giovedì 26 luglio 2012

IL PROTOCOLLO HOSSBACH: LA DISTRUZIONE DI UN MITO



Il ‘Protocollo’ Hossbach: la distruzione di un mito, di Dankwart Kluge, Leoni am Starnberger See (Baviera): Druffel Verlag, 1980. 168 pagine. DM 19.80. ISBN 3-80611003-4.
Da: The Journal of Historical Review, Autunno 1983 (Vol. 4, N° 3), pag. 372-375

Recensito da Mark Weber

Ci è stato ripetuto in tutte le salse che Hitler aveva l’intenzione di conquistare il mondo, o almeno l’Europa. Al grande Tribunale postbellico di Norimberga, gli Alleati vittoriosi provarono a dimostrare che Hitler e i suoi “scagnozzi” si erano infilati in una sinistra “cospirazione per arrivare ad una guerra di aggressione”. La più importante prova prodotta a sostegno di questa accusa fu ed è un documento conosciuto come il “Protocollo Hossbach” oppure “Memorandum Hossbach”.
Il 5 Novembre 1937, Hitler radunò alcuni alti ufficiali per una conferenza presso la Cancelleria del Reich a Berlino: il Ministro della Guerra Werner von Blomberg, il Comandante dell’Esercito Werner von Fritsch, il Comandante della Marina Erich Raeder, il Comandante dell’Aviazione Hermann Goering ed il Ministro degli Esteri Konstantin von Neurath. Era presente pure l’assistente militare di Hitler, il Colonnello Conte Friedrich Hossbach.
Cinque giorni dopo, Hossbach scrisse una relazione non autorizzata dell’incontro andando a memoria. Egli non prese alcuna nota durante la conferenza. Hossbach, dopo la guerra, sostenne di aver chiesto a Hitler due volte di leggere il memorandum, ma il Cancelliere rispose che non aveva il tempo. A quanto pare, nessuno degli altri partecipanti era a conoscenza della relazione del Colonnello sulla conferenza. Non considerarono quell’incontro nemmeno tanto importante.
Alcuni mesi dopo la conferenza, Hossbach fu trasferito ad altro incarico. Il suo manoscritto fu nesso in archivio assieme a molti altri documenti e dimenticato. Nel 1943, l’ufficiale di stato maggiore tedesco Colonnello Conte Kirchbach trovò il manoscritto mentre faceva delle ricerche in archivio e ne fece una copia per se stesso. Kirchbach lasciò l’originale in archivio e diede la sua copia a suo cognato, Victor von Martin, perché lo tenesse al sicuro. Poco dopo la fine della guerra, Martin consegnò questa copia alle autorità alleate di occupazione, che la usarono per presentare una versione ampiamente modificata da usare come prova incriminante a Norimberga. Frasi come quelle che citavano Hitler a dire: “ la questione tedesca può essere risolta solo con la forza “ furono inventate e inserite. Ma la cosa più importante è che il documento presentato a Norimberga è lungo meno della metà del manoscritto originale di Hossbach. Sia l’originale scritto da Hossbach che la copia Kirchbach/Martin sono totalmente (e convenientemente) scomparsi.
Secondo il documento Hossbach presentato a Norimberga e da allora ampiamente citato, Hitler disse ai presenti le sue considerazioni dovevano essere considerate come una sorta di “testamento finale” in caso di sua morte. La parte più incriminante cita Hitler che dice che le forze armate avrebbero agito al più tardi entro il 1943-45 per assicurare lo “spazio vitale” (Lebensraum) di cui aveva bisogno la Germania. Tuttavia, se la Francia fosse stata indebolita da una crisi interna prima di quel periodo, la Germania doveva agire nei confronti della Boemia e della Moravia (allora appartenenti alla Cecoslovacchia). Oppure se la Francia si fosse impegolata nella guerra (probabilmente con l’Italia) da non essere in grado di agire contro la Germania, in quel caso la Germania doveva prendere la Cechia e l’Austria simultaneamente. I presunti riferimenti di Hitler allo “spazio vitale” tedesco si riferiscono solo ad Austria e Cechia.
Quando Hitler arrivò al potere nel 1933, la Germania era militarmente alla mercé di nazioni straniere ostili. Il riarmo era iniziato lentamente e, agli inizi del 1937, a causa della penuria di materie prime, i reparti delle tre forze armate subirono dei tagli. Scoppiarono furiose polemiche fra i reparti  in merito agli stanziamenti disponibili.
Contrariamente a quanto suggerisce il protocollo Hossbach, Hitler riunì la conferenza del 5 Novembre 1937 in parte per riconciliare i litigiosi capi dei reparti militari e in parte per ravvivare il programma di riarmo tedesco. La politica estera era solo una questione supplementare. Hitler tentò di giustificare il bisogno di ricostruire la forza armata tedesca presentando casi esagerati ed ipotetici di crisi estere che avrebbero richiesto un azione militare, nessuna delle quali però avvenne. Hitler non annunciò alcun nuovo corso nella politica estera tedesca, ne tantomeno un piano per una guerra di aggressione.
A Norimberga, Goering testimoniò che Hitler gli disse privatamente, appena prima della conferenza, che lo scopo principale della conferenza stessa era quello “di mettere pressione sul Generale von Fritsch, poiché (Hitler) non era soddisfatto del riarmo dell’esercito “. Raeder confermò l’affermazione di Goering.
Come alcuni altri conservatori aristocratici e tradizionalisti, Hossbach divenne un acerrimo oppositore di Hitler e del regime Nazionalsocialista. Era intimo amico del Generale Ludwig Beck che venne fucilato nel 1944 per la parte avuta nella cospirazione che tentò di assassinare Hitler e di rovesciare il governo. Nonostante il suo diniego postbellico, è di fatto certo che Hossbach preparò la sua versione distorta della conferenza su pressione  di Beck per poterla usare al fine di screditare il regime di Hitler dopo aver messo in opera un colpo di stato. Hossbach era anche vicino all’Ammiraglio Wilhelm Canaris, capo del controspionaggio militare, e al Generale Ziehlberg, entrambi i quali furono fucilati per i ruoli avuti nel complotto assassino del 1944. Già nel 1938 Hossbach, Beck e Canaris erano a favore di un colpo di stato che rovesciasse Hitler.
Il memorandum Hossbach viene spesso citato nelle opere storiche famose come prova conclusiva dei progetti di Hitler per una guerra di aggressione. Un buon esempio ne è il best-seller, ma inaffidabile, Rise and Fall of the Third Reich (ascesa e tramonto del Terzo Reich), che presumeva che il protocollo riportasse “ il punto di cambiamento decisivo nella vita del Terzo Reich”.  Di questa conferenza critica, Shirer scrisse che il dado era tratto. Hitler aveva comunicato la sua decisione irrevocabile di entrare in guerra. Per il pugno di uomini che l’avrebbero diretta, non ci potevano essere più dubbi. Come molti altri giornalisti germanofobi, Shirer cita ingannevolmente il memorandum Hossbach come un documento affidabile. Egli distorce persino l’effettiva importanza bellica dei partecipanti alla conferenza. Dei cinque alti ufficiali presenti, tre (Bolmberg, Fritsch, Neurath) persero i loro incarichi dopo pochi mesi dalla conferenza. Raeder fu sostituito in qualità di Comandante della Marina nel Gennaio del 1943. Solo Goering era veramente vicino a Hitler.
L’importante ruolo del fraudolento protocollo Hossbach at Tribunale di Norimberga è un’altra schiacciante conferma dell’aspetto illegittimo del processo-farsa di questa impresa giudiziaria eccessiva senza pari nella storia. Sulla base del protocollo, che divenne il documento di Norimberga 386-PS, l’accusa del Tribunale dichiarò: “ un influente gruppo di cospiratori Nazisti si riunirono con Hitler il 5 Novembre 1937 per discutere la situazione. Fu messo in evidenza ancora una volta che la Germania doveva avere lo spazio vitale nell’Europa Centrale. Riconobbero che tale conquista avrebbe probabilmente incontrato resistenza la quale doveva essere abbattuta con la forza e che la loro decisione avrebbe probabilmente portato ad una guerra generale “. Il pubblico accusatore americano Sidney Alderman disse al Tribunale che il memorandum (“uno dei documenti più eccezionali e rivelatori di tutti quelli sequestrati”) toglieva ogni ombra di dubbio circa la colpa dei dirigenti tedeschi per i loro crimini contro la pace. Esso fu anche la base per la conclusione dei giudici di Norimberga che la “cospirazione tedesca mirante all’entrata in guerra fu presa alla conferenza del 5 Novembre 1937. Il documento fu decisivo nel condannare Goering, Neurath e Raeder per il ruolo avuto nella cospirazione criminale”. Il falso protocollo Hossbach era fin troppo tipico del genere di prova usata dagli Alleati vittoriosi a Norimberga per legittimare la  carcerazione e l’assassinio giuridico dei dirigenti della Germania sconfitta.
Non c’è alcun dubbio che il protocollo Hossbach abbia alcun valore come documento storico. Dopo la guerra sia Hossbach che Kirchbach dichiararono che la versione dell’accusa americana è diversa dal documento manoscritto che ricordavano. Hossbach testimoniò inoltre a Norimberga di non poter confermare che la versione dell’accusa corrispondesse totalmente al manoscritto che scrisse nel 1937. E nelle sue memorie ammise che, comunque, Hitler non profilò nessun tipo di “piano di guerra” all’incontro. A Norimberga, Goering, Raeder, Blomberg e Neurath (Fritsch era morto) denunciarono tutti il protocollo Hossbach come un grossolano travisamento della conferenza. Il protocollo parla solo della prima parte della conferenza, distorcendone quindi il suo vero aspetto. Il memorandum si conclude con la semplice frase: “ La seconda parte della conferenza trattava di questioni inerenti gli armamenti “. Nessun dettaglio in merito. Nel 1968 Victor von Martin qualificò il memorandum  con queste parole: “ Il protocollo presentato al Tribunale di Norimberga fu messo insieme in un modo tale da cambiare totalmente il significato dell’originale e può essere definito soltanto come una rozza contraffazione “.
Quando scrisse l’appassionante studio: The Origins of the Second World War (le origini della seconda guerra mondiale), A.J.P. Taylor ritenne il memorandum Hossbach un documento affidabile dell’incontro del 5 Novembre 1937. Tuttavia, in un supplemento, chiamato “Ripensamenti”, aggiunto ad altre edizioni, il rinomato storico britannico ammise che all’inizio si era fatto “trasportare” dalla “leggenda” del documento. La presunta importante conferenza era invece “un insieme di questioni interne”. Il protocollo stesso, faceva notare Taylor “  a parte l’auspicio di un incremento degli armamenti, non contiene direttive miranti ad azioni belliche “. Egli osservò mestamente che “ coloro che credono nei processi politici possono continuare a citare il memorandum Hossbach “. H.W. Koch, un docente all’Università di York, in Inghilterra, smantellò ulteriormente la leggenda in un articolo del 1968 che terminava dicendo che l’infame protocollo sarebbe “inammissibile in qualsiasi altro tribunale eccetto quello di Norimberga”.
Dankwart Kluge ha dato un valido contributo alla comprensione delle origini della Seconda Guerra Mondiale. Il suo studio rimarrà per anni come la più autorevole analisi di una grande frode documentaria. Questo interessante lavoro include il testo completo del protocollo Hossbach come appendice, quattro foto ed una esauriente bibliografia. L’autore nacque nel 1944 a Breslau (Wroclaw) nella Slesia. Dal 1974 ha lavorato come avvocato a Berlino Ovest. Kluge ha fatto un lodevole lavoro raggruppando il materiale proveniente non solo da tutte le fonti documentarie disponibili, ma anche da numerose interviste private e corrispondenze con testimoni chiave. Kluge difende la sua causa in modo avvincente, sebbene lo stile narrativo sia un po’ fiacco. Questo importante studio non lascia dubbi sul fatto che il tanto reclamizzato protocollo sia una revisione truccata di una copia non certificata di un originale non autorizzato, che è poi scomparso. Harry Elmer Barnes, al quale è dedicata l’opera, ne sarebbe stato entusiasta.

Traduzione a cura di: Gian Franco Spotti

Nessun commento:

Posta un commento