giovedì 11 agosto 2016

LA QUESTIONE MERIDIONALE


di Antonio Pocobello
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Fiumi d’inchiostro si sono consumati per definirla. A mio avviso nessuno l’ha fatto correttamente. Ecco perché. 
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La questione meridionale ha inizio con l’unità d’Italia che nasconde i stessi cambiamenti epocali della falsa rivoluzione francese voluta dai banchieri. 
Pertanto non è più un problema dell’Italia meridionale del fu regno delle due Sicilie ma un problema per tutto il mondo occidentale che si muoverà su questi cambiamenti epocali. 
E questo particolare non l’ho sentito dire da nessuno. 

Tutto ha inizio con la rivoluzione francese che ci presentano in modo falso. 
 http://pocobello.blogspot.it/2016/12/la-finta-rivoluzione-francese.html

Questa non fu voluta dal popolo ma preparata, finanziata e seguita dai banchieri usurai cioè chi mira ad impossessarsi della emissione monetaria di una nazione producendo carta moneta senza valore e prestandola, con la complicità di banche e dei governi, ad usura.
http://pocobello.blogspot.it/2015/07/14-luglio-1789la-rivoluzione-in-un.html

Così hanno incominciato a succhiare il sangue come dei parassiti a tutte le nazioni democratiche-liberiste, di loro invenzione, privandole di tutta la loro capacità produttiva e quindi di conseguenza schiavizzandole. Il mondo dei nascenti capitalisti all’affermarsi della rivoluzione industriale, inizialmente in Inghilterra, per i propri affari si trovano sbarrata la strada dal sistema medioevale e sentono il bisogno di abbatterlo per cambiare la struttura statale a proprio vantaggio per proseguire senza intoppi per i propri profitti, anche a tutti costi. 
Chi pensa a questo cambiamento sono i banchieri già esperti dei vantaggi acquisiti con la Banca d’Inghilterra e provano a tradurre a proprio vantaggio la nuova forma da definire dei Stati sovrani.
Questo cambiamento è un vero crimine contro l’umanità. 
E prima o poi se ne accorgeranno tutti. 
Poi contrariamente a quanto ci hanno insegnato non è vero che il sistema medioevale non era adatto ai tempi nuovi dell’era della rivoluzione industriale perché già erano in atto dei cambiamenti epocali alcuni dei quali a mio avviso erano molto buoni come il primo socialismo al mondo del feudo di san Leucio promosso ed attuato anche se in embrione dalla stupenda monarchia assoluta dei Borbone di Napoli attenti seguaci di san Tommaso Moro (Utopia o proprietà sociale).

Questo primo socialismo di san Leucio con i cardini legislativi dei “doveri” già era conosciuto in tutta Europa con numerosi testi tradotti nelle più importanti lingue dell’epoca. 

Ed ora vediamo i cambiamenti criminali che attua la rivoluzione francese, come pure sono i stessi mutamenti che porta l’unità d’Italia e nessuno se ne è accorto.

1° - La moneta in solo oro ed argento viene rubato ed eliminato e sostituito con la carta moneta senza valore ed inizialmente con gli “assegnat”. Chi non volle accettare questo cambiamento in Francia furono i vandeani e per questo ci fu il loro completo genocidio che mai nessuno ricorda. 
2° - La quasi totalità dei beni demaniali vengono trasformati in proprietà privata per pochi. 
3° - Viene istituita la leva obbligatoria a fare le guerre per conto dei banchieri quanto prima erano i nobili a difendere il territorio. 
4° – Dal termine “egalitè” fanno nascere la democrazia liberista che da allora nessuno è mai riuscito a modificarla in altra diversa tipologia quale sociale, partecipata e in altro modo. Ed è proprio questa tipologia di democrazia liberista grazie anche al concorso dei pennivendoli giornalisti e storici a funzionare come migliore strumento dell’immenso potere dei banchieri per mantenerlo senza farsene accorgere. 

 Quindi per noi meridionali tutto ha inizio con la totale perdita dei beni demaniali, beni di tutti fatti diventare proprietà privata di pochi con pochissimi soldi. 

E da qui “o briganti (la lotta per salvare quel pezzetto di terra) o emigrante (per andare a cercare un pezzetto di terra da altra parte”.
Che poi ci furono le dismissioni di tutte le industrie borboniche tra le quali le importantissime acciaierie di Mongiana (Calabria) o di Pietrarsa (Napoli) o le seterie di san Leucio (Caserta) che erano all’avanguardia nel mondo, poco importa.

La democrazia inglese portatrice, del resto come è ancora oggi degli interessi dei banchieri usurai e delle grandi lobbies, che volle eliminare il nostro regno delle due Sicilie sapeva bene per lo spavento che gli avevano dato i Borbone con l’espansione della seconda flotta commerciale sui mari, e relativi commerci, con il lavoro gestito in modo umano delle loro fabbriche e spesso accompagnate da case gratis con tutti i confort dell’epoca ed un nascente stato sociale, con una economia sana ed una moneta robustissima in solo oro o argento in contrasto con il loro liberalismo che faceva uso di una moneta senza valore, di schiavi per i loro profitti, e di orari di lavoro inumani anche con minorenni, e perciò doveva eliminare tutto questo. 
E così fu. 
http://pocobello.blogspot.it/2010/03/perche-non-festeggio-i-150-anni-di.html

E questa è la democrazia-liberista vera, subdola, moderna, autentica dittaura dei banchieri.
http://pocobello.blogspot.it/2016/08/levoluzione-della-democrazia.html

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