(Mi scuso con il
napoletano verace: ma il senso si capisce)
di Filippo Giannini
Come anticipo vorrei ricordare che Gianni
Alemanno fu uno degli artefici dell’operazione di Fiuggi, operazione che ha
portato a riappendere per i piedi il corpo di quell’uomo a Piazzale
Loreto.
Ecco allora la storia del fiuggino.
Ai
funerali di Giorgio Almirante e di Pino Romualdi un ben noto ometto pose solennemente la mano sul
feretro del segretario del Msi e assicurò che sarebbe stato l’artefice del Fascismo del 2000. Io
rimasi positivamente colpito da quel giuramento e, dato che sono un bischero, credetti a quel gesto tanto
solenne.
Passarono
alcuni anni e le cose cambiarono radicalmente e, probabilmente a suon di
dollaroni, fino a giungere al gennaio del 1995.
Non è cosa
nuova che l’operazione condotta a Fiuggi, in quel mese e in quell’anno, ha
prodotto in me (e certamente in molti amici lettori) un forte sconcerto e
disgusto, l’uno e l’altro perdurano nel tempo.
E’ amaro
constatare che nel nostro popolo si annida, da secoli, il seme del tradimento.
Non nascondo che “quel giorno” mi
sarei aspettato, dopo la lettura delle “Tesi Programmatiche”, quale
anticipo per lo spegnimento della “Fiamma” e la nascita del “Giuda”,
mi sarei aspettato, ripeto, un rifiuto generale all’operazione finiana. Questo
non avvenne. La maggioranza, a parte un piccolo drappello, dette seguito alla
nascita della “cosa AN”.
“Quel
giorno”, fatte le dovute proporzioni,
fu compiuto un tradimento che ricorda quello dell’8 settembre ’43:
allora Badoglio e i suoi si consegnarono ai nemici; nel gennaio ’95 Fini e i
suoi trasferirono un partito che, nel bene e nel male aveva una precisa
collocazione, nel campo dei tradizionali nemici.
E i “Giuda”
perseverano nel loro intento.
Pochi giorni fa
uno dei cervelloni di questo disgraziato Paese ha osservato che in Italia c’è
un burattinaio e ci sono dei burattini. Per la verità io vedo solo burattini e
se c’è un burattinaio, questi alloggia oltre oceano. Ciò è tanto vero che non appena
“qualcuno che conta” afferma che Mussolini non fece uccidere nessuno, i
burattini insorgono, ligi al vecchio – ma sempre rigorosamente osservato – “Trattato
di Pace” del 1948 che imponeva, e tutt’ora impone, le più rigide sanzioni
contro il sorgere di un nuovo Fascismo e delle sue idee.
Come i lettori
hanno potuto osservare, i burattini (tutti) sono insorti confermando, una volta
di più, il timore che “quell’uomo” incute a questa masnada di disonesti
e incapaci. I “tarantolati” sono consci che se il popolo tutto
conoscesse la verità sulla nostra recente storia, probabilmente le loro fortune
avrebbero, finalmente, fine. Ovviamente i più accaniti sono, come al solito,
gli ex “epigoni” di Stalin, ma non meno feroci sono proprio gli ex “discendenti”
di Mussolini e fra questi spicca un certo Alemanno che, ancora unto
dell’acqua di Fiuggi, ha sentenziato: . E no, caro
Alemanno, forse nel crogiolo dorato della “casa delle libertà”, dove hai
fondato le tue fortune materiali, esiste una condanna del genere,
ma sino a pochi anni fa la pensavi in modo completamente diverso. Non sarai un
Pico della Mirandola e, allora provo a rammentarlo.
Giovanni
Alemanno aveva iniziato la sua attività politica dal 1971 in seno al Movimento
Sociale Italiano (partito notoriamente fascista) emergendo come attivista
convinto e convincete. Dal 1972 al 1976 è stato dirigente della corporazione
studentesca del Fronte della Gioventù (i nuovi “Giovani Fascisti”). Dal
1976 al 1981 ha ricoperto l’incarico di dirigente provinciale del Fronte della
Gioventù di Roma e di dirigente federale del MSI per la politica scolastica.
Sempre in seno al “partito notoriamente fascista” ha svolto una intensa
attività politica, passando dalla carica di segretario provinciale del FdG
(1982) a dirigente dell’Esecutivo nazional giovanile, per poi fare parte del
Comitato Centrale del MSI (1984). Nel 1988 venne eletto Segretario
Nazionale del Fronte della Gioventù,
succedendo al Segretario del Partito Gianfranco Fini.
Ma ora viene il
bello: il suo antiamericanismo (di allora) lo portò ad organizzare, il 28
maggio 1989 a Nettuno, una drammatica manifestazione con i giovani del FdG:
manifestazione che riuscì a bloccare il corteo del Presidente americano Bush
(padre) per protestare contro la celebrazione
della occupazione alleata del
1945. La durissima reazione delle Forze dell’Ordine causò il ferimento e
l’arresto di Alemanno e di numerosi altri militanti, provocando in tutta Italia
manifestazioni di solidarietà da parte del mondo giovanile e dei reduci della Repubblica Sociale
Italiana.
Insomma una
bella carriera in “camicia nera”. Come si vede, il bagno nell’acqua di
Fiuggi era lontano e Alemanno, con i “camerati” Maceratini, Fini,
Bontempo e tanti e tanti altri ancora, erano intenti a cantare “Giovinezza”,
ad esaltare Mussolini e il Fascismo; e non fantasticavano stupide, ignobili e
antistoriche “condanne” che servono solo a tenere in vita uno Stato che
non c’è, se non quello dei corrotti e dei corruttori.
Poi
l’illuminazione “sulla strada di Fiuggi”, e come per incanto, non più “Giovinezza”,
ma “Stars and Strips”, mai più il
saluto romano, ma una “condanna senza appello” di Mussolini e del
Fascismo, non più socializzazione, ma libero mercato.
E allora: o
Alemanno e i suoi ex “camerati” erano imbecilli prima di Fiuggi, o sono
imbecilli oggi. Questo se sono in buona fede e in perfetta onestà. Oppure
Alemanno e “camerati” hanno furbescamente sfruttato la credulità di
coloro ( e fra questi c’è anche il bischero che scrive queste note) che hanno
creduto nelle idee innovatrici del Duce del Fascismo facendone il trampolino di
lancio per sedersi sulle poltrone dorate del benessere materiale.
E’ questo il
trionfo della materia sullo spirito, delle Banche sul pensiero, del piacere sul
dovere, dell’ipocrisia sulla lealtà, di Giuda su Cristo, o, sempre parafrasando
Appelius, l’apoteosi definitiva, e senza altre speranze, dell’oro sul sangue?
In ogni caso: (Benito
Mussolini).
E il traditore
non deve essere premiato, ma disprezzato e punito.
E allora, per tornare a bomba, come si usa dire, amici che mi chiedete come
la penso, la risposta è semplicissima: nessuna preferenza al traditore. Oltretutto
chi ha tradito non può essere premiato, addirittura, da chi ha subito il
tradimento.
P.S. Mi
permettete un consiglio da un romano de
Roma? Domani al ballottaggio, tutti al mare, anche se diluviasse!
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