venerdì 26 agosto 2016

SACCO E VANZETTI E IL BIECO FEROCE DITTATORE MUSSOLINI


di Maurizio Barozzi

Sacco e Vanzetti due grandi lavoratori che emigrarono in America, non certo a elemosinare, ma mettendo al sevizio di quel paese le loro capacita' di operaio e di artigiano.
LE LORO IDEE E SENTIMENTI ANARCHICI GLI FANNO ONORE.
Purtroppo erano finiti nel mostro vivente, nel paese del capitalismo più rapace, violento e corrotto della storia e vennero così' implicati innocenti in una sporca faccenda.
Furono condannati a morte da infami rappresentati della giustizia americana e sotto impulsi politici criminali.
Contrariamente a quanto si pensa Mussolini, che ha sempre nutrito stima per molti anarchici e di alcuni romagnoli rimase sempre amico (a parte Berto Ricci splendida figura che, possiamo anche dire, coniugava l'anarchia con il fascismo), ha fatto di tutto e di più, nei limiti della delle implicazioni di Stato per poterli salvare.
Ma tutto questo è stato in parte volutamente celato dai nostri storici a libro paga antifascista, mentre invece è stato uno storico americano Philip Cannistraro (tra i massimi studiosi del fascismo) che ha scovato in Italia importanti documenti che confermano l' impegno personale del Duce che risale fin dal 1923.
Pubblicò anche un saggio sul "Journal of Modern History", la prestigiosa rivista della University of Chicago: ""Sacco e Vanzetti, Mussolini e gli anarchici"".
E noto che Mussolini intrattenne una corrispondenza sia con il console generale italiano a Boston, sia con l' ambasciatore italiano a Washington, Giacomo De Martino.
Il 12 maggio 1926 dopo che anche la Corte Suprema di Boston rigettava all'unanimità l'istanza di revisione del processo, De Martino informava Mussolini di un colloquio avuto con un alto ed autorevole funzionario del Dipartimento di Stato:
«Il quale mi ha detto che questione della grazia per Vanzetti e Sacco non concerne e non può concernere Governo Federale. Egli mi ha aggiunto che autorità giudiziaria del Massachusetts ha mantenuto processo rigorosamente sul terreno criminale accertando la piena colpevolezza degli imputati e escludendo qualsiasi riflesso di opinione politica, propaganda di carattere politico e le vistose sottoscrizioni raccolte in tutto il mondo servirono solo a lucro personale degli avvocati».
Una infame risposta nello stile dei banditi yankee.
Nonostante questo Mussolini , insistette in tutti i modi per sottrarre i due italiani all'esecuzione e infine il 9 aprile 1927, Benito Mussolini scrisse un telegramma a De Martino, per sollecitare l' intervento di Calvin Coolidge (Presidente americano): ""Faccia tutto il possibile per fare un passo presso il presidente degli Stati Uniti per conto di Sacco e Vanzetti"".
Ma lo stesso giorno, la Corte di Dedham fissava l'esecuzione di Sacco e Vanzetti per la settimana che avrebbe avuto inizio il 10 luglio 1927.
Il 2 giugno tuttavia, il Governatore Fuller, stimolato da un intervento dell'Arcivescovo di Boston e Primate d'America, Cardinale O' Connell, decideva di procedere personalmente ad un riesame del processo, nominava una commissione di tre persone per coadiuvarlo a tale scopo e rimandava l'esecuzione alla settimana avente inizio il 10 agosto.
Mussolini inviava quindi la seguente lettera all'Ambasciatore statunitense a Roma, Fletcher, di fatto chiedendone la grazie, nello steso interesse degli Stati Uniti:
«Non è il Capo del Governo Italiano che si rivolge a voi in questo momento, ma è un uomo che vi è sinceramente amico ed è non meno sinceramente amico del grande popolo degli Stati Uniti. Con questa lettera di carattere assolutamente confidenziale, mi permetto esprimervi la mia opinione sulle ultime fasi del caso Sacco-Vanzetti, perché voi, se lo potete o lo volete, trasmettiate a S.E. il Governatore Fuller a Boston. Al punto in cui sono arrivate le cose - dopo che i due detenuti hanno effettuato da sei giorni lo sciopero della fame - l'urgenza di una decisione è più che mai evidente. Tutto l'atteggiamento del Governatore Fuller, mi fa pensare che egli è favorevole alla commutazione della pena. Ebbene, il suo atto di umanità sarà tanto più nobile, quanto meno si sarà fatto attendere. D'altra parte non bisogna nascondersi che l'agitazione negli elementi di sinistra in tutto il mondo è andata - in questi ultimi tempi - intensificandosi, come è dimostrato dalle bombe lanciate a Buenos-Ayres contro l'edificio della Ford e la statua di Washington. Ora se l'atto di clemenza ritarda ancora, può dare l'impressione che l'Autorità Americana abbia ceduto alla pressione di questa attività sovversiva mondiale e questa impressione può nuocere al prestigio degli S.U. Io mi auguro che S.E. Fuller dia un esempio di umanità. Questo esempio, potrà luminosamente dimostrare la differenza dei metodi fra il bolscevismo e la grande repubblica americana, nonché far cadere dalle mani dei sovversivi un motivo di agitazione. Come ripeto a V.E. questa mia lettera è strettamente personale, ma E.V. è autorizzata a farne quell'uso discreto che riterrà più opportuno. Mi è grato di cogliere questa occasione, per esternarle Caro Ambasciatore, i sensi della mia cordiale amicizia». (Mussolini a Fletcher, Roma, s.d., ibidem)
Piero Melograni, storico e saggista italiano ebbe a sottolineare che era nota la vicinanza del giovane Mussolini agli ambienti anarchici. Per Melograni le lettere ritrovate da Philp Cannistaro sono documenti preziosi ma non sorprendono. "Mussolini" - aggiunge Melograni – "credo fosse seriamente convinto dell' innocenza dei due anarchici".
Il 6 agosto 1927 , Mussolini, dopo aver ricevuto un telegramma del padre di Nicola Sacco, Michele, che sollecitava il suo intervento, scriveva al Prefetto di Foggia, Siragusa, di comunicargli che:
"""Da molto tempo et assiduamente io mi sono occupato della posizione di Sacco e Vanzetti et che ho fatto tutto il possibile - compatibilmente colle regole internazionali - per salvarli dalla esecuzione""
Come sappiamo, per quel paese di criminali, tutto fu vano: Il 22 agosto Sacco e Vanzetti salivano sulla sedia elettrica.
Come sempre accade per gli USA, prima compiono i più efferati delitto e poi anni dopo, insulsamente fanno mea culpa. Così nel 1977 il governatore del Massachusetts Michael Dukakis assolverà i due anarchici italiani dal crimine a loro attribuito, profferendo con tutta la faccia da culo yankee:
« Io dichiaro che ogni stigma ed ogni onta vengano per sempre cancellati dai nomi di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti».
"E siano invece iscritti a onta e vergogna eterna degli Stati Uniti" aggiungo io.


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