di Giacomo Corticelli
Napoli, davanti al carcere di Poggioreale, l'ennesima manifestazione indetta da varie sigle sindacali, rappresentanti l'85 percento del personale di polizia penitenziaria sindacalizzato, per protestare contro la drammatica situazione rilevata all'interno degli istituti penitenziari italiani. Le manifestazioni programmate sono già in corso dal 30 giugno in tutta Italia e si concluderanno con un corteo nazionale a Roma il prossimo 22 settembre. Martedì il Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria, ha rilanciato l'allarme sovraffollamento carceri, presentando i dati delle undici regioni che risultano fuorilegge per quanto concerne le condizioni di reclusione.
Dal Trentino alla Sicilia, è già stato superato il limite cosiddetto ''tollerabile'' previsto dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap), andando ben oltre la capienza regolamentare degli istituti di pena italiani. A livello nazionale, citando i dati forniti dal Sappe, il conto alla rovescia per l'esplosione delle prigioni è quasi scaduto: il livello di tollerabilità ha raggiunto il 99 percento dati i 63 mila e 661 reclusi rilevati il 20 luglio, a fronte di un massimo previsto in 64 mila 111 unità. E si fa riferimento al massimo 'tollerato', poiché la capienza regolare fissata dal Dap è di 43 mila 327 posti. La denuncia esposta dal segretario generale del Sappe, Donato Capece, assegna il record del superamento della capienza 'regolamentare' alla casa circondariale di Caltagirone, Catania: sono attualmente presenti 259 detenuti, ma il limite tollerabile sarebbe di 150, ben il 345 percento in più rispetto alla capienza originaria fissata in 75 posti. La situazione più 'intollerabile' si registra invece a San Severo, provincia di Foggia, dove si arriva al 213 percento della capienza tollerabile.
La situazione è evidentemente disumana e degradante, eppure l'articolo 27 della Costituzione prevede chiaramente che ''le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato''. ''Si continua a parlare di un piano sull'edilizia di prossima attuazione, ma in realtà ci vorranno anni prima che venga costruito un nuovo carcere'', mette in evidenza Capece riferendosi alle volontà ministeriali, rimaste tutte sulla carta e prive di copertura finanziaria. La situazione sanitaria è definita ''da terzo mondo'' dal segretario del Sappe, data anche la presenza di malattie che nel nostro Paese si ritenevano debellate. Il Comitato europeo per la prevenzione della tortura, branca ufficiale del Consiglio d'Europa, indica che lo spazio in una cella multipla per detenuto non può essere inferiore ai quattro metri quadri. Ma in Italia si registrano casi di reclusione allucinanti, come ad esempio nel carcere di Bolzano, dove 10 metri di cella vengono condivisi da dodici prigionieri. Per Capece ''l'unica via d'uscita sono le misure alternative alla detenzione'', ma secondo l'associazione Antigone sono solo 9 mila 406 i privilegiati per questo tipo di provvedimenti.
L'aumento esponenziale dei detenuti è dovuto ad una maggiore repressione penale nei confronti di consumatori e trafficanti di droga, nonché verso gli immigrati illegali e i recidivi. Secondo i dati Dap dello scorso anno, i tossicodipendenti ed alcoldipendenti reclusi erano 18 mila 484: basterebbe l'affidamento ai servizi sociali di questi detenuti in adeguate strutture, dalle quali ne trarrebbero largo beneficio, per dare ai penitenziari un largo respiro. Per quanto riguarda gli immigrati, quasi 14 mila risultano in stato di carcerazione preventiva e oltre 2 mila sono imprigionati per non aver rispettato l'obbligo imposto di espatriare fornito dalle questure. La nuova legge sulla sicurezza approvata lo scorso 2 luglio non farà che peggiorare questa situazione, in quanto si moltiplicheranno gli ordini di espulsione di cittadini senza documenti da parte dei prefetti che, se non ottemperati, li spediranno dritti in prigione.
Commento di Franco Cerati ( e da me condiviso)
apriamo subito uno dei temi piu spinosi del gruppo,ecco io credo che la civilta' di una nazione,si misuri con le condizioni delle proprie carceri...ebbene direi che allora siamo alquanto messi male su questo versante,le cifre fredde e implacabili,parlano ormai da troppo tempo di una situazione insostenibile sia da punto di vista morale,che dal punto di vista di vivibilita' della detenzione stessa,sicuramente se ci riferiamo a detenuti gia condannati,viene in mente che avendo sbagliato e dovendo pagare il loro debito con la giustizia sia illogica preoccupazione la mia..ma con questo ricordo che se sbagliando si paga giustamente...il prezzo da pagare,ma debba in uno stato che si rispetti essere pagato con l'eguale dignita' da parte dello stato che ti condanna,e da parte del carcerato..quindi trovo inumano uno stato che condanna essendo lui stesso condannabile dal canto suo..
condannabile perche' viola ogni convenzione di diritto umano e di dignita della persona facendosi solo da garante di una pena,che poi nella maggioranza dei casi non e' neppure certa,perche non riabilita ma punisce solo,e' praticamente uno stato che anche in questo caso,chiede e non dona,pretende ma non comprende.
Ad oggi nel nostro bel paese,ci sono presenti 63 mila carcerati per un sistema carcerario che ne puo ospitare al massimo 43 mila..che come matematica insegna,sta a significare che il sovraffollamento,sta toccando picchi sempre piu degni di paesi tristementi noti dell'Africa
inoltre il dato si arrichisce se si pensa anche alle potenzialita non espresse,quando ci troviamo difronte a decine di opere del settore,concluse e mai aperte,oppure ad opere iniziate e pagate con conseguente sperpero di denaro dei contribuenti e mai portate alla fine,tanti casi in cui il nostro governo nel corso degli ultimi sessant'anni ha dato il meglio di se',ma credo che poi su tali vicende avremo modo di parlarne in un prossimo intervento,tornado sulla situazione attuale esiste sopratutto un altro fattore da considerare che riguarda chi in carcere ci lavora,guardie penitenziarie,assistenti socio sanitari e volontari..penso che troppo spesso siano state prodotte, da parte dei governati di turno,solo false promesse e mezzi inadeguati per far si che il personale di servizio compia il proprio dovere o la propria volantaria assistenza,se e vero che come dicevamo prima il detenuto debba pagare e ancor piu vero che la societa tutta debba far in modo che compia una riabilitizzazione per tornare nella societa civile con nuovi stimoli personali,nella maggioranza dei reati commessi ad oggi in Italia si nota tristemente che chi li compie ha gia avuto a che fare con la giustizia,questo denota appunto oltre al fatto che il carcere non insegna nulla attualmente,salvo casi del tutto particolari,ma anche il fatto che la societa stessa non insegna nulla,quindi per recuperare una sicurezza come diritto per ogni cittadino,credo che dovremmo far si che un muro carcerario non sia un muro invalicabile che divida due mondi e due concezzioni,ma sia un insegnamento continuo che arrichisca moralmente entrambi le parti,per una societa'dove chi ha le posibilita',possa far partecipe chi le possibilita' non le ha..o anche non le ha sapute sfruttare..sicuramente sono certo che ne traeremmo giovamento entrambi.
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