giovedì 20 ottobre 2016

IL FASCISMO IN ERITREA


Con l’avvento del Fascismo la politica di espansione e modernizzazione dell’Eritrea fu ripresa
con intensità, ma sempre con spirito di collaborazione e di rispetto verso le popolazioni locali e la natura.
Infatti, mentre le altre nazioni mandavano nelle colonie solo soldati e governatori per rapinarle dei loro beni e ricchezze, l’Italia fascista inviò imprenditori, operai, braccianti, contadini; lo confermano i dati dell’ultimo censimento prima della Seconda Guerra mondiale che davano una presenza di 78.000 civili italiani su un totale di circa 740.000 abitanti (quindi più del 10% della popolazione autoctona).
Lo sviluppo dell’Eritrea fu intenso soprattutto negli anni ’30 che la videro diventare il più importante centro commerciale del Corno d’Africa, con un netto miglioramento del tenore di vita delle popolazioni indigene non eguagliato da nessuna delle colonie africane di altre nazioni.
Questo l’elenco delle principali opere e realizzazioni fatte dall’Italia in Eritrea:
- costruzione della ferrovia Massaua-Asmara e completamento della Asmara-Biscia (iniziata nell’ottocento);
- costruzione di migliaia di chilometri di strade (molte bitumate) e di numerosi ponti;
- ampliamento e potenziamento del porto di Massaua che divenne il principale porto del Mar Rosso ed un importante centro per la pesca (pesce, perle, madreperla, conchiglie);
- costruzione di ospedali e dei prima inesistenti servizi sanitari (ambulatori, dispensari, lebbrosari e tubercolosari);
- costruzione di acquedotti e della diga di Gasc per garantire le irrigazioni delle piantagioni;
- sviluppo zootecnico (ovini, caprini, bovini) e agricolo del grande altopiano (cereali, semi oleosi, legumi, sisal) e del bassopiano (cotone, caffè, tabacco), fin giù verso il deserto della Dancalia (palme, sanseviera, aloe, senna);
- costruzione della teleferica Asmara-Mar Rosso (la più lunga linea aerea “trifune” mai costruita al mondo) indispensabile per superare agevolmente i 2.300 metri di dislivello tra Asmara e il Mar Rosso;
- costruzione di stabilimenti (tessili, alimentari, conciari, del legno, della carta e metalmeccanici) e di una rete di piccoli laboratori per l’artigianato locale;
- costruzione tra il 1936 e il 1941 di gran parte della capitale Asmara (con popolazione a maggioranza italiana) che divenne una città moderna sia come urbanistica che come edifici pubblici e servizi e per questo fu soprannominata la “Piccola Roma”;
- tra i principali edifici costruiti l’Ospedale, il Liceo, la Cattedrale cattolica di Santa Maria, il Palazzo del Governatore, l’avveniristica Stazione futurista (denominata Fiat Tagliero), la Casa degli italiani, il Teatro dell’Opera, il Teatro Santa Cecilia, il Cinema Impero, la Chiesa Ortodossa, il Quartiere Alfa Romeo tutto composto di casette e condomini stile anni ’30.
L’integrazione tra gli italiani e la popolazione locale fu completa e la dimostrazione più lampante fu l’apporto dei reparti di Ascari eritrei (oltre centomila uomini) che combatterono a fianco dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale, con un numero minimo di diserzioni rispetto all’elevata percentuale di diserzioni registrata nei reparti coloniali delle altre nazioni.

TRATTO DA:
https://www.facebook.com/groups/1635065336755528/permalink/1774496789479048/

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