22-7-1944
QUESTA LAPIDE RICORDA NEI SECOLI
IL GELIDO ECCIDIO PERPETRATO DAI TEDESCHI
IL 22 LUGLIO 1944
DI SESSANTA VITTIME, INERMI, VECCHI, INNOCENTI
PERFIDAMENTE SOLLECITATI A RIPARARE NELLA CATTEDRALE
PER RENDERE PIÙ RAPIDO E PIÙ SUPERBO IL MISFATTO.
NON NECESSITÀ DI GUERRA, MA PURA FEROCIA
PROPRIA DI UN ESERCITO IMPOTENTE ALLA VITTORIA
PERCHÈ NEMICO DI OGNI LIBERTÀ, SPINSE GLI ASSASSINI
A LANCIARE MICIDIALE GRANATA NEL TEMPIO MAGGIORE.
ITALIANI CHE LEGGETE, PERDONATE MA NON DIMENTICATE !
RICORDATE CHE SOLO NELLA PACE E NEL LAVORO
È L’ETERNA CIVILTÀ . IL COMUNE NEL X° ANNIVERSARIO
IL GELIDO ECCIDIO PERPETRATO DAI TEDESCHI
IL 22 LUGLIO 1944
DI SESSANTA VITTIME, INERMI, VECCHI, INNOCENTI
PERFIDAMENTE SOLLECITATI A RIPARARE NELLA CATTEDRALE
PER RENDERE PIÙ RAPIDO E PIÙ SUPERBO IL MISFATTO.
NON NECESSITÀ DI GUERRA, MA PURA FEROCIA
PROPRIA DI UN ESERCITO IMPOTENTE ALLA VITTORIA
PERCHÈ NEMICO DI OGNI LIBERTÀ, SPINSE GLI ASSASSINI
A LANCIARE MICIDIALE GRANATA NEL TEMPIO MAGGIORE.
ITALIANI CHE LEGGETE, PERDONATE MA NON DIMENTICATE !
RICORDATE CHE SOLO NELLA PACE E NEL LAVORO
È L’ETERNA CIVILTÀ . IL COMUNE NEL X° ANNIVERSARIO
(lapide che ricorda un bombardamento americano, attribuito ai tedeschi)
Questa lapide ricorda il bombardamento avvenuto a San Miniato il 27-7-1944.
L’unico piccolo difettuccio è che il bombardamento fu effettuato dagli alleati e non, come vi è scritto, dalle truppe tedesche.
E’ un piccolo particolare del tutto trascurabile. Infatti il vero obiettivo non è quello di ricordare le vittime, ma di aizzare e perpetuare nei secoli l’odio contro il Nazismo e il Fascismo.
Falso anche il numero. I morti furono 56 e non 60.
Falso anche il numero. I morti furono 56 e non 60.
Sul fatto, come descritto dalla lapide, i fratelli Taviani ne fecero un film (‘La strage di San Lorenzo‘).
Falso anche che le vittime siano state ammassate nella chiesa su ordine dei tedeschi.
In realtà fu il Vescovo che chiese ed ottenne dai tedeschi di farvi entrare le famiglie come si ricava dalle testimonianze, rese alla commissione di inchiesta del 1944, di don Guido Rossi («… a seguito delle richieste del Vescovo la folla entrò in chiesa») e di Armando Colombini («Successivamente il Vescovo disse che oltre ai bambini, alle donne aveva ottenuto il permesso di fare entrare in chiesa anche gli uomini»).
Ma naturalmente era molto più ‘produttivo‘ far credere che i ‘mostri tedeschi‘ avessero obbligato le vittime ad entrare in chiesa per poi uscire e ammazzarle con un colpo di cannone (perchè poi, se erano tanto malvagi, non li hanno ammazzati subito a colpi di mitraglia, Dio solo lo sa).
Dal che, se ancora ce ne fosse bisogno, si ha la conferma che per la sinistra ogni mezzo è buono, soprattutto la menzogna.
Meglio ancora se fissata su una lastra di pietra.
Meglio ancora se fissata su una lastra di pietra.
Sul fatto che il bombardamento sia opera degli americani non vi è alcun dubbio. Infatti al momento dell’attacco le truppe tedesche erano a ridosso della chiesa e risulta pertanto davvero poco credibile che loro commilitoni si divertissero a sparargli contro.
Nel 1997 fu fatta una perizia, Ecco il risultato:
E’ “americana” la verità sulla notte di San Lorenzo. Fu una granata degli “alleati” e non delle truppe tedesche ad entrare nel rosone del Duomo e a causare 56 vittime. …. «perizia» del tenente di fanteria americano Charles Jacobs. Il poverino per far quadrare il cerchio aveva dovuto inventarsi una granata tedesca assassina ed una innocua americana.
A riprova della sua buona fede (e della sua ignoranza) forniva anche il DNA della bomba statunitense: spoletta «Fuse P. D. M43».
Trattandosi di materia tecnica ci siamo rivolti a due generali, Sabino Malerba e Ignazio Spampinato e ad un colonnello, Massimo Cionci, tutti d’artiglieria, ma con specializzazioni diverse (balistica, esplosivi e munizionamento).
Il responso dei tre è stato unanime, quella «spoletta Fuse a percussione (P. D.) avente il numero di modello 43 non è mai esistita».
Inoltre, dice l’esperto di munizionamento, col. Cionci, «è impossibile che il proietto munito spoletta del tipo PD fosse un fumogeno». «La scritta punzonata sulla spoletta poteva essere soltanto “P. D. M48“»…..
Una volta smascherato l’imbroglio il Comune ha posto nel 1994, una stele sul prato antistante la chiesa nel 1994 con il seguente testo:
“A ricordo delle 55 (!) persone uccise dalla barbarie della guerra in questa cattedrale il 22 luglio 1944″
La storia completa la si può leggere al link seguente:
Nel 2004, Frosini, sindaco di San Miniato, non potendo più negare l’evidenza ha detto:
«Di queste nuove conclusioni l’amministrazione comunale di San Miniato prende atto e da essa trae ulteriori ragioni a proseguire nel proprio impegno di valorizzazione dell’apporto della Resistenza e dell’antifascismo nella costruzione della Repubblica Italiana».
Il «prendere atto» si tradurrà presto in fatti: Frosini farà rimuovere la lapide collocata dal Comune sulla facciata del suo palazzo nel lontano 1954 che sanciva la strage esclusivamente come «nazista».
Sarebbe interessante sapere se la lapide c’è ancora.
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