Tratto dal periodico di informazione dellEditoriale IL GIGLIO
n. 43 - agosto 2011
(Lettera Napoletana) -
È trascorso nell’indifferenza delle forze politiche italiane il 50 esimo anniversario della costruzione del muro di Berlino (13 agosto 1961). Nessuno dei tanti dirigenti di partito, abituati a rilasciare più volte al giorno dichiarazioni ad agenzie di stampa e tg, nessun parlamentare e nessun esponente del governo ha ritenuto di ricordare uno dei simboli più tragici dell’ideologia comunista.
Eppure i principali mezzi d’informazione - dai quali leader e parlamentari dipendono radicalmente per le loro esternazioni, in una logica di marketing politico - hanno dato risalto all’anniversario. L’indifferenza conferma il disarmo ideale del centrodestra e la sua progressiva omologazione al pensiero “politicamente corretto” dominante, che ha cancellato ogni riferimento al comunismo e perfino la parola. Questa operazione consente che, per quanto fallito ideologicamente e politicamente, il comunismo venga recuperato in chiave utopistica grazie alla trasfigurazione mitica di personaggi come Ernesto “Che” Guevara. E non mancano neanche quelli che continuano impunemente ad elogiare gli epigoni sanguinari del comunismo come Fidel Castro. Di lui il giornalista de “Il Fatto Quotidiano” Gianni Minà, un irriducibile, ha fatto una volta di più l’apologia in occasione del 85/ compleanno (13 agosto). Al regime comunista cubano Minà ha dedicato un lunghissimo documentario in due parti di 135 minuti ciascuna che sarà presentato al Festival del Cinema di Venezia (7-8 settembre) nell’ambito delle “Giornate degli autori” (cfr. Il Giornale, 14.8.2011). È silenzio invece sulla Corea del Nord, dove le carestie determinate dal sistema socialista hanno ridotto il Paese e fatto affiorare forme di cannibalismo.
Per quanto riguarda la Cina, ancora dominata da un partito comunista ed organizzata con strutture politiche ispirate al marxismo–leninismo, alle quali si è aggiunto, nel lavoro, l’adozione delle pratiche peggiori del capitalismo liberale, in Occidente ci si limita a segnalare i casi più clamorosi di violazioni dei “diritti umani”, relativi a singoli dissidenti, ignorando la persecuzione di massa dei cattolici e di altre minoranze religiose, le deportazioni di massa in occasione della costruzione di grandi opere pubbliche, come è avvenuto per esempio in occasione delle Olimpiadi del 2008, l’uso dell’aborto obbligatorio come mezzo di controllo delle nascite e l’infanticidio.
Il silenzio su quanto resta del comunismo come regime, come ideologia e come sopravvivenza di schemi propagandistici, è una forma di complicità che gli consente di mantenersi al potere in diversi Paesi e di ispirare ancora numerose formazioni politiche.
Il Muro di Berlino è stato per 39 anni il simbolo più evidente della spaccatura dell’Europa prodotto dall’ideologia comunista, ed il fatto che Capi di Stato e teorici dell’Unione Europea tacciano nell’anniversario della sua costruzione conferma la loro visione dell’Europa come un consiglio di amministrazione delle concentrazioni bancarie, un consesso dell’alta finanza e delle lobbies senza nessun riferimento alla cultura, alla storia ed alla Tradizione.
In Germania Gesine Lotsch, co-presidente di Die Linke (“La sinistra”), partito nato nel 2007 dalla fusione tra gli eredi del comunismo della DDR (Repubblica democratica tedesca) e l’ala della SPD (Socialdemocrazia) guidata da Oskar Lafontaine, ha definito la nascita del Muro “un risultato dell’invasione tedesca dell’Urss” ( cfr. Corriere della Sera, 14.8.2011). L’organo del movimento giovanile del partito, Junge Welt (13.8.2011), ha ricordato l’anniversario della sua costruzione con una grande foto in prima pagina dei soldati della DDR schierati armi in pugno davanti alla Porta di Brandeburgo e la scritta “Grazie”.
In Italia i leader di una sinistra che non ha mai apertamente rinnegato l’eredità ideologica del marxismo leninismo, dal Pd a Rifondazione comunista,non hanno pronunciato una sola parola. “È un passo avanti verso la conclusione del trattato di pace tedesco”, scrisse l’Unità (16.8.1961), organo del Pci, commentando l’inizio della costruzione del Muro. (LN43/11)
Leggi la storia del muro di Berlino
e la scheda con tutti i numeri del muro
Ascolta “Berlin” di Leo Valeriano
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