domenica 23 agosto 2015

Parini il fascista della prima e della ultim’ora che salvò Milano dalla fame



di 

Parini fu il creatore delle famose mense comuni


Nel 1941 Parini fu nominato commissario per le Isole Jonie, carica che mantenne fino all’armistizio. Dopo l’8 settembre Parini rientrò avventurosamente in Italia, aderendo immediatamente alla neocostituita Repubblica Sociale. Nell’ottobre 1943 divenne podestà di Milano, città che amava moltissimo e per la quale fece grandi cose. Lanciò una sottoscrizione per riempire le ormai vuote casse comunali, nota come prestito Parini “Città di Milano”, sottoscrizione che ebbe un grandissimo successo nonostante il Clnai tentasse di boicottarlo in tutti i modi, anche propalando menzogne come quella che il prestito non sarebbe mai stato riconosciuto. Invece lo fu, anche dopo la caduta del fascismo. Nel 1944, insieme al federale meneghino Vincenzo Costa creò dieci grandi refettori popolari denominati mense comuni, coi quali si servivano oltre 50mila pasti caldi al giorno. Nello stesso periodo Parini nascose nel palazzo della Prefettura un gruppo di ebrei facenti capo all’avvocatoDel Vecchio, e si dichiarò contrario alle rappresaglie tedesche per gli attentati terroristi commessi dai partigiani. Al processo contro Parini, lo stesso avvocato Del Vecchio testimoniò che aveva avuta salva la vita per merito di Parini, ma questo non impedì al tribune popolare di condannarlo a 12 anni di reclusione. AncheRiccardo Lombardi, membro del Clnai, testimoniò in favore di Parini, ma senza esito. Scarcerato in seguito all’amnistia Togliatti, riparò in America Latina, e nonostante questo subì in contumacia un nuovo processo e una nuova condanna a tre anni, poi condonati. Dopo aver lavorato alcuni anni in Brasile, nel 1956 rientrò in Italia divenendo appunto consigliere del Msi a Milano. Abbandonata la politica, si trasferì in Grecia con la moglie, pur ritornando spesso nella sua città natale. Ha lasciato alcuni scritti: L’altipiano di Asiago: il terreno, i ricordi della guerra 1915-1918, Roma 1931 e, a sua cura, Le regioni d’Italia: alla gioventù italiana all’estero, Novara 1932; inoltre Gli italiani nel mondo, Milano 1935; Augusto. Le più belle pagine della letteratura latina ad uso delle scuole e delle persone colte, Roma 1938. Adriano Grande ha scritto sulla sua impresa africana per la Vallecchi il libro La Legione Parini.


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