lunedì 9 maggio 2011

Dopo 58 anni…la Storia incomincia a raccontare il vero... parte 1


di: Alberto B. Mariantoni ©


Foto: Mariantoni ,nel 1979 a Teheran.

Cinquantotto anni fa, tra l'Aprile ed il Maggio 1945, volgeva al suo termine la fase europea del Secondo conflitto
mondiale.
L'Italia e la Germania - e qualche mese dopo, il Giappone - sopraffatti militarmente da una coalizione di ben 51 Stati (i cosiddetti Paesi Alleati) e devastati dal soverchiante impiego di mezzi e di risorse materiali messi in campo dall’incontenibile macchina bellica statunitense, risultavano sconfitti.
Nonostante la disfatta militare e la capillare epurazione politica messa in atto in Europa dai vincitori, le idee che il Fascismo mussoliniano ed il Nazional-Socialismo hitleriano erano stati capaci di infondere nel cuore delle rispettive popolazioni, continuavano però ad essere e ad esistere in segreto, rappresentando così, in fieri, la più seria minaccia per le vecchie e stantie ideologie dell'Ottocento riportate in auge, con la forza delle armi, dagli eserciti Alleati e dalla restaurazione democratica.
Non dimentichiamo, infatti, che le idee rivendicate da Roma e da Berlino, tra gli anni '20 e '40, avevano già facilmente sottolineato i limiti del comunismo e della liberal-democrazia, smascherato il ruolo dell'URSS e rimesso drasticamente in discussione la dominazione del mondo da parte delle principali potenze demoplutocratiche e reazionarie dell'Occidente. Una battaglia che, il 10 giugno 1940, Mussolini definirà come “ la lotta dei popoli poveri e numerosi di braccia contro gli affamatori che detengono ferocemente il monopolio di tutte le ricchezze di tutto l'oro della Terra ”.
Non dimentichiamo, inoltre, che le idee espresse e divulgate in quell'epoca dai regimi dell'Asse, avevano suscitato l’entusiasmo ed acceso le nobili speranze della migliore gioventù europea e mediterranea (ed in molti casi mondiale) e conquistato alla loro causa, senza colpo ferire, la quasi totalità dei Paesi del vecchio Continente.
Non dimentichiamo, in fine, che per contrastare l'irresistibile ascesa di quelle idee, proteggere i loro biechi interessi economici ed imporre, contro ogni logica, la restaurazione dei vecchi regimi, le forze Alleate dovettero scatenare la Seconda guerra mondiale che provocherà, come sappiamo, all'incirca 52 milioni di morti.
La favola dell’Hitler guerrafondaio che avrebbe voluto la guerra ad ogni costo, può essere facilmente "smontata" dall'evidenza dei fatti...
"Si le citoyen était renseigné - scriveva in quell’epoca il pacifista ed antifascista francese George Demartial nel suo La Légende des Démocraties pacifiques, Paris, P.U.F., 1939 - il saurait que le premier acte d'Hitler, en arrivant au pouvoir, fut de déclarer “ l'Allemagne toute prête à détruire ce qu'on lui avait laissé d'armes si les nations voisines procédaient aussi radicalement à la même suppression ” (discours du 17 mai 1933), qu'il proposa ensuite, non moins vainement, une limitation des armements, la renonciation à l'artillerie lourde, aux tanks, aux bombardements aériens et aux gaz, qu'il renouvela la proposition de soumettre à un référendum des peuples allemand et français un projet d'entente pacifique, et qu'on lui répondit que ce serait contraire aux prérogatives du Parlement français, qu'il proposa enfin à la France de fixer l'armée des deux Etats à 300.000 hommes, mais que par la fameuse note du 17 avril 1934, le Gouvernement de M. Doumergue (français) refusa cet arrangement, qui aurait évité la reprise vertigineuse de la course aux armements et vraisemblablement modifié l'histoire de ce temps"[1].
Se questa opinione insospettabile non dovesse bastare, teniamo conto di due soli elementi: quello riguardante l'invasione della Polonia da parte delle forze del Reich e quello dell'effettivo inizio dell'offensiva tedesca contro la Francia e la Gran Bretagna.

L'invasione della Polonia

Senza rifare la storia del principio enunciato al Congresso Americano l’8 Gennaio del 1918 e presentato – nel contesto dei famosi «14 Punti» - alla Conferenza di Pace di Parigi/Versailles (1919), dall’allora 28° Presidente degli Stati Uniti d’America Thomas Woodrow Wilson (1856-1924), relativo al diritto dei popoli di disporre liberamente della loro indipendenza e della loro autodeterminazione, diciamo che oggi come ieri, quel sacrosanto principio – nonostante la sua successiva riaffermazione e riconferma pubblica, sia all’interno della «Carta Atlantica» dell’Agosto del 1941, sia nella «Carta delle Nazioni Unite» del 26 Giugno 1945 (art. I, 2; art.55, cap. IX) , sia nell’art. 2 della Dichiarazione dell’Assemblea Generale dell’ONU No.1514 del 1960, sia nella «Risoluzione 2625» (XXV) del 1970, sia nell’articolo VIII dell’ «Atto di Helsinki» (Dichiarazione sui Principi
che reggono le relazioni fra gli Stati partecipanti, relativa all’Atto finale della Conferenza sulla Sicurezza e Cooperazione in Europa) del 1975, sia nella «Carta di Parigi per una nuova Europa» del 1990, ecc. – continua invariabilmente ad essere valido solo per certi popoli e non per altri, come i Germanici (Tedeschi ed Austriaci) o i Palestinesi, senza parlare dei Curdi, degli Armeni, dei Crimei, dei Tibetani, dei Maori, dei Kanak,dei Ceceni, dei Corsi, dei Bretoni, degli Asaziani, dei Serbo-Bosniaci, dei Croato-Bosniaci, degli Italiani della Dalmazia, dei Turchi di Cipro, dei Baschi (francesi e spagnoli), dei Panamensi, dei Serbi, degli Iracheni, ecc.
Senza rifare la storia del referendum organizzato nel 1938 nella città libera di Danzica dalla SDN, con il controllo neutrale di osservatori Svizzeri, che confermerà, alla stragrande maggioranza, la volontà dei suoi abitanti di riunirsi con la madre patria tedesca, diciamo che il "valore" della democrazia, per i cosiddetti democratici, è soltanto un valore relativo: quando vincono loro, tutto va bene, quando vincono gli "altri" (vedi: il Fronte Islamico della Salvezza, in Algeria, nel 1989; il Front National di Le Pen in Francia nel 1984, nel 1995 e nel 2002; la vittoria del Polo della libertà, in Italia, nelle elezioni del 27 Marzo 1994; il Partito Nazional-Liberale di Haider qualche anno dopo, in Austria) quei risultati non contano!
Senza rifare la storia a proposito dell’obbligo imposto alla Germania dagli Alleati (Versailles 1919) di cedere la Posnania, la Silesia ed una parte della Prussia Orientale alla Polonia. Senza rifare la storia del rifiuto polacco di ritirarsi dalla città di Danzica (Tedesca al 98% e che aveva liberamente votato la sua riunificazione con la madre patria) o di concedere un qualunque corridoio di accesso a quella città per riunirla fisicamente alla Germania contro adeguata compensazione territoriale o finanziaria (rifiuto che può essere così sintetizzato: dopo avere accettato il principio proposto da Berlino, i responsabili di Varsavia, incoraggiati da quelli di Parigi e di Londra,opporranno il loro veto e decreteranno la mobilitazione generale in Polonia).
In fine, senza rifare la storia del Patto Germano-Sovietico dell'Agosto 1939, né dell'invasione congiunta della Polonia da parte delle truppe tedesche (1 settembre 1939) e sovietiche (17 Settembre 1939), né della spartizione della Polonia tra queste due potenze - ed ammesso e non concesso che quell'invasione non fosse giustificata - i cosiddetti storici dell'antifascismo militante, oltre alla loro favola a proposito dell’"Hitler guerrafondaio", dovrebbero pure spiegarci la ragione per cui, la Francia e la Gran Bretagna, per difendere e proteggere ufficialmente il diritto all’indipendenza della "povera Polonia invasa", ritennero opportuno, nello stesso mese di Settembre 1939, dichiarare la guerra esclusivamente alla Germania, evitando di dichiararla all'URSS (l'altro Paese artefice della stessa occupazione) e, cosa più grave, dimenticando... l'altra metà della Polonia invasa ed annessa dai Sovietici nella stessa occasione. Un territorio rimasto annesso ed integrato all'URSS anche dopo la fine della Seconda guerra mondiale e tuttora facente parte integrante della C.S.I.,nonostante il crollo del regime sovietico nel 1991!

L'altro punto da analizzare

Il secondo elemento di riflessione è quello relativo all'altra favola antifascista riguardante la volontà di Hitler di scatenare la guerra ad ogni costo, per imporre il suo dominio sul mondo e la schiavitù per tutti gli altri popoli della Terra.
Anche in questo caso, i soliti storici, quasi sempre "leggermente amnesici" quando si tratta di portare le prove delle loro gratuite affermazioni, dovrebbero pure spiegarci per quale ragione, la "potentissima Germania" che già dal 1938 voleva scatenare la guerra (sic!), dovette attendere ben otto mesi (tra il 1 Settembre del 1939 ed il Maggio del 1940), prima di potere lanciare le sue truppe contro la Francia e la Gran Bretagna, in Europa!
Se non fossero in malafede, i soliti storiciastri e pennivendoli di regime, avrebbero senz'altro "scoperto" che la Germania, dopo la dichiarazione di guerra da parte delle Francia e della Gran Bretagna, per potere contrastare quei due Imperi multinazionali e scatenare la sua controffensiva, era stata costretta a riconvertire in tutta fretta la totalità della sua industria nazionale.
La Germania, infatti, se nel 1939 fosse stata così forte militarmente come lo sarà invece nel Maggio del 1940,non solo avrebbe guadagnato otto mesi di preparazione militare rispetto ai suoi nemici, ma sarebbe stata addirittura in condizione di vincere la guerra!

Il razzismo & affini

E il razzismo... direte voi, ed i crimini contro l'umanità che vengono solitamente imputati al Fascismo ed al Nazional-Socialismo, non sono degli argomenti sufficienti per giustificare la quasi sessantennale persecuzione di queste due ideologie da parte antifascista?
Anche il questo caso, possiamo facilmente dimostrare che certe menzogne sono come "le coperte corte": quelle coperte, cioè, che quando riescono a coprire le spalle, lasciano scoperti i piedi, mentre quando riescono a coprire i piedi, lasciano inevitabilmente scoperte le spalle!
Prendiamo l'accusa di razzismo e, perché no, di colonialismo.
Inutile, in questa sede, parlare del "razzismo fascista". Quando i Fascisti cantavano "Faccetta nera",proteggevano e sovvenzionavano in Italia i principali leaders nazionalisti arabi e trasmettevano quotidianamente in lingua araba da Radio Bari[2] per sostenere le giuste lotte di quei patrioti contro il colonialismo francese ed inglese nel Vicino Oriente, le "vergini immacolate concezioni" della democratica Francia e della democratica Gran Bretagna occupavano, razziavano e sfruttavano, nello stesso periodo, la quasi totalità dei paesi del mondo, tenendo in segregazione e servaggio forzato più di un miliardo di esseri umani, rei soltanto di essere nati in quei luoghi o di avere avuto la sfortuna di vivere all’interno di quei territori!
Per capire il significato ed il senso di queste mie ultime affermazioni, diamo una rapida occhiata alla situazione coloniale della Francia (che con una popolazione autoctona di 38 milioni di abitanti, possedeva un impero coloniale di all'incirca 15 milioni di chilometri quadrati!) e della Gran Bretagna (che con una popolazione autoctona di 47 milioni di abitanti possedeva un impero di all'incirca 55 milioni di chilometri quadrati!) alla vigilia della Seconda guerra mondiale.

Le colonie francesi

L'espansione coloniale francese, giunta al suo apice nel 1931, può così riassumersi: Algeria (conquistata ed annessa tra il 1830 ed il 1870), Costa d'Avorio (1842), Gabon, Congo, Ubangui (1845-1900), Tahiti e la Polinesia ((1842-1887), Indocina (Cocincine, Cambogia, Annam, Tonkino e Laos tra il 1859 ed il 1893),Gibbuti (1862), Africa occidentale sub sahariana: Senegal, Niger, Guinea, Dahomey, ecc. (1880-1899),Tunisia (1881), Madagascar (1885), Marocco (1912) e, con l'autorizzazione della Società delle Nazioni (l'O.N.U. dell'epoca...), Siria, Libano, Camerun, Togo (1919).
Questo, naturalmente, senza parlare dei possedimenti francesi nell'oceano Pacifico (le isole di Clipperton,quelle di Wallis-et-Futuna e quelle della Nuova Caledonia), nell'Oceano Indiano (le isole Crozet, quella della Réunion, le isole Comores, Kerguelem, la Nuova Amsterdam et Saint Paul), nell'oceano Atlantico (Saint-Pierre et Miquelon, la Guagalupe, la Martinique, la Guyana francese) o in India (Mahé, Karikal, Pondichéry, Yanaon,Chandernagor) o in Cina (Kuang-Céù).

Le colonie britanniche

A sua volta, l'espansione coloniale Inglese negli anni '30, può così essere riassunta: Colonia del Capo in Sud Africa (1806-1815), Isole Maurice (1810), Singapore (1819), Gold Coast in Africa Occidentale (1821-1874),Australia (1825-1840), Nuova Zelanda (1840), Hong Kong (1842), India (1858), Nigeria (1861-1902), il "dominion" del Canada (1867), Malesia ed Isole Figi (1874), Egitto (1882), Somalia, Kenya, Uganda,Rodesia, ecc. in Africa Occidentale (1884-1902), Transvaal e Orange in Sud Africa (1899-1902) e, con l'autorizzazione della SDN, Palestina, Transgiordania, Iraq, Tanganika e Namibia. Questo, senza contare i possedimenti britannici nell'Oceano Pacifico (le isole Pitcairn, le isole Cook, le isole Phoenix e Tokelau, le isole Jarvis, Palmyra e Christmas, le isole Gilbert, Ellice, Nauru, Salomon, la Nuova Guinea, l'isola di Norfolk,
l'arcipelago del Borneo), nell'Oceano Indiano (le isole Andaman, le Nicobar, Ceylon, le isole Laguedives, le Maldive, le Chagos, le Seychelles, Zanzibar, Socotra), nell'oceano Atlantico (Sant'Elena, Tristan da Cunha,South Georgia, Ascension, le isole Falkland, la Guyana britannica, Trinité et Tobago, Grenade-Barbade,Dominique, Antigua, Barbuda, la Giamaica, le Bermude, le Bahamas, l'Honduras britannico). Senza parlare,naturalmente, dell'Irlanda, della Birmania, di Gibilterra, di Malta, di Cipro, della Gambia, della Sierra Leone, del Sudan, del Bechuannaland, del Barein, dello Yemen del Sud, del Kuwait, degli Emirati arabi,del Pakistan, di una parte dell'Afganistan, di Weihauwei e di tutti quei territori su cui, senza possederli, la
corona d'Inghilterra esercitava delle forti influenze politiche e militari, come l'Iran, l'Arabia Saudita,l'Argentina, ecc.
Queste "vergini immacolate concezioni", nel 1936, dall'alto del loro "altruismo anticoloniale", ebbero addirittura la faccia tosta di accusare l'Italia fascista di colonialismo (in quanto quest'ultima, per delle ragioni che non staremo qui ad enumerare o a spiegare, aveva, in quel periodo, occupato ed annesso l'Etiopia) e di far votare contro di essa delle pesanti sanzioni economiche nel quadro della Società delle Nazioni (SdN) di Ginevra.
Sanzioni che – non dimentichiamolo – condussero l’Italia di Mussolini a rivedere radicalmente la sua politica nei confronti di Berlino e ad accettare, negli anni successivi, l’alleanza con il III Reich.

La "decolonizzazione"

Il loro "liberalismo", la loro "democrazia" ed il loro "rispetto" della libertà, dell’indipendenza,dell'autodeterminazione dei popoli e dei diritti umani, lo abbiamo visto e potuto costatare dopo la fine della Seconda guerra mondiale.
La quasi totalità delle colonie francesi e britanniche, per potere riconquistare la loro indipendenza ed accedere alla loro emancipazione politica e civile, furono costrette, tra il 1953 ed il 1965-68, ad intraprendere delle lunghe e sanguinose guerre di liberazione nazionale, con l'inevitabile "corollario" di distruzioni, devastazioni e,come al solito, qualche milione di morti...

Parliamo di oggi

Oggi che di colonie non si parla più e che il "colonialismo" (salvo per Israele!) è stato ufficialmente bandito dal vocabolario dei Paesi del mondo, la Francia e la Gran Bretagna continuano impunemente ad imporre la loro tutela economica alla quasi totalità dei loro antichi possedimenti coloniali, nonché ad occupare dei territori che fino a prova del contrario, geograficamente e storicamente, francesi e britannici non lo sono mai stati.
Nel caso della Francia: la Guadalupe, la Martinique, la Guyana Francese., la Réunion, la Nuova Caledonia,la Polinesia Fr., Wallis-et-Futuna, le Terre australi e antartiche Fr. (Kerguelen), la Mayotte, Saint-Pierreet-Miquelon, Saint-Paul. Una serie di possedimenti che vengono ufficialmente e pudicamente definiti "Territoires d'Outre Mer".
Nel caso dell'Inghilterra: l'Irlanda del Nord; le isole di Jersey, Guernesey, Aurigny e Sercq sulla costa francese; l'isola di Anguilla; l'arcipelago delle Bermude nel Golfo del Messico; le isole Falkland sulla costa argentina; le isole Cayman; Gibilterra in territorio spagnolo; Hong Kong in Cina (che è stata restituita soltantonel 1997); nonché l'isola di Man, l'isola di Montserrat, le isole Chagos, le isole Pitcairn, le isole di Sant'Elena, Tristan De Cunha e Ascension, le isole Sandwich, le isole Turks e Caicos, le isole Vergini (come Tortola, Anegada, Virgin Gorda), ecc.

L'amico Americano

Non parliamo dei "democratici" Stati Uniti d’America che non hanno mai - dicono loro! - posseduto colonie nel corso della loro storia e che razzisti, “poverini”, non lo sono mai stati!
In chiaro, questo vuole dire: tutela politica, economica e militare sull'Isola di Cuba dal 1898 al 1958; annessione di Guam, delle Filippine e di Porto Rico (1901); controllo economico e tutela militare su Santo Domingo (1905); intervento militare nel Messico (1914), tutela politica ed economica sull'isola di Haiti (dal 1915 ad oggi), su Panama (dal 1914 al 1999); sul Nicaragua (dal 1912 ad oggi), il tentativo di riconquista di Cuba nel 1961; l'intervento militare a Grenada nel 1983, i raid aerei contro la Libia nel 1986, la rioccupazione militare di Panama nel 1989, i bombardamenti a tappeto sull'Iraq nel 1991 e dal 1992 al 2002, e di quelli “ intelligenti ” sul Sudan, la Serbia, il Kossovo, l’Afganistan, l’Iraq (2003), ecc.
Non parliamo della "Conquista" del West (il Kentucky, l'Indiana, l'Illinois, il Tennessee, il Mississippi, il Wisconsin, il Minnesota, il Dakota, l'Arkansas, l'Oklahoma, il Kansas, il Nebraska, il Colorado, l'Arizona, lo Wyoming, il Montana, l'Idaho, l’Utah, il Nevada), tutti territori sottratti con l’inganno, la forza e la brutalità delle armi agli Indiani d'America ed annessi dagli Stati Uniti.
Non parliamo della altre "annessioni" territoriali: "l'acquisto" della Louisiana ai Francesi nel 1803 e della Florida agli Spagnoli nel 1819; "la cessione" dell'Oregon da parte dell'Inghilterra; il furto del Texas (1845), del Nuovo Messico e della California (1848) al Messico.

Vediamo adesso le loro "colonie" attuali

Nel 2003, infatti, i territori extra americani che gli USA continuano ad occupare e sottomettere direttamente,sono: Guam, le Marianne del Nord, le isole Marshall, la Micronesia, Palau, Porto Rico, le isole Samoa Orientali e le isole Vergini americane (Saint-Thomas, Sainte-Croix e Saint-John), nonché l’isola di Diego Garcia (nell’Oceano Indiano), le isole Hawaii, il canale di Panama (quest’ultimo, solo amministrativamente e ufficialmente restituito, anche se le numerose basi militari statunitensi all’interno di questo paese continuano ad assicurare il suo stretto controllo strategico!).
Questo, senza contare le migliaia di basi militari e logistiche statunitensi disseminate nel mondo (solo in Italia,107 basi!) ed i Paesi su cui gli USA esercitano una precisa influenza politica, economica e militare, come l'Egitto, l'Arabia Saudita, il Kuwait, la Corea del Sud, Taiwan, l'Italia, la Germania, la Grecia, la Spagna, la Turchia, il Marocco, la Tunisia, la Giordania, diversi paesi dell’Africa Centrale, ecc.
Per avere un’idea più precisa della presenza imperialista statunitense in Europa, nel bacino mediterraneo e nel Vicino Oriente (ed escludendo a priori, per ragioni di spazio, le all’incirca 54 pagine A4 che enumerano, con corpo 12, le sole basi dell’US-Air-Force nel mondo), diamo una rapida occhiata a questo “succinto” ed istruttivo elenco:

Basi Aeree USA in Europa

Tra le più importanti: in Gran Bretagna: nome della base: Alcombury (località: Huntingdon; provincia o regione: Cambridgeshire); Molesworth (Huntingdon, Cambridgeshire); Upwood (Ramsey, Cambridgeshire);Fairford (Fairford, Gloucestershire); Feltwell (Thetford, Norfolk); Lakenheath (Lakenheath, Suffolk);Mildenhall (Mildenhall, Suffolk); Croughton (Croughton). In Germania: Brasschaat (Mannheim-Sandhofen,Baden-Wuerttemberg); Heidelberg o Patton Barracks (Heidelberg, Baden-Wuerttemberg); Stuttgart(Stuttgart-Echterdingen, Baden-Wuerttemberg); Giebelstadt (Giebelstadt-Wuerzburg, Bayern); Grafenwoehr(Grafenwoehr, Bayern); Hohenfels-CMTC (Hohenfels-Regensburg, Bayern); Katterbach Barracks (Ansbach,Bayern); Storck Barracks (Illesheim, Bayern); Schweinfurt-Conn Barracks (Schweinfurt, Bayern);
Armstrong Army Heliport (Buedingen, Hessen); Hanau-Fliegerhorst Kaserne (Hanau, Hessen); Wiesbaden(Wiesbaden-Erbenheim, Hessen); Rhein-Main (Frankfurt/Main, Hessen); Geilenkirchen (Teveren, Nordrhein-Westfalen); Ramstein (Ramstein, Rheinland-Pfalz); Sembach (Kaiserslautern, Rheinland-Pfalz); Spangdahlem (Spangdahlem, Rheinland-Pfalz); Einsiedlerhof (Kaiserslautern, Rheinland-Pfalz). In Islanda: NAS Keflavik(Reykjanes). In Norvegia: Sola Sea (Sola Sea); Stavanger (Stavanger). In Danimarca: Thule (Thule,Groenlandia). In Olanda: Soesterberg (Soesterberg). In Belgio: Brasschaat (Brasschaat). In Francia: Istres(Marsiglia). In Ungheria: Taszar (Pecs). In Spagna: NAS Rota (Rota); Moron (Sevilla); San Vito (San Vito).In Portogallo: Lajes Field (Terceira Island, Azores). In Bosnia Herzegovina: Camp Comanche. In Macedonia:Camp Able Sentry (Skopje); Camp Monteith-Army (Gnjilane); Camp Bondsteel-Army (Urosevac). In Grecia: Souda Bay (Chania, Creta). A Cipro: Akrotiri (Akrotiri). Questo, senza prendere in conto le facilità di attraversamento dello spazio aereo, di atterraggio, di rifornimento e di supporto logistico accordate - de iure o de facto - agli aerei ed agli elicotteri militari statunitensi, dalla Svizzera, dal Lussemburgo, dall’Irlanda,dall’Austria, dalla Slovacchia, dalla Repubblica Ceca, dalla Slovenia, dalla Croazia, dalla Romania, dallaBulgaria, dalla Georgia, ecc.

Basi dell’Esercito USA in Europa

In Germania: Divisioni: 1st Armored Division, Weisbaden; 1st Infantry Division, Wurzburg; 2nd Brigade,1st Armored Division, Buamholder; 7th Army Reserve Command (ARCOM), Schwetzingen; Corpi d’Armata: V Corps, Heidelberg; Comandi: U.S. Army Europe (USAREUR); Combat Maneuver Training Center; Landstuhl Regional Medical Center. In Bosnia: Camp McGovern, Camp Dobol. Nel Kossovo:Camp Bondsteel.

Basi “Échelon” in Europa

Gestite e coordinate dal Comando generale statunitense della NSA (National Security Agency) di Fort Meade (nel Maryland), organizzate in cooperazione con i servizi segreti britannici GCHQ (Government Communications Head Quarters), canadesi CSE (Communications Security Establishment), australiani DSD (Defence Signals Directorate) e neo-zelandesi GCSB (Government Communications Security Bureau), e spesso mimetizzate sotto le mentite spoglie di banali imprese di telecomunicazioni private, le Basi d’ascolto, di spionaggio elettronico e d’elaborazione dati del programma americano « Échelon » (che già dispone - oltre alle usuali “stazioni” di spionaggio che sono integrate nella normale rete diplomatica e consolare statunitense nel mondo - di una ventina di satelliti spia della National Reconaissance Office - del tipo Keyhole, Mercury, Sigint,Parsae, Comint, Orion/Vortex, Mentor, Trompet, ecc. - e di una trentina di Boeing RC-135 che giorno e notte -da centinaia di chilometri, nel cielo - sono in grado di intercettare, registrare e controllare - e, se necessario,
“piratare”… - qualsiasi comunicazione radio, telefonica, fax, cellulare ed internet, e persino fotografare e decifrare – con una risoluzione di meno di 10 cm., come nel caso dei satelliti «Advanced KH-11» e «KH-12» -l’indirizzo di una cartolina postale che state innocentemente spedendo ad un vostro caro amico o ordinario conoscente…) coprono praticamente l’intero pianeta, con all’incirca 4'000 “antenne” disseminate nei diversi paesi (molte volte completamente all’oscuro di tutto…) del mondo. In Europa, le principali Basi del programma « Échelon » - che agiscono sotto l’egida dei Comandi regionali USA di Morenstow e di Menmith Hill, in Gran Bretagna, e di Bad Aibling, in Germania (Baviera) - sono installate nelle seguenti località: da Nord a Sud: in Islanda: Keflavik; in Lituania: Vilnius; in Estonia: Tallinn; in Lettonia (Latvia): Ventspils; in Finlandia: Santahamina; in Svezia: Karlskrona, Muskö e Lovön; in Norvegia: Borhaug, Jessheim, Fauske/Vetan,Randaberg, Kirkenes, Skage/Namdalen, Vardo e Vadso; in Gran Bretagna: Belfast (Irlanda du Nord), Brora e Hawklaw (Scozia), Chicksands, Culm Head, Cheltenham, Digby, Menwith Hill, Irton Moor, Molesworth,Morwenstow, Londra (Palmer Street); in Danimarca: Aflandshage, Almindingen, Dueodde-Bornholm, Gedser,Hjorring, Logumkloster; in Olanda: Amsterdam e Viksjofellet; in Germania: Frankfurt, Bad Aibling, Ahrweiler,Hof, Achern, Bad Münstereifel, Darmstadt, Braunschweig, Husum, Monschau, Mainz, Rheinhausen, Stockdorf,Pullach, Vogelweh; in Francia: Parigi (GIX: Global Internet Exchange), Strassburgo e Grenoble; in Austria: Neulengbach e Konigswarte; in Svizzera: Merishausen e Rüthi; in Croazia: isola di Brac ed aeroporto di Zagreb-Lucko; in Bosnia-Erzegovina: Tuzla; in Spagna: Playa de Pals, Pico de las Nieves (Grande Canaria),
Manzanares e Rota; in Portogallo: Terceira Island (isole Azores); a Gibilterra (Gibraltar) in Albania: Tirana,Durazzo (Durrës) e Shkodër; in Grecia: Iráklion (Creta); nell’isola di Cipro: Ayios Nikolaos;Le 107 Basi Usa (Air-Force, Navy, Army, NSA) in ItaliaTra le basi USA più conosciute e meno conosciute, da Nord a Sud della Penisola: Cima Gallina (BZ): Stazione
telecomunicazioni e radar dell’USAF. Aviano (Pordenone, Friuli): la 16ma Forza Aerea ed il 31° Gruppo da caccia dell'Aviazione U.S.A., nonché uno squadrone di F-18 dei Marines. Monte Paganella (TN): Stazione telecomunicazioni USAF. Rivolto (UD): Base USAF. Maniago (UD): Poligono di tiro dell’US-Air-Force (USAF). S. Bernardo (UD): Deposito munizioni dell’US-Army. Roveredo (PN): Deposito armi USA. Istrana (TV): Base US-Air-Force (USAF). Ciano (TV): Centro telecomunicazioni e radar USA. Ghedi (BS): Base dell’US-Air-Force (USAF). Montichiari (BS): Base aerea (USAF). Remondò (nel Pavese): Base US-Army. Vicenza: Comando SETAF, Sud Europe Task Force; Quinta Forza aerea tattica (USAF); Deposito di testate nucleari. Camp Ederle (provincia di Vicenza): Q.G. NATO; Comando SETAF dell’US-Army; un Btg. di obici ed Gruppo tattico di paracadutisti USA. Tormeno (San Giovanni a Monte, Vicenza): depositi di armi e munizioni. Longare (Vicenza): importante deposito d’armamenti. Verona: Air Operations Center (USAF). e Base NATO delle Forze di Terra del Sud Europa; Centro di telecomunicazioni (USAF). Affi (VR): Centro telecomunicazioni USA. Lunghezzano (VR): Centro radar USA. Erbezzo (VR): Antenna radar NSA. Conselve (PD): Base radar USA. Monte Venda (PD): Antenna telecomunicazioni e radar USA. Trieste: Base navale USA. Venezia: Base navale USA. San Anna di Alfaedo (VE): Base radar USA. Lame di Concordia (VE):Base di telecomunicazioni e radar USA. San Gottardo, Boscomantivo (VE): Centro telecomunicazioni USA.
Ceggia (VE): Centro radar USA. Cameri (NO): Base aerea USA con copertura NATO. Candela-Masazza (Vercelli): Base d’addestramento dell’US-Air-Force e dell’US-Army, con copertura NATO. Monte S. Damiano (PC): Base dell’USAF con copertura NATO. Finale Ligure (SV): Stazione di telecomunicazioni dell’US-Army.
Monte Cimone (MO): Stazione telecomunicazioni USA con copertura NATO. Parma: Deposito dell’USAF con copertura NATO. Bologna: Stazione di telecomunicazioni del Dipartimento di Stato Americano. Rimini: Gruppo logistico USA per l’attivazione di bombe nucleari. Rimini-Miramare: Centro telecomunicazioni USA.Potenza Picena (MC): Centro radar USA con copertura NATO. Livorno: Base navale USA. La Spezia: Centro antisommergibili di Saclant. San Bartolomeo (SP): Centro ricerche per la guerra guerra sottomarina. Camp Darby (tra Livorno e Pisa): 8° Gruppo di supporto USA e Base dell’US Army per l’appoggio alle Forze statunitensi al Sud del Po, nel Mediterraneo e nell’Africa del Nord. Coltano (PI): importante base USA/NSA per le telecomunicazioni; Deposito munizioni US-Army; Base NSA. Pisa (aeroporto militare): Base saltuaria
dell’USAF. Monte Giogo (MS): Centro di telecomunicazioni USA con copertura NATO. Poggio Ballone (GR) - tra Follonica, Castiglione della Pescaia e Tirli: Centro radar USA con copertura NATO. Talamone (GR): Base saltuaria dell’US-Navy. La Maddalena-Santo Stefano (Sassari): Base atomica USA, Base di sommergibili,Squadra navale di supporto alla portaerei americana «Simon Lake». Monte Limbara (tra Oschiri e Tempio,Sassari, in Sardegna): Base missilistica USA. Sinis di Cabras (SS).: Centro elaborazioni dati (NSA). Isola di Tavolara (SS): Stazione radiotelegrafica di supporto ai sommergibili della US Navy. Torre Grande di Oristano: Base radar NSA. Monte Arci (OR): Stazione di telecomunicazioni USA con copertura NATO. Capo Frasca (OR): eliporto ed impianto radar USA. Santulussurgiu (OR): Stazione telecomunicazioni USAF con copertura Nato. Perdas de Fogu (NU): base missilistica sperimentale. Capo Teulada (CA): da Capo Teulada (CA) a Capo Frasca (OR): all’incirca 100 km di costa, 7.200 ettari di terreno e più di 70.000 ettari di zone Off Limits: poligono di tiro per esercitazioni aeree ed aeronavali della Sesta flotta americana e della Nato.
Decimomannu (CA): aeroporto Usa con copertura Nato. Aeroporto di Elmas: Base aerea dell’US-Air-Force.
Salto di Quirra (CA): poligoni missilistici. Capo San Loremo (CA): zona di addestramento per la Sesta flotta USA. Monte Urpino (CA): Depositi munizioni USA e NATO. Cagliari: Base navale USA. Roma-Campino (aeroporto militare): Base saltuaria USAF. Rocca di Papa (Roma): Stazione telecomunicazioni USA con copertura NATO. Monte Romano (VT): Poligono saltuario di tiro dell’US-Army. Gaeta (LT): Base permanente della Sesta Flotta USA e della Squadra navale di scorta alla portaerei «La Salle». Casale delle Palme (LT): Scuola telecomuncicazioni NATO su controllo USA. Napoli: Comando del Security Force del corpo dei Marines; Base di sommergibili USA; Comando delle Forze Aeree USA per il Mediterraneo. Napoli-Capodichino: Base aerea dell’US-Air-Force. Monte Camaldoli (NA): Stazione di telecomunicazioni USA.
Ischia (NA): Antenna di telecomunicazioni USA con copertura Nato. Nisida: Base US-Army. Bagnoli: Centro controllo telecomunicazioni Usa per il Mediterraneo. Agnano (nelle vicinanze del famoso ippodromo): Base dell’US-Army. Cirigliano.(NA): Comando delle Forze Navali USA in Europa. Licola (NA): Antenna di telecomunicazioni USA. Lago Patria (CE): Stazione telecomunicazioni USA. Giugliano (vicinanze del lago Patria, Caserta): Comando STATCOM. Grazzanise (CE): Base saltuaria USAF. Mondragone (CE): Centro di Comando USA e NATO sotterraneo antiatomico. Montevergine (AV): Stazione di comunicazioni USA.
Pietraficcata (MT): Centro telecomunicazioni USA/NATO. Gioia del Colle (BA): Base aerea USA di supporto tecnico. Punta della Contessa (BR): Poligono di tiro USA/NATO. San Vito dei Normanni (BR): Base del 499° Expeditionary Squadron; Base dei Servizi Segreti: Electronics Security Group (NSA). Monte Iacotenente (FG): Base del complesso radar Nadge. Brindisi: Base navale USA. Otranto: Stazione radar USA. Taranto:Base navale USA; Deposito USA NATO. Martina Franca (TA): Base radar USA. Crotone: Stazione di telecomunicazioni e radar USA/NATO. Monte Mancuso (CZ): Stazione di telecomunicazioni USA. Sellia Marina (CZ): Centro telecomunicazioni USA con copertura NATO. Sigonella (CT): importante Base aeronavale USA (oltre ad unità della US-Navy, ospita diversi squadroni tattici dell’US-Air-Force: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6 Intruder, nonché alcuni gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di 100 kilotoni l’una!). Motta S. Anastasia (CT): Stazione di telecomunicazioni USA. Caltagirone (CT): Stazione di telecomunicazioni USA. Vizzini (CT): Diversi depositi USA. Isola delle Femmine (PA): Deposito munizioni USA/NATO. Punta Raisi (Aeroporto): Base saltuaria dell’USAF. Marina di Marza (RG): Stazione di telecomunicazioni USA. Monte Lauro (SR): Stazione di telecomunicazioni USA.
Sorico: Antenna NSA. Augusta (SR): Base della VI Flotta USA e Deposito munizioni. Centuripe (EN): Stazione di telecomunicazioni USA. Niscemi (Sicilia): Base del NavComTelSta (stazione di comunicazione USNavy).
Trapani: Base USAF con copertura NATO. Pantelleria: Centro telecomunicazioni US-Navy e Base aerea e radar NATO. Lampedusa: Base della Guardia costiera USA; Centro d’ascolto e di comunicazioni NSA.

Basi Navali USA nel Mediterraneo

Oltre quelle italiane che abbiamo già visto: in Francia: Marsiglia e Tolone. In Spagna: Alicante, Barcellona,Benidorm, Cartagena, Malaga, Palma de Maiorca e Rota. In Grecia: Atene-Pireo, Corfù, Rodi e Suda-Bay.In Egitto: Alessandria. In Israele: Haifa. In Turchia: Istambul, Izmir, Mersin e Iskenderun. Senza tener conto, naturalmente, delle facilità d’ormeggio e di rifornimento permanenti o saltuarie concesse all’US-Navy dal Marocco, Tunisia, Gibilterra, Malta e Cipro.

Basi Aeree USA nel Vicino Oriente

Da Nord a Sud di questo scacchiere (tra le più importanti): in Turchia: Incirlick-Adana (39simo Air Expeditionary Wing), Izmir, Corlu, Konya, Diyarbakir, Batman e Mus; nel Kirghizistan: Manas, Ganci (regione di Bishkek); nell’Uzbekistan: Karshi; nel Tagikistan: Tagikistan; in Afghanistan; Mazar-e-Sharif,Kandahar, Khost (Paktia), Bagram (Charikar, Parvan); nel Pakistan: Dalbandin, Jacobabad; nel Kuwait:Ahmed al-Jaber, Ali Al Salem, Camp Doha,; in Arabia Saudita: Prince Sultan (alla periferia di Riad), King Abdul Aziz (Dhahran), Eskan Village, King Fahd (Taif), King Khaled (Khamis Mushayt), Al-Kharj; negli Emirati Arabi Uniti: Al Dhafra/Sharjah (763esimo Squadrone dell’Expeditionary Air Refueling); nel Qatar: Al Udeid, Al-Sayliyah; nell’Oman: Thumrait (305esimo squadrone dell'Air Expeditionary Force), Masirah , Seeb; nel Bahrein: Sheik Isa (Sitrah); a Gibuti (Corno d'Africa): Baracche Le Monier; nell’isola di Diego Garcia (Oceano Indiano): Diego Garcia Air Force.

Basi Navali USA nel V.O.

In Egitto: Hurgada (Mar Rosso); a Gibuti: Le Monier; nell’isola di Diego Garcia: US Naval base and support facilities; nel Bahrein: Juffar (Golfo arabo-persico):Quartier generale della V Flotta americana.

Basi dell’Esercito USA nel V.O.

Nell’Uzbekistan: Karshi (10a Divisione di montagna USA) in Afghanistan: Mazar–e-Sharif, Pul-i-Kandahar,Kandahar; nel Pakistan: Pasni, Jacobabad e Khowst; in Giordania: Muafaq Salti; nel Kuwait: Camp Doha/Ad-Dawhah (Quartier Generale della Terza Armata U.S.A), Ali al-Salem.

Basi « Échelon » nel V.O.

In Turchia: Istanbul, Izmir, Adana, Agri, Antalya, Diyarbakir, Edirne; in Israele: Herzliyya (Q.G. dell’Unità 8200), Mitzpah Ramon, Monte Hermon, Golan Heights Monte Meiron; nel Pakistan: Parachinar; nel Kuwait:Kuwait-City e l’isola di Faylaka; in Arabia Saudita: Araz, Khafji; negli Emirati Arabi Uniti: Az-Zarqa,Dalma, Ras al-Khaimah e sull’isola di Sir Abu Nuayr; nell’Oman: Abut, Khasab, isole di Goat e di Masirah,penisola di Musandam; nello Yemen: isola di Socotra (in costruzione).

USA: «liberisti» ante-litteram

Visto che stiamo parlando degli Stati Uniti d’America, chi è a conoscenza, ad esempio, che questo Paese,durante tutto il XVIII° secolo ha semplicemente rilanciato ed industrializzato l'istituzione della schiavitù importando al minor prezzo possibile milioni e milioni di Negri dall'Africa (il cosiddetto "legno di ebano"...)?
Chi è al corrente che questi ultimi venivano sbarcati nei porti Americani di Charleston, Savannah, Wilmington, Providence, ecc., dove venivano "liberisticamente" commercializzati, all’asta, dai Puritani americani della Nuova Inghilterra (Boston, Salem, New London, ecc.) e, per la maggior parte, rivenduti, con immensi e sproporzionati guadagni, ai piantatori di cotone ed all'aristocrazia "Bourbons" degli Stati del Sud?
Nel 1860, negli USA, il numero complessivo di quegli schiavi ammontava a circa 4 milioni. Questo,naturalmente, senza tenere conto dei circa 2,5 milioni di morti, di stenti o di maltrattamenti, durante il loro trasferimento o durante la loro prigionia!
Gli stessi Puritani di cui sopra, dopo avere saturato il mercato del “legno di ebano” ed essersi arricchiti sulle spalle degli Stati Americani del Sud, propugneranno la liberazione degli Negri (anche perché, si erano accorti che mantenere uno schiavo costava molto di più che sfruttare un semplice salariato!) e dopo una guerra sanguinosissima (la guerra di Secessione del 1861-1865) contro gli Stati Confederati, aboliranno ufficialmente la schiavitù nel 1865.
Diciamo ufficialmente, poiché, la discriminazione razziale contro i Negri sarà abolita, a livello Federale, soltanto nel 1962; mentre nello Stato del Mississippi, la segregazione scolastica durerà fino a tutto il 1964!

Non dimentichiamo, infatti, che persino durante la Seconda guerra mondiale, mentre la propaganda statunitense parlava del "razzismo" nazista e lo additava al pubblico ludibrio, all’interno delle strutture dell'esercito degli Stati Uniti, i soldati negri americani, non solo non avevano il diritto di accedere alla scuola ufficiali o sottufficiali, ma erano inquadrati e combattevano all'interno di unità speciali, separate dalle altre, che erano inquadrate e comandate da ufficiali bianchi.

Non parliamo delle condizioni pietose e scandalose nelle quali, ancora oggi, la maggior parte dei Negri d'America (all'incirca 25 milioni) vivono, essendo per lo più "confinati" all'interno di veri e propri ghetti, tristi e miserabili, al margine della società reale e geograficamente situati quasi sempre alla periferia o nelle zone economicamente più povere e disagiate delle diverse città di questo Paese.
Le recenti rivolte di Negri ad Atlanta, Denver, La Vegas, Los Angeles, San Francisco, New York, ecc.,largamente represse nel sangue dalla Polizia e dalla Guardia Nazionale americane, testimoniano - se ancora fosse necessario dimostrarlo - dell'ignobile condizione nella quale, nel Terzo millennio, sono ancora costrette a vivere quelle popolazioni.
Per restare nel tema, potremmo parlare della spregevole e turpe situazione sociale tuttora riservata agli Ispanici autoctoni del Sud degli Stati Uniti o alle masse di immigrati Messicani o Latino-Americani. Ma limitiamoci,nel contesto di questa ricerca, a parlare dei soli Pellerossa, i famosi Indiani d'America...

C'erano una volta gli Indiani...

Per misurare, infatti, il valore intrinseco che gli Stati Uniti attribuiscono ai Diritti dell'Uomo, sarebbe bene poter sapere - una volta per tutte - che fine hanno fatto, in America, tra il 1774 ed i nostri giorni, i Lenape o Delaware1, i Sioux, i Navaco, gli Cheyenne, gli Apache, i Comanci, gli Arapau, i Crow, gli Irochesi, i Mahican o Moicani, gli Cherokee, i Creek, i Fox, gli Yanktonesi, i Sacs, i Monominoo, i Mic-Mac, i Winnobagoo, i Patawatomi, i Delawaico.
Oppure, dove sono andati a finire, nel frattempo, i Shoshoni, gli Ogibwa, gli Erié, i Pawnee, gli Shawnee, i Tuscarora, i Powhatan, i Penobscot, i Gros-Ventres, gli Algonquini, i Missuri, gli Illinois, i Pamlico, i Catawba, gli Yuchis, i Timicua, i Tarahumarà , i Sciscimèchi, gli Huishols, i Calusa.

1 Della “famiglia” algonchina. Un popolo che abitava gli attuali stati di New York, New Jersey, Pennsylvania e Delaware.

O ancora, come sono "svaniti nel nulla” i Makah, i Pocahonta, i Flathead, gli Ogibua, i Mescaleros, i Nasi Forati, gli Chinook, gli Alabama, i Caddo, gli Osage, i Kansa, gli Iowa, i Kiowa, gli Atakapas, i Santee, gli Havasupai.
A questa macabra e singolare enumerazione di Indiani “dileguati" o “scomparsi", potremmo ugualmente aggiungere i Whichita, i Lipan, gli Chiricaua, gli Oto, i Kickapoo, i Miami, i Shatot, i Mobil, i Biloxi, i Chitimaca, i Rogue-River, gli Athabascan, i Piedi Neri (Blackfoot).
Potremmo, inoltre, parlare dei Pueblo, dei Gigarilla, dei Tonoan, dei Bannocks, degli Yankton, degli Omaha,dei Tonkawa, dei Caracaua, dei Pima, dei Papago, degli Uapau, dei Paiate, degli Hopis, degli Uti, dei Serrano, Potremmo, in fine, interessarci alla “discendenza” o allo "sviluppo demografico" che hanno avuto, da allora, i Seminole, i Chippewa, i Teton, i Pomo, i Tillamook, i Shumash, gli Yokutis e gli Zuni. Senza dimenticare i Walla Walla, i Bannook, i Mogiave, gli Yuma, i Maricopa, i Costano,, gli Yurok, i Tillamook, gli Arikara,i Dakota, i Winnebago, i Pennacook, gli Ondaga, gli Oneida, i Calusa, i Karankawa, i Piankash, gli Oglala,i Kalapuya, gli Ottawa, ecc.
Dei 5 o 6 milioni di Indiani che vivevano nell'attuale territorio degli Stati Uniti d’America prima della cosiddetta Conquista del West, all'alba del XX° secolo, non ne erano rimasti che 250.000!
Quei Pellerossa, tra il XVIII° ed il XIX° secolo, sono stati sistematicamente braccati, scacciati e sradicati dai loro territori, vigliaccamente provocati ed umiliati nel loro amor proprio, privati di ogni tipo di risorse,affamati, repressi, sterminati.

Non parliamo dei superstiti...

I circa 100.000 Indiani sopravvissuti ai massacri ed appartenenti alle diverse tribù originarie, sono stati accantonati in quelle che ancora oggi gli Americani continuano pudicamente a definire le "Riserve Indiane".
In realtà, dei veri e propri zoo umani per "animali rari", situati per la maggior parte nel territorio dell'Oklahoma. Musei viventi della vergogna, ciclicamente popolati dagli ultimi discendenti delle fiere e coraggiose tribù indiane di un tempo. Individui, per la maggior parte, divenuti mezzi-clown e mezzi-degenerati fisici, avviliti e diminuiti nell'anima dalla droga e dall'alcol. Tutta gente che, salvo rare eccezioni, tenta di sopravvivere, giocando il ruolo, ad ore, del "selvaggio Pellerossa" degli scenari cinematografici di Hollywood,con in testa ridicole piume di plastica ed addosso volgari costumi da "circo". Questo per far divertire e distrarre i soliti bambini viziati ed obesi delle principali megalopoli industriali del Paese o gli scialbi e vacillanti pensionati delle inquinate e sovraffollate città americane.

Campioni dei «diritti dell’Uomo»

Tutto questo, per dire che i cosiddetti custodi della democrazia e dei diritti dell'uomo, prima di parlare di "razzismo" fascista dovrebbero prima di tutto guardarsi nello specchio della loro Storia e fare un sereno ed onesto esame di coscienza. Esame di coscienza (se ancora ne hanno...) che dovrebbe ugualmente includere - oltre ai criminali e gratuiti bombardamenti atomici di Hiroshima (140 mila morti) e di Nagasaki (70 mila morti) - i “campi di concentramento” (in particolare, quelli di: Opelika, Pinal County/Gila River, Aliceville, Yuma County/Colorado River, Florence, Crossville, Jerome-Chicot/Drew Counties, Rohwer/Descha County,Manzanar/Inyo County, Trinidad, Granada/Prowers County, Fort Carson/Canon City, Avon Park,Minidoka/Jerome Counties, Chanute AFB/Rantoul, Concordia, Livingston, Houlton/Northern Maine,Scottsbluff, Northern Vermont/Lake Francis, Fort Bragg, McAlester, Fort Sill/Lawton, Mexia/East of Waco,Millard County/Central Utah, Indiantown/Harrisburg, Brigham City, Wendover, Beckley/Alderson/Lewisburg,Heart Mountain/Park County, ecc.) organizzati sul loro territorio nel corso del Secondo conflitto mondiale (ed anche al di là...), per la quasi totalità dei cittadini Americani di origine Giapponese, Tedesca ed Italiana (tra i 3 ed i 4 milioni di persone di ogni età, pensiero e condizione) che furono arbitrariamente arrestati, deportati manu militari nelle zone più desolate ed impervie del paese e rinchiusi dietro ai fili spinati “democratici” (con morie generalizzate avvicinanti il 25-30% degli internati!) dal 1941 a tutto il 1949-50 (ed in certi casi fino al 1951-52), per il solo “crimine” di avere un’origine etnica e culturale diversa da quella anglo-sassone!

Il razzismo nazista

Le candide “vestali del mondo libero” dovrebbero fare un identico esame di coscienza prima di parlare del cosiddetto razzismo nazista.
Quando mai, il Nazional-Socialismo tedesco (quello vero e non quello impersonificato dagli attori israeliti di Hollywood o dai cosiddetti Skinheads della domenica...), con tutti i suoi pregi e tutti i suoi innumerevoli difetti,si è mai sognato di essere anti-turco, anti-arabo, anti-vietnamita o semplicemente anti-straniero?
Basta sfogliare un qualunque libro di storia seria, per apprendere che durante il Secondo conflitto mondiale, il Gran Muftì musulmano di Gerusalemme, Haji Amin Al-Husseini, parlava da Radio-Berlino per incitare alla rivolta i popoli Arabi sottomessi e colonizzati dalla democratica Francia e dalla democratica Inghilterra; che il generale Rachid Ali al-Khilani, nel 1941, aveva preso il potere in Iraq reclamandosi delle ideologie dell'Asse;che lo Shah Reza d'Iran aveva delle simpatie naziste e per quella ragione era stato detronizzato, costretto ad abdicare e deportato in Sud Africa dagli Inglesi nel 1942 (dove fu fatto morire di stenti, in prigionia, a Johannesburg, nel 1944); che Huszein Hilmi Durics, Muftì di Budapest, aveva aderito al movimento crocefrecciato ungherese, sin dal 1932; che il Polacco Dr. Szymkowicz, Mufti dell'Ostland, e Mohamed El-
Gazani, poeta e capo fila dei Musulmani antisovietici dell'URSS, avevano aderito al Nazional-Socialismo; che il Turco Alparsan Türkes (capo dei "Ulkücüler" e delle "Formazioni Turaniche") era un alleato del III Reich; che gli Indiani Ali Ginnah (futuro fondatore del Pakistan, nel 1949), i fratelli Subhas e Sarat Chandra Bose, il Dr.M.K. Mukherjee, Nambiar Habibur Rahman e diversi leaders del Sud-Est Asiatico si erano politicamente schierati dalla parte dell'Asse Roma-Berlino-Tokio.
Basta informarsi adeguatamente per scoprire che la maggior parte dei Movimenti nazionalisti arabi dell'epoca - come il "Mouvement des Jeunesses Destouriennes" di Férid Bourguiba; il "Parti National Arabe" di Benouna; il "Parti National des Réformes" di Abdel Khaled Torrès; il "Comité d'action révolutionnaire nord-africain" di Yassine Abderrahmane; le "Chemises Bleues" di Mustapha El-Ouakil; "Jeune Egypte" di Ahmed Hussein;le "Chemises d'Acier" di Michel Aflak e Salah El-Din El-Bitar; "Misr-el-Fatat", le "Chemises Vertes" egiziane; la "Haras el-Arab", la Guardia Araba siriana; il Gruppo "Nadi-el-Arabi" del Dr. Saïd Abd el-Fattah Iman; il "Club el-Mutunah" di Saïd Thabit e Amine El-Rueihei; il "Club El-Futuah" di Abdul Ghafur El-
Bedri; il "Comité d'Action Marocain" di El-Uazzani; il "Consiglio di difesa della Palestina Araba" di Nabi El-Azma e Adil Arslan; il "Cercle Franco-Musulman" di Mohamed Luaïeb; la "Lega d'Azione Nazionalista" di Abu El-Huda El-Yafi; la "Fraction Istiqlal" di Ahmed Balafrej, Brahim El-Uazzani e Mohamed Lïazidi; il Movimento degli "Ufficiali Liberi" del Generale egiziano Aziz El-Misri; ecc. - sostenevano apertamente la politica di hitleriana di quel periodo.
E' sufficiente, in fine, recarsi in Medioriente, per apprendere che negli anni '30, Antoun Saadé e Fakhri El-Barudi, fondatori del Partito Popolare Socialista Siriano o Pierre Gemayel fondatore delle Falangi Libanesi (Kataeb), si erano ispirati all'ideologia nazista e fascista di quell'epoca; che il Druzo Chekib Arslan (Presidente del "Comitato Sirio-Palestinese" e fondatore del Movimento panarabo), l'Algerino Ben Badis, il Tunisino Habib Bourguiba e diversi fondatori del FLN algerino degli anni '50, nonché Gamal Abdel Nasser, Anuar El-Sadat, Abdel Munim Abdul-Rauf (dirigenti del movimento degli "Ufficiali Liberi" egiziani) e lo stesso N'Kruma (futuro Présidente del Gana) avevano espresso simpatie per quell'ideologia e ricevuto congrui appoggi finanziari e militari da parte del regime di Hitler.
Non dimentichiamo che tra gli ispiratori del Movimento Nazionalista Arabo di quell'epoca, c'erano uomini come Hassan Salamè (Palestinese filo-nazista), i fratelli Mohammed e Ahmed el-Salman (nazionalisti iracheni filofascisti e rispettivamente, nel 1936, capitano e generale d'aviazione), Musftafà el-Ouakil e Ahmed Hussein (egiziani ed ex responsabili delle "camice verdi" filo-fasciste del loro paese). Ed ugualmente, Abderrahmane Yassine (nazionalista algerino filo-nazista), Takki El-Din El-Hilali (siriano filo nazista, uno degli annunciatori radiofonici in lingua araba di radio Stuttgart e di radio Berlino), Brahim Tobal, Rachid Driss, Hassine Triki ed il Dr. Ben Slimane (nazionalisti tunisini favorevoli all'Asse), Younès el-Bahri e Ali El-Okab (iracheni filo nazisti, speakers a radio Berlino) Belkacem Radjeff e Momahed Igherbouchène (Berberi o Kabili filo nazisti,
speakers a radio Paris-Mondial), Mansour Daoud (Principe egiziano ed ex volontario nelle Waffen-SS), Béchir Madhébi (Tunisino ed ex responsabile dei servizi di propaganda dell'Asse nel suo paese), El-Salam Benouna,El-Naciri, Brahim el-Ouazzani (nazionalisti marocchini filo nazisti) e Mohammed El-Maadi (Maghrebino ed ex Comandante della prima Brigata volontaria Araba nei ranghi della Wehrmacht, in Francia), ecc.
Questo, naturalmente, senza contare le centinaia di migliaia di volontari Bosniaci (due Divisioni musulmane Waffen-SS, la 13^ Gebirg-Division "Handschar" e la 23^ Gebirgs-Division "Kama"), Croati (cinque Divisioni Nazionali "Hravatsko Domobranstvo", la "Crna Legija", la Milizia Ustascia, nonché due Divisioni e numerose Legioni volontarie sul fronte dell'Est), Albanesi (Waffen-Gebirgs-Division der SS "Skanderberg" guidata da Mostepha Bey Frashery), Cosacchi (la Ostlegion, la XIV^ Kosaken-Kavallerie-Korps der SS Don-Kosaken, la 19^ Waffenverbände der SS “ Kuban-Kosaken ”, la 20^ Waffenverbände der SS “ Terek-Kosaken ”, la 21^Waffenverbände der SS “ Sibir-Kosaken ”), Arabi (quarantottomila volontari integrati nella Wehrmacht, senza contare quelli della "Phalange Africaine", della "Deutsch-arabische Lehrabteilung", della "Brigade El-Maadi",della "Französische Freiwilligen Legion" e delle diverse milizie armate costituite tra il 1942 ed il 1944 dal "Rassemblement National Populaire" di Marcel Déat, dal "Parti Popoulaire Français" di Jacques Doriot, dal "Mouvement Franciste" di Bucard e da una larga parte dell’ex "Mouvement Social Révolutionnaire" di Eugène Delonche) e Russi, più di un milione di uomini inquadrati nella "Russkaja Osbodie Telnaja Armia" (l'Esercito di Liberazione Nazionale Russo), agli ordini del Generale Andreï Vlassov.
Non parliamo delle Divisioni e delle centinaia di Brigate e di Reggimenti composti da volontari Bulgari, Serbi (integrati nella Divisione SS "Prinz Eugen"), Turchi, Ukraini (l'Esercito di liberazione Ucraino), Bielorussi,Turkestani (la Legione Turkestana), Tartari (la Legione della Volga dell'Obersturmfürer Olzcha), Caucasici (la Legione Caucasica di Ali Khan), Azeri (la Legione SS guidata dal generale Mikhail Dudanginsky), Armeni (la Legione Armena), Georgiani (la Legione Georgiana), Tibetani (un Battaglione di volontari figurerà tra i difensori di Berlino nel 1945) ed Indiani/Indù (la 17^ Indische Legion der Waffen-SS ed i quattromila volontari del 950° Panzergrenadierregiment e della 18^ Unità della SS Freiwilligen-Panzergrenadierdivision "Horst Wessel", senza contare i 3'000 volontari della Legione Azad Hind - “India Libera” - in uniforme della Wehrmacht ed i 50.000 volontari dell’Indian National Army di Subhas Shandra Bose, integrati nell'esercito nipponico, sul fronte della Birmania).
Non parliamo degli Spagnoli della "Division Azul", dei Francesi e dei Belgi inquadrati nella "Légion Volontaires Français" e nelle Divisioni Waffen-SS "Charlemagne" e "Jeanne d'Arc"; dei Valloni della 28^ SSFreiwilligen-Panzer-Grenadier-Division "Wallonien"; dei Bretoni della "Bretonische Waffenverband der SS";degli Olandesi e dei Fiamminghi della Freiwilligen-Legion "Niederlande", della Freiwilligen-Legion "Flandern", delle Divisioni Waffen-SS "Westland", "Nederland" e "Langemarck"; dei 5 mila volontari Cechi della Waffen SS confluiti nella Divisione “Bohmen und Maren”; dei Finlandesi, Danesi e Norvegesi della 11^ SS-Freiwilligen-Panzer-Grenadier-Division "Nordland" e della Divisione Waffen-SS "Wiking", della 3^ Brigata SS, del Rgt. "Norge", della 15^ SS-Freiwilligen-Legion "Norwegen" e del Freikorps Danmark; dei Galiziani della 14^ Waffen-Grenadier-Division der SS; dei Lettoni della 15^ Waffen-Grenadier-Division der SS, della "SS-Legion" e della 19^ Waffen-Grenadier-Division der SS; degli Estoni della 20^ Waffen-Grenadier-Division der SS; degli Ungheresi della 22^ SS-Freiwilligen-Kavallerie-Division "Maria Theresa", della 25^ Waffen-Grenadier-Division der SS "Hunyadi" e della 26^ Waffen-Grenadier-Division der SS "Hungaria"; degli Italiani della "29 Divisione SS" e degli altri innumerevoli stranieri integrati nelle Divisioni Waffen-SS "Horst Wessel", "Reichsführer-SS", "Hohenstaufen", "Frundsberg", Hitlerjugend", "Götz von Berlinchingen", "Das
Reich", "Florian Geyer", "Wiking", "Totenkopf", "Jagdverband", "30 Januar", "Prinz Eugen" e "Leibstandarte"[3].
Ricordiamo altresì i volontari Irlandesi, Britannici, Americani, Portoghesi, Greci, Polacchi, Svizzeri, Ceceni,Slovacchi, Rumeni, Sloveni, Lituani e tutti coloro che accorsero ad arruolarsi volontari sotto le bandiere del III Reich, indossando, per l'occasione, l'uniforme SS o quella della Wehrmacht, della Luftwaffe o della Kriegsmarine e che si batterono con valore su tutti i fronti di guerra, fianco a fianco con i loro camerati germanici, fino alla caduta di Berlino ed alla capitolazione di quel Paese, nel maggio del 1945.
Questo multinazionalismo ideologico e pratico del Nazional-Socialismo non sarà affatto smentito nel dopoguerra.
Non dimentichiamo, infatti, che tra i fondatori del FLN algerino c'erano: Mohammedi Said (alias Si Nacer, ex Waffen-SS musulmano, volontario in Russia nei ranghi dell'esercito tedesco e, nel 1960, comandante della Willaya 3 e membro dello Stato Maggiore dell'A.L.N.); il Dr. Djillali Ben Thami (ex membro del Partito Popolare francese di Jacques Doriot ed in quel tempo responsabile del "Croissant rouge" algerino a Ginevra) e Ahmed Mahsas (ex volontario nella Wehrmacht ed all'epoca braccio destro di Ben Bella); che tra i suoi responsabili c'erano Mohammed-Séghir Nekkache (ex agente dell'Abwer, il servizio segreto tedesco e durante la guerra d'Algeria, responsabile dei servizi sanitari del FLN) e Kaïd Ahmed (alias "Comandante Slimane", ex milite della "Legion Volontaires Français" in Russia a fianco delle forze dell'Asse ed in seguito, più volte Ministro algerino); e che tra i suoi fiancheggiatori e sostenitori c'erano numerosi fascisti e nazionalsocialisti
europei come François Genoud e Jean-Maurice Bauverd (svizzeri ed ex collaboratori del Grand Muftì di Gerusalemme), il Dr. Schacht, il Gen. Wolff, il Gen. Otto Ernst Remer, il Gen. Rainer Kriebel, il col. Otto Skorzeny, il cap. Hans Rechenberg, il Dr. Walter Rauff, il col. Hans Sommer, il cap. Ernst Wilhelm Springer, il comandante Wilhelm Beissner, l'Avv. Fritz Peter Krüger, Léon Degrelle (ex capo del REX belga ed ex generale della Waffen-SS), Jean-Robert Debbaudt (ex rexista belga e combattente della Waffen-SS),Antonio Llardent (ex falangista catalano) e tanti, tanti altri camerati che per elencarli ci vorrebbe davvero un intero libro.

L'antisemitismo

Contrariamente all'idea preconcetta e diffusa che attribuisce al nazional-socialismo "l'invenzione" dell'antisemitismo o l'inizio della persecuzione contro gli Ebrei, è dimostrato che il neologismo "Antisemitismus" è apparso per la prima volta nel 1873, ad Amburgo, in Germania, ad opera del giornalista (israelita?) tedesco Wilhelm Marr, nel libello "Der Sieg des Judentums über das Germanentum" (La vittoria del giudaismo sul germanesimo) e che il fenomeno dell'ostilità nei confronti dei Giudei, degli Israeliti o degli adepti del Giudaesimo, è vecchia quanto il mondo (2)...
La costanza di quell’ostilità, nel corso dell'antichità pagana (3), ce la testimonia: Erodoto, "Hist. IV, 186";Strabone, in "Ιστορικα υπομνηματα” (Studi storici) a proposito della Cirenaica (citato da Flavius Josephus,Antiquitates Iudaicae, XIV, 115-118) ed in “Geographica” XVI, 2:35-37; Apollonio Molone in “De Iudaeis” (citato da Flavius Josephus, in Contra Apionem, II, 79); Posidonio d’Apamea (citato da Diodorus Siculus,Bibliotheca Historica, XXXIV-XXXV, 1: 1-5); Cicerone "Pro Flacco, 28, 66-69"; Tacito, "Hist. V, 2-5 e V,4,5-2" e “Annales II, 85, 4”; Seneca in “De Superstitione, Framm. XXXVI”” (citato ugualmente da S.Agostino, in De Civitate Dei, VI, 11) ed in “Epistola XCV”; Ecateo di Abdera (citato da Diodorus Siculus,Bibliotheca Historica, XL, 3:1-8); Flavio Giuseppe (Flavius Josephus), in "Ιστορια Ιουδαικου πολεμου προς Ρωμαιους” (Guerra giudaica contro i Romani) VII, 11", "Contra Apionem I, II, VI" e "Προλογουμενος (Prolegomeni) XIV, 7, 2"; Filostrato di Lemnos (Philostratos), in “Vita Apollonii” V, 33; Cassio Dione (Cassius Dion) in “Historia Romana XXXVII”; Filone d’Alessandria (Philon l’israelita),"In Flaccum" ed in “Legatio ad Caium”; Procopio di Cesarea (Procopius) nel "De Bello
Vandalico"; Orazio (Q. Horatius Flaccus) in “Satirae I, 4, 143; 5, 100; 9, 70”; Marziale (M. Valerius Martiallis) in “Epigrammae”; Giovenale (D. Iunius Iuvenalis) in "Satirae XIV, 96-106"; Persio (Persius Flaccus) in "Satirae V"; Ovidio (P. Ovidius Naso) in "Ars amatoria” I, 75, 76"; Suetonio o Svetonio (C.Suetonius Tranquillus) in "Claudius 25" e “Divus Vespasianus 4:5”; senza parlare di Plinio, Damocrito,Plutarco, Petronio, Quintiliano, Rutilio Namaziano, Valerio Massimo, Marcellino, Celso, ecc.
Ce la testimonia ugualmente, l'Antico Testamento:"Genesi, XXIII, 13-20", "Esodo I, 9-10", "Esodo VIII, 22".
Ce la testimoniano, altresì, il libro di Ester (Est. III, 5 e III, 8), la distruzione del regno di Israele da parte degli Assiri nel -722; la distruzione del regno di Samaria da parte di Sennascerib, di quello della Giudea da parte di Nabuccodonosor e la deportazione degli Israeliti a Babilonia nel -586; nonché i pogrom antiebraici in Persia al tempo di Serse I o quelli di Elefantina, in Egitto, nel -410.
La persistenza di questo fenomeno è ugualmente attestata sia dalle persecuzioni lanciate contro i Giudei dal seleucida Antioco IV Epifane nel -168 che dalla seconda e terza distruzione del Tempio di Gerusalemme da parte dei Romani nel 70 e nel 135.

(2) Vedere in proposito: Gia Pio Mattogno, “L’antigiudaismo nell’Antichità classica”, Ed. di Ar,, Padova, 2002; Maurizio Ghiretti, “Storia dell’antigiudaismo e dell’antisemitismo”, Ed. Paravia Bruno Mondadori, Milano, 2002;.Bernard Lazare, “L’Antisemitismo”, Collana “Il Mistero d’Israele”, Centro Librario Sodalitium, Verruca Savois, 2000.
(3) Per una più completa informazione in proposito, vedere: M. Stern, “Greek and Latin Authors on the Jews and Judaism”, The Israel Academy of Sciente and Humanities, Jerusalem, 1976. Vedere ugualmente: P. Schäfer, “Giudeofobia. L’antisemitismo nel mondo antico”,Ed. Carocci, Roma, 1999.

Lo stesso dicasi dell'Antichità Cristiana (4) che già nei Vangeli - nonostante la Dichiarazione Nostra Aetate (28Ottobre 1965) del Concilio Vaticano II° (1962-1965) ed il pubblico e mediatico “pentimento” di papa Giovanni Paolo II°(Discorso del 1° Settembre 1999, riportato sull’Osservatore Romano del 2 Settembre 1999) - li considera deicidi o théo-ktonoi (Paolo, prima Lettera ai Tessalonicesi, 2, 14-15; Atti, 2, 23; 2, 36 ; 3, 14-15; 4, 10 ; 5, 30; 10, 39 ; 13, 28; Giovanni, 5, 18; 19, 6-7; 19, 15; Matteo 27, 25), razza di vipere (Matteo 12, 34 ; 23,31-38), uccisori di profeti (Paolo, Iª Lettera ai Tess., 2, 15 ; Matteo, 23, 34; 23, 37; Luca 11, 47; 11, 51; 13,34), avversi a tutti gli uomini (Paolo, Iª Lettera ai Tess., 2, 15; oltraggiatori della legge (Marco 7, 10),abrogatori della parola di Dio (Marco 7, 13), bestemmiatori (Marco 15, 29-32), progenie del demonio (Giovanni, 8, 44), Sinagoga di Satana (Apocalisse 2, 9), servi di Satana (Apocalisse 3, 9). I Concili di Elvira (306 d.C.), di Antiochia (341 d.C.) e di Laodicea (350 d.C.) fisseranno le prime regole dell' "Apartheid" ebraica. E quelle prese di posizione giustificheranno l’incendio ed il saccheggio dell’insieme delle Sinagoghe della Mesopotamia (388) voluti dall’allora vescovo di Callicinum.
In contraddizione con l’Editto di Milano (tolleranza religiosa), conferma François de la Fontette (Histoire de l'Antisemitisme, PUF, Paris, 1991), “ un texte de 315 punit de mort quiconque adhérera à la secte impie desJuifs ”[4].
Non parliamo delle prese di posizione anti-giudaiche di Tertulliano (De Nationes I, 3" e "De ieiuniis”, 16"), di Osio Hibericus, di papa Silvestro, del vescovo di Costantinopoli Paolo, di Eusebio di Cesarea, di Epifanio, di Diodoro di Tarso, di Cosma Indicopleuste, di Teodoro di Mopsuestia, di Prudenzio, di Isidoro di Siviglia, di Anastasio il Sinaita, di Venanzio Fortunato, di San Cipriano, San Giovanni Crisostomo; senza contare quelle di Gregorio di Nissa, di Sant Ireneo, di Origene, dell’Arcivescovo Cirillo, di San Ilario (vescovo di Poitier), di San Ambrogio, di San Agostino, ecc... Non parliamo del Codice di Teodosio del 438 d.C. nel quale il proselitismo della religione Giudaica è proibito e i diritti civili degli Ebrei drasticamente limitati.
La maggior parte delle Sinagoghe, tra cui quelle di Antiochia, Edessa, Tipasa, Dertona, Alessandria, Cagliari,Palermo, Terracina, Ravenna ed Atene saranno incendiate, tra il 440 ed il 510 d.C..
Il Terzo Concilio di Toledo del 580 d.C. irrigidirà ancora di più la legislazione religiosa contro gli Ebrei e nel 638 il re Visigoto Scintila (636-639) ordinerà addirittura l'espulsione dalla Spagna di tutti gli Israeliti che avevano rifiutato di farsi battezzare.
Altre disposizioni vessatorie e capillari persecuzioni antiebraiche saranno decretate dall'VIII° (650 d.C.) e dal XII° Concilio (680) di Toledo, dai re Visigoti Receswind (649-672 d.C.), Erwig (680-687) ed Egica (687-702),fino a giungere, nel 694, all'interdizione pura e semplice del Giudaismo ed alla condanna alla schiavitù perpetua per tutti gli Ebrei.
A partire dall'anno 1000, viene ufficialmente istituito lo schiaffeggiamento degli Ebrei davanti alle cattedrali in occasione del Venerdì Santo ed incoraggiato l'ostilità del Clero cattolico nei loro confronti che si tradurrà in una vera e propria marginalizzazione politica, economica e sociale di tutte le comunità israelite europee. Ed in una serie di massacri: quello degli Israeliti della valle del Reno (1096), della città di Blois (1171), di Parigi (1180), di Erfurt (1199), di Fulda e di Wolfsheim (1235), di Valeras (1247), ecc.
Prendendo spunto da un provvedimento analogo già in uso dall' 807 nell'Impero Abasside, il IV° Concilio del Laterano del 1215 - oltre ad una serie di leggi anti-ebraiche - istituirà la famosa "rotella", un disco di stoffa gialla che doveva essere cucita sugli abiti degli Ebrei per evitare la loro promiscuità con i Cristiani e permettere la loro immediata identificazione.
Situazione non meno rosea in Inghilterra, dove – a partire dal 1272 – sotto il regno di Edoardo I°, saranno ordinate ed organizzate delle vere e proprie persecuzioni contro gli Israeliti che sfoceranno, nel 1290,nell’espulsione dall’isola, degli ultimi Giudei superstiti.
Non parliamo dei massacri di Israeliti perpetuati, in Europa ed in Palestina, durante le otto Crociate che furono lanciate dalla Chiesa contro i musulmani tra il 1096 ed il 1291. Non parliamo dell’arresto e delle condanne all’esilio dell’insieme degli Ebrei residenti in Inghilterra da parte del re Eduardo I° nel 1290. Non parliamo del “Iudaei sunt servi ” di San Tommaso d’Aquino. Non parliamo delle ordinanze relative al sequestro ed alla distruzione pubblica del Talmud e della letteratura ebraica decretate da papa Gregorio IX° e ribadite da

(4) In aggiunta, vedere ugualmente: C. Mannucci, “L’odio antico. L’antisemitismo cristiano e le sue radici”, Ed. A. Mondadori, Milano, 1990.

Innocenzo IV° (1244), Onorio IV° (1286), Giovanni XXII° (1320) e Benedetto XIII° (1415). Non parliamo del periodo della rivoluzione hussita e delle persecuzioni antiebraiche avvenute in quel periodo in Germania e nella Boemia, né della segregazione fisica degli Ebrei (non tolerandis iudaeis) imposta dal Concilio di Wroczlaw nel 1267, né dell'espulsione di circa 100.000 Israeliti dalla Francia di Filippo il Bello nel 1306, né del massacro della comunità israelita della città bavarese di Deggendorf nel 1337, né dei pogrom antiebraici di Zurigo del 1349, né dello sterminio di migliaia di Ebrei all’interno di 70 città spagnole nel 1391.
Questo, naturalmente, senza contare che, nella medesima Spagna dei re cattolici, tra il 1239 ed il 1480, gli Ebrei saranno letteralmente rinchiusi all'interno delle "Juderias", quartieri speciali contornati da alte mura e da fossati ed aventi una sola uscita, controllata dalle guardie del Re e dai Gesuiti. E questa loro condizione, durerà fino alla loro espulsione definitiva dalla Spagna il 31 luglio del 1492.
In Francia, la segregazione degli Ebrei diventerà obbligatoria a partire dal 1294.
Identici provvedimenti saranno istituiti a Venezia tra il 1251 ed il 1633, come la "giudecca" nell'isola di Spinalunga, il "geto nuovo" (per gli Ebrei di origine tedesca), il "geto vecchio" (per gli Ebrei del Mediterraneo) e il "geto nuovissimo", per gli Ebrei di origine Iberica.
Questa maniera di isolare gli Israeliti e di separarli fisicamente dai Cristiani prendeva spunto dalle "mellah" (quartieri ebraici separati) istituite dagli arabo-musulmani durante il periodo Ommeyade.
Ormai divenuto pratica corrente, il "Ghetto" sarà definitivamente ufficializzato dal Papa Paolo IV il 14 Luglio del 1555 con la Bolla "Cum nimis absurdum".
La loro istituzionalizzazione si generalizzerà un po’ dappertutto nell'Europa cristiana: a Roma, a Bologna, a Ferrara, a Mantova, a Padova, ecc. Ma ugualmente a Praga, Dresda, Francoforte, Varsavia e la maggior parte delle città del continente. Senza dimenticare il vicino Oriente: Fez, Rabat, Mogador, Marrachesh, Tetuan, Tripoli, il Cairo, Costantinopoli, Salonicco, ecc.
All’inizio del XVI° secolo, gli Ebrei saranno letteralmente scacciati a furore di popolo dalla Boemia, da Francoforte, da Colonia, da Worms, da Vienna, dalla Moravia, nonché perseguiti e massacrati in Franconia, a Praga e nell’intera Polonia, in Spagna ed in Portogallo.
La persistenza dell'odio contro gli Ebrei, non sarà affatto rimessa in discussione dalla Riforma...
Lutero, nel 1542, in due scritti intitolati "Gegen die Juden un ihre Lügen" e "Schem Hamphoras", si scaglierà contro gli Ebrei e le loro menzogne, li taccerà di essere "figli del diavolo" e inviterà i Principi tedeschi a "distruggere le case degli Ebrei e rialloggiarli nelle stalle".
La Contro Riforma, da parte sua, non sarà da meno: per contrastare l'opera dei Protestanti (che si riferivano all'Antico Testamento) rimetterà in auge il concetto di "popolo deicida che ha crocifisso il Signore" e rilancerà più spietate di prima le persecuzioni contro gli Israeliti.
Nel 1600, in Persia, si assiste a dei veri e propri pogrom contro le comunità israelite residenti in questo Paese.
Tra il 1648 ed il 1658 le truppe russe e le truppe svedesi metteranno a sacco la Polonia, distruggendo all'incirca 750 comunità israelite e sterminando all'incirca 100.000 Ebrei.
Nel 1662, il duca di Mayenza confinerà gli Ebrei all'interno di orribili quartieri chiamati "Schweinemister" (lo schifo dei porcili).
All'interno dell'Impero degli Zar (di religione Cristiano-Ortodossa), la presenza degli Ebrei resterà severamente vietata tra il 1698 ed il 1772.
Nonostante queste restrizioni, negli anni successivi, gli Ebrei riusciranno ugualmente ad infiltrarsi in Russia ed a fondare una delle più importanti comunità israelite d'Europa.
Anche qui, però, le persecuzioni contro di loro, non tarderanno ad iniziare.
A partire dal 1881, infatti, gli Ebrei russi saranno rinchiusi all'interno di "zone di residenza" controllate. Contro di loro, saranno istituite 650 leggi speciali per limitarne la libertà d'azione e di movimento e si assisterà ai primi "pogrom" (massacri, in russo) antiebraici organizzati dalle popolazioni autoctone ed incoraggiati dal regime dello Zar.
Tra il 1889 ed il 1911, migliaia e migliaia di Ebrei saranno trucidati, perseguitati, deportati, i loro beni confiscati e le loro comunità religiose disperse o ridotte al silenzio.
Le persecuzioni e le vessazioni saranno così violente che più di due milioni di Ebrei lasceranno la Russia tra il 1900 ed il 1915.
A partire dal 1782, persino nell'allora tollerante Impero Austro-Ungarico, si prenderanno delle drastiche misure per contenere l'influenza ebraica che negli ultimi anni si era sviluppata all'interno delle principali città austriache.
L'istituzione dei Ghetti, le persecuzioni e le vessazioni contro gli Ebrei, come in ogni altra parte del Continente europeo, saranno aboliti dalla Rivoluzione Francese (1789) e questa tendenza resterà in vigore fino alla caduta di Napoleone I, nel 1815.
Dopo il Congresso di Vienna, i primi a ristabilire i “Ghetti” e le discriminazioni contro gli Ebrei, saranno gli Stati della Chiesa nel 1827, seguiti da li a poco dalla quasi totalità degli altri regimi europei.
I diversi Paesi europei, però, negli anni successivi, aboliranno di nuovo quelle restrizioni e proclameranno a poco a poco, tra il 1848 ed il 1879, la piena emancipazione amministrativa e civile degli Ebrei.
Negli Stati Pontifici, invece, la segregazione nei loro confronti resterà in atto fino al 1870, l'epoca dell'Unità d'Italia.
L'emancipazione degli Ebrei decretata nel XIX secolo dai diversi governi europei, aveva risolto il problema della questione ebraica?
In proposito, basta leggere Voltaire, Marx, Renan, H.S. Chamberlain, Gustave Le Bon, l'Abbate Chabauty,Drumont, Simone Weil e centinaia di altri autori sicuramente non nazisti o protonazisti, per comprendere che la "questione ebraica" é lontano da essere risolta.
Lo abbiamo visto, dopo la Seconda guerra mondiale... e la fondazione dello Stato d'Israele!
Persecuzioni e "pogrom" antiebraici nella Polonia comunista, tra il 1948 ed il 1953; processi, massacri e deportazioni nell'URSS di Stalin, di Krusciov, di Bresniev, tra il 1947 ed il 1978.
Massacri in Marocco (Ougda e Gerada) nel 1948; persecuzioni in Libia dopo il 1949; esodo massiccio di Ebrei verso Israele dallo Yemen (45.000 Israeliti) nel 1950, dall'Iraq (130.000) nel Luglio del 1951, ma ugualmente,tra il 1948 al 1972, esodo dalla Libia (35.000), dal Marocco (260.000), dalla Tunisia (56.000), dall'Egitto (29.525), dalla Siria (4.500), dal Libano (6.000), ecc., per un totale di circa 900.000 persone.
Non parliamo degli attentati antiebraici negli anni '70, in Francia, in Olanda, in Italia, in Inghilterra, negli Stati Uniti.
Non parliamo di quelli più recenti in Argentina (nel 1994 e nel 1995) ed in Palestina, nel 1995, 1998,1999, 2000,2002, 2003.
Nella Storia di qualunque popolo del mondo che possiede o ha posseduto una minoranza ebraica, presto o tardi,si sono avute delle manifestazioni di ostilità anti-israelite. Perché?
A causa della "follia" di tutti i popoli con cui gli Ebrei sono entrati in contatto; oppure a causa di una certa,sicura, obiettiva, corresponsabilità ebraica come pretende l’Israelita Bernad Lazare nel suo “ L’antisemitismo,storia e cause” [5] ?
Difficile rispondere.

Michael Wolffsohn (uno scrittore ebreo nato in Israele e residente attualmente in Germania), citato da Hans-Dietrich Sander (“Nation Europa” N. 8/9, 1989), abbozza indirettamente un principio di risposta, dicendo che "l'avvenire d'Israele non sarà possibile che se gli Ebrei diverranno un popolo normale ed abbandoneranno il loro sentimento di elezione e la loro coscienza missionaria".
Per quanto ci riguarda, ci permettiamo di estendere idealmente gli stessi propositi di Wolffsohn a tutti gli Ebrei del mondo, senza commento.

http://olo-truffa.myblog.it/archive/2011/05/06/temp-f3c626ef014b507465b43849991739cd.html

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