile opposizione e neppure quando il comunismo ha
scatenato le guerre in Tibet, in Korea, in Vietnam, in Cambogia ed in
Laos, ma si sono limitati ipocritamente a definire queste guerre
imperialiste come “Guerre di liberazione” dando così autonomamente ad
esse la patente di liceità e santità!
Sono
gli stessi comunisti che applaudirono alle repressioni sovietiche in
Polonia ed in Ungheria ed all’invasione della Cecoslovacchia senza il
minimo sussulto di umanità per chi moriva in nome della libertà.
E
sono quegli stessi comunisti che, egemoni al 95% nella resistenza, non
volevano portare in Italia la democrazia, ma volevano sostituire il
Fascismo con il comunismo di Stalin che invece a Febbraio del 1945 li fregò a Yalta concedendo che l’Italia entrasse sotto la sfera d’influenza degli USA.
Ricordiamo
qui, per inciso, che nell’Italia del Fascismo non c’erano né campi di
concentramento per i dissidenti, né filo spinato o Vopos pronti a
sparare per impedire agli italiani di scappare all’estero come invece
era nel “paradiso comunista”!
Ed
allora appare evidente quanto siano ipocriti, bugiardi ed in malafede
tutti coloro che piangono ancora oggi sulla “tragedia del Fascismo”
senza contestualizzare la storia e facendo finta che i nemici del
Fascismo fossero il bene assoluto…
A tutti loro un vaffa., di vero cuore!
http://rsicontinuitaideale.blogspot.it/2012/08/siamo-veramente-stufi-di-sentire-ad.html
http://rsicontinuitaideale.blogspot.it/2012/08/siamo-veramente-stufi-di-sentire-ad.html
Nessun commento:
Posta un commento