mercoledì 24 giugno 2009

La storia del Banco di Napoli

La storia del Banco di Napoli è indissolubilmente legata alla storia della città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia.

Per raccontarne le origini facciamo un viaggio a ritroso nel tempo. Siamo nella Napoli del '500, la città della ricchezza definita spagnolesca e della grandiosità di edifici monumentali. Vi è un gran proliferare di banche e banchieri, per lo più genovesi, di cui l'amministrazione spagnola si serve per disponibilità di crediti.

Fra crisi periodiche, le attività dei banchi privati vanno via via esaurendosi. Per far fronte al problema del credito ai poveri, gruppi di benefattori (aristocratici e borghesi benestanti) iniziano a riunirsi in congregazioni religiose e finanziare così prestiti di denaro su pegno senza interesse. Sorgono così, nella seconda metà del Quattrocento i primi banchi pubblici, dedicati al "gratioso impronto", vale a dire il prestito su pegno senza interessi creato per sottrarre i poveri all'usura. Il primo banco pubblico fu creato da due cittadini napoletani, Aurelio Paparo e Leonardo di Palma che, in conformità con i canoni della Chiesa che vietavano l'usura, diedero vita ad un'istituzione che concedeva prestiti su pegno per piccole somme, senza interesse.

Luogo di riunione della congregazione era, dapprima, l'abitazione di Leonardo di Palma, poi l'ospizio dei trovatelli della "Santissima Annunziata"; quando la congregazione ebbe una sede propria, creò una propria denominazione: la Casa Santa dell'Annunziata, la cui "cassa di depositi e prestiti" eseguiva operazioni di deposito, giro e credito dal 1463; già allora infatti si parlava di un "Banco dell'Annunziata", riconosciuto come "banco pubblico" nel 1587. Nasceva nel 1539 il Sacro Monte di Pietà.

In breve tempo sorsero altri banchi pubblici in diversi quartieri della città la cui attività, sempre più vasta e diffusa in tutto il Mezzogiorno, andava dalla raccolta di depositi, all'emissione di "fedi di credito". I banchi diedero impulso alle attività artigianali e commerciali, alla realizzazione di opere pubbliche, senza dimenticare la funzione precipua per cui erano sorti: portare assistenza ai poveri.

Nel 1809 nacque il Banco delle Due Sicilie dall'unione di otto istituti: il Sacro Monte di Pietà, il Sacro Monte dei Poveri, il Banco della Santissima Annunziata, il Banco di Santa Maria del Popolo, il Banco dello Spirito Santo, il Banco di Sant'Eligio, il Banco di San Giacomo e Vittoria, il Banco del Santissimo Salvatore.

Il sistema creditizio sostenne le attività imprenditoriali e la sua struttura mista (pubblico-privata) fu un modello d'organizzazione creditizia. Otto anni dopo l'annessione al Piemonte del 1861, il Banco delle Due Sicilie fu denominato Banco di Napoli.

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