sabato 27 aprile 2019

I PARTIGIANI

Armando Tavano
Bande armate malamente organizzate che uccidevano il nemico in agguati urbani pur essendo a conoscenza delle rappresaglie degli invasori nei confronti dei civili.
Ed è per queste che vengono maggiormente ricordati e per le efferatezze compiute sulla popolazione inerme tacciata di fascista nel periodo postbellico.
Il tutto coperto dall’impunità sancita definitivamente per legge.
Anche loro, pur non essendo stati soldati, pur non avendo vinto nessuna battaglia hanno usufruito del diritto di razzia e di bottino di guerra.
E gli episodi di crudeltà di cui si sono resi protagonisti furono tanti e fanno rabbrividire.
Altro che “Bella Ciao”!

Il 25 aprile si festeggia in Italia il giorno della liberazione.
Si tengono parate militari, voli delle frecce tricolori, eventi vari, raduni, discorsi solenni.

“È un giorno fondamentale per la storia d'Italia e assume un particolare significato politico e militare, in quanto simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze armate alleate, dall'Esercito Cobelligerante Italiano ed anche dalle forze partigiane durante la seconda guerra mondiale a partire dall'8 settembre 1943 contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l'occupazione nazista.”

“Anche dalle forze partigiane…” Lo dice Wikipedia, anche…
In realtà sembra quasi a distanza di 74 anni che le bande di ribelli denominate poi nel loro complesso “partigiani” fossero state protagoniste indiscusse e determinanti nella resistenza al nazifascismo.

Dati alla mano questo non risponde a verità.
Le azioni dei partigiani durante il conflitto armato sono state poche, per lo più senza importanza dal punto di vista del bilancio delle vittorie e delle sconfitte se non limitatamente al danno ricevuto dalle popolazioni urbane inermi a seguito delle rappresaglie dell’esercito occupante per i suoi caduti nei loro agguati.
I partigiani davano corso alle loro azioni pur essendo a conoscenza del diritto di guerra di cui si avvalevano le truppe occupanti e che comportava la fucilazione di dieci persone ogni caduto.
Non risulta che nessun partigiano si sia mai presentato per addossarsi la responsabilità di un qualche agguato, evitando così che dei civili venissero passati per le armi. E anche questo la dice lunga sulla loro etica e sul loro coraggio.

Come forza belligerante non si sono distinti e non c'é stata liberazione perché all’invasore tedesco è subentrato l’invasore alleato, in particolare americano, situazione che persiste tutt’oggi.


E per il nostro popolo al tempo non c’è stato nemmeno di che gioire visto che è stato vittima del diritto di razzia e di impunità dei subentranti stranieri agli stranieri uscenti.

Di buoni e di cattivi qui non è lecito parlare perché i soldati non sono mai buoni, semmai sono o non sono sottoposti a disciplina e se viene data loro carta bianca le cose vanno a finire sempre più o meno nello stesso modo.
E si ricordano ancora le efferatezze commesse dai marocchini nella Ciociaria ma non solo loro e non solo lì.
Ci sarebbe molto da dire al riguardo.

Ma se le bande armate dei sedicenti partigiani non hanno rappresentato una spina nel fianco per l’invasore uscente, si può dire che il diritto che l’invasore subentrante ha di fatto loro riconosciuto di carta bianca e impunità una volta finita la guerra supera per estensione temporale di gran lunga quello di cui godevano gli eserciti regolari che lo ottenevano a seguito di una vittoria sul campo.


Diceva mio zio, classe 1921, che in Germania riuscì a fuggire dalla prigionia: “I soldati russi quando occupavano una città, avevano 24 ore di tempo per fare quello che volevano: uccidere, rubare, violentare, torturare.
Questo per 24 ore. Poi ritornava la disciplina.”

E tutti gli eserciti buoni o cattivi, liberatori o conquistatori hanno sempre usufruito da quando mondo e mondo di questo diritto e di una conseguente successiva impunità.

Ai partigiani però è andata meglio perché benché non degni di essere chiamati soldati e pur non avendo superato l’importanza del due di picche durante la guerra, usufruirono di un lungo periodo di impunità in cui hanno potuto perpetrare le efferatezze per le quali in realtà vengono maggiormente ricordati.
Se si tolgono le fucilazioni di civili a seguito delle rappresaglie per i nemici caduti nei loro agguati, se si tolgono gli eccidi di civili inermi e l’impunità concessa loro per legge e se si toglie infine magari anche la canzone Bella Ciao che tanto fa sognare i giovani di oggi quando non sono attaccati ai loro smartphon…

Se si toglie tutto questo cosa rimane dei partigiani?

La memoria delle loro vittime, ecco cosa rimane.

Ed essere in balia di vigliacchi è la peggior cosa che possa capitare. “Una mattina mi sono alzato e ho trovato l’invasor…


TRATTO DA:
https://www.facebook.com/groups/506846253094468/permalink/648343185611440/

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