di Dagoberto Huseyn Bellucci
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simbolo della gran loggia
dello stato d'israele
E’ assolutamente fuori discussione che la Massoneria costituisca
nelle società attuali il principale sostegno alle strategie sioniste di
dominio universale.
L’
organizzazione, i rituali e le stesse finalità della Massoneria sono
difatti un’emanazione e il prodotto meglio riuscito del Sionismo
internazionale di conquistare alla propria causa un più vasto numero di
adepti.
E’
comunque utile sottolineare sin dall’inizio che , nel corso della
storia, sono esistite almeno due massonerie: la prima chiamata operativa
, la seconda detta speculativa.
Quando noi cerchiamo elementi di emanazione sionista nella Massoneria
stiamo parlando della seconda, difatti la prima , quella operativa, non
ha niente a che vedere con l’attuale cospirazione politico-economica
attuata dai sionisti.
La
Massoneria operativa scomparve nel corso del XVII° secolo e venne
sostituita dalla Massoneria speculativa. L’originaria massoneria
operativa era una fra le molte corporative esistenti nel periodo
medievale e funzionali al sistema economico feudale dell’epoca. In quel
periodo i massoni erano suddivisi in tre categorie: l’apprendista,
l’ufficiale e il maestro. Il grado di maestro veniva ottenuto solamente
al termine di una cerimonia nella quale la corporazione riconosceva
all’ufficiale di aver realizzato un’opera maestra. La massoneria
operativa era – nel quadro delle corporazioni – la categoria dei
costruttori , la stessa parola ‘massone’ sia nell’inglese che nel
francese significa muratore.
L’
origine di questa corporazione risaliva ai tempi antichi , all’epoca dei
collegi dei costruttori romani e non aveva assolutamente alcun fine
cospirativo o sovversivo dell’ordinamento feudale.
All’interno
della corporazione dei muratori, dei massoni ‘operativi’, doveva
esistere certamente una tradizione esoterica, riferibile non solo
all’occultamento di quelli che dovevano essere i segreti dell’arte
muratoria, ma probabilmente anche a quella che doveva necessariamente
essere una sapienza ed una ritualità di tipo superiore. Alcuni autori
fra i quali il noto tradizionalista francese Renè Guenon si è spinto a
parlare di autentico
‘esoterismo
cristiano’
a
proposito della Massoneria operativa, in riferimento anche alle opere
d’arte , all’architettonica misterica delle cattedrali che in tutta
Europa questi sapienti artisti innalzavano in nome di Cristo. I maestri
massoni del resto erano addentrati anche a quelle arti tradizionali
quali l’alchimia, l’astrologia, la geometria e la matematica, importate
in Europa dagli arabi mussulmani e necessarie per l’orientamento delle
piante a croce di molte cattedrali oltre a motivi puramente occulti.
Autori di assoluta conoscenza esoterica e tradizionali hanno
riconosciuto l’essenziale differenza fra la Massoneria operativa
medievale e la successiva Massoneria speculativa: Julius Evola e Renè
Guenon hanno sicuramente smascherato in molte loro opere e scritti il
ruolo e la funzione della prima in netta contrapposizione alla seconda.
In effetti il simbolismo della Massoneria operativa poneva in
relazione fra loro le operazioni di costruzione con il processo
d’innalzamento e di rigenerazione spirituale del costruttore. Questa
‘via iniziatica’ era definita ‘Opus’ sia per i massoni che per gli
alchimisti, le cui relazioni furono senza dubbio opiù profonde di quanto
non si creda. Da cio’ comunque si evince che la Massoneria operativa
medievale non venne mai influenzata da alcun esoterismo ebraico anche
perché i massoni cristiani europei non ammettevano nelle loro
confraternite membri di razza ebraica.
Nella Massoneria speculativa moderna al contrario l’influenza
ebraica divenne dominante soprattutto a seguito di alcuni avvenimenti
storici quali la Rivoluzione Francese, la Rivoluzione Industriale e
l’affermazione della classe borghese quale classe dominante. In effetti
la nascita della Massoneria speculativa avvenne a seguito di un processo
di degenerazione interno alle vecchie confraternite ‘operative’ , nelle
quali vennero ammessi nuovi adepti chiamati inizialmente ‘accepted
mason’s’ (Massoni accettati).
Tra il 1640 eil 1660 avvenne la definitiva scomparsa della tradizionale
corporazione muratoria, mentre si affermava una nuova organizzazione
occulta, segreta, i cui fini e obbiettivi erano esclusivamente politici
ed economici, assolutamente estranei all’arte muratoria.
Ad aprire la strada alla Massoneria speculativa sarebbe stata
un’organizzazione altrettanto insidiosa e misteriosa che apparve verso
la metà del XVII° secolo chiamata ‘Fama Fraeternitas Rosa Croce’.
L’ordine dei Rosa-Croce ha attirato l’attenzione di innumerevoli
autori, soprattutto per la sua inusuale
apparizione e per la sua altrettanto repentina scomparsa, ma pochi si
sono soffermati sulla sua palese derivazione giudaico-kabalistica. Il
primo versetto dello ‘Zohar’ , il testo più importante della kabala
ebraica, dice: ‘Che cosa designa la parola Rosa? Essa designa la
comunità d’Israele’.
L’emblema dei Rosa-Croce , dove una rosa si incrocia ad una croce
sovrapponendosi ad essa, rappresenta nient’altro che l’inconfessato
desiderio d’Israele di dominare i regni cristiani europei. Non è un caso
che , nell’emblema dell’ordine, appaia anche la massima cristiana INRI
la quale però , in questo caso , non dev’essere intesa come ‘Iesus
Nazarenus Rex Iudeorum’ bensì nel suo significato autentico di ‘IGNE
NATURA RENOVATUR INTEGRA’ sostanzialmente collegato ai rituali massonici
moderni e ad una visione panteistica dell’universalismo e del cosmo.
La società dei Rosa Croce apparve nell’anno 1614 attraverso la
pubblicazione di un volume noto con il titolo di ‘Fama Fraternitas’ ma
in realtà intitolato ‘Comune e Riforma Generale del Mondo secondo la
Fama Fraternitas del Venerabile Ordine dei Rosa Croce’ sottotitolata
‘Messaggio indirizzato a tutti i Re e i Saggi d’Europa’. In questo
volume, suddiviso in due parti, si parla di una riunione presenziata dal
Dio Apollo e – nella seconda parte – del ruolo della stessa Fama
Fraternitas di asse di rinnovamento spirituale e di rinascita per
l’intero pianeta. Il presunto fondatore dell’ordine rosacrociano sarebbe
stato un certo Christian Rosencreutz, presentato ai neofiti e agli
adepti quale prototipo di uomo perfetto.
In realtà sulla leggendaria figura del misterioso Rosenkreutz
circoleranno molte voci , ma nei fatti trattasi probabilmente di un
personaggio inventato di sana pianta. Il suo appello ai potenti d’Europa
non venne mai preso sul serio e cadde nel vuoto, in un’epoca nella quale
altre leggende e miti riaffioravano nell’immaginario collettivo europeo
(si pensi alla figura del prete Gianni, sovrano e sacerdote di un
improbabile regno cristiano d’Oriente e delle molte voci diffuse sul suo
conto da mercanti e navigatori). Sull’ordine della ‘fama Fraternitas’ ,
soprattutto dopo la pubblicazione di una seconda opera 'Confessio
Fraternitas’ apparsa nel 1615, si diffusero una serie infinita di
storie, notizie, aneddoti i più inventati dall’immaginario collettivo.
Il suo fondatore, avvolto nel mistero che circondava la Confraternita
stessa, venne lodato e reso celebre soprattutto attraverso una storia
fantastica che parlava di lui come di un cavaliere di nobili origini di
razza tedesca, il quale durante il pellegrinaggio in Terrasanta sarebbe
venuto in contatto con una setta iniziatica e misteriosa denominata ‘dei
savi di Damkar’.
Secondo il racconto che venne fatto circolare in molte città europee
il nobile Rosenkreutz avrebbe poi trasmesso a sette giovani selezionati
fra l’aristocrazia dell’epoca le conoscenze esoteriche acquisite,
ritirandosi a vivere da eremita in una grotta dove sarebbe morto all’età
venerabile di 106 anni nel 1484. Nel 1618 uno scrittore cattolico che si
firmava con lo pseudonimo di Christophorus Nigrinus et Theologos (forse
un gesuita) pubblicò un libro dal titolo ‘Sphinx Rosea’ per denunciare
come dietro la misteriosa confraternità si celassero in realtà
gruppuscoli protestanti il cui obbiettivo era la scristianizzazione
dell’Europa. Non và dimenticato che si parla di un periodo
caratterizzato dalle Guerre di Religione e segnato da una innumerevole
serie di visioni apocalittiche. Oltretutto l’autore , cattolico,
utilizza la polemica anti-rosacrociana in funzione essenzialmente
anti-protestante , prendendo quale spunto per la sua tesi la
similitudine fra il simbolo dell’organizzazione e quello dello stemma di
Martin Lutero.
In realtà la critica aperta ai Rosacroce sin dalla loro apparizione
dimostra casomai la precarietà del disegno politico che questa
organizzazione intendeva portare a compimento, l’instabilità del terreno
socio-politico e l’impraticabilità dell’attuazione – nel XVII° secolo –
di una cospirazione occulta. Certamente non è casuale che di ‘savi’ si
ritornerà a parlare qualche secolo più tardi e precisamentea proposito
di quelli ‘anziani’ di Sion , per quello che si sarebbe rivelato – alla
luce dei fatti – il complotto organico compiuto in maniera scientifica e
programmatica dal Gran Sinedrio Ebraico Mondiale. Per quanto riguarda
Rosenkreutz dobbiamo rilevare come debba – la sua apparizione – essere
riferibile soprattutto sul piano simbolico , rappresentante del Kahal
ebraico posto in Germania sottomesso al Gran Kahal di Gerusalemme , del
quale diviene emissario e messaggero di un piano di sovvertimento
anti-cattolico plasmato all’interno della più vasta e generale Riforma
Protestante. All’interno dell’organizzazione dei Rosacroce si muovevano
in quel periodo una serie di personaggi discutibili e affatto
sconosciuti.
A
detta di alcuni autori sarebbero stati riconosciuti come Rosacroce
alcuni ebrei tedeschi fra i quali Tobias Adami e Abraham Holzel ,
responsabili peraltro della ‘conversione’ rosacrociana del noto frate
Tommaso Campanella.
Inutile rilevare , in questa sede, i numerosi passaggi pseudo-teologici
estratti direttamente dal talmudismo dalla setta rosacrociana:
‘Noi abbiamo una
scrittura magica – scrivono nei loro libri – riproduzione esatta della
Lingua Divina, così come Lui lo ha trascritto di Sua Volontà… La nostra
è la lingua di Adam ed
Henoc, e anche se comprendiamo i misteri e possiamo svilupparne il senso
è impossibile ottenere lo stesso scopo nel latino, volgare idioma
contaminato dalla Babele delle razze… la nostra filosofia è quella di
Adamo, Noè e Mosè , la stessa posta in opera da Salomone…’
Approfittando del prestigio che ancora godeva in tutta Europa
l’alchimia , i rosacroce pretesero di essere a conoscenza del segreto
della pietra filosofale. Un’operazione di diversione che servirà alla
Fama Fraternitas di coagulare attorno a sé numerosi avventurieri, nobili
e affaristi cristiani attratti da questa prospettiva economica. Del
resto come riconobbe anche il massone e giudaizzante esoteriste Eliphas
Levi nella sua ‘Storia della Magia’ l’idea dei compilatori della Kabala
ebraica era quella di ‘impadronirsi abilmente del potere’. La menzogna
divenne un’arte., l’inganno il modus operandi, l’intrigo e la delazione
due strumenti di scalata ai vertici del potere , i soldi soprattutto la
migliore garanzia di successo per quella che possiamo chiamare la
plutocrazia sionista ante-litteram.
La setta rosacroce scomparve comunque rifluendo nel magma delle
varie eresie protestanti, mentre in tutta l’Europa del Nord il vento
della Riforma conquistava posizioni di rilievo arrivando a controllare
l’intera Gran Bretagna dove al seguito di Cromwell arrivarono turbe di
ebrei soprattutto provenienti dalla influente comunità olandese
residente a Amsterdam.
‘Curiosamente’ con il trasferimento del Gran Kahal oltre la Manica
incominciò anche il declino della potenza navale olandese mentre, di lì
a pochi anni sarebbe emersa con tutta la sua potenza la Gran Bretagna
calvinista e giudaizzante quale novella Israele. Londra sarebbe
diventata l’assoluta potenza dei mercati economici e l’alfiere di un
capitalismo finanziario ancora in stato embrionale.
La storia della Massoneria da questo momento si incrocerà
inevitabilmente proprio con le conquiste protestanti e l’assoluta
libertà concessa alle comunità ebraiche , simbiosi necessaria per
strutturare attorno ad un’unica strategia operativa l’attacco frontale
contro la Cristianità. L’anno 1717 vide la fondazione in Gran Bretagna
della Gran Loggia d’Inghilterra , l’atto costitutivo ,
l’ufficializzazione pro-forma , della Moderna Massoneria speculativa. La
nuova Massoneria si sviluppò in maniera sorprendente attirando fra i
suoi ranghi molti rappresentanti dell’aristocrazia fra i quali: John
Montagù (Gran Maestro nel 1721) Philippe Wharton l’anno successivo , il
Duca di Dalkeith, quello di Richmond , Lord Colerane , il Visconte di
Kensington.
Il Duca di Norfolk e altri ancora. Il ruolo puramente
rappresentativo di questi nobili all’interno dell’organizzazione
massonica è evidenziato dalla strategia adottata dalla Gran Loggia
‘Madre’ che – di lì a poco – avrebbe aperto le proprie porte a numerosi
membri del cattolicesimo così come a protestanti e ebrei. Questi ultimi
comunque sarebbero rimasti esclusi per molto tempo dalla Massoneria
d’ispirazione tedesca, influenzata direttamente dalla pre-esistente
società della Santa Vehme di chiare radici cristiane e di tendenze
razziste e anti-ebraiche. Dalla Gran Bretagna comunque la Massoneria
iniziò a estendere il suo potere sull’intero continente particolarmente
in Francia dove avrebbe svolto un ruolo di primo piano nell’elaborazione
ideale della Rivoluzione ‘illuminista’ del 1789. Le trame massoniche non
lasciavano dubbi circa l’intenzione che nel vecchio continente si
sarebbero sviluppati dei sovvertimenti di tipo socio-politico , così
come filosofico-ideali dal carattere spiccatamente anti-cristiano.
Per meglio operare sul territorio europeo la Masoneria si scisse
dando vita a numerosi ordini autonomi e a distinte obbedienze. A partire
dalla seconda metà del XVIII° secolo numerosi furono i casi di scissioni
e di costituzione di Logge indipendenti da quella ‘madre’ britannica:
nacquero così la Gran Loggia di Francia e quelle di Germania,Spagna e
Italia. Nella cittadina di York si arrivò alla scissione interna e alla
creazione di un rito massonico distinto , detto appunto ‘di York’,
secondo un criterio di più rigorosa selezione e di maggiore ricerca
circa i rituali massonici antichi.
Nel 1764 il massone irlandese Dermott pubblicò un volume nel quale
dimostrerà l’assoluta discendenza del nuovo rito da quello antico di
Hiram, l’esistenza di un quarto grado di iniziazione massonica,
l'assoluta certezza dell’esistenza di una Sapienza superiore anche alla
Kabal ebraica.
Si
trattava del mito della parola perduta da Hiram , l’architetto del
Tempio di Re Salomone, colui il quale viene assunto nell’iconografia
massonica come il ‘costruttore per eccellenza’ , l’archetipo di ogni
massone.
La parola perduta da Hiram non poteva non esser nient’alro che la
pronuncia corretta del kabalistico ‘Schem ha Meforasch’ , il nome Divino
composto da quattro lettere o tetragramma ‘JHVH’ utilizzato da Mosè per
operare i suoi Miracoli. Da questo volume del Dermott sorsero il quarto
grado dell’attuale rito inglese, il quinto di quello francese, il
tredicesimo e quattordicesimo di quello scozzese e il 31° di quello di
Misraim.
Il problema dell’esistenza di riti massonici diversi non inficia
affatto l’unità d’intenti della Massoneria, anzi. L’esistenza di Grandi
Orienti distinti (come nel caso italiano) ha – nel corso di questi
secoli – rinsaldato il vincolo di fedeltà e affilato la strategia di
conquista massonica delle società cristiane, attraverso programmi di
laicizzazione e di ateismo, di sincretismo e di violenta polemica
anti-cattolica.
Nel 1813 avverrà l’unificazione di molti massoni di rito ‘antico’
nella
Gran Loggia Unita
d’Inghilterra,
così da ottenere un unitaria struttura destinata ad esportare il proprio
modello in diverse nazioni, soprattutto in quelle legate alla Corona:
Canada, Giamaica,Gibilterra,Malta, Giordania,India,Australia e Nuova
Zelanda.
Per
avere una idea chiara del ruolo, dell’influenza e del dominio che la
Massoneria raggiunse in Gran Bretagna ricordiamo come Gran Maestro
dell’Ordine divenne nell’anno 1900 il futuro re Edoardo VII°.
Dalla centrale Gran Loggia dipendeva nella sola Londra ben 373 Logge
minori dette di ‘S.Giovanni’ le quali spesso verranno identificate come
‘Logge Azzurre’ o ‘simboliche’. Le logge di questo genere sono quelle
nelle quali si ritrovano solamente i primi tre gradi massonici, e quindi
possiamo definirle ‘periferiche’ rispetto al centro. In tutta la Gran
Bretagna – in quel periodo – esistevano 2045 Logge ‘azzurre’ , con
almeno 200.000 adepti, accanto alle quali operavano anche i massoni
della
Gran Loggia di
Scozia.
Tra il 1900 e il 1927 vennero create nella sola Londra un qualcosa
come altre 300 nuove Logge .
Oltre a queste esistevano le Logge che seguivano il
rito detto di
‘York’
, proveniente – si diceva – dall’antica fratellanza della cittadina
omonima.
La differenza sostanziale fra i due riti è rintracciabile
essenzialmente nell’importanza che assume in quest’ultimo l’insegnamento
kabalistico, così – nel rito di York – avremo i seguenti gradi
d’iniziazione:
1°
Apprendista,
2°
Compagno,
3°
Maestro (identici al rito inglese)
4°
Maestro Esaminato,
5°
Maestro del Primato,
6°
Maestro Eccellente
e
per finire il più alto che è il 7° chiamato del Gran Maestro dell’Arco
Reale.
Nel rito di York delle Logge statunitensi vennero inoltre aggiunti
altri due gradi iniziatici (ricordiamo che negli Stati Uniti il rito di
York è maggioritario rispetto a quello inglese) l’ 8° di Maestro Reale
e il 9° di Maestro Scelto.
La Massoneria americana di rito di York si installò a Filadelfia sin
dalla metà del XVIII°secolo lavorando di concerto alle istanze
indipendentiste dei nazionalisti americani. Analogamente i massoni
sarebbero stati all’origine dei riusciti tentativi di destabilizzazione
del Messico, alla successiva crisi interna in quel paese e alla sua
progressiva scristianizzazione.
Unitamente ai riti inglese e di York nell’America settentrionale
prese a diffondersi il rito scozzese, il quale venne riorganizzato
rispetto all’originario sistema d’iniziazione partorito in Francia dalla
metà del XVIII° secolo.Negli Stati Uniti il rito massonico scozzese è
attualmente il più influente, oltre ad esser quello che – forse più
degli altri – ha assimilato elementi kabalistici al suo interno.
Suoi gradi iniziatici vennero riordinato nel 1801 da alcuni fratelli
di razza ebraica: Esteban Morin, Isaac Da Costa, Isaac Long, Manuel de
La Motta, Abraham Alexander , Moises Cohen.
Il rito scozzese da quel momento si compose di 33 Gradi così
suddivisi.
1°
Apprendista,
2°
Compagno,
3°
Maestro,
4°
Maestro Segreto,
5°
Maestro Perfetto,
6°
Segretario Intimo,
7°
Giudice,
8°
Intendente dell’Edificio o Maestro d’Israele,
9°
Maestro Eletto dei Nove,
10° Maestro Eletto dei Quindici,
11° Sublime Cavaliere Eletto,
12° Gran Maestro Architetto,
13° Cavaliere dell’Arco Reale,
14° Grande Croce della Cripta Sacra,
15° Cavaliere d’Oriente o della Spada,
16° Principe di Gerusalemme,
17° Cavaliere d’Oriente e d’Occidente,
18° Sovrano Principe Rosacroce,
19° Gran Pontefice della Gerusalemme Celeste,
20° Venerabile Maestro delle Logge Regolari,
21° Cavaliere Prussiano,
22° Cavaliere Reale o Principe del Libano,
23° Capo del Tabernacolo,
24° Principe del Tabernacolo,
25° Cavaliere del Serpente di Bronzo di Mosè,
26° Principe Trinitario,
27° Sovrano Commendatore del Tempio di Salomone,
28° Cavaliere del Sole,
29° Grande Croce di Sant’Andrea,
30° Cavaliere Kadosh ,
31° Grande Ispettore Inquisitore,
32° Sublime Principe del Segreto Reale,
33à Sovrano Grande Ispettore Generale.
Infine per ciò che riguarda la Massoneria francese segnaliamo come
questa sia divisa attualmente in tre obbedienze:
-
la Gran Loggia di Francia,
-
il Grande Oriente di Francia
-
la Gran Loggia Indipendente.
A
queste devesi aggiungere una sorta di bassa massoneria, conosciuta
come
Loggia dei Diritti
Umani
che praticava una variante del rito scozzese.
Il rito francese è una versione moderna del Rito Scozzese adottata
sembra nell’anno 1776 e fondata su 25 Gradi d’Iniziazione . La storia
dell’influenza massonica nelle vicende francesi degli ultimi tre secoli
appare una costante così come il suo assoluto predominio della scena
politica, sociale, economica,finanziaria.
La Francia appare la nazione più giudaizzata d’Europa in virtù
proprio dell’enorme lavorio sotterraneo che ha contraddistinto tre
secoli di attività massonica. Crediamo inutile in questa sede
ripercorrere la storia degli interventi massonici nella vita nazionale
francese , anche perché – ‘de facto’ – si tratterebbe di una storia
della Francia.
Rimandiamo in proposito a due eloquenti libri editi oltrealpe a firma
Dominique
Setzepfandt
: ‘Paris
Maconnique’
e
‘Guide du Paris
Esoterique’
entrambe lucide testimonianze dell’evidente architettura
massonico-esoterica che la capitale transalpina conserva a memoria della
sua Rivoluzione dei Lumi.
Ricordiamo solamente per i nostri lettori la piramide eretta in
occasione del bicentenario rivoluzionario dal fratello massone Mitterand
che sovrasta l’entrata al Museo del Louvre e domina una stella di Davide
dove- non raramente- è possibile trovare qualche fedele ebreo intento
nelle proprie preghiere….
"La
famosa piramide del Louvre
–
scrive Carlo Alberto Agnoli –
voluta tra mille
polemiche dal presidente della repubblica Mitterand e da lui inaugurata
nel 1988 , in significativa coincidenza con la vigilia del bicentenario
della Rivoluzione Francese. Il progetto prevedeva che essa fosse
composta di 666 losanghe di vetro, e tale numero fu annunciato alla
stampa che lo diffuse tra il pubblico (confronta l’articolo apparso su
‘La Repubblica del 5 marzo 1988 ‘Mitterand ha benedetto ieri la piramide
di vetro del Louvre). A quanto riferisce la rivista ‘Sous la banniere’
del settembre-ottobre 1992 in realtà sui lati di quel monumento si
contano 673 losanghe tra intere e spezzate. Ciò evidentemente per
esigenze costruttive. Ma questo numero, 666, che appare 2 volte anche
sulla pubblicazione ufficiale di presentazione, costituisce un evidente
e intenzionale richiamo alla profezia contenuta nell’Apocalisse di
S.Giovanni."
Rimandiamo al prossimo capitolo un’analisi compiuta relativa
alla Rivoluzione Francese e ai suoi sviluppi liberali e socialisti del
XIX° secolo.
La
situazione degli altri stati europei non è assolutamente diversa:
influenzati dalla Rivoluzione Francese i ceti intellettuali, la classe
borghese e quella dei nascenti capitani d’industria sarebbero confluiti
direttamente all’interno delle Logge Massoniche che, un po’ ovunque,
spuntavano come funghi, ad Ovest come ad Est.
In Romania la Massoneria si introdusse a metà del XIX° secolo
proveniente dalla Francia.
La
prima loggia venne fondata nel 1859 a Galatzi (Loggia ‘Stella del
Danubio’) seguita da quelle di Bucarest nel 1863 (‘Heliopolis’) , Braila
nel 1865 (‘Faro Ospedaliero’) ancora Galatzi nel 1865 (‘Scuola
Pitagorica’) , Bucarest nel 1867 (‘Eguaglianza’ e ‘Fraternità di
Bucarest’), Pitesti nel 1871 (‘Corona di Michele’), e ancora Bucarest
nel 1874 (‘Armonia’).
I
principali dirigenti di queste confraternite massoniche erano
essenzialmente ebrei, fra i quali ricordiamo: Iuliu Schein, Edoardo
Ludwig, il dr. Bernarth, Dietz, il dr.Feldescu (Feld), Israel Preziado,
Iuiliu Szekulies, Ede Hertz, il dr. Weisz.
Ma , considerando il forte antigiudaismo nella popolazione rumena
dell’epoca (la
quale conosceva molto bene l’influenza nefasta dei ‘deicidi’,
soprattutto nelle regioni settentrionali dove la popolazione locale, i
motzi, vivevano in stato di perenne indigenza ma anche di ostilità verso
questa casta di mercanti)
, molte cariche direttive furono ricoperte da elementi locali. In
particolare si cercò di far risaltare il cosmopolitismo e
l’universalismo dell’ordine, la tolleranza e il dialogo, promuovendo per
esempio elementi di nazionalità magiara o tedesca ai massimi livelli.
Nel 1880 venne decisa l’unificazione delle diverse logge rumene che
andarono a creare la Gran Loggia Nazionale di Romania di rito francese.
Al momento della sua fondazione quest’organismo contava di 26 logge
simboliche, varie logge minori dell’Arco Reale, della Rosacroce e un
Supremo Consiglio di Grado 33°.
A
questa Loggia Nazionale di Romania si andranno successivamente ad
unire
le logge della
Bulgaria e quelle dei residenti rumeni negli Stati Uniti.
Le relazioni che la massoneria rumena mantenne con la Massoneria Ebraica
del B’nai B’rith furono sempre molto strette.
Nel 1922 quando venne inaugurato il nuovo Tempio Massonico presero
parte alla cerimonia importanti membri di quest’ordine riservato ai soli
ebrei , molti dei quali provenienti dall’America, insieme a una
delegazione del
Grand’Oriente di
Francia.
Nell’anno 1930 la Massoneria rumena appoggiò il ritorno di re Carol II°
, il quale venne
affiancato dalla
sua amante ebrea Elena Lupescu
responsabile della
cospirazione che portò all’assassinio del leader della legionaria
Guardia di Ferro, il comandante Corneliu Codreanu.
In quel periodo i principali dirigenti massonici erano:
l’omosessuale Ion Pangal, il greco Anton Theodoridi, Vasile Roata,
Zamfir Arbure, Mihail Naradunghian di origini armene, Ion Peretz, ebreo,
il dr.Uliov ebreo, il colonnello Victor Radovici (Radowitz) ebreo, e
Paul Bratasanu.
Dell’amministrazione dei Gradi Simbolici della Gran Loggia Nazionale
(domiciliata in strada Scaun N°29) a Bucarest venne incaricato in questo
delicato periodo l’ebreo Ludwig Servatius.
Nel 1940 il Maresciallo Antonescu prese il potere destituendo re
Carol II° e imponendo uno stato totalitario acclamato dalla popolazione
come liberatore.
Il re e la sua amante ebrea vennero costretti all’esilio in Francia,
così come molti alti membri della Massoneria. La Massoneria venne
disciolta e molti fratelli arrestati.
A
Bucarest venne aperta al pubblico – sul modello adottato dai tedeschi in
Francia una grande mostra anti-massonica dove vennero esibiti molti
documenti che riferivano delle trame delle Logge con la passata
amministrazione reale.
Nel 1941 vennero arrestati molti appartenenti alla comunità ebraica
accusati di attività cospirativa e dichiarata guerra all’URSS.
Quando nel 1944 il giovane sovrano – Mihail (figlio di Carol) tradì la
fiducia di Antonescu , aprendo le porte alla bolscevizzazione del paese,
i russi arrivarono fino a Bucarest.
La Massoneria riaprì le sue logge all’ombra del potere sovietico.
Gran
Maestro del nuovo ordine fu eletto Petru Groza sposato ad un’ebrea.
L’affermazione di una dittatura sovietica in Romania avrebbe brevemente
riportato il paese sotto le grinfie del Giudaismo: Anna Pauker , Theoari
Gheorghescu e Lothar Radaceanu tutti ebrei assunsero la leadership del
Partito Comunista rumeno.
Ritorneremo, in altra sezione della presente opera, a parlare
dell’influenza e delle convergenze fra Ebraismo, Sionismo e Comunismo.
Basterà, a fugare ogni dubbio, la dichiarazione del Dr. Antoniu ,
Maestro dell’Ordine che nel 1948 proclamò essere ‘il regime comunista il
mezzo capace di di soddisfare i desideri dell’Umanità’. Sebbene
ufficialmente sciolte, per un breve periodo , verso la metà degli anni
’50 le Logge Massoniche continuare a lavorare all’ombra del potere
comunista, tanto che il loro Gran Maestro Groza divenne presidente della
Repubblica Democratica Popolare di Romania.
In Italia la Massoneria è assai più antica e sviluppata di quella
rumena, i suoi tentacoli soffocano la vita nazionale sin dalla prima
metà del XVIII°secolo .
Venne introdotta
dalla Gran Bretagna nel 1732
e costituita in Firenze sotto la supervisione del dr. Antonio Cocchi.
Ecco come ‘Hiram’ – rivista del Grand’Oriente d’Italia con sede nel
Palazzo Giustiniani in Roma –descrive la costituzione della prima loggia
massonica italiana:
‘I fratelli
inglesi e irlandesi che per primi si son occupati della Loggia
fiorentina affermarono che non essendo mai stato quel gruppo iscritto
sul registro di una qualche Gran Loggia , non era mai esistito perché –
secondo loro – una Loggia per essere costituita e funzionante doveva
essere patentata da un’autorità centrale o Gran Loggia. Ma essendo poi
risultato che a Firenze venne realmente costituita, fu supposto che il
Sackville partendo da Dublino , avesse portato con sé un ‘Masonic
Warrant’ rilasciatogli dalla Gran Loggia d’Irlanda la quale – dicono –
cominciò a rilasciare patenti dal 1733 e fu la prima G.L. a farlo. E’
possibile. Ma che i Liberi Muratori di allora credessero indispensabile
possedere un tale documento per riunirsi, per far nuovi fratelli e dar
vita a una Loggia , nessuno può ormai sostenerlo seriamente, perché gli
studi e le ricerche degli ultimi 70 anni han rivelato che fin dai primi
anni di esistenza della nostra Muratoria per tutto il 700 e anche dopo ,
si compirono tutti gli atti predetti senza chiedere permesso o
autorizzazione a Gran Logge o Logge. Sino a prova contraria si deve
dunque ammettere che i fratelli inglesi in Firenze non aderirono a
nessuna autorità muratoria centrale, la loro loggia non fu iscritta sul
registro della G.L. di Londra, né in quello della G.L. d’Irlanda né di
altro stato e – per incompatibilità di carattere – non aderì alla G.L.
di Francia (la prima sorta sul continente) perché giacobita ed i
fratelli inglesi del gruppo fiorentino erano certamente hannoveriani e
anti-giacobiti intransigenti. Sotto la data del 22 giugno 1733 il Cocchi
annotò di aver restituito la chiave della cassa dei Free Masons avuta in
consegna dal ‘Cav.’ Quando questi lo deputò Maestro. Codesta chiave
serrava ed apriva la detta cassa allogata in qualche luogo nella casa
(albergo di Monsù Pasciò o la pensione del fratello Collins) in cui la
Loggia si riuniva. ….Il fratello Sackville tornò in Irlanda dopo il
giugno 1733 ed il suo nome fu citato da un giornale di Dublino tra i
presenti ad un’assemblea della G.L. di quel regno del 22 Novembre di
detto anno….Il 4 Agosto 1732 quando il dott. Antonio Cocchi fu fatto
Muratore erano presenti 9 fratelli… la Loggia da quel giorno contò 12
membri….’
1°
A questa prima
loggia,
avventurosamente
creata da elementi britannici in Firenze,
se ne aggiunsero altre nella stessa città e a Livorno, autentica ‘Sion
d’Italia’ . la città che più di ogni altre nel nostro paese aveva
ospitato e sostenuto l’espansione di una fiorente comunità ebraica sin
dalla sua costituzione a metà del XVI° secolo.
L’Ordine dei
Liberi Muratori Inglesi
si costituì dunque soprattutto nel Granducato di Toscana e in
particolare laddove l’elemento ebraico aveva maggiormente goduto di
privilegi e speciali considerazioni. Basterà qui brevemente ricordare la
Legge detta ‘Livornina’ che fece di Livorno, costituitasi in città in
epoca rinascimentale, un porto franco dove sbarcarono turbe di ebrei
sefarditi provenienti dalla Spagna e dai paesi del Maghreb.
Nella città di
Napoli si creò una Gran Loggia
che avrebbe assunto notevole influenza alla corte borbonica. Fernando
IV° emanò un’editto anti-massonico che però venne revocato su pressione
di sua moglie Carolina d’Austria quest’ultima in stretto contatto con le
Logge assieme a sua sorella Maria Antonietta regina di Francia. La
triste fine di quest’ultima, ghigliottinata durante la fase più acuta
del cosiddetto Terrore Giacobino, aprì sicuramente gli occhi alla
sorella che ruppe definitivamente con i massoni del Regno delle Due
Sicilie.
Tutta la
Massoneria italiana sostenne l’intervento francese quando Napoleone
Bonaparte invase la penisola.
In quel periodo si diffuse il rito scozzese per l’attività dell’ebreo
Marc
Bedaridde
(della famiglia Ben Darrid proveniente dalla Provenza francese) il quale
– dopo aver preso parte alla battaglia di Marengo- venne iniziato
massone in una Loggia di Cesena nell’anno 1801.
Arrivato al 18° Grado di Sovrano Principe Rosacroce il
Bedaridde
fu tra i fondatori di una Loggia di rito scozzese a Firenze , la San
Napoleon.
Dopo aver
costituito un Cenacolo Massonico in Pisa
, il
Bedaridde
creù un nuovo rito massonico chiamato di Misraim, che nella lingua
ebraica significa ‘degli Egizi’.
Il
nuovo rito si componeva di 90 Gradi Massonici dedotti dalla Kabala
Ebraica suddivisi in quattro serie.
Assieme ai suoi fratelli Jacob e Juseph costituì nel 1815 la prima
Loggia di rito egizio in Parigi , chiamata dell’arco di Iris.
L’obbiettivo primario dell’ebreo
Bedarride
era quello di controllare i nuovi affiliati attraverso la costituzione
di una Loggia intermedia comunque controllata dalle Logge Madri di
Londra e Parigi.
Nell’anno 1838 un
altro ebreo Jacob Marconis
creò
un altro
rito detto di
Memphis
il quale procedeva da quello di Misraim e de facto ne
riutilizzava simbolismo e gradi iniziatici.
Varie volte avvennero unificazioni e scissioni tra i fratelli dei due
riti egizi, i quali spesso diedero vita a Gran Logge miste di rito
Misraim-Memphis delle quali divenne
Gran Maestro il
‘rivoluzionario’ Giuseppe Garibaldi.
Anche in questo
caso l’influenza ebraica sulle nuove confraternite fu palese e
onnipresente.
L’apporto ebraico e massonico al cosiddetto
risorgimento italiano è considerevole e documentato
in innumerevoli volumi.
Per
maggior correttezza citiamo un’autore ebreo , Eugenio Saraceni, che
nella sua
‘Breve Storia
degli Ebrei e dell’Antisemitismo’
scrive:
‘Notevole (specie
se si tiene conto del loro numero esiguo) fu infatti il contributo degli
ebrei italiani al Risorgimento. Mi limito a qualche nome: Daniele Manin
, insigne studioso e uomo politico, artefice della resistenza a Venezia
nel ’48; Giuseppe Revere , vivace poeta e giornalista, combattente sulle
barricate di Milano e sulla laguna veneta; Giuseppe Finzi, eminente
mazziniano, anch’egli combattente sulle barricate di Milano e per questo
condannato dall’Austria a diciotto anni di fortezza,; il medico
triestino Giacomo Venezian e il giovanissimo Ciro Finzi, caduti entrambi
nella difesa della Repubblica romana; Isacco Artom, validissimo e intimo
collaboratore di Cavour; Angelo Usiglio , che lo fu dapprima di Ciro
Menotti e più tardi di Mazzini.’
2°
In un trafiletto
apparso su La Repubblica
del 20 settembre
1990
( 120° anniversario della Breccia di Porta Pia) la Massoneria per
dichiarazione del suo Presidente dei Riti e Gran Maestro Giorgio Paternò
rivendicò pubblicamente il Risorgimento.
‘la Massoneria
italiana che di quel Risorgimento fu artefice prima
– scriveva il Paternò –
non può non
ricordare come un retaggio glorioso ed inalienabile della Patria,
dall’apertura di quella breccia di Porta Pia per la quale entravano
nell’universalità perenne di Roma , insieme l’Italia e la Libertà dello
Spirito’
Non è casuale che
un’alto dignitario del Gran Sinedrio
, qual’era lord Benjamin Disraeli, poteva osservare
tranquillamente nella sua opera ‘Vita di Lord George Bentinek’ :’Se
il lettore getta gli occhi sui governi provvisori di Germania, d’Italia
e perfino di Francia formati in questo periodo , egli riconoscerà in
tutti l’elemento ebraico…’.
L’intera epoca
cosiddetta risorgimentale,
del resto non solo in Italia, è coincidente con l’affermazione
dell’elemento ebraico e l’attacco massonico alle istituzioni dei
principali stati europei.
Nell’anno 1848,
che viene ricordato nei nostri libri di scuola
esclusivamente per lo scoppio della 1°Guerra d’Indipendenza, avviene
nell’intera penisola un’avvenimento di portata epocale: in tutti gli
stati italiani sono abbattute le misure anti-ebraiche di discriminazione
e contenimento e vengono schiusi i Ghetti. Ovunque gli ebrei partecipano
attivamente a quel processo di ‘risorgimento’ nazionale adoprandosi
nella propaganda anti-asburgica.
‘Un drappello di ebrei torinesi si unì ai
volontari delle altre comunità ebraiche e formò la 7° Compagnia
Bersaglieri Ebrei. Nel periodo della formazione d’Italia emerse Manin….
Suo padre era figlio di genitori ebrei veronesi convertiti: Samuele e
Allegra Medina, i quali avevano assunto il cognome di Manin in onore al
loro padrino al fonte battesimale. Cavour deve in parte l'’elezione a
deputato, nel 1853, al rabbino maggiore Lelio Cantoni che allora godeva
di alta autorità negli ambienti politici della capitale. Fra i parecchi
ebrei collaboratori di Cavour , il più in vista fu Isacco Artom, suo
segretario particolare divenuto più tardi segretario generale agli
Esteri, posto che occupò per diversi anni. Artom fu il primo ebreo
entrato in senato. Operarono vicino a Cavour all’Interno molti ebrei: il
giornalista Dina, il caricaturista Redenti, nato Nacnami, Giuseppe Finzi
, ex mazziniano, D’Ancona, Avigdor e , fuori d’Italia, i banchieri
Rothschild e Fould, coi quali ebbe rapporti frequenti. Fra gli artefici
del nostro risorgimento , Giuseppe Mazzini è stato il più vicino
all’anima ebraica. Così pensa Ercole Specos il quale sostiene
che il motto mazziniano
‘Dio e Popolo’ era stato il motto dei
profeti d’Israele. Mazzini a Londra ebbe ad un dato momento, come
factotum, Luigi Wolff, che passava per tedesco, ma parlava alla
perfezione l’inglese, il francese e l’italiano. Più tardi si scoprì che
era un Ebreo. Sempre Mazzini nel 1847 scriveva degli Ebrei:
‘Essi meritano amore, rispetto e stima al pari di
qualunque altro…’ ……Anche attorno a Garibaldi gli ebrei non
scarseggiarono. Liquidati i sentimentali che avevano rischiato la pelle
per fare l’Italia , gli affaristi presero il sopravvento e cominciò la
scalata a tutti i poteri da parte di avventurieri senza scrupoli….E’
proprio a quest’epoca che risalgono le baronie e i titoli degli Ebrei
Franchetti, Todros, Corinaldi, Montel, Leonino, Levi, Lombroso,
Castelnuovo, Vitta seguiti più tardi dagli Ottolenghi, De Veali,
Sacerdoti, Weil, Weiss, Padoa, Da Zara ecc..
La Massoneria fu la scala usata dagli ebrei per
l’arrembaggio al nuovo stato. Costituito il Grande Oriente
Italiano nel 1861 fu posto a capo un certo Cordova, al quale successero
De Luca, Frapolli, Lemmi, Ferrari, Nathan; il primo segretario del
Grand’Oriente fu Davide Levi: una tribù di ebrei e
di marrani.
3°
Del resto non sarà
certo un caso che sia Mazzini che Garibaldi fossero due noti membri
della Frammassoneria
e che proprio attraverso le interessate manovre della Loggia Madre
d’Inghilterra il secondo riuscirà a portare a termine la famosa
spedizione dei Mille.
‘Negli intrighi e
nelle speculazioni finanziarie che affondano le proprie radici nella
spedizione dei Mille –scrive Piero Sella –
si distinguono i banchieri israeliti Adami e Lemmi cassieri del
mazziniano Partito d’Azione cui Garibaldi aveva aperto le porte del Sud.
L’Adami che vettovaglia la spedizione e paga sottobanco con denaro
massonico i vapori rubati , Piemonte e Lombardo, ottiene poi dal
Garibaldi una concessione per la costruzione delle ferrovie nel
Mezzogiorno, concessione per la quale lo stato avrebbe dovuto accollarsi
ogni perdita di gestione. Al Lemmi, cognato e collaboratore dell’Adami
toccheranno i monopoli dei tabacchi e la carica di Gran Maestro della
Massoneria.’
4°
Nel
1875 la Massoneria celebrò definitivamente la conquista dell’Italia
traslando la sua sede nazionale a Roma e fondendosi in un'unica Grande
Loggia. La conquista
giudaico-massonica
della capitale divenne palese quando a sindaco della città che fù dei
Cesari, delle Aquile Imperiali e del Vaticano Chiesa di Cristo , salì
l’ebreo Ernesto Nathan successivamente, vedremo, impegnato nelle trame
che avrebbero portato l’Italia a schierarsi al fianco delle democrazie
occidentali franco-britanniche contro gli Imperi Centrali nella 1°
Guerra Mondiale.
I dirigenti della Massoneria trionfane in Italia
erano oltre ai già menzionati Lemmi e Nathan, l’ebreo Gay, il
protestante Giorgio Sonnino e l’altro protestante 33° Saverio Fera il
quale – nel 1908 – accusò il Grand’Oriente di Palazzo Giustiniani di
favorire – a dispetto di un confessato conservatorismo – l’anarchia e la
rivoluzione sociale.
La
fronda interna del Fera porterà alla scissione di un numero
considerevole di fratelli che lo seguiranno per dare vita al
Grand’Oriente di
Piazza del Gesù.
A
motivo di questa sordida lotta intestina alla Massoneria italiana si
deve registrare l’assassinio del Gran Maestro Ballori trovato morto
all’interno dello stesso Palazzo Giustiniani nel 1917. Dal ’17 al ’24
divenne Gran Maestro l’ebreo Ernesto Nathan (riprendendo una carica che
aveva mantenuto ininterrottamente dal 1896 al 1904) fin quando
su ordine del
Governo Mussolini la Massoneria venne sciolta e le Logge chiuse.
La
lotta del Fascismo contro la Massoneria seppur di vecchia data non
risolse alla radice il problema massonico italiano. Da un lato perché
numerosi fratelli avevano aderito al Fascismo e ne continuavano ad
influenzare la politica dall’interno (fra questi Italo Balbo),
dall’altro perché la Massoneria si riorganizzò e meditò vendetta
ingrossando le fila del fuoriuscitismo anti-fascista all’estero.
Avrebbe sferrato
il suo colpo di grazia durante la tumultuosa seduta del Gran Consiglio
del Fascismo del 25 Luglio 1943.
L’ORDINE DEI ROSACROCE
Un’ordine
particolare nella galassia massonica appare quello – di cui abbiamo
avuto già occasione di scrivere – dei RosaCroce.
La moderna organizzazione rosacrociana anche se firma i suoi
documenti come ‘Antica e Mistica Ordine della RosaCroce’ non ha niente a
che vedere con l’originaria confraternita del misterioso Rosenkreutz.
Quell’organizzazione scomparve nell’anno 1689 con la morte del
barone Knorr De Rosenroth mentre
il suo ramo
britannico sarebbe confluito nella Gran Loggia Madre nel 1717.
I
oprimi tentativi di resuscitare l’ordine della Rosacroce vennero
fatti in Francia a metà del XVIII° secolo da alcuni intellettuali
insoddisfatti dell’ambiente razionalista che dominava la Massoneria
ufficiale.
Si deve all’ebreo
portoghese Martinez De Pasqualy
l’azione di riscoperta e rinascita dell’Ordine RosaCroce così
come strutturato attualmente.
Nel
1754 De Pasqualy fondò l’Ordine degli Eletti Cohen.
In ebraico la
parola Cohen significa Sacerdote,
anche se correttamente al plurale questa diviene Cohanim , una parola
che – come avremo modo di vedere – incontreremo spesso , in particolar
modo in epoche a noi vicinissime.
L’ordine prese il nome di ‘martinista’ dal suo fondatore. Sarebbero
stati alcuni fratelli martinisti a lanciare le parole d’ordine
rivoluzionarie del 1789 : Libertè, Egalitè. Fraternitè.
Elaborata attorno ad un testo chiave : il Trattato della
Reintegrazione degli Esseri’ , scritto dal Pasqualy, la dottrina
martinista era un miscuglio abbastanza confuso di occultismo, magia,
kabala e teurgia collegata alla filosofia platonica e all’esoterismo
orientale in ispecie ad alcune chiese gnostiche dei primi secoli dopo
Cristo.
La diffusione dell’ordine si deve comunque a un adepto del Pasqualy,
Louis Claude De Saint Martin 1743-1803. Tratteremo a parte la strana e
complessa figura del Saint Martin, il ruolo preponderante da lui svolto
in vista di quella Sinarchia Teocratica antesignana delle moderne
organizzazioni mondialiste e delle Nazioni Unite. Basterà qui pensare
semplicemente che dietro a questa corrente d’idee vennero trascinati
personaggi dello spessore di un Johann George Schwarz o di un Joseph De
Maistre.
L’attuale Ordine Martinista comunque venne fondato solamente nel
1884 dal marchese Stanislav De Guaita (1861-1897) morto stroncato dalla
droga a soli 36 anni e esperto di occultismo.
Un
ruolo di non secondaria importanza nell’affermazione di un’etat d’esprit
occultistico-magico quale quello che visse l’Europa di fine secolo
scorso venne svolto da un trio di seguaci delle teorie kabalistiche.
Elipahs Levi, Eduard Bolwer Litton e Wynn Westcott ai quali si deve
imputare la ricostituzione di una Società Rosacroce britannica fondata
nel 1865 a Londra.
Nell’anno 1888 venne inoltre riconosciuta la
Loggia dell’Alba
Dorata
(Golden Dawn Lodge) una delle prime che ammetteranno al suo
interno affiliati di sesso femminile.
La
Società , come ci spiega Epipahnius ‘comprendeva tre Ordini e undici
gradi:
il
primo chiamato ‘Golden Dawn in the Outer (=all’Esterno), il cerchio meno
esoterico, più esterno, articolato nei cinque gradi inferiori;
il
secondo Ordine ‘della Rosa Rossa e della Croce d’Oro’ con tre gradi
intermedi, mentre
il
terzo Ordine era riservato ai Capi Segreti con i tre gradi di Magister
Templi, Magus e Ipsissimus.
Il
nome della Golden Dawn si accompagnava sempre al suo equivalente ebraico
‘Chebreth Zerech aur Bokher’ mentre il simbolismo si riferiva a quello
in uso presso gli egiziani, i greci, la mitologia indù e , naturalmente,
la Kabala ebraica.’
5°
Da
questo momento in poi verranno proposte – soprattutto in Francia e Gran
Bretagna – una serie innumerevole di organizzazioni a sfondo
esoterico-occultistico, magico e comunque de facto massonico che
incideranno nella storia delle grandi tragedie del XX° secolo in maniera
assolutamente ‘discreta’ ma allo stesso modo incisiva e
destabilizzante.
6°
Iniziava l’ultimo assalto all’Europa, quello che avrebbe portato la
Massoneria a controllare la vita politico-economica dell’intero
Occidente plutocratico e il Sionismo Internazionale a dominarne i
destini , burrattinaio dietro le quinte della storia a tessere i fili e
a gestire il potere. Si badi difatti bene a comprendere una verità che
rischierebbe altresì di restare in second’ordine: AD UNA SOLA COSA MIRA
IL SIONISMO INTERNAZIONALE, UN SOLO OBBIETTIVO E’ FONDAMENTALE PER LA
SINAGOGA MONDIALISTA: LA CONQUISTA DEL MONDO, L’AFFERMAZIONE DI UN
GOVERNO MONDIALE EBRAICO:
La
Massoneria è solamente uno strumento del quale il Sionismo si serve per
schiacciare le società dei Goym , i Gentili, i Non Ebrei che considera
pari o meno di sterco di animale. Prima di passare a studiare , in un
capitolo a parte, la Massoneria esclusivista ebraica, il B’nai B’rith,
riportiamo alcune testimonianze sulle connessioni tra Ebraismo, Sionismo
e Massoneria:
‘’Il Serpente ispiratore di disobbedienza,insubordinazione e rivolta fu
maledetto dai vecchi teocrati mentre era onorato tra gli iniziati.
Renderlo simile alla Divinità: questo era lo scopo degli antichi
misteri. Ai nostri giorni il programma non è cambiato.’
Oswald Wirth – ‘Il Libro del Compagno’
‘Il Segreto dei segreti dell’Alta Massoneria è la deificazione di Satana
dissimulata sotto il titolo di Grande Architetto dell’Universo’
Domenico Margiotta ex alto dignitario della Frammassoneria – ‘Il
Palladismo’
‘Ho abbandonato la Massoneria perché mi sono persuaso che noi non
eravamo se non l’istrumento dei giudei, i quali ci spingevano alla
distruzione del cristianesimo’
Lettera di E.De Camille al quotidiano ‘LeMonde’ 1870
‘Si può tessere la storia della penetrazione ebraica nella Chiesa
Cristiana cominciando dall’Ebionismo primitivo fino al Protestantesimo’
Bernard Lazare
‘Abbattere la religione cristiana è l’unico fine di tutte le azioni e di
tutte le preghiere d’Israele’
Dr.Buxtorf dal libro ‘Synagoga Judaica (1603)
‘Le leggi stesse della guerra piegano sotto la potenza massonica. Ciò
che non possono né i Re, né i Capitani, un solo segnale massonico può
fare.’
Dichiarazione tratta dal ‘Globe Franc-Macon’ del 1842
Che cos’è la Massoneria? ‘E’ l’organo della conquista del mondo da parte
degli Ebrei a danno ed a spese dei Goim (plurale di Goj) che in ebraico
sono tutti i non ebrei ed in particolar modo gli occidentali sotto il
convenuto titolo di ‘cristiani’ considerandosi Cristo formalmente come
il capo-stipite delle religioni d’ Occidente, ma sostanzialmente come il
simbolo di tutti i popoli non-ebrei da assoggettare’
Francesco Gaeta – ‘La Massoneria’ (1944)
‘Vedete se la massoneria ha fatto la sua festività principale di
qualsiasi altra data del Risorgimento. No la grande, la sola, la vera è
il XX settembre. La presa di Roma pagò agli ebrei parecchi debiti in una
volta: diciotto secoli di disperato assedio operato dal cervello e dal
denaro ebraico, diciotto secoli dopo la scomparsa di Sion. Finalmente
gli ebrei avevano espugnato l’Italia, dopo averla creata in modo
conveniente a prenderla in consegna e tenerla a disposizione
dell’ebraismo internazionale: finalmente cadde in loro potere la città
di Cristo. Taglione su tutta la linea: che cosa infatti significa la
famosa prigionia del Papa , se non l’assegnazione del ghetto a Colui che
aveva inizialmente istituito i ghetti?’
Francesco Gaeta, poeta napoletano (1913)
‘I
legami fra ebraismo e massoneria sono strettissimi, anzi inscindibili.
Ad essi abbiamo accennato già in nostri scritti , in realtà altri
argomenti potrebbero addursi: basti qui dire che il simbolismo della
Massoneria è in ogni parte mutuato dall’ebraismo talmudico, a partire
dal famoso ‘pentalfa’ o stella a cinque punte, simbolo ufficiale della
setta, che nella cabala è considerato l’equivalente della stella di
David’
Gershom Scholem – ‘La Cabala’
(Edizioni ‘Mediterranee 1992)
‘La Massoneria è una gramigna nel campo della vita dei popoli. Abolire
le logge, è come sradicare la gramigna. Ma il seme della gramigna , lo
spirito della massoneria, è ancora nella terra del campo, nelle falde e
nei solchi della vita dei popoli.’
F.Hagen citato da G.Preziosi
Articolo ‘Rivelazione ammaestrative dalla ‘Mostra Antimassonica’ di
Bruxelles’
Tratto da ‘La Vita Italiana’ 15.04.1941
‘Con la Rivoluzione Francese è iniziata l’epoca messianica, una nuova
era per il giudaismo.’
Moses Hess
‘E’ dal fondo delle nostre logge che furono emanati prima nell’ombra ,
poi nella penombra e infine nella piena luce, i sentimenti che finirono
per produrre la sublime esplosione di cui fummo testimoni nel 1789’
Lamartine (1848)
‘Gli autori della Rivoluzione formano una nazione speciale che nacque e
crebbe nelle tenebre, in mezzo alle nazioni civili, con lo scopo di
sottometterle tutte al proprio dominio’
Cav. De Malet
‘In ogni paese si è costituita una associazione compatta e
onniposssente, composta di uomini intelligenti, attivi e senza scrupoli
i quali si sono arrogati una specie di diritto d’immischiarsi in tutti
gli affari, di sfruttare la credulità umana e di educare perfino la
gioventù secondo le loro idee’
Osman Bey – ‘Gli Ebrei alla conquista del mondo’ (1883)
‘Il problema ebraico avrà sviluppi che faranno fremere tutti i dirigenti
politici sensati. Il problema ebraico si alzerà dinanzi ad essi con una
forma ed una realtà così pressante e così acuta come mai nel corso della
storia. I dirigenti politici delle varie nazioni potranno fare ciò che
vorranno, ma non si sbarazzeranno del problema ebraico.’
Dal ‘Jewish Chronicle’ 3.03.1939
‘E’ la Massoneria che ha preparato la nostra rivoluzione, la più grande
di tutte le epopee popolari che la storia abbia mai registrato nei suoi
annali’
‘Les Documents Maconniques’ (1941-1944)
‘La Massoneria che preparò la rivoluzione deve continuare l’opera sua’
Enrico Delassus – ‘Il problema dell’ora presente’ (1907)
‘L’ideale stesso della Massoneria sia racchiuso tutto nelle parole
‘fratellanza,libertà e tolleranza’
Ernesto Nys – ‘Origini, glorie e fini della Massoneria’
‘Gli ispiratori, i filosofi ed i capi storici della rivoluzione francese
avevano giurato di rovesciare la corona e la tiara sulla tomba di
Jacques de Molay’
Pike ‘Morals and Dogma’
‘Agli occhi dei rappresentanti della tradizione parve che un trono fosse
stato rovesciato e delle guerre europee scatenate unicamente affinchè
l’ebreo potesse raggiungere il rango di cittadino e la dichiarazione dei
dirittir dell’uomo sembrò non essere stata che la dichiarazione dei
diritti dell’ebreo.’
Bernard Lazare ‘L’antisemitismo sua storia e cause’
‘La Massoneria è un’istituzione ebraica, la cui storia , i gradi, gli
incarichi, le parole di passo, le interpretazioni sono ebraiche
dall’inizio alla fine.’
Isaac Wise, Gran Rabbino in ‘The Israelite in America’ 1860
‘I
rapporti tra massoneria e giudaismo sono più intimi di quanto si pensi’
‘La Veritè Israelite’ 1861
‘Ciò che la massoneria scozzese deve alla Kabala è l’allegoria della
parola vera che ci darà nelle mani la pienezza della gnosi e la
dominazione dell’universo’
S. Farina ‘Il Libro completo dei rituali Massonici’ 1988
‘La massoneria è presente naturalmente in Israele , la terra che ha
fornito all’istituzione la parte più cospicua dell simbologia’
aa.vv. ‘La Libera Muratoria’ 1978
‘Il grande ideale del Giudaismo è che il mondo intero sia compenetrato
dell’insegnamento ebraico e che una fraternità universale delle nazioni,
un giudaismo allargato , subentri a tutte le razze e religioni’
‘Jewish World’ del 9.02.1863
‘Noi
dobbiamo affermare alto e sempre che la massoneria vuole … lo stato
completamente, radicalmente , sostanzialmente laicale.’
Adriano Lemmi citato nell’articolo ‘I tre amori della massoneria’
riprodotto da ‘Civiltà Cattolica’ del 19.04.1958
‘La
nostra missione è servire l’avvenire: siamo la contro-chiesa’
da un discorso di Jacques Mitterand G.M. del Grand’Oriente di Francia
all’Assemblea Generale del settembre 1962
1° - ‘Sull’Istituzione della Prima Loggia in Firenze (1732)’
articolo a firma M.P. Azzuri , da ‘Hiram’ Rivista Massonica, Organo del
Grand’Oriente d’Italia –Palazzo Giustiniani – Via San Pancrazio n° 8 a
Roma – Nr° 2 del Febbraio 1990.
2° - Eugenio Saracini – ‘Breve Storia degli Ebrei e
dell’Antisemitismo’ – Edizioni ‘Mondadori’- Milano 1977
3° - Carlo Alberto Roncioni – ‘Il Potere Occulto’ – Edizioni
‘Sentinella d’Italia’ – Monfalcone 1974
4° - Piero Sella – Prima d’Israele’ – Edizioni de ‘L’Uomo
Libero’ Milano 1990
5° - Epiphanius – ‘Massoneria e Sette Segrete: la Faccia
Occulta della Storia’ – Edizioni sconosciute – Trento 1993
6° - Brevemente e in maniera schematica possiamo qui ricordare
brevemente alcune delle principali organizzazioni a sfondo massonico
sorte tra la fine del XIX° secolo e gli inizi del XX° secolo: dalla
Chiesa Gnostica di Julies Doinel alla Società Teosofica di Madame
Blavastky, dal New and Reformed Palladian Rite di Albert Pike e Giuseppe
Mazzini all’Ordo Templi Orientis (O.T.O.) di cui fece parte il mago nero
Aleister Crowley all’ ‘Antico e Mistico Ordine dei Rosa Croce
(A.M.O.R.C.) dell’ebreo americano Harry Spencer Lewis, dalla Società
Antroposofica di Rudolf Steiner al Patto Sinarchico del Tecnocrate Saint
Yves D’Alveydre, dalla Fabian Society dell’israelita Henry Mayer Hyndman
alla Fondazione Carnegie una delle molte società pre-mondialiste d’inizi
secolo, dalla Round Table di Cecil Rhodes alla Pilgrims Society, dal
Movimento Sinarchico d’Impero al Movimento Pan-Europeo del conte
Coudenhove Kalergie entrambi creati nei primi anni ’20 assieme agli
Istituti d’Affari Internazionali Inglese (RIIA) e statunitense (CFR).
Tutti questi organismi sono stati attualmente sostituiti o
ridimensionati all’indomani della 2° Guerra Mondiale quando il Sistema
Mondialista edificherà l’ONU , l’Organizzazione delle Nazioni Unite,
ancorando a questa assise massima internazionale i destini di popoli e
nazioni.
Dagoberto Huseyn
Bellucci
Link a questa pagina :
http://www.terrasantalibera.org/massoneria&ebraismo_DHB.htmEBRAISMO & MASSONERIA
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