Una nota di Franco Colombo, da me condivisa
“Abolire il carcere. Aprire delle comunità affinchè chi ha commesso il male venga condannato a fare del bene. Una condanna d’amore. Con il bene si rieduca, non con la punizione. Quello che ti fa cambiare è il senso di colpa, ma se il sistema dimostra di essere più cattivo, non scopriranno mai il senso di colpa per quello che hanno fatto di male.”
La mia visione del detenuto è ben diversa da quella democraticoborghese o leninista...(GULAG...) rieducativa solo a parole nei fatti ultrarepressiva...nella mia ottica , non esiste il colpevole esiste un essere morale che sbaglia, ma le sue energie morali sono da riattivare per il bene della comunità umana e nazionale.
La galera attuale è un luogo di sofferenza, rancore e disperazione.
Non di redenzione e educazione. Questo perchè mancano educatori veri.
Ci sono tutt'al più bravissimi sacerdoti o suore, ma anche questi sono sempre meno...
Il rimedio galera per certi versi è pure peggio della pena di morte; ti sbattono dentro, ti lasciano anche nelle galere con maggior ore d'aria e celle aperte ma l'angoscia e' intrattenibile- in un clima di violenza psichica permanente (che è peggio di quella fisica), NON risolvono e NON rimuovono la causa della malattia o del reato...sei ovunque additato e indicato come uno psicopatico pericoloso, una volta uscito se non ripercorri la via del reato è solo per non ripercorre la medesima trafila... dunque che soluzione è? a quale principio è ispirata? al Bene o al Male o addirittura alla totale indifferenza per la condizione e l'anima del detenuto... per me non è assolutamente altro…, una soluzione, tutt'altro... , unico aspetto positivo: è che spesso fai i conti con te stesso solo con la tua anima ma esistono molte altre vie più creative per arrivare a quel punto.
Già la prassi della pena è un'abdicazione manifesta rispetto all'idea di ricostruzione, recupero morale... la visione di pena è materialistica, quella di recupero è spirituale, io preferisco la seconda.
La galera come è concepita non è luogo di dolore e purificazione. E' solo un luogo di umiliazione e sopraffazione... L'elite del male è il problema: quella non finirà mai in galera, quella propone quando lo ritiene opportuno lo stato di polizia, la galera, la repressione, la caccia alla strega ecc ecc. Non è buon motivo per ripensare il tutto...??? la forma detentiva con una concezzione ottocentesca non ha ragione di esistere visto che le nostre prigioni non rieducano...ma anzi nella maggior parte dei processi sono proprio i recidivi ad oltrepassare la soglia delle patrie galere...sicuramente e' un costo insostenibile, immorale ed inutile..una forma alternativa di utilita' sociale e di rieducazione civica e' una via percorribile...ma sempre considerando l'entità della pena e le cause di essa...escludo a priori crimini infamanti...
Esatto! Abolizione del carcere esclusi chi commette gravi reati contro anziani, donne e bambini... si ci siamo in questi termni...ma una nuova forma per scontare la pena...
Abolire il carcere. Aprire delle comunità affinché chi ha commesso il male venga condannato a fare del bene. Una condanna d’amore. Con il bene si rieduca, non con la punizione.
Quello che ti fa cambiare è il senso di colpa, ma se il sistema dimostra di essere più cattivo, non scoprirà mai il senso di colpa per quelli che hanno fatto di male.
IL DETENUTO VA IMPIEGATO E NON MANTENUTO ALL'OZIO!
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