mercoledì 14 agosto 2019

STRAGI E STRAGISTI

di Maurizio Barozzi

«Non solo per gli italiani innocenti trucidati, ma per la perdita di sovranità nazionale a cui le stragi servivano, vogliamo la verità»
Anche se il nostro paese, oramai privato di ogni minimo residuo di sovranità nazionale, non subisce più strategie della tensione per destabilizzarlo, e le carenze e la confusione di una Giustizia che non ha assicurato alle galere esecutori e mandanti, non dimenticheremp 20 anni di stragismo che hanno straziato il nostro paese.
In realtà l’Italia, al fine di ridurla una Italyland, estensione territoriale americana nel mediterraneo, è stata sottoposta dai nostri colonizzatori, o se preferite il più soft “egemonizzatori”, statunitensi e Atlantici, ad una guerra non convenzionale, di basso profilo, ma cruenta.
Escludendo i morti causati da varie violenze appositamente create ed altri fatti luttuosi per cause “locali” (per esempio la strage di Gioia Tauro), oltre a tutti gli episodi minori, ma ugualmente sanguinosi, ricordiamo e riassumiamo:
• 12 dicembre 1969: strage di piazza Fontana a Milano (17 morti e 88 feriti);
• 17 maggio 1973: Questura di Milano (4 morti e 52 feriti);
• 28 maggio 1974: piazza della Loggia a Brescia (8 morti e 102 feriti);
• 4 agosto 1974: strage dell'Italicus (espresso Roma-Brennero, 12 morti e 105 feriti);
• 2 agosto 1980: stazione di Bologna (85 morti e 200 feriti).
Occorre aggiungere, almeno, due altre mancate stragi, per difetto degli esplosivi o perché casualmente scoperte in tempo, che a detta degli inquirenti, avrebbero potuto essere di proporzioni inaudite:
- 4 ottobre 1969 a Trieste contro una scuola slovena;
- 20 agosto 1970 a Verona una valigia con esplosivo, casualmente, scoperta in tempo nella sala di aspetto della stazione.
Resta inoltre da valutare l’attentato mancato e archiato “Lotto Continua”, a seguito della esplosione tra le mani di un innesco che il neofascista Nico Azzi stava preparando nella toilette del treno Torino - Roma.
Ed infine il 30 luglio 1980 a Milano l’attentato con obiettivo il pubblico e i partecipanti ad una seduta del Consiglio Comunale chiusasi a notte alta, in cui l’autobomba esplosa alle 01,55 non fece vittime.
Ma a queste vere e proprie stragi, occorre aggiungere molti attentati minori, anche dimostrativi, una girandola di bombe, oltre una dozzina e diversi feriti seppure non gravi, che comunque sia hanno fatto diversi feriti:
• 25 aprile 1969 Milano Stazione ferroviaria e Fiera campionaria
• 8 e 9 agosto 1969 diversi convogli ferroviari
Riassumendo il tutto contiamo:
126 MORTI e diverse centinaia di feriti, di cui alcuni rimarranno invalidi per tutta la vita.
Molte di queste stragi sono rimaste impunite, non si conoscono nè i mandanti, nè gli esecutori, perchè non si voluto, né potuto conoscerli in quanto il nostro paese ha le FF.AA. e tutti i suoi Apparati di sicurezza subordinati agli alti vertici NATO, e le Intelligence statunitensi sono preponderanti rispetto ai nostri Servizi.
Con quali gambe gli statunitensi, per le loro strategie CHAOS (infiltrazioni, travisamenti, violenze, bombe e persino droghe), da noi hanno dispiegato 20 anni di stragismo?
Sarà compito degli storici futuri ricostruire questi eventi anche grazie a molte documentazioni che mano a mano verranno desecretate.
Oggi vi troviamo per certo implicata una cernita di ambienti neofascisti che nel nord est erano sotto diretta tutela americana, a Milano primeggiava il nostro Servizio segreto militare (Sid) e la divisione dei carabinieri Pastrengo, mentre a Roma erano sotto controllo del servizio segreto civile, gli AA.RR.
Se poi pensiamo che alcuni neofascisti si fecero infinocchiare da quel Carlo Fumagalli,ex partigiano bianco e uomo della Cia, vediamo che bassezza umana possono aver raggiunto e tornano veritiere le considerazioni di vari generali dei Servizi o dei carabinieri che hanno osservato come il grado culturale dei neofascisti era molto più basso di quello dei “compagni” e quindi facilmente raggirabili. Spessi bastava chiamarli “camerati”.
Tutto questo sta ad escludere, categoricamente, che fosse in atto una “eversione nera”, essendo tutti i neofascisti sotto tutela degli Apparati di sicurezza dello Stato, a loro confidenti e conniventi.
Se poi qualcuno di questi, cos’ strumentalizzato, pensava di agire per la “rivoluzione nazionale” e contro i “rossi”, resta un povero imbecille, ma la sostanza non cambia.
Storicamente, in ogni caso, si può già asserire che per i nostri colonizzatori l’uso delle stragi aveva varie funzioni, di cui non tanto contenere una avanzata del comunismo, quanto destabillizzare per stabilizzare ovvero ingessare il nostro paese nella Alleanza Atlantica e suoi obblighi, soffocando ogni spinta autonomista che poteva venire da eventuali governi forti e al contempo erodere il residuo di nostra sovranità nazionale.
Per i manutengoli del neofascismo, invece, si ottenne la loro disponibilità dietro la promessa, che non sarà mantenuta, di un Golpe o almeno uno stato di emergenza dove i comunisti finessero in galera e a questi cialtroni fosse riservato un ruolo di lustra scarpe.
Colpisce il fatto che in quasi tutte le stragi sopra riportate troviamo la presenza della cellula terrorista di Ordine Nuovo del Triveneto.
Sarà un caso, ma i componenti di quella cellula sono stati implicati in quasi tutti quei procedementi giudiziari sulle stragi, alcuni come il medico Carlo Mari Maggi, sono stati condannati definitivamente, quindi riconosciuti colpevoli per Brescia, poi ci sono una infinità di “insufficienza di prove”, di prescrizioni e di non poter più procedere a causa di sentenze definitive. e assoluzioni che non convincono.
Freda e Ventura della cellula di Padova sono stati definitivamente condannati per le bombe dell’Aprile e Agosto 1969, bombe false flag quindi con una loro strategia con non è difficile individuare in uno “spaventare” l’opinione pubblica e la borghesia onde far salire la richiesta di un intervento forte, di uno “stato di emergenza”.
Non è possibile che tutto questo sia casuale o una montatura della magistratura, che in diversi casa pur c’è stata.
Ma a rendere l’idea di cosa stiamo parlando basta considerare che elementi di Ordine Nuovo del Triveneto, o a loro attigui, entravano e uscivano dalla base Nato Fatse di Verona e risultavano confidenti se non in pieno utilizzo dei Servizi, di cui hanno anche un criptonimo di riferimento, proprio come l’agente Z del Sid ovvero Guido Giannettini, personaggi di quel bel ambientino, infatti, e loro sodali correlati, risultano:
“Erodoto" (Carlo Digilio, che è anche spia Cia come il padre),
"Eolo" (Marcello Soffiati),
“Tritone” (Maurizio Tramonte),
Lino Franco indicato dal Digilio quale uno dei fiduciari statunitensi nell’ambito della rete informativa da lui descritta della C.I.A.,
Sergio Minetto, a quel tempo già fiduciario C.I.A., almeno secondo Digilio.
Vi sono poi, più o meno attigui, anche altri soggetti “interessanti”, per esempio l’ex ordinovista veneto Martino Siciliano, un pentito 'storico', nelle inchieste per la strage di Piazza Fontana, che poi ha ritrattato, arrestato nel 1992 con l'accusa di favoreggiamento nei confronti di Delfo Zorzi, un altro ordinovista.
NOI NON DIMENTICHEREMO
Gli ex combattenti della RSI, quindi fascisti e non neofascisti, scrissero in un foglio di Orientamento del loro Direttivo, che “coloro che hanno sparso sangue di italiani, tra l’altro per conto dei nostri egemonizzatori, dovrebbero essere passati per le armi”. Specifianco che a nessun fascista vero, sarebbe mai passato per l’anticamera del cervello di deporre una bomba che avrebbe ucciso o mutilato degli italiani.
Vi è anche il problema che questi furfanti, definiti e creduti “neofascisti”, ovvero proprio un fascismo reazionario come lo vedevano e volevano gli antifascisti, hanno di fatto contribuito a veicolare l’immaginario comune del “fascista bombarolo”.
Questo non possiamo proprio perdonarlo.
Possiamo capire che ci siano stati degli imbecilli che, in buona fede si sono fatti abbindolare; ma in questi casi o questi dementi hanno partecipato a qualche titolo alla strategia della tensione, senza pero restare con le mani sporche di sangue, e allora quanto meno dovrebbero oggi denuciare il raggiro e quella illusione, proprio come ha fatto Vincenzo Vinciguerra.
Oppure si sono sporcati le mani di sangue, e allora visti i risultati aspettiamo ancora che, come prescriveva il Bushido, si sparino un colpo in testa.
Noi aspettiamo,
ma se siete sfuggiti alle condanne della giustizia, non sfuggirete alla condanna morale della Storia.
Per quanto coglioni o criminali siete, non morite nè bene, né in pace.

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