Cittadino contro Reddito di Cittadinanza
https://www.youtube.com/watch?time_continue=633&v=5edKsL8XaQQ
Editoriale di Diinabandhu Sevananda
1) Premessa personale.
La prima volta che venni a conoscenza del “Reddito di Cittadinanza” fu agli inizi del 2006 leggendo i “10 punti” del programma elettorale del Movimento Altramoneta, di Domenico De Simone.
Fui “folgorato” da questo concetto per me innovativo e, soprattutto, dalla scoperta dei primi rudimenti che riguardano la grande truffa monetaria che sta schiavizzando il mondo: il signoraggio bancario.
Fui “folgorato” da questo concetto per me innovativo e, soprattutto, dalla scoperta dei primi rudimenti che riguardano la grande truffa monetaria che sta schiavizzando il mondo: il signoraggio bancario.
Iniziò allora la mia ricerca, intrapresi
molti viaggi per imparare dalla viva voce degli esperti del settore,
studiai, approfondii argomenti quali il signoraggio, la moneta, la
sovranità monetaria, e tutto quello che vi ruota attorno.
Andai alla continua scoperta dei video di personaggi autorevoli, tra i quali il Prof. Giacinto Auriti che della materia può essere considerato il “caposcuola” dei tempi moderni.
Conobbi parecchi illustri e competenti personaggi, facendo amicizia con alcuni di loro.
Tra i molti, in particolare nutro un ricordo affettuoso per Pierluigi Paoletti, cofondatore del Progetto Arcipelago SCeC.
Andai alla continua scoperta dei video di personaggi autorevoli, tra i quali il Prof. Giacinto Auriti che della materia può essere considerato il “caposcuola” dei tempi moderni.
Conobbi parecchi illustri e competenti personaggi, facendo amicizia con alcuni di loro.
Tra i molti, in particolare nutro un ricordo affettuoso per Pierluigi Paoletti, cofondatore del Progetto Arcipelago SCeC.
La crescente e più ampia comprensione delle terribili implicazioni generate da questa diabolica truffa mondiale,
mi coinvolse totalmente, così iniziai la divulgazione di queste
conoscenze in tutti i modi possibili e immaginabili: trasmissioni alla
TV locale, conferenze, convegni, articoli, contatti con associazioni e
gruppi politici locali e, soprattutto, utilizzando la grande visibilità
del mio portale LiberaMenteServo.
Tanto entusiamo fu regolarmente
avvilito, oltre che svilito; in generale incontrai diffidenza,
resistenza, pressapochismo, superficialità, derisione, ma anche
ignoranza, incapacità, arroganza, presunzione, menefreghismo,
superficialità, interessi opposti, pochezza intellettuale e spirituale.
Ti assicuro che non fu un periodo facile, ma perseverai per anni senza mai arrendermi.
Ti assicuro che non fu un periodo facile, ma perseverai per anni senza mai arrendermi.
La delusione maggiore
la ricevetti dalla Cisl. In quegli anni ricoprivo la carica di
segretario generale della Provincia di Vercelli del Sindacato Bancari e
Assicurativi della Cisl, la FIBA, che adesso si chiama FIRST.
Dall’autunno del 2007, in occasione degli Organismi ufficiali ai vari livelli, sia della Federazione che della Confederazione, “mi esponevo” regolarmente con interventi e relazioni sull’argomento.
Un po’ di ingenuità, ma soprattutto molto ottimismo, mi facevano sperare che, prima o poi, tanto impegno avrebbe prodotto un qualche frutto.
In realtà accadde che per un paio di anni le mie esposizioni furono perlopiù incomprese, oppure suscitarono malcelata ilarità nella platea dei dirigenti sindacali, inclusi quelli del più alto livello.
Perseverai, e perseverai ancora, così che qualche dirigente importante iniziò a dirmi (nei corridoi, mai in veste ufficiale) che avevo ragione, pure fingendo di assecondare le mie continue richieste di organizzare almeno un convegno sulla materia, e di appoggiare il mio impegno in tal senso. Il peggior responso che più di una volta dovetti inghiottire fu la pusillanime rassegnazione: «Ti credo, è vero … ma cosa ci possiamo fare?».
Dall’autunno del 2007, in occasione degli Organismi ufficiali ai vari livelli, sia della Federazione che della Confederazione, “mi esponevo” regolarmente con interventi e relazioni sull’argomento.
Un po’ di ingenuità, ma soprattutto molto ottimismo, mi facevano sperare che, prima o poi, tanto impegno avrebbe prodotto un qualche frutto.
In realtà accadde che per un paio di anni le mie esposizioni furono perlopiù incomprese, oppure suscitarono malcelata ilarità nella platea dei dirigenti sindacali, inclusi quelli del più alto livello.
Perseverai, e perseverai ancora, così che qualche dirigente importante iniziò a dirmi (nei corridoi, mai in veste ufficiale) che avevo ragione, pure fingendo di assecondare le mie continue richieste di organizzare almeno un convegno sulla materia, e di appoggiare il mio impegno in tal senso. Il peggior responso che più di una volta dovetti inghiottire fu la pusillanime rassegnazione: «Ti credo, è vero … ma cosa ci possiamo fare?».
Inutile dire che i contatti verbali con
qualche amministratore locale, con qualche dirigente di alcuni noti
partiti politici, con alcuni giornalisti, con qualche associazione di
categoria, sortirono lo stesso risultato di lanciare una palla di gomma
contro un muro di cemento armato. Cercai pure un incontro con
l’arcivescovo, senza mai ottenere alcuna risposta.
Giunto ad un certo punto, decisi di sedermi sulla sponda del fiume ad osservare lo scorrere dell’acqua, in attesa del passaggio del cadavere del “nemico“.
Noto adesso, però, che procedendo di questo passo, invece del “nemico“, nel fiume potrebbero passare molti altri cadaveri: quelli di tanta gente ignara che continua ad alimentarsi di false speranze e di illusorie promesse,
che non risolveranno alcun problema alla radice; chimere che
semplicemente ci distrarranno durante il mortale ruzzolone nel
precipizio, che è ormai a pochi passi.
TRATTO DA:
https://www.liberamenteservo.com/reddito-di-cittadinanza-si-ma-di-cosa-stiamo-parlando/
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https://www.liberamenteservo.com/reddito-di-cittadinanza-si-ma-di-cosa-stiamo-parlando/
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