Da:
Antonio Pantano <pantanoantonio@ymail.com>
Oggetto: AMlire, debito italiano, ed oro.
Oggetto: AMlire, debito italiano, ed oro.
Gentili signori Emilio
Cherubini (cherubini@kerdi.it) e Sergio Romano (sromano@rcs.it),
la citazione delle
“Amlire”, pubblicata il 18.11.2012 su CorSera, è carente, per eccesso di
difetto, forse perché ispirata dalle insufficienze imperanti su “vilipedia”,
pseudo enciclopedia internet redatta da chiunque.
La fonte statunitense
che inventò quel “titolo di unità di conto, con valore di moneta” rispose, anni
fa’, a domanda ed ammise che le AMlire – iniziate a stampare negli USA dal
luglio 1942!, un anno prima della invasione della Sicilia! (e ciò spiega molto
degli sviluppi politici del 1943 in Italia!) – ammontò a 143 miliardi di lire
italiane. Ma queste furono poi anche stampate ufficialmente dalla Banca d’Italia
(sotto lo AMGOT – Allied Military Government Occupied Territories - che di fatto
e di diritto ebbe sovranità totale in Italia fino al 23 maggio 1948 almeno) fino
al 1950, oltre che da Forbes, stampatrice americana, per altri 17 miliardi,
integrate da altri stampatori italiani (ne scaturì uno scandalo riguardante la
tipografia romana, mentre quella beneventana ne fu “indenne”). Si può
congetturare, verosimilmente, che il totale di quella alluvione
monetaria (cartaccia e pessima stampa) fu di 640 (seicentoquaranta) miliardi di
lire, mediante i quali le truppe Alleate – determinando voluta abissale
inflazione - si fecero pagare dagli occupati tutte le attività belliche. Nel
1952, con apposita legge, le AMlire furono ritirate e soppiantate e lo Stato
italiano dovette emettere pubblici in controvalore a debito,
raddoppiando il “debito pubblico” (che nacque dalla guerra ) già incrementato
dai “prestiti” statunitensi imposti nel dopoguerra al governo Degasperi.
Si consideri che nello
Stato italiano del nord - la Repubblica Sociale Italiana - a fine aprile 1945 il
ministro delle Finanze Domenico Pellegrini Giampietro lasciò attivo di bilancio
di 20,9 miliardi di lire (troncò la paventata emissione di marchi germanici di
occupazione). E ciò fu dichiarato e diffuso il 25 agosto 1945 dalla Commissione
del Senato USA presieduta dal sen. Winkersham (affermò di aver trovato solo
nella repubblica italiana del nord floridezza di depositi bancari come in nessun
altro stato europeo!). Inoltre Pellegrini conservò la “riserva aurea statale”
insieme con quella che la Banca d’Italia millantò come sua (anche in azioni
giudiziarie),e negli “Accordi di Fasano” del 1944 con la Germania
seppe farla valere. Tale riserva uscì dall’Italia il 5 maggio
1945, asportata dalle truppe Alleate, che la … dispersero in mille rivoli. Solo
il 29 giugno 1998 (53 anni dopo la fine della guerra!) il “pool
dell’oro” (una cinquantina di Stati) ne consolidò le spettanze italiane, ma
ammise che dall’iniziale quantitativo di kg. 119.251 italiano mancarono kg.
24.885, dissoltisi nelle tasche di chi la guerra vinse.
Ciò, attinto anche da
documenti ufficiali di BankItalia, ho ampiamente pubblicato negli anni, ed anche
documentato nel settembre 2011 in conferenza nel Municipio di Brienza, Lucania,
ove nacque Domenico Pellegrini Giampietro (sul quale sto approntando un
laborioso studio, di prossima pubblicazione), che rese attivo il bilancio
mediante Decreto Ministeriale col quale avocò allo Stato tutte le qualità della
banca centrale, incluse riserve … dormienti (ma necessarie, per l’economia
nazionale).
A disposizione,
Antonio Pantano (Valori giuridici e monetari)
A completamento un aggiunta di SOCIALE.Intervento di Marco Saba al convegno di Orte sulla Sovranità
https://www.youtube.com/watch?v=-Zh57uvJGoY&feature=player_embedded
A completamento un aggiunta di SOCIALE.Intervento di Marco Saba al convegno di Orte sulla Sovranità
https://www.youtube.com/watch?v=-Zh57uvJGoY&feature=player_embedded
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