UOMINI SIATE E NON PECORE MATTE… – DANTE ALIGHIERI PADRE DELLA LETTERATURA ITALIANA E LA PARANOIA “ANTISEMITA” CONTEMPORANEA
di Dagoberto Bellucci
“Uomini siate e non pecore matte si che di voi tra voi ‘l giudeo non rida”
Quando affermiamo di vivere in una società rovesciata che dopo aver desacralizzato tutto in nome di una concezione laicista e modernista direttamente collegata alla “mitologia” degli Immor(t)ali Principi dell’89 (libertè, egalitè, fraternità) , stendardi di tutte le logge massoniche e di un anticlericalismo che ha permeato di sé tutta la storia dell’Ottocento degenerando nel materialismo marxista e nell’anarchismo rivoluzionario, ci vediamo costretti a ripeterci specialmente quando – ed accade sempre più di sovente – le forze della sovversione danno sfoggio di sé proponendo censure a destra e a manca e sfiorando il ridicolo in fatto di rivendicazioni e “diritti”.
L’intolleranza laicista è probabilmente uno dei peggiori cancri partoriti dalla società moderna: si ammanta di nobili parole d’ordine, invoca “tolleranza” e “diritti umani” ma contemporaneamente istiga a roghi di libri e alla caccia alle streghe che, in questo caso, sono rappresentate da tutte le voci fuori dal coro belante ed osannante la modernità.
Trattasi di una assoluta inversione dei valori per cui i cosiddetti “democratici” e “liberali” contemporanei si arrogano il diritto di emettere vere e proprie scomuniche di stampo modernista attraverso le quali si intenderebbe procedere per una normalizzazione radicale conforme al pensiero unico neoliberista.
Questa normalizzazione ebraica delle idee appartiene in modo specifico ad un particolare programma di indottrinamento e propaganda condotto in maniera irriducibile dall’Internazionale Ebraica contro tutte le idee, tutti gli ideali, tutti i valori che fanno parte integrante dell’identità di popoli e nazioni.
Già novant’anni or sono poteva legittimamente affermare Henry Ford: “Il primo attacco ebraico è sempre diretto contro le opinioni collettive ossia contro quei gruppi di ideali che riuniscono masse di esseri umani in un’unità politica, religiosa, sociale o di razza. Queste opinioni, che a volte si chiamano principii e a volte ideali, sono i lacci invisibili di unione, sono la fede comune e l’energia unificatrice delle comunità basate sulla concordia e sulla lealtà. I “Protocolli” affermano che il primo attacco è diretto contro queste forze spirituali. Esso consiste nella propaganda ebraica svolta nel mondo intero per alterare le opinioni collettive. La grande influenza di tutte le eresie, di tutte le proteste contro le idee del passato è motivata dall’attrattiva che le idee nuove esercitano sempre sul pensiero e sulla volontà. Se queste idee fondamentalmente false trovano campo propizio nei nostri tempi ed entusiasmano le genti, è perché esse si presentano come rettilinee, persuasive, buone e veraci. Solo dopo essere state attuate, la loro falsità verrà a galla sotto forma di fatti distruttori e di circostanze demoralizzatrici.” (1)
La censura sistemica che si vorrebbe imporre progressivamente all’intera umanità deriva da un pensiero profondamente radicato in una cultura che non tollera di essere messa in discussione e si fa scudo di quel dogma , l’unico rimasto in piedi nella società sconsacrata occidentale rappresentato dalla fola olocaustica del preteso “sterminio” di sei milioni di soggetti di razza ebraica durante l’ultimo conflitto mondiale.
Il razzismo intrinsecamente connesso all’identità ebraica può dare libero sfogo delle proprie deliranti volontà di controllo – gli ebrei si sono oramai eretti a censori in servizio permanente nelle società goyim = gentili (non ebraiche) dell’Occidente giudeoplutocratico – , censura e demonizzazione stilando a destra e a manca infinite liste di proscrizione, aizzando gli animi contro chiunque osi mettere in discussione la politica criminale dell’entità sionista occupantela Palestinao sottolinei l’asfittica presenza nei settori economici e culturali delle nazioni europee di soggetti di quella razza che si è autoproclamata qualche millennio fa come la sola “eletta” e che attualmente intende dirigere ed uniformare a propria immagine il pianeta.
L’arroganza ebraica, cripto-ebraica e filo-ebraica, non conosce più limiti da diversi anni. Gli ebrei si sentono forti dell’incondizionato silenzio-assenso proveniente dalle istituzioni e dai centri del potere che sono stati infiltrati da elementi di “eletta” ascendenza e istruiti e sodomizzati a dovere (la kippizzazione delle coscienze) per rispondere alle volontà di questa minoranza invidiosa e vendicativa che pretende ogniqualvolta attestati di “solidarietà” e diplomi di vere, o più realisticamente, presunte “benemerenze” civili…siamo al delirio totale ed alla più completa giudaizzazione degli spiriti.
La conferma arriva dalla recente notizia che vorrebbe la proscrizione niente popò di meno che per Dante Alighieri e la sua Divina Commedia.
A richiederne la messa al bando dalle scuole ed università italiane sembra sia stata una organizzazione, denominata “Gherush92”, che ci informano le agenzie di stampa farebbe parte al Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite.
Ora premesso che all’interno delle istituzioni onusiane trovano posto organizzazioni e gruppi di qualunque specie e genere, compreso i satanisti del “Lucis Trust” (alias Lucifer Trust), conventicole massoniche affiancate da ong ecologiste , ambientaliste, pacifiste, pro-aborto e pro-divorzio e chi più ne ha più ne metta riteniamo utile sottolineare le motivazioni che hanno spinto questa organizzazione a prendersela con il Padre della Letteratura Italiana.
“Stereotipi, luoghi comuni, contenuti e frasi offensive, razziste, islamofobiche e antisemite che difficilmente possono essere comprese e che raramente vengono evidenziate e spiegate nel modo corretto.”
Sarebbero questi i motivi che hanno spinto questi “ricercatori” e consulenti del Consiglio Economico e Sociale onusiano a lanciare un violento attacco contro la Divina Commedia che, per costoro, alimenterebbe “antisemitismo” e “islamofobia” nelle scuole e che perciò merita l’eliminazione dai programmi scolastici.
Già l’idea di giudicare un’opera letteraria, patrimonio culturale di un’intera nazione, del Duecento con la mentalità e i punti di vista del XXI.mo secolo rasenta l’idiozia; richiederne l’esclusione e la messa al bando dai programmi scolastici supera il tollerabile e sfocia nella autentica demenza quand’anche nel ridicolo.
La matrice ebraica del gruppo Gherush92 è nitidamente rilevata dalle dichiarazioni , rese all’agenzia stampa Adnkronos nei giorni scorsi, della sua presidente, tal Valentina Sereni , ebrea di (cog)nome e di fatto la quale ha affermato:
”La Divina Commedia pilastro della letteratura italiana e pietra miliare della formazione degli studenti italiani presenta contenuti offensivi e discriminatori sia nel lessico che nella sostanza e viene proposta senza che via sia alcun filtro o che vengano fornite considerazioni critiche rispetto all’antisemitismo e al razzismo”.
Sotto la lente di ingrandimento in particolare i canti XXXIV, XXIII, XXVIII, XIV. Il canto XXXIV, spiega l’organizzazione, è una tappa obbligata di studio. Il personaggio e il termine Giuda e giudeo sono parte integrante della cultura cristiana: ”Giuda per antonomasia è persona falsa, traditore (da Giuda, nome dell’apostolo che tradì Gesù)”; ”giudeo è termine comune dispregiativo secondo un antico pregiudizio antisemita che indica chi è avido di denaro, usuraio, persona infida, traditore” (De Mauro, Il dizionario della lingua italiana). Il significato negativo di giudeo è esteso a tutto il popolo ebraico. Il Giuda dantesco è la rappresentazione del Giuda dei Vangeli, fonte dell’antisemitismo.
Vogliamo mettere all’indice pure i Vangeli perché ‘scomodi’ a questi signori dal naso adunco e dalle fauci voraci formati per secoli da quel testo, supremo esempio di razzismo ante-litteram, blasfemo ed infame che è il Talmud ebraico?
Qualcuno si è forse occupato di richiedere la messa al bando di un simile corollario di odio e di incitamento alla violenza contro i non ebrei così come espressamente fornito dal Talmud?
Riporta infatti il “libro sacro” dell’ebraismo mondiale:
- “Tutti i figli dei gentili sono animali” ( Yebamoth, 98a.).
- “I gentili sono fuori della protezione della Legge e Dio ha messo a disposizione di Israele il loro denaro” (Baba Kamma, 37-b.).
- “Dio li ha creati sotto forma di uomini per la gloria di Israele. Ma gli Akum (i non ebrei) furono creati all’unico scopo di servirli (gli ebrei) giorno e notte. Né essi potranno mai essere esonerati da questo servizio. Si addice al figlio di un re (un israelita) che gli animali nella loro forma naturale, e gli animali nella forma di esseri umani siano i suoi servitori”. ( Midrasch talpioth, segg. 225d);
- “le relazioni sessuali di un Goy sono come quelle di una bestia” (Sanhedrin, 74-b, Tosephot).
E l’Antico Testamento al quale sono così ligi i giudei di ogni risma e di tutte le latitudini non è forse lo stesso libro che insegna: “Va dunque e colpisci Amalek, e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini” (1 Sam 15,3)….non c’è di che stupirsi se poi avviene ciò che avviene quotidianamente nella Palestina occupata dove i legittimi abitanti, i palestinesi, hanno finito per sostituire nei deliri razziali e di odio patologico ebraici i già sventurati amaleciti di biblica memoria.
D’altronde simili episodi criminali sono teologicamente approvati, quando non dichiaratamente ed espressamente consigliati e incitati, dalle autorità religiose israeliane.
Il Concilio Talmudico dell’entità criminale sionista, formato dai rabbini e dai cosiddetti ‘saggi’ della Torah, conosciuto anche come il Concilio di Yesha – che rappresenta peraltro gli insediamenti dei coloni estremisti nei territori occupati della West Bank e quelli di Gerusalemme – ha recentemente ribadito che in periodo di guerra è permesso, anzi è consigliato, colpire e sterminare i civili non ebrei.
Uno di questi particolari editti rabbinici, pubblicato su diversi siti israeliani e di cui hanno riportato anche autorevoli quotidiani internazionali, affermava esplicitamente che “secondo la legge ebraica, in periodo di guerra non esistono civili innocenti dalla parte del nemico” ; notizia che venne confermata tra gli altri anche dal quotidiano sionista “Yedhot Ahronot”.
Trovano in simili aberrazioni pseudo-religiose, di fatto autentiche emanazioni demoniache, giustificazione e tolleranza i crimini commessi in Palestina e in Libano dalle truppe d’occupazione sioniste in special modo le orrende stragi di civili come quelle commesse tre anni fa a Gaza e quelle che colpirono il villaggio libanese di Cana, in Libano meridionale, nel 1996 e dieci anni più tardi e che causarono rispettivamente 103 e 58 vittime in massima parte donne, anziani e bambini innocenti.
A proposito dell’ultima strage perpetrata a Cana dall’aviazione israeliana è rilevante sottolineare come secondo molte fonti israeliane la maggioranza delle fazioni religiose dell’entità sionista abbia espresso profonda soddisfazione per il massacro di innocenti avvenuto la mattina del 31 luglio 2006.
Gli editti talmudici emessi dalle autorità religiose ebraiche incoraggiano l’assassinio di “civili nemici” da parte delle truppe d’occupazione sioniste facendo leva sull’Antico Testamento e su quei passi in cui il dio geloso ed esclusivista di “Israele” ordina agli israeliti di massacrare qualsiasi uomo, donna, bambino e non lasciare niente in vita nella terra di Cana.
Non sorprende che la maggioranza dei rabbini dell’entità sionista siano favorevoli all’uccisione di civili in tempo di guerra e, a proposito e giustificazione di questa loro posizione, citano alcuni passi della bibbia tra cui Giosuè 6-20:
“Allora il popolo lanciò il grido di guerra e si suonarono le trombe. Come il popolo udì il suono della tromba ed ebbe lanciato un grande grido di guerra, le mura della città crollarono; il popolo allora salì verso la città, ciascuno diritto davanti a sé, e occuparono la città. Votarono poi allo sterminio, passando a fil di spada, ogni essere che era nella città, dall’uomo alla donna, dal giovane al vecchio, e perfino il bue, l’ariete e l’asino.”
Oggi la giudea Valentina Sereni del gruppo ebraico Gherush92 pretenderebbe anche di darci ‘lezioni’ di tolleranza….
Ma per piacere vediamo di essere seri…
DAGOBERTO HUSAYN BELLUCCI
Direttore Responsabile Agenzia di Stampa “Islam Italia”
16 Marzo 2012
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