venerdì 23 novembre 2018

L’I.N.A.I.L. di oggi fondato dal fascismo si chiamava I.N.F.A.I.L. Istituto Nazionale Fascista per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro

Brevi cenni storici sull’istituzione dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro
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L’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro dell’industria è stata la prima forma di assicurazione obbligatoria creata in Italia nel 1879 ed attuata, dopo un ventennio di studi e di tentativi, con la legge 17 marzo 1898 n.80 seguita dal regolamento del 25 settembre 1898 n.411.
Tuttavia tali norme e regolamenti, con lo sviluppo delle attività industriali e con l’aumento degli infortuni sul lavoro, apparsero totalmente inadeguate alla soluzione del grave problema. La legge del 1898 fu presto modificata dalla legge del 20 giugno 1903 la quale fu poi fusa in un Testo Unico approvato con Regio Decreto il 31 gennaio 1904 n. 51, cui seguì il regolamento approvato con R.D. 13 marzo 1904 n.141.
Successivamente, col decreto luogotenenziale 23 agosto 1917 n. 1450, fu istituita l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro agricolo; mentre l’assicurazione contro le malattie professionali fu realizzata col Regio Decreto 13 maggio 1929 n. 928.
Infine il Testo Unico del 1904, ripetutamente modificato, ed il R. Decreto del 1929 sono stati abrogati dal R.D. 17 agosto 1935 n.1765 contenente le nuove disposizioni sull’assicurazione obbligatoria per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Prima di arrivare alla stesura definitiva del T.U. del 1935, è importante sottolineare che con R.D. 23 marzo 1933 n. 264 venne attuata l’unificazione della Cassa Nazionale Infortuni e delle Casse private di assicurazione, la cui denominazione fu mutata in quella di Istituto Nazionale Fascista per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro. (I.N.F.A.I.L.) che nel dopoguerra verrà rinominato I.N.A.I.L.
Il nuovo Istituto, destinato a crescere di dimensioni e importanza nei decenni successivi, introdusse i principi cardine per la tutela dei lavoratori. Tra i più importanti si ricordano: la costituzione automatica del rapporto assicurativo, l’automaticità delle prestazioni, l’erogazione di prestazioni sanitarie, la revisione delle rendite e una nuova disciplina nell’assistenza dei grandi invalidi e dei nuclei familiari in caso di morte del lavoratore.
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Rife: Codice Corporativo e del Lavoro, Vol. III, pp. 136-144
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PREVIDENZA E ASSISTENZA SOCIALE NELL’AFRICA ITALIANA
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La legislazione in materia di previdenza sociale nell’Africa Italiana non differì, nelle sue linee generali seppur con le necessarie modifiche suggerite dalle esigenze locali, da quelle della madrepatria.
Infatti con R.D. 12 aprile 1937 n. 1232 vennero estese alla Libia:
1) le norme relative ai regolamenti sulla previdenza sociale (R.D. 4 ottobre 1935 n. 1827);
2) le disposizioni concernenti l’estensione sull’assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi ai mezzadri e coloni (R.D. 19 marzo 1936 n.761);
3) le norme relative all’estensione dell’assicurazione per la maternità ad alcune categorie di lavoratori dell’agricoltura (R.D. 7 agosto 1936 n. 1502)
4) le norme relative alla maggiorazione per i figli a carico dell’indennità di disoccupazione (R.D. 23 dicembre 1937 n. 2621)
5) le norme relative alle assicurazioni obbligatorie per l’invalidità e la vecchiaia, per la tubercolosi e per la disoccupazione involontaria (R.D. 13 maggio 1940 n.2035).
Inoltre, con R.D. 12 aprile 1939 n.2243 fu esteso alla Libia anche il complesso di norme sugli infortuni già in vigore nella Madrepatria. All’assicurazione contro le malattie in Libia provvedevano le Casse mutue malattie, istituite e regolate con i contratti collettivi.
 
In Africa Orientale Italiana, pur esistendo già norme speciali per gli infortuni degli operai sul lavoro in Eritrea ed in Somalia, nel 1935 il regime assicurativo ottene grossi risultati grazie alla diffusione degli uffici preposti, in conseguenza dell’aumento esponenziale del numero dei lavoratori e delle loro esigenze sanitarie e sociali.
Numerosi anche i decreti che istituirono nelle Colonie gli organi di gestione dell’assicurazione contro gli infortuni e le malattie tropicali i quali provvedevano (in conformità al Decreto Ministeriale per le Colonie del 7 maggio 1936) all’assistenza per le malattie degli operai in A.O.I.
Infine, Con R.D. 1 novembre 1938 n. 2029, furono autorizzati a svolgere la propria attività nell’Africa Italiana il Patronato Nazionale per l’Assistenza Sociale e gli Enti del dopolavoro con finalità identiche a quelle assegnate in Italia all’Opera Nazionale Dopolavoro.
 
Rife: Codice Corporativo e del Lavoro, Vol. III, pp. 612-613
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di © Maria Giovanna Depalma – Tutti i diritti riservati
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