Argomentazioni di principio e dottrinali sulla
inconciliabilità fra
la massoneria ed il cattolicesimo, enunciate da un ex massone([1])
di
Ubaldo
Sterlicchio
Il brano che segue è stato
assemblato, a cura di Ubaldo Sterlicchio,
traendo liberamente gli argomenti dalle seguenti pubblicazioni:
- Maurice Caillet, “Ero
massone. La mia conversione dalla massoneria alla fede”, Piemme, Milano, 2010;
- Bruno Lima, “Due Sicilie
1860. L’invasione”, Fede & Cultura, Verona, 2008.
La mia esperienza e le mie
letture [chi parla è l’ex massone convertitosi al cattolicesimo, Maurice
Caillet, n.d.r.] mi hanno portato alla conclusione formale che, secondo logica,
non si può essere sia un buon cattolico che un vero massone, quali che siano le
obbedienze, ed è per me una grande sofferenza sapere che molti laici e qualche
ecclesiastico si sono lasciati sedurre dalle sirene massoniche.
Il caso più probante è
stato quello dell’Abate Jean-Claude Desbrosse che, nel dicembre 1999, fece annunciare
il suo decesso nella rubrica di necrologi del grande quotidiano nazionale «Le
Figaro» con tutti i suoi titoli massonici della Grande Loggia Nazionale
Francese. La cosa più sorprendente è che egli faceva precisare che era entrato
in massoneria «in virtù di un’autorizzazione accordata nel 1980 dall’autorità
ecclesiastica» e faceva annunciare «il suo ritorno all’Oriente Eterno» (il
soggiorno dei massoni deceduti).
Ufficialmente, la
massoneria è un’associazione filosofica e filantropica, che nella sua forma
«speculativa» è comparsa agli inizi del XVIII secolo. Le obbedienze sono
federazioni di logge. Si ritiene che il numero dei massoni, in Francia, si
aggiri sui 140.000, ovvero lo 0,2% della popolazione.
In tutte le obbedienze
esistono almeno tre strutture parallele di natura differente.
Squadra e compasso massonici
Una struttura che si può
qualificare come democratica, che raggruppa le officine o logge blu o di
San Giovanni e gestisce i primi tre gradi: Apprendista, Compagno,
Maestro. Gli Ufficiali e il Venerabile che dirigono i lavori della
loggia, i delegati al Convento, i membri del Consiglio dell’Ordine, il Grande
Maestro e i suoi assistenti (che dirigono l’obbedienza) sono eletti e non
rieleggibili per più di due o tre anni. Queste logge di base sono dichiarate
associazioni, secondo la legge [francese, n.d.r.] del 1901, presso le
prefetture, e le obbedienze sono spesso il prima pagina sui settimanali, con
foto del Gran Maestro inclusa, come se non ci fossero segreti. A questo livello
vi sono una Costituzione, degli statuti e persino una giustizia massonica, di
cui si potrebbe criticare l’esistenza stessa, ma che è incaricata di gestire i
conflitti tra massoni.
Una seconda struttura, iniziatica,
è molto meno conosciuta, quando non ignorata, dai «profani», cioè da coloro che
non sono «iniziati», in particolare dai poteri pubblici... e stranamente anche
da certi iniziati! Si tratta delle officine di perfezionamento, racchiuse in
quattro livelli blindati, da 4° al 33° grado secondo certi riti (Rito Scozzese
Antico Accettato, nel quale sono stato iniziato io), 25, 6 o 7 secondo altri
riti, senza comunicazione tra le officine superiori e quelle inferiori. Il
reclutamento per il passaggio da un livello all’altro avviene per cooptazione e
la gestione di questa piramide è assicurata da un collegio di grandi iniziati,
sconosciuti ai massoni di base e ancora di più alla stampa, e presieduta da un
Grande Comandante eletto a vita. Segnaliamo questa affermazione in luglio 1889
di un Grande Comandante americano, Albert Pike, citato da Lozach’meur nel
saggio I figli della vedova: «Lucifero, il Dio della Luce e del Bene,
lotta per l’umanità contro Adonaï, il Dio dell’Oscurità e del Male» (I figli
della vedova sono i massoni orfani d’Hiram).
Più discreto, Oswald Wirth,
grande iniziato e iniziatore, scriveva nel Libro del Compagno: «Il
serpente, iniziatore della disobbedienza, dell’insubordinazione e della
rivolta, fu maledetto dagli antichi teocrati, mentre era in onore tra gli
iniziati». E molto si è scritto del carattere mimetico, se non blasfemo, della
cena che costituisce l’iniziazione al 18° grado a cui anch’io partecipai. Gli
iniziati di grado superiore si riuniscono nella camera alta, ma assistono anche
alle riunioni di base, con ornamenti e grembiule da Maestro, sebbene i massoni
dei primi tre gradi ne ignorino, salvo eccezioni, le qualità e non sospettino
che i loro fatti e gesti siano oggetto di una valutazione in vista di un
«aumento di salario», un’iniziazione ai gradi superiori.
La terza struttura non ha
neppure statuto ufficiale nelle obbedienze e alcuni Grandi Maestri hanno
tentato invano di farla scomparire. Si tratta delle fratellanze, che
raggruppano massoni a seconda della loro professione o dei loro interessi; cosa
che spiana la strada, secondo un Grande Maestro di un tempo, Alain Bauer, a
ogni sorta di compromessi e corruzioni, tanto più che vi si ritrovano massoni
appartenenti ad obbedienze differenti che, pubblicamente, non esitano a
lanciarsi anatemi, come quello di essere una «massoneria irregolare»: è
questo il caso, in Francia, della Grande Loggia Nazionale francese che condanna
indistintamente il Grande Oriente di Francia, la Grande Loggia di
Francia, il Diritto Umano (misto) e la Grande Loggia Femminile, mentre si riscontra
l’appartenenza di alcuni dei suoi membri alle fratellanze organizzate da quelle
stesse obbedienze. Esiste persino, in Francia, una fratellanza, Gli Amici di
Cambacérès, che raggruppa massoni gay o lesbiche. Numerosi scandali hanno
macchiato la reputazione di queste fratellanze, al punto che alcuni massoni,
disgustati, hanno creato un sito per denunciarli sul web (www.hiram.be). Il più
noto di questi scandali è stato oggetto del processo Elf-Aquitaine, in cui
quasi tutti i protagonisti erano massoni e sono finiti in carcere.
Interno di una loggia massonica
Infine, sette maestri
possono costituire una loggia «selvaggia» che non deve rendere conto a
nessuno e dove si pratica spesso la magia: io sono stato invitato a far parte
di una di esse, senza che la cosa si concretizzasse. Esistono anche alcuni club
squisitamente massonici, come i «Club dei cinquanta», cinquanta tra i massoni
più influenti di ogni grande città della Francia, che si riuniscono nei
migliori ristoranti e non più in loggia. Non dimentichiamo i «massoni
dormienti», che si sono messi in congedo lasciando la loro loggia, ma che
continuano a portare nel loro ambiente professionale o politico i principi
massonici e che continuano a restare nelle reti e le fratellanze.
Mentre tutti conoscono San
Pietro, primo Vescovo di Roma a cui Gesù ha affidato la sua Chiesa, le origini
della massoneria speculativa sono controverse; tuttavia, molti storici
riconoscono che è nata dalla trasformazione e dalla fusione di quattro logge
della massoneria operativa (costruttori di cattedrali) a Londra nel 1717, sotto
l’impulso di due pastori: Anderson, presbiteriano, e Désaguliers, anglicano,
influenzati segretamente da Isaac Newton, fisico celebre, ma noto eretico,
dedito alla pratica della magia e ammiratore del divino Nostradamus... e dei
filosofi detti dei Lumi, cosa quanto meno contraddittoria.
Del resto, le Costituzioni
fondanti, dette di Anderson (1723), menzionano Dio una sola volta, e nel titolo
di un capitolo, ma mai la
Santa Trinità, il peccato, la salvezza, la Resurrezione,
l’Ascensione, né la Pentecoste,
l’avvento dello Spirito Santo. In Francia, la massoneria appare dal 1725, in particolare a
Bordeaux con il filosofo Montesquieu, e i suoi membri, nobili, grandi borghesi
o addirittura ecclesiastici, sono gallicani, cioè opposti alla preminenza del
Vescovo di Roma, il Papa, sugli altri vescovi. Ne è prova il fatto che la prima
condanna di Clemente XII contro la massoneria, risalente al 1738, non fu mai
applicata in Francia.
In ogni caso la massoneria,
che sia operativa o speculativa, è una risorgenza della Gnosi, eresia già condannata
da Sant’Ireneo nel II secolo. La
Gnosi tenta sempre di corrompere la vera Fede cristiana
introducendo filosofie e simboli pagani.
L’obiettivo storico della massoneria è
quello di realizzare il Nuovo Ordine Mondiale
Il cristianesimo è fondato
sul kerygma, l’annuncio da parte dei testimoni oculari, tra cui
l’apostolo San Giovanni, della morte e della resurrezione di Gesù per la nostra
salvezza.
I fondamenti della
massoneria, invece, sono favole e miti, tra cui il mito centrale d’Hiram,
architetto del Tempio di Salomone che sarebbe stato assassinato da tre cattivi
compagni, così come la sedicente trasmissione da parte di San Giovanni di un
insegnamento segreto di Gesù agli ordini iniziatici successivi, passando attraverso
i Templari... tralasciando il fatto che tra gli apostoli e la fondazione
dell’Ordine del Tempio è trascorso circa un millennio.
Per di più, Gesù stesso ha
detto davanti al Sinedrio: «Ho parlato apertamente al mondo, ho sempre insegnato
nelle sinagoghe e nel Tempio... e non ho detto nulla in segreto» (Giovanni 18,
20). Ed è altrettanto inverosimile l’ipotesi di una trasmissione di riti
iniziatici dall’antichità egiziana fino ai moderni massoni, formulata dal
massone, e talentuoso romanziere, Christian Jacq.
Per quanto riguarda i
principi, sono anch’essi opposti. Il cristianesimo è una religione rivelata da
Dio stesso, dapprima a Mosé, poi in e da Gesù, il Messia. Comporta un certo numero
di verità rivelate o dogmi inclusi nel Credo, che un cattolico ben formato e
convinto non può contestare senza rinnegare la propria fede. La massoneria,
considerando l’insieme delle obbedienze, predica una filosofia umanista,
preoccupata prima di tutto dell’Uomo e consacrata alla ricerca della Verità,
affermandone nello stesso tempo l’inaccessibilità. La massoneria rigetta
ogni dogma e sostiene il relativismo. Il suo relativismo religioso mette
tutte le religioni sullo stesso piano, mentre essa si erge al di sopra di
queste, dal 1723, come «centro d’unione» nelle Costituzioni di Anderson. Ne
deriva il relativismo morale; per la massoneria nessuna regola morale ha
origine divina e non è dunque definitiva, intangibile: la sua morale evolve
in base all’accordo, al consenso delle società, come è proprio anche del
naturalismo denunciato da Papa Leone XIII che, bollando la massoneria come
setta, definisce così questo atteggiamento filosofico: «In tutte le cose, la
natura o la ragione umana deve essere padrona e sovrana».
Il senatore Caillavet, noto
massone e tenace partigiano dell’eutanasia attiva, ha scritto: «Non c’è morale universale
con base divina; dato che la morale è essenzialmente contingente, essa evolve;
la morale non è trascendentale. Ciò che è vero oggi sarà falso domani».
In altre parole,
considerando le obbedienze nel loro insieme, è l’indipendenza dell’Uomo di
fronte a Dio: è la città terrestre di Sant’Agostino: «L’amore di sé fino al
disprezzo di Dio».
È anche il rifiuto di
qualsiasi fenomeno soprannaturale: teofanie, apparizioni, miracoli.
Nella Chiesa Cattolica, gli
insegnamenti sono accessibili a tutti: Catechismo della Chiesa Cattolica,
resoconti dei Concili, Encicliche destinate in principio ai Vescovi, e tuttavia
divulgate urbi et orbi.
Nella massoneria, agli
iniziati, in base al loro grado, è impartita una formazione esoterica, segreta,
la quale dovrebbe via via rivelare i misteri che terrebbero nascosti i
dignitari di quella religione esoterica rappresentata dalla Chiesa Apostolica e
Romana. Ci si domanda allora perché le chiese ortodosse e protestanti dovrebbero
tenere nascosti gli stessi misteri, dato che hanno a lungo combattuto la Chiesa Cattolica.
Tutti i rituali fanno baluginare davanti agli occhi degli iniziati la
conoscenza di una sedicente Tradizione Primordiale preistorica e di una Luce
che, nel migliore dei casi, è quella di una miglior conoscenza di sé da parte
dell’ini-ziato, attraverso quella sorta di psicodramma rappresentato
dall’iniziazione, ma in nessun caso è quella della Trasfigurazione di Gesù al
monte Tabor o quella dei santi trasfigurati, come San Serafino di Sarov, venerato
dalla Chiesa Ortodossa.
Per un cristiano, Dio è
un’entità personale, tre persone in una, un Dio-persona, che intrattiene una
relazione d’amore con la creatura umana: i teologi qualificano questa concezione
come teismo.([2]) Per un
massone il concetto di Dio è particolare, quando viene menzionato nelle
obbedienze dette spiritualiste. Al più, è il Grande Architetto dell’Universo,
un Dio astratto che è solamente il «Creatore-Maestro-orologiaio», come lo designa
il pastore Désaguliers, uno dei fondatori della massoneria speculativa, e, più
tardi, il celebre Voltaire, iniziato in tarda età: per i teologi si tratta di deismo,([3]) in opposizione
ad teismo delle religioni monoteiste. Questo Grande Architetto è pregato, se
così posso dire, di non intervenire negli affari degli uomini e non è neppure
citato nelle Costituzioni di Anderson.
Per quel che riguarda
l’escatologia, il fine ultimo, nel cristianesimo è la Vita Eterna, accordata
attraverso la Grazia,
in un’adorazione e una lode senza fine, in un amoroso faccia a faccia con il
Signore. Abbiamo visto, trattando dell’abate Desbrosse, che nella massoneria è
«il passaggio all’Oriente Eterno» che sfugge, così come il Grande Architetto, a
qualunque definizione o descrizione, eccezion fatta per il rispetto degli
iniziati nei confronti dei loro defunti, vicino allo Sheol degli Ebrei.
La salvezza per il
cristiano consiste nell’intraprendere il cammino verso la santità, attraverso la Grazia di Dio e i
Sacramenti, nell’imitazione di Gesù Cristo, l’umiltà e la carità, in vista
dell’entrata nel Regno di Dio. Al contrario, non si parla di salvezza nella
massoneria, se non di quella terrena: è l’elitarismo delle iniziazioni per
gradi, benché le si possano ricollegare all’animismo secondo René Guenon,
grande iniziato, e Mircea Eliade, insigne esperto di religioni. E neppure la
ricerca di un «bene» è mai menzionata... poiché la morale evolve nella sincerità,
che, come tutti sanno, non è sinonimo di verità. Il massone è un self-made
man, cioè qualcuno che si realizza da solo e con l’aiuto dei fratelli, ma
senza la Grazia Divina:
questo ricorda il pelagianesimo combattuto a suo tempo da Sant’Agostino.
Per il cattolico s’impone
il rispetto dei credenti delle altre religioni, all’insegna della tolleranza
dovuta alle persone che non sono state ancora illuminate dallo Spirito Santo,
ma anche della preservazione gelosa della dottrina della Chiesa, trasmessa agli
Apostoli e ai loro successori: è il vero spirito degli incontri di Assisi,
inaugurati nel 1986 da Giovanni Paolo II. Nella massoneria, il rapporto con le
religioni è molto ambiguo. In linea di principio, i massoni esprimono con
decisione una generale tolleranza nei confronti di tutte le credenze e le
filosofie, manifestando tuttavia un gusto pronunciato per il sincretismo, cioè
per la fusione poco coerente di dottrine spirituali differenti: è l’eterna
Gnosi, il sovvertimento della vera fede, l’impoverimento del sale della terra.
Dall’altra, la vita nelle logge, che per quindici anni è stata la mia, dimostra
particolare animosità nei confronti dell’autorità papale e dei dogmi della
Chiesa Cattolica.
Il rapporto con il corpo e
con il piacere pone più che mai all’opposto cattolici e massoni. Senza alcun
puritanesimo, messi a parte Catari e Giansenisti, il cattolicesimo insegna che
il corpo e i sensi devono restare sottomessi alla coscienza e alla legge
morale, e subordinati all’amore vero e durevole. Questo suppone una certa
padronanza di sé e un rispetto assoluto della vita. Da tempo, i massoni
rivendicano, e hanno ottenuto in Francia, la libertà totale tra adulti
consenzienti. Questa valorizzazione del piacere, questo edonismo, hanno portato
la massoneria a preparare e promuovere in Francia tutte le leggi che
favoriscono il libertinaggio sessuale, il divorzio senza colpa,
la contraccezione chimica e meccanica, l’aborto (IGV), il famoso
PACS, patto civile di solidarietà (l’unione civile etero e omosessuale),
le manipolazioni degli embrioni e, a breve, la depenalizzazione delle
droghe leggere, così come la legalizzazione dell’eutanasia attiva: «È
l’intero concetto di famiglia che si sta ribaltando», come prevede il dottor
Pierre Simon, già Gran Maestro della Grande Loggia di Francia, nel suo libro De
la vie avant toute autre chose, apparso nel 1979 (Ed. Mazarine) che fu ritirato
dalle librerie su ordine delle autorità massoniche dell’epoca.
Bisogna ancora opporre il carattere universale della
religione cattolica, che spera nella conversione e nella salvezza di tutti gli
uomini, e l’universalismo massonico che aspira al governo del mondo -
attraverso i suoi iniziati, ovviamente -, progetto sostenuto in forma
sotterranea da parecchie organizzazioni internazionali pilotate da massoni:
Trilaterale, Bilderberg, Bnai-Brith.([4])
Simbologia della Commissione Trilaterale
Il cattolico non deve
lasciarsi sedurre o ingannare dagli ideali massonici: essi non hanno lo stesso
significato nello spirito di un cristiano e di un massone.
L’attuale premier italiano, Mario Monti
La libertà per un cristiano
è un mezzo, uno strumento accordato da Dio all’Uomo per andare verso
il bene e l’amore, l’uno e l’altro definiti dagli insegnamenti evangelici, che
danno sostanza ai Dieci Comandamenti. Per un massone, è uno scopo senza un
fine, che deve abbattere tutti i tabù e i divieti della tradizione morale
ebraico-cristiana. Monsignor Ratzinger, nel 1992, all’Accademia delle Scienze
Morali e Politiche di Francia, ha detto: «Una libertà il cui unico contenuto
consistesse nella possibilità di soddisfare i propri bisogni non sarebbe una
libertà umana: resterebbe nell’ambito del mondo animale».
Il pentalfa satanico-massonico
L’uguaglianza per i
cristiani discende dal fatto di essere tutti figli dello stesso Padre, e
fratelli e sorelle di Gesù. Per un massone è una mera affermazione di principi,
un’illusione, dato che distingue profani e iniziati e, tra l’altro, divide
anche gli stessi massoni in differenti gradi, 33 in certi riti... Per non
parlare della separazione tra gli uomini e le donne nelle principali
obbedienze, regolari o irregolari.
La fraternità
cristiana è universale e si esprime da secoli attraverso numerose organizzazioni
caritatevoli e umanitarie nell’intero pianeta. Quella dei massoni si limita o
si concentra sul cerchio ristretto degli iniziati e della loro famiglia. Non si
possono paragonare l’una all’altra.
Brevi
cenni storici
La massoneria nacque a
Londra nel 1717, esattamente nel bicentenario della riforma di Lutero e, subito
dopo la sua costituzione, ebbe inizio una lunghissima serie di interventi
magisteriali e scomuniche (circa 600) dei Romani Pontefici contro di essa,
senza contare i documenti di condanna del magistero episcopale. La prima
condanna dell’appartenenza dei cattolici alla massoneria è quella emessa da
Clemente XII con la
Costituzione Apostolica «In eminenti apostolatus specula» del
28 aprile 1738. Da allora numerosi papi hanno confermato tale punto di vista.
Seguirono, fra i più importanti di questi solenni pronunciamenti, la Costituzione Apostolica
«Providas Romanorum Pontificum» del 18 maggio 1751, emessa da Benedetto XIV; la Costituzione Apostolica
«Ecclesiam a Jesu Christo» del 13 settembre 1821, emessa da Pio VII; la Costituzione Apostolica
«Quo graviora» del 13 marzo 1825, emessa da Leone XII; l’Enciclica «Exortae in
ista», emanata da Pio IX il 29 aprile 1876; l’Enciclica «Humanum genus»,
emanata da Leone XIII il 20 aprile 1884.
La scomunica della
massoneria venne codificata nel Codice di Diritto Canonico (Codex Iuris
Canonici) pio-benedettino (opera dei Papi Pio X e Benedetto XV), promulgato nel
1917.
Il canone 2335 del C.I.C.
pio-benedettino recita: «Nomen dantes sectae massonicae aliisve eiusdem generis
associationibus quae contra Ecclesiam vel legitimas civiles potestas
machinantur, contrahunt ipso facto excommunicationem Sedi Apostolicae
simpliciter reservatam», così tradotto: «Coloro che aderiscono alla setta
massonica o ad altre associazioni della stessa natura che tramano contro la Chiesa od i legittimi
poteri civili, incorrono all’istante nella scomunica di stretta competenza
della Sede Apostolica».
La scomunica della
massoneria di cui al canone 2335 venne confermata dall’art. 247 delle
Costituzioni Sinodali promulgate nel 1960 dal primo Sinodo Romano voluto da
papa Giovanni XXIII.
A seguito del Concilio
Vaticano II e del nuovo Codice di Diritto Canonico promulgato nel 1983, alcune
obbedienze spiritualistiche o sedicenti «cristiche» hanno addotto come pretesto
il fatto che tale Codice non condannava espressamente la massoneria, per
giustificare la loro doppia appartenenza (a quest’ultima e alla Chiesa).
Infatti, sullo stesso argomento il C.I.C. del 1983 al canone 1374 afferma: «Chi
si iscrive ad un’associazione che trama contro la Chiesa, sia punito con
giusta pena; chi poi promuove o dirige una tale associazione, sia punito con
l’interdetto».
Tuttavia, sebbene nel nuovo
Codice la massoneria non sia espressamente menzionata, la Congregazione per la Dottrina della Fede, in
materia di un’eventuale appartenenza di cattolici ad associazioni massoniche,
il 17 febbraio 1981 aveva già dichiarato che:
«1) non è stata modificata
in alcun modo l’attuale disciplina canonica che rimane in tutto il suo vigore;
2) non è quindi stata
abrogata la scomunica né le altre pene previste...».
In tale documento si fa
riferimento ad una precedente lettera concernente l’interpretazione del canone 2335 C.I.C., che la stessa
Congregazione aveva inviato in forma riservata ad alcune Conferenze Episcopali.
Il 26 novembre 1983 la
medesima Congregazione per la
Dottrina della Fede, sotto la presidenza del Cardinale
Prefetto Joseph Ratzinger, ha emesso una nuova Dichiarazione sulla massoneria,
con la specifica approvazione del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II,
costituendo pertanto una interpretazio autentica del canone 1374 del
C.I.C. ’83. Il documento in questione, dopo aver chiarito che la non espressa
menzione della massoneria nel nuovo Codice dipende solo da un criterio
redazionale, conferma che «il giudizio negativo della Chiesa per le
associazioni massoniche resta invariato, perché i loro principi sono sempre
stati considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa» ed afferma:
«...perciò l’iscrizione a esse rimane proibita. I fedeli che appartengono
alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono
accedere alla Santa Comunione. Le autorità ecclesiastiche locali (i
Vescovi) non hanno competenza per pronunciarsi sulla natura delle associazioni
massoniche con un giudizio che implicherebbe una deroga a quanto affermato
sopra...» dalla stessa Congregazione. Nel 1985 la suddetta Congregazione ha poi
ribadito quanto affermato nel 1983 (cfr. http://www.ratzinger.it/miscellanea/comm_massonereia.htm)
circa la inconciliabilità tra fede cristiana e massoneria. L’avvenuta
codificazione della condanna canonica sulla setta massonica ha reso meno
frequenti, negli ultimi decenni, le pronunce in materia da parte del Magistero
della Chiesa. Contrariamente, però, ad alcuni subdoli tentativi degli ambienti
massonici volti a confondere l’opinio-ne pubblica, nulla è cambiato nel
giudizio della Chiesa sulla massoneria dalla prima scomunica inflitta da Clemente
XII nel 1738 fino ai nostri giorni.([5])
In virtù di queste ultime
decisioni, consegue che voler essere al contempo cattolico e massone è non
soltanto un’assurdità sul piano logico, ma anche un’eresia sul piano
dottrinale.
Nel febbraio del 1936, in occasione del
loro primo incontro a Chateneuf de Galaure, Marthe Robin, grande mistica per la
quale è aperta la causa di beatificazione, dichiarò al padre Finet che «tra gli
errori che stavano per scomparire, vi sarebbero stati il comunismo, il laicismo
e la massoneria».([6]) Il
comunismo, oramai, non ha più un grande futuro. Preghiamo quindi per la
conversione dei massoni che, spesso in buona fede, sono nell’errore e nelle
tenebre, quando credono di aver ricevuto la Luce. La sincerità di alcuni di loro non dà adito
a dubbi, anche se persistono nell’errore. Preghiamo perché ciascuno riconosca
che la Luce che
illumina ogni uomo è Gesù Cristo e che Egli non accetta alcun compromesso con
Lucifero.
[1] Maurice Caillet (nato a Bordeaux, medico ginecologo,
prima della sua conversione al cattolicesimo, è stato Venerabile di una potente
loggia massonica francese per quindici anni. Dopo aver abbandonato la
massoneria, gli capita di tutto: minacce di morte, licenziamento per futili
motivi, impedimento ad esercitare la professione di medico. Viene inoltre messo
ai margini del partito socialista di cui faceva parte. Oggi vive in Spagna,
sotto protezione), “Ero massone. La mia conversione dalla massoneria alla fede”,
Piemme, Milano, 2010, pag. 165 e seguenti.
[2] Ogni dottrina religiosa o filosofica che ammetta un
Dio unico e trascendente.
[3] Dottrina che ammette l’esistenza di un Dio come
causa del mondo fondandosi sulla ragione, nega la necessità della rivelazione e
della provvidenza e non riconosce vincoli di dogmi.
[4] È appena il caso di segnalare che l’attuale premier
italiano, Mario Monti, è un massone che ha partecipato numerose volte
alle riunioni segrete del gruppo Bildeberg,
fa parte della Commissione Trilaterale
(la più potente loggia massonica del mondo) ed é membro della Golden Sachs, la più potente banca
d’affari del pianeta, la grande burattinaia dell’intero mercato finanziario
internazionale.
[5] Riguardo all’assoluta incompatibilità tra Chiesa
Cattolica e setta massonica, cfr. anche G. Lilli, “Quando Satana firma la Storia”, vol. 1, Ed. Segno,
Tavagnacco (UD), ristampa 2005, pagg. 253 e seguenti; Angela Pellicciari, “I
Papi e la Massoneria”,
Ares, Milano, 2007; Carlo Alberto Agnoli, “La Massoneria alla
conquista della Chiesa”, E.L.I.E.S., Roma, 1996. In Bruno Lima,
op.cit., pagg. 65 e seguenti.
[6] Raymond Perret, “Prendi la mia vita, Signore”, pag.
139; in Maurice Caillet, op. cit., pag. 178.
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