io nun me scordo ! e ve lo ricordo !
di Andrea Balìa
- Prima Ferrovia e
- Prima Stazione in Europa;
- Prima Repubblica Socialista del mondo con le seterie di S. Leucio;
- Più grande Industria Navale d’Italia (Castellammare di Stabia) ,
- Prima flotta mercantile in Italia (II° in Europa dopo gli Inglesi);
- Prima nave a vapore nel Mediterraneo “Ferdinando I “;
- Prima nave da crociera in Europa “Francesco I° “;
- Primo bacino di carenaggio in muratura d’Italia;
- Primo Atlante Marittimo e
- Primo Codice Marittimo nel mondo;
- Primi assegni bancari della storia economica – Rendita di Stato al 120% (Borsa di Parigi) –
- Prima istituzione del sistema pensionistico in Italia (con ritenuta del 2% sugli stipendi);
- Prima Borsa Merci e Seconda Valori d’ Europa – Minor tasso di sconto (5%) –
- Prima Scuola Positiva Penale per il recupero dei malviventi;
- Primo Corpo dei Vigili del fuoco in Italia;
- Primo ponte sospeso in ferro d’Italia –
- Primo telegrafo sottomarino dell’ Europa continentale –
- Prima compagnia di navigazione del Mediterraneo –
- Primo Osservatorio Sismologico nel mondo –
- Primo Museo Mineralogico del mondo -
- Prima Rete di Fari con sistema lenticolare d’Europa;
- Officina dei Papiri – Museo Archeologico – Orto Botanico – Osservatorio Astronomico – Teatro S. Carlo costruito in soli 270 gg. (
- Primato mondiale ineguagliato) – Scavi di Ercolano e Pompei;
- Primo istituto italiano per sordomuti –
- Primo Cimitero in Europa per tutte le classi sociali –
- Prima Illuminazione a Gas di una città italiana (terza in Europa) –
- Prime Agenzie Turistiche in Italia;
- Prima fabbrica metalmeccanica (Pietrarsa) d’Italia; Istituzione di Collegi Militari (Nunziatella), Accademie Culturali, Conservatori Musicali, Scuole di Arti e Mestieri, Monti di Pegno e Frumentari, Strutture per l’accoglienza degli indigenti (Albergo dei poveri), 761 Istituti di Beneficenza;
- Stato più industrializzato di quelli preunitari d’Italia (5.000 fabbriche) e Terzo al mondo per sviluppo industriale (premiato nel 1856), con Cantieri Navali, Seterie, Setifici, Opifici, Industrie meccaniche, Industrie di confezione e della carta, Industrie alimentari, ecc…; Più alta occupazione femminile d’Italia (19% nel 1860 e solo il 2% nel 1921);
- Prima città d’Italia (Napoli) per numero di pubblicazioni di giornali e riviste;
- Prima Cattedra di Economia nel mondo e di Psichiatria e Astronomia d’Italia;
- Primo Ospedale Psichiatrico in Italia –
- Prima Istitituzione d’assistenza sanitaria gratuita (S. Leucio) in Italia;
- Prima assegnazione di Case Popolari (S. Leucio) in Italia;
- Ordini Cavallereschi per assistenze, opere benefiche, donazioni, meriti civili nelle scienze, arti e mestieri (Ordine Costantiniano, di S. Gennaro, di S. Ferdinando, di Francesco I°);
- Primi Editti in Italia contro il vassallaggio dei contadini e la tratta dei negri – Terre date in uso gratuito ai contadini dal Demanio - Minor numero di tasse (solo 5) di tutti gli Stati Italiani (passate dopo a 41); Minor carico di Tributo Erariale in Europa; Fondo di decima comunale per l’assistenza alle vedove e agli orfani;
Più alta percentuale di medici per abitanti in Italia – Più alto numero d’amnistiati politici in Italia – Più basso tasso di mortalità infantile d’Italia – Leva militare non obbligatoria;
- Primo Stato d’ Italia per ricchezza (445,2 milioni su di un totale di 668 al momento dell’annessione: più del doppio della somma degli altri !).
E questo sarebbe stato il paese ridotto alla miseria, affamato, incolto, con leggi “borboniche” e antiquate, anelante d’essere liberato dai “fratelli” savoiardi? La retorica risorgimentale, dimenticando e non citando quanto sopra, così sostiene non supportando le sue teorie con alcun dato, ma unicamente con romanzati racconti spacciati perfino sui libri di scuola come verità storiche!
Questi dati (tutti riscontrabili) sono stati occultati, poiché creerebbero serio imbarazzo agli storici liberali ed ai cantori della favola e del mito del Risorgimento. Nei fatti comprovati il Regno delle Due Sicilie inaugurò dalla seconda metà del ‘700 un periodo vitale di riforme che portò il Regno del Sud più avanti e, in alcuni casi almeno alla pari, degli altri grandi Stati d’Europa.
Per cui l’argomento riguardante l’ex Regno delle Due Sicilie e la consequenziale storia del Sud è stato, con opinioni e valutazioni diverse, sfavorevoli e non (condivisibili o meno), ampiamente espresso da don Benedetto Croce ad altri. Esistono però anche numeri, cifre, dati, in quanto tali poco confutabili e/o manipolabili, rispetto ai quali – piaccia o no – esiste un’oggettività e non v’è opinione o punto di vista che tenga!”
Napoli, 24 Gennaio 2007
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