Oggi sappiamo che il potere non solo mente sistematicamente al popolo ma, per propri fini occulti, massacra (o lascia massacrare) intenzionalmente – e impunemente – un gran numero di propri cittadini che hanno la sfortuna di trovarsi nel luogo sbagliato al momento sbagliato.
Tutto o niente
15 Aprile
2016 Scritto da Piero Cammerinesi
Che il potere usi
la menzogna e l’inganno per conseguire i suoi scopi non è certo una novità. Ma
che lo faccia premeditatamente e sistematicamente è qualcosa che la gran parte
della gente si rifiuta di credere.
La propaganda è
servita esattamente a questo; attraverso la scuola, la chiesa, i giornali e la
televisione si è sapientemente instillato un dogma virale nei popoli: chi
comanda è più capace di te e agisce per il tuo bene.
Prendiamo ad
esempio l’11 settembre.
Anche di fronte
alle palesi incongruenze – spiegazioni scientificamente e tecnicamente
insostenibili – della versione ufficiale la maggior parte dei benpensanti si
rifiuta di credere che si sia trattato di un inside job.
Gran parte delle
persone è convinta che il governo non sacrificherebbe mai migliaia di propri
cittadini per delle finalità geopolitiche come quelle della programmata
invasione di Afghanistan e Iraq e della creazione ad arte di una war on terror
programmata a tavolino.
E ciò nonostante
sia accaduto proprio questo innumerevoli volte nella storia mondiale in
generale e americana in particolare.
Solo alcuni altri esempi:
Nei libri di storia
si parla di un attacco a sorpresa giapponese a Pearl Harbor con 2471
vittime americane.
Ma nel 2000 il
lavoro di Robert B. Stinett, Il giorno dell’inganno, ha dimostrato,
documenti alla mano, che il presidente Roosevelt sapeva perfettamente
dell’attacco, che doveva servire a trascinare gli USA nel secondo conflitto
mondiale.
Questa oggi è
storia, non fantasie di complottisti.
Facciamo un passo indietro, torniamo alla
prima guerra mondiale, ed esattamente al 7 Maggio 1915. Quel giorno venne
affondato da un sommergibile tedesco il piroscafo americano Lusitania,
evento – l’America non era ancora belligerante – che ancora una volta servì a
trascinare gli USA nel conflitto. Nei libri di storia è sempre stato affermato
“che fu un attacco a sorpresa a una nave disarmata”….
Ma nel 1982, ed
esattamente il 30 luglio, il governo inglese ha messo in guardia le imprese che
intendevano scendere nel relitto del Lusitania, ammettendo che esso era pieno
di materiale bellico inesploso.
Facciamo un salto
più indietro nel tempo, esattamente nel 1898. Il 15 Febbraio di quell’anno
avviene un’esplosione nella stiva del Maine, una nave da guerra USA che
si trova al largo di Cuba. Gli Stati Uniti attribuiscono la responsabilità alla
Spagna e gli dichiarano guerra, per poter sottrarre agli spagnoli i
possedimenti d’oltremare, Portorico, Cuba e le Filippine.
Ma nel 1976 una
commissione d’inchiesta USA ha stabilito che la Spagna non aveva alcuna
responsabilità nell’affondamento del Maine.
Anche questa oggi è
storia, non fantasie di complottisti.
Parliamo di
un’altra guerra in cui gli USA volevano entrare, quella del Vietnam.
Nei libri di storia
leggiamo che il 2 e il 4 Agosto 1964 il cacciatorpediniere USS Maddox fu
attaccato in acque internazionali da unità nord vietnamite, permettendo al
presidente Lyndon B. Johnson di
entrare a pieno titolo in guerra.
Ma nel 2010 la
stessa NSA ammise che si trattò di un falso; in realtà furono le navi americane
ad aprire il fuoco.
Anche questa oggi è
storia, non fantasie di complottisti.
E ancora, tutti noi ricordiamo la
provetta esibita da Colin Powell davanti alle telecamere come prova
irrefutabile delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein. Fu il pretesto per aggredire l’Iraq, guerra che
causò oltre un milione e mezzo di morti e l’instabilità di tutto il quadrante
mediorientale.
Ma oggi sappiamo
per stessa ammissione di alcuni dei protagonisti che quella fu una menzogna che
doveva servire a trascinare ancora una volta gli USA in una guerra di
aggressione.
Anche questa oggi è
storia, non fantasie di complottisti.
Potremmo
tranquillamente estendere questo stesso discorso agli eventi italiani,
dalla strategia della tensione ai misteri irrisolti che costellano la storia
recente del nostro Paese, o a quelli di altri Paesi, ma penso che questi
elementi possano bastare come prove delle menzogne e della intrinseca
criminalità delle élite che hanno pianificato e realizzato tali inganni.
Pertanto se tutto
questo è vero – e abbiamo visto che è vero – oggi sappiamo che il potere non
solo mente sistematicamente al popolo ma, per propri fini occulti, massacra (o
lascia massacrare) intenzionalmente – e impunemente – un gran numero di propri
cittadini che hanno la sfortuna di trovarsi nel luogo sbagliato al momento
sbagliato.
Così, tra qualche
decina di anni, non prima che tutti i protagonisti della vicenda delle Twin
Towers saranno usciti di scena, da qualche parte verrà l’ammissione che tutta
la storia dei dirottamenti e del crollo delle Torri non era altro che una false
flag, come il Lusitania, la USS Maddox, il Maine, Pearl Harbor e via dicendo.
E questa è logica,
non fantasie di complottisti.
Rifiutarsi di
vedere questo, rifiutarsi di ammetterlo, equivale ad essere in minima parte
corresponsabili di tali crimini.
E non solo da un
punto di vista politico-sociale, ma anche spirituale.
«Gli uomini, in un certo senso, hanno perso la buona volontà di
guardare se ciò che esiste nella realtà affonda le sue radici nel vero. Ma ci
si deve appropriare di questo sentimento per la verità nella vita quotidiana,
altrimenti non lo si potrà portare con sé nella comprensione dei mondi
spirituali. In modo che vediate cosa intendo, vorrei farvi un esempio:
sulle onde della civiltà presente galleggia non solo la mistificazione delle
frasi fatte, ma la menzogna vera e propria. Si riversa nella vita – e, come
menzogna, intacca la vita».
(R. Steiner, Riscatto dai poteri forti)
Non è un
complottista qualunque a scrivere queste parole, ma Rudolf Steiner, che dichiara espressamente che la
menzogna e l’inganno sono la regola da parte dei poteri forti.
Più volte nelle sue
conferenze ha esortato i ricercatori spirituali a tenere gli occhi aperti di
fonte agli inganni delle élite.
Parlando della
prima guerra mondiale afferma espressamente: «Sono convinto che uno
dei motivi principali per cui una tragedia come quella che accade oggi può
abbattersi sul mondo, sta nel chiudere gli occhi davanti a queste realtà e nel
parlare di quello che accade su basi del tutto inadeguate. Infatti anche di
fronte ad eventi così grandi ognuno dovrebbe iniziare dalla conoscenza di sé». (ibid.)
Spesso infatti
certe verità non vengono rifiutate – o semplicemente evitate – solo da parte di
persone che non hanno voglia di approfondire le cose o sono troppo condizionate
dalla propaganda mediatica, ma anche da chi, come ricercatore spirituale,
avrebbe le capacità ed il dovere di utilizzare un pensiero libero per indagare
gli eventi del mondo che gli sta intorno.
A questi ultimi si rivolge Rudolf Steiner con queste parole: «E un frammento di conoscenza di sé è anche sapere che, nel
momento in cui si dice:’Cose simili non ci riguardano, vogliamo solo sentir
parlare di fenomeni occulti’, in questo momento si rafforzano, anche se in
piccolo, quelle forze che, articolandosi in tutte le loro diramazioni e
assommandosi, portano a catastrofi come quella che viviamo oggi». (ibid.)
Dunque anche il
fatto di girare la testa, di guardare agli eventi del mondo esteriore con
disdegno o malinteso senso di superiorità – io penso solo allo spirito, non mi
interessano i fatti esteriori, la politica, la società – si rivela un atto di
corresponsabilità con quanto di negativo accade intorno a noi.
Che fare dunque?
Pensare a fondo la
realtà che ci circonda – in modo spregiudicato e libero – è allora un dovere di
ogni libero pensatore e di ogni ricercatore spirituale.
La ricerca
della verità ‘occulta‘, nascosta, non è un obiettivo da perseguire
solo nei confronti del mondo spirituale, ma anche del mondo fisico in cui
viviamo.
Ancora Steiner: «Occulto, miei cari amici, non è solo ciò che riguarda i mondi
superiori – inizialmente questi sono certo nascosti, occulti per tutti gli
uomini. Ma per molti uomini è già occulto anche quello che avviene nel mondo
fisico! E vogliamo augurarci che molto di ciò che è nascosto qui da noi
diventi visibile! Che così tanti fatti rimangano nascosti a così tanta gente,
costituisce una delle fonti della miseria in cui viviamo». (ibid.)
Alla luce delle
premesse e di queste linee-guida, è pertanto doveroso indagare con questo
atteggiamento interiore anche gli eventi geopolitici più recenti.
Naturalmente il
grado di disvelamento che riusciamo a realizzare è direttamente proporzionale
al nostro livello evolutivo, all’impegno che profondiamo nella ricerca e
alle nostre capacità di applicare il pensiero alla realtà.
Il disvelamento,
poi è, per sua natura, progressivo, il che significa che passare dall’essere
vittime della manipolazione e della propaganda – come siamo tutti all’inizio
del percorso – all’alétheia non è cosa che può avvenire d’un colpo.
Ci vogliono spesso
anni di studio e soprattutto una ferrea volontà d’indipendenza dalle verità
dominanti, dal pensiero unico che domina incontrastato la vita della maggior
parte delle persone, dalla culla alla tomba.
Per questo motivo,
anche se siamo giunti a livelli abbastanza avanzati di disvelamento degli
eventi del mondo sensibile – tanto da farci chiamare complottisti dai nostri
amici, che magari ci tolgono l’amicizia su Facebook o addirittura il saluto
– abbiamo tuttavia la responsabilità di essere tolleranti nei confronti
di chi ancora crede parzialmente alle verità dominanti.
Per farlo, un aiuto
pratico: basta pensare a come eravamo noi stessi prima di iniziare questo
percorso.
Un percorso che a
volte abbiamo vissuto come una vera e propria discesa agli inferi, tanto è
stato l’orrore che ci ha afferrato quando – dopo aver smantellato i dogmi del
pensiero unico – abbiamo iniziato a renderci conto di “che lacrime grondi e di
che sangue” il reale volto del potere.
Insomma, dobbiamo
imparare a non pretendere dagli altri – come non l’abbiamo preteso da noi
stessi – il ‘tutto o niente‘.
È vero, a livello
dei poteri forti la cospirazione, il complotto, non sono l’eccezione, bensì la
regola e spesso chi li ridicolizza ne è complice, ma dobbiamo anche imparare a
non fare di ogni erba un fascio, tacciando di correità con il sistema tutti
coloro cui ancora non si sono disvelati alcuni scenari.
Creare e alimentare
opposizioni all’interno di chi si sta destando dal sopore del neo-pensiero, fa
il gioco delle Entità – occulte e manifeste – che vogliono l’asservimento e la
rovina dell’uomo.
Ricordiamocene
sempre.
«Gli uomini, in un certo senso, hanno perso
la buona volontà di guardare se ciò che esiste nella realtà affonda le sue
radici nel vero. Ma ci si deve appropriare di questo sentimento per la verità
nella vita quotidiana, altrimenti non lo si potrà portare con sé nella
comprensione dei mondi spirituali. In modo che vediate cosa intendo, vorrei
farvi un esempio: sulle onde della civiltà presente galleggia non solo la mistificazione
delle frasi fatte, ma la menzogna vera e propria. Si riversa nella vita – e,
come menzogna, intacca la vita» (R. Steiner).
Rudolf Steiner nasce nel 1861 a Kraljevic (allora Impero Austro-Ungarico, oggi
Croazia). Figlio di un capostazione austriaco, già all’età di sette anni al
comune principio di realtà associa percezioni e visioni di realtà ultra
mondane: “distinguevo cioè esseri e cose ‘che si vedono’ ed esseri e cose
‘che non si vedono’.
Nel 1879 Steiner
inizia i suoi studi di matematica e scienze all’Università di Vienna
frequentando anche corsi di letteratura, filosofia e storia occupandosi a
fondo, fra l’altro, di studi su Goethe. A Weimar nel 1890 diviene collaboratore
dell’Archivio di Goethe e Schiller (tanto che curerà l’edizione
degli scritti scientifici di Goethe promossa da questa istituzione). Sempre
nello stesso anno, la sorella di Nietzsche
propone a Steiner di curare il riordino dell’archivio e degli scritti inediti
del fratello.
Nel 1891 si laurea in
filosofia con una tesi su temi di gnoseologia che verrà pubblicata nel suo
primo libro “Verità e scienza” nel 1892. Nel 1894, invece, pubblica un altro
celebre scritto la “Filosofia della Libertà “.
Nel 1895 pubblica presso l’editore Emil Felber lo scritto: “Friedrich Nietzsche, un lottatore contro il suo tempo”, cura un’edizione in dodici volumi dell’ opera omnia di Schopenhauer e un’edizione in otto volumi delle opere di Jean Paul.
Dal 1897, senza
avvalersi di manoscritti, Steiner inizia la sua attività d’insegnante
e conferenziere che lo porterà in giro per il mondo, effettuando più di 6000
conferenze e pubblicando 28 libri su argomenti che spaziano dalla filosofia,
alla medicina, dalla matematica e fisica all’agricoltura, dall’economia alla
pedagogica e all’architettura. Le conferenze, poi stenografate, sono raccolte
assieme agli scritti in 354 volumi che costituiscono l’opera omnia di Steiner.
Un’altra eccentrica
caratteristica delle esposizioni di Rudolf Steiner è che, a partire dal
1914 circa, si avvale di un nuovo mezzo espressivo che si interpone all’atto
linguistico: in pratica, disegna con gessi colorati su una o più lavagne. Una
sua allieva, Emma Stolle, decide
così di stendere sulla superficie delle lavagne del cartoncino nero. Si sono in
questo modo conservati qualcosa come 1’100 disegni, che vanno ad accompagnarsi
alla produzione per così dire più accademica e tradizionale della sua opera.
Nel 1958 Assja Turgenieff espone per la prima volta i disegni alla
lavagna ad una mostra d’archivio a Dornach.
Nel 1904 appare
“Teosofia, introduzione alla conoscenza sovrasensibile all’autodeterminazione
umana”: il libro stimola Kandinsky
(che scriverà, influenzato da Steiner “Lo spirituale nell’arte” e desta
sospetto in Paul Klee, come si può
ricavare dai giudizi che il pittore dà del nostro autore sulle pagine dei
“Diari”.
In occasione del
congresso internazionale della Società Teosofica che si tiene a Monaco nel 1907
mette in scena il dramma di Eduard
Schuré “Il mistero di Eleusi”. In quel periodo viene edificato a
Dornach (Basilea, Svizzera) il Goetheanum, progettato da Steiner interamente in
legno, a doppia cupola.
Nella notte di San
Silvestro del 1922, però, l’edificio viene distrutto da un incendio. Rudolf
Steiner realizza prontamente un secondo edificio interamente in cemento
armato (edificato, dopo la sua morte, tra il ’25 e il ’28).
Muore a Dornach, vicino
Basilea (Svizzera) il 30 marzo 1925.
L’eredità poderosa di
conoscenze innovative e d’iniziative che Steiner ci ha lasciato,
hanno prodotto nel mondo una vasta serie di iniziative nei vari campi delle
attività umane tra cui emerge l’agricoltura biodinamica, la medicina
antroposofica, l’euritmia, l’arte della parola, la pedagogia steineriana
(scuole waldorf), l’architettura vivente. Nel Goetheanum si svolgono le
attività della Libera Università di Scienza dello Spirito, le attività
artistiche e teatrali, convegni, meeting e concerti.
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