Trattato di Lisbona & Nuovo Ordine Internazionale
di Marcello Pamio – 4 giugno 2008
Oggi possiamo tranquillamente parlare di “Nuovo Ordine Internazionale” o “Nuovo Ordine Mondiale”, senza essere tacciati da psicopatici cospirazionisti, e sapete perché?
Per il semplice motivo che personaggi del calibro di George
Herbert Walker Bush, Giovanni Paolo II, Henry Kissinger, Kofi
Annan, Bill Clinton, Gordon Brown e molti altri, ne hanno
parlato liberamente e pubblicamente.
George Bush senior parlò esattamente di Nuovo Ordine Mondiale
l’11 settembre (data simbolica) del 1990; Papa Giovanni Paolo II
lo fece nel messaggio per la celebrazione della Giornata
Mondiale della Pace il 1° gennaio 2003; Kofi Annan (ex
segretario dell’ONU) nel suo ultimo discorso all’assemblea delle
Nazioni Unite, parlando ai 192 leader dei paesi membri chiese
nientepopodimenchè la “creazione di un nuovo ordine mondiale”[1].
Quindi se siamo dei visionari, siamo in buona (per modo di dire) compagnia!
Oggi il Sistema oligarchico che anela al controllo della vita di
milioni di persone ha fatto e sta facendo passi da gigante per
raggiungere questo obiettivo. L’ultimo in ordine cronologico è
il “Trattato di Lisbona”.
Pochi ne avranno sentito parlare, ma è già stato votato dai governanti europei, tra cui anche l’Italia.
Il 30 maggio scorso, “il Consiglio dei Ministri – dice Franco Frattini – ha approvato all’unanimità il ddl di ratifica del Trattato di Lisbona, che i presidenti delle Camere inseriranno come priorità nell'ordine del giorno dei lavori parlamentari”[2]
Il grande statista Roberto Calderoli, Ministro per la Semplificazione , ha aggiunto però che “rimangono le riserve della Lega che proporrà una legge ad hoc per consentire un Referendum sul Trattato”[3]
Il suo è stato un sì, ma con riserva, perché “c’è - dice lui - una perdita di sovranità notevole”[4].
Staremo a vedere se il Carroccio riuscirà ad ottenere una legge
costituzionale che permetta a noi cittadini di dire la nostra su
questo Trattato con un referendum. Oggi infatti non è possibile
il voto popolare su un Trattato. Chissà come mai?!
Il
primo paese ad aver ratificato il nuovo trattato è stata
l’Ungheria, seguita a ruota da Slovenia, Malta, Romania,
Bulgaria, Polonia, Slovacchia, Portogallo, Danimarca, Austria,
Lettonia e Lituania.[5]
L’Impero Britannico che in sede di negoziato ha ottenuto diverse
e importanti esenzioni (opting out) deve ancora ratificarlo.
Con opting-out s’intende la clausola di esenzione: in pratica è
la deroga che - onde impedire un bloccaggio generale - è
concessa agli Stati membri che non desiderano associarsi agli
altri Stati. Inghilterra e Danimarca non hanno infatti aderito
alla terza fase dell’unione economica e monetaria (UEM): questi
due paesi intelligentemente incamerano il
Signoraggio sulla loro moneta (rispettivamente sterlina e corona
danese), ma anche sull’euro, visto che partecipano come
soci/proprietari della BCE, Banca Centrale europea di Francoforte (quote
di “proprietà”: Inghilterra 15,98% e Danimarca 1,72%).
Non a caso l’Inghilterra è da secoli il Centro del Potere planetario!
Ma cos’è questo Trattato e perché c’interessa?
Questo Trattato modifica e sostituisce il Trattato dell’Unione europea (1992), noto come Maastricht, e il Trattato istitutivo della comunità europea (1957).
Il Trattato dovrebbe entrare in vigore all’inizio del 2009, e il
prossimo 12 giugno sarà una data molto importante per tutti,
visto che in Irlanda si effettuerà il referendum. Unico paese in
Europa ad aver istituto un voto popolare sull’argomento.
Il Movimento internazionale Diritti Civili Solidarietà denuncia da mesi il pericolo di questo Trattato, chiedendo a gran voce che non venga ratificato, perchè se ciò avverrà:
- Aumenteranno
i poteri straordinari della Commissione dell’Unione Europea in
quasi tutti gli aspetti della vita dei cittadini (politica
economica e difesa), privando il nostro Paese della propria
sovranità e vanificando in questo senso la Costituzione italiana, a partire dall’Articolo 1 che recita “la sovranità appartiene al popolo”.
- La politica di difesa del Trattato prevede, oltre alle missioni di pace, anche missioni offensive,
che violano l’Art. 11 della Costituzione. Attraverso il
potenziamento delle forze militari messe a disposizione
dell'Unione Europea, è in atto un tentativo di fare dell'Europa un braccio della NATO.
Con la creazione di un gruppo ristretto di paesi a cui
verrebbero demandate le iniziative militari, sarebbe più facile
aggirare l'opposizione di chi vorrebbe evitare lo scontro
strategico portato avanti da Londra e Washington nei confronti
di Russia e Cina[6].
- In politica economica si parla di una vera e propria “dittatura dell’Unione e della Banca Centrale Europea”.
Grazie al Trattato di Lisbona, infatti, i burocrati dell’Unione
Europea avranno pieno titolo a bocciare qualunque misura decisa
dal nostro governo, e dagli altri governi europei, per
difendere la propria economia, l’occupazione, i redditi,
l’industria e l’agricoltura, ed intervenire sui prezzi.
Sembra follia ma purtroppo non lo è.
L'ex ministro e insigne giurista Giuseppe Guarino, ordinario di
diritto amministrativo all'Università di Roma, ha diffidato dal
ratificare il trattato così com'è, perché esso codificherebbe un
sistema di "governo di un organo" o "organocrazia".
Il trattato viola almeno due articoli della Costituzione italiana, l'Art. 1 e 11.
Riguardo a quest'ultimo, le condizioni di parità sono violate dal fatto che paesi come la Gran Bretagna e la Danimarca
, membri del trattato, sono esonerati dalla partecipazione
all'Euro. Così essi possono, ad esempio, fissare il tasso
d'interesse in modo vantaggioso per loro ma svantaggioso per gli
altri firmatari del trattato.
Inoltre il Trattato aumenta sensibilmente i poteri della Commissione Europea.
Ad esempio, nel caso della procedura di infrazione del Patto di Stabilità, stabilita dall'Art. 104, la Commissione
finora aveva solo il potere di notificare l'avvenuta infrazione
al Consiglio dei Ministri dell'EU, che poi decideva se avviare
la procedura o meno. Nella nuova versione, sono stati introdotti
tre piccoli cambiamenti che spostano quei poteri in seno alla
Commissione. Non sarebbe saggio approvare il trattato,
riproponendosi di cambiare in seguito le sue parti sbagliate, ha
osservato il prof. Guarino. Ciò sarebbe di fatto impossibile,
dato che occorre l'unanimità.
Un altro eminente costituzionalista tedesco, il prof. Schachtschneider, ha sviluppato una lezione dal titolo “La legittimazione della pena di morte e dell'omicidio” in cui sostiene che il Trattato di Lisbona nel suo continuo sostenere una cosa e rimandare ad altra contraria attraverso il richiamo alle “Spiegazioni della Carta dei Diritti Fondamentali” legittima la pena di morte e l’omicidio “per reprimere, in modo conforme alla legge, una sommossa o un'insurrezione” e “per atti commessi in tempo di guerra o in caso di pericolo imminente di guerra” (ben 14 Stati dell’Unione europea sono impegnati nella guerra in Iraq).[7]
“In caso di pericolo imminente di guerra”?
Ma noi, grazie alla politica guerrafondaia di Bush &
Company siamo dall’11 settembre 2001 quotidianamente in “guerra”
contro il terrorismo! Come la mettiamo?
Sarebbe
poi di interesse nazionale conoscere – soprattutto nell’ottica
della nuova legge sulla sicurezza votata dal governo Berlusconi -
cosa s’intende per “sommossa” e “insurrezione”.
Forse il movimento No-Tav può essere considerato una sommossa? O tutti coloro che si battono perché non vengano costruite centrali atomiche o cancro-valorizzatori (leggi inceneritori)?
Chi lo sa, fatto sta che con la nuova legge sulla sicurezza, questi siti saranno di “interesse nazionale”
per cui potranno essere difesi dall’esercito, e gli
organizzatori di manifestazioni (pacifiche) di protesta,
potrebbero finire in galera! Alla faccia della libertà.
Ma d’altronde la grande maestra America insegna.
Il 17 ottobre 2006 Bush junior ha firmato il “Military Commissions Act”
(MCA) che introduce l’istituzione di tribunali militari con
potere di giudicare sia chi è cittadino USA sia chi non lo è.
In un colpo solo, ha fatto sparire il più antico fra i diritti
della società anglofona: quello di opporsi al potere governativo
di arrestare chiunque e detenere arbitrariamente le persone: l’Habeas Corpus, considerato uno dei principi più importanti stabiliti dalla Magna Charta Libertatum (firmata da Re Giovanni Senza Terra nel 1215)[8]
Ma non è tutto perché lo stesso giorno, sempre il solito Bush ha firmato il “John Warner Defense Authorizations Act”
che permette al presidente di dislocare truppe in qualsiasi
località degli Stati Uniti e di assumere il controllo delle
unità della Guardia nazionale in qualsiasi stato degli USA senza
previo consenso del governatore o del magistrato, al fine di “reprimere disordini pubblici”.
All’appello manca la Legge Marziale e poi siamo al completo…
Il
Trattato di Lisbona in quest’ottica è l’ennesimo passo in
avanti verso la creazione del cosiddetto Nuovo Ordine
Internazionale, cioè “maggiori poteri di controllo di pochi su
molti”.
La sua ratifica permetterà ai banchieri di Bruxelles di
potenziare il loro potere su noi sudditi europei e di
conseguenza limitare di molto le nostre libertà individuali.
La sovranità dei popoli sta per essere consegnata totalmente nelle mani di qualche oscuro e potente banchiere...
Dobbiamo sperare quindi che venga fatto un Referendum popolare (con legge costituzionale) sul Trattato di Lisbona!
Non
sappiamo se possa servire a qualcosa, ma proviamo a mandare il
nostro disappunto mediante una e-mail o lettera, alle segreterie
dei principali partiti di governo e dei quotidiani nazionali.
Segreteria politica federale rsoragna@leganord.org
Affari istituzionali rmarraccini@leganord.org
Giustizia sanvar@leganord.org
Segreteria nazionale Giovani Forza Italia segreterianazionale@forzaitaliagiovani.it
Il Corriere della Sera www.corriere.it/scrivi/bit.shtml
La Repubblica larepubblica@repubblica.it
La senatrice Lidia Menapace contraria al Trattato di Lisbona
Importantissima
segnalazione per ambedue i temi anzi tre: abolizione della
neutralità (che obbliga Svizzera, Svezia, Austria, Finlandia,
Malta a mutare forma dello stato o a non aderire all'Europa)
mentre sarebbe proprio il caso di tenere aperta la possibilità di
provare a fare un' Europa neutrale (che non vuol nemmeno dire
disarmata, ma ad esempio nell'impossibilità di possedere armi
atomiche e qualsiasi armamento nucleare) (dunque un bel sostegno
alla campagna Via le bombe!), pena di morte (che abbiamo appena
tolto dal codice militare di guerra italiano), fine della
sovranità nazionale in economia, che è una clausola tombale
sullo stato sociale. credo che davvero dovremmo fare un grande
botto in proposito. Mandiamo il testo di Liliana sottoscritto e
appoggiato dalla rete a Liberazione, al Manifesto, alla
segreteria di Rifondazione e a tutta la Sinistra arcobaleno (avete visto che l'unico colore assente è il rosa?), al gruppo della sinistra al parlamento europeo.
Se volete scaricare il Trattato di Lisbona integrale in italiano (287 pagine) www.consilium.europa.eu/uedocs/cmsUpload/cg00014.it07.pdf
Da Maastricht a Lisbona: cronologia
17 Febbraio 1986
Giulio Andreotti (Ministro degli Esteri del Governo Craxi), firma l’Atto Unico Europeo (AUE).
7 Febbraio 1992
Giulio
Andreotti (Presidente del Consiglio), il Ministro degli Esteri
Gianni de Michelis (Membro dell’Aspen Institute) e il Ministro
del Tesoro Guido Carli (già governatore di Bankitalia) firmano
il Trattato di Maastricht per l’entrata dell’Italia nell’Unione
Europea.
Così facendo, l’autonomia delle banche centrali stava entrando
in tutti gli ordinamenti giuridici dell’Unione Europea per
effetto del Trattato (articolo 107).
Articolo 107 del Trattato di Maastricht
Nell'esercizio
dei poteri e nell'assolvimento dei compiti e dei doveri
loro attribuiti dal presente trattato e dallo Statuto
del SEBC, né la BCE
né una Banca centrale nazionale né un membro dei
rispettivi organi decisionali possono sollecitare o
accettare istruzioni dalle istituzioni o dagli organi
comunitari, dai Governi degli Stati membri né da
qualsiasi altro organismo. Le istituzioni e gli organi
comunitari nonché i Governi degli Stati membri si
impegnano a rispettare questo principio e a non cercare di
influenzare i membri degli organi decisionali della BCE o delle
Banche centrali nazionali nell'assolvimento dei loro
compiti.
|
Gli
Stati aderenti rinunciano alla sovranità monetaria nazionale
per trasferirla con l’articolo 105 alla Banca Centrale Europea
(BCE).
Articolo 105A del Trattato di Maastricht
1. La BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote all'interno della Comunità. La BCE
e le Banche centrali nazionali possono emettere
banconote. Le banconote emesse dalla BCE e dalle Banche
centrali nazionali costituiscono le uniche banconote
aventi corso legale nella Comunità.
2. Gli
Stati membri possono coniare monete metalliche con
l'approvazione delle BCE per quanto riguarda il volume del
conio.
|
7 Febbraio 1992
Lo
stesso giorno l’autonomia della Banca Centrale si è
perfezionata con la legge 7.2.1992 numero 82 varata dal ministro del
Tesoro Guido Carli (già governatore della Banca d’Italia), che ha
attribuito alla Banca d’Italia la facoltà di variare il tasso ufficiale di sconto senza doverlo più concordare con il Tesoro.
30 Maggio 2008
Il Consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità il ddl di ratifica del Trattato di Lisbona che da maggiori poteri agli eurocrati di Bruxelles.
[1] “Bush: Falso lo scontro di civiltà”, ” La Repubblica ”, 19 settembre 2006
[2] “Semaforo verde del Cdm alla ratifica del Trattato di Lisbona”, “Il Sole 24 Ore”, 30 maggio 2008
[3] “Sì del governo al Trattato di Lisbona, ma restano le riserve della Lega”, RaiNews24, 30 maggio 2008
[4] Idem
[5] Idem
[6] In
questo contesto Helga Zepp-LaRouche, presidente del Movimento
Solidarietà tedesco (BueSo) fa riferimento ad un documento politico
sul conto dell’Alleanza che circola in ambienti
neo-conservatori transatlantici. Il documento è intitolato
“Verso una grande strategia per un mondo nell’incertezza” ed
è stato redatto da cinque generali in congedo che espongono
una nuova strategia per la NATO
, secondo cui la nuova struttura di difesa composta da USA,
UE e NATO ha il compito di affrontare una serie di sfide,
tra cui: crescita demografica (!), cambiamento del clima,
sicurezza energetica, aumento dell’irrazionale e declino
della ragionevolezza (!), indebolimento degli stati
nazionali e delle istituzioni mondiali (come l’ONU, l’UE, la NATO
), terrorismo internazionale, crimine organizzato,
proliferazione di armi di distruzione di massa, “abuso della
leva finanziaria ed energetica”, migrazioni, HIV/AIDS e
SARS. I firmatari sono: gen. Klaus Naumann (Germania),
feldmaresciallo lord Inge (Regno Unito), gen. John
Shalikashvili (USA), amm. Jacques Lanxade (Francia), e gen.
Henk van den Bremen (Olanda).
[7] “Il Trattato di Lisbona deve essere respinto”, Movisol, www.movisol.org/08news117.htm 30 maggio 2008
[8] “Scompare il diritto dell’Habeas Corpus per chiunque”, Censura 2008, pag. 27, Nuovi Mondi
Domani,
giovedì 12 giugno 2008, in Irlanda il popolo (sovrano) voterà
con referendum la ratifica del Trattato di Lisbona.
Se passerà il SI, il Governo Mondiale sarà sempre più vicino, se
invece passerà il NO, ed è quello che tutti ci auguriamo, i
mondialisti riceveranno una battuta d'arresto.
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Perché no al trattato di Lisbona
"E’ la forma più assoluta di totalitarismo"
di Ida Magli – tratto da “Il Giornale”, 7 Giugno 2008
In
questi giorni, con la ratifica da parte del Parlamento italiano del
cosiddetto Trattato di Lisbona, si porrà fine definitivamente
all'esistenza delle Nazione Italia. E mano a mano si porrà fine
all'esistenza di quasi tutte le altre nazioni in Europa. Non bisogna
sorprendersi del silenzio che accompagna l'atto più importante
che sia mai stato compiuto dal 1870 con il Regno d'Italia. È un
silenzio che non è dovuto soltanto al volere dei governanti, ben
sicuri fin dall'inizio dell'operazione “Unione europea“ che
bisognava tenerne all'oscuro il più possibile i cittadini, ma
anche alla obiettiva difficoltà per i giornalisti di fornire
informazioni e tanto meno spiegazioni di un progetto che esula
da qualsiasi concetto di «politica“.
Il
Trattato di Lisbona è infatti una «visione del mondo»
universale, una teologia dogmatica con le sue applicazioni pratiche, la
forma più assoluta di totalitarismo che sia mai stata messa in
atto. Come potrebbero i giornalisti istruire con poche parole
milioni di persone sulla metafisica di Kant? Eppure c'è quasi
tutto Kant, inclusa la sua proposta per la Pace Perpetua
, nel progetto dell'Unione europea. Ma c'è anche molto
Rousseau, molto Voltaire, molto Marx, con in più quello che
Tremonti definisce «mercatismo»: l'assolutizzazione del mercato.
La falsificazione dei significati linguistici accompagna fin
dall'inizio l'operazione europea: quello che viene firmato non è
affatto un Trattato e non è neanche una «Costituzione», come
era stato chiamato prima che i referendum popolari lo
bocciassero. È la proclamazione di una religione universale,
accompagnata in tutti i dettagli dagli strumenti coercitivi
verso i popoli e verso le singole persone per realizzarla. È il passo fondamentale, dopo averlo costituito in Europa, per giungere alla meta prefissata: il governo mondiale.
Posso indicare in questo breve spazio soltanto alcuni degli strumenti preordinati:
A)
Il sincretismo fra le varie religioni e fra i vari costumi
culturali. Un sincretismo che verrà raggiunto con lo spostamento
di milioni di persone e smussando tutte le differenze
attraverso il «dialogo». Discendono da questa precisa volontà dei
governanti le ondate immigratorie che stanno soffocando l'Europa
d'occidente. Si tratta di decisioni di forza, prese a tavolino: se
nasceranno reazioni o conflitti, come di fatto sono già nati,
provvederanno le schedature biometriche, la polizia e il tribunale
europeo a eliminarli.
B)
Il governo concentrato in poche persone, quasi sconosciute ai
cittadini, mentre diventano sempre più pleonastici i parlamenti
nazionali. Il parlamento europeo, infatti, tanto perché nessuno
possa obiettare in seguito che non aveva capito, è stato
istituito fin dall'inizio privo di potere legislativo. Pura finzione al
fine di gettare polvere negli occhi ai cittadini e tenere buoni
con ricche poltrone i residui pretendenti al potere nell'impero
fittizio.
C)
Nella sua qualità di fase di passaggio verso il governo
mondiale, l'Europa deve essere debolissima, come infatti sta diventando.
Per ora qualcuno lo nota a proposito dell'economia e della
ricerca (ricerca significa intelligenza), ma presto sarà chiaro a
tutti l'impoverimento intellettuale e affettivo di popoli
costretti a perdere la propria identità, la propria «forma» in
ogni settore della vita. In Italia la perdita è più grave per il
semplice motivo che gli italiani sono i più ricchi di
creatività. Di fronte al vuoto di qualsiasi ideale e di
qualsiasi futuro, i giovani si battono per quelli vecchi
inesistenti, oppure «si annoiano». Vi si aggiungono con uguale
impoverimento i milioni di immigrati, anch'essi sradicati dalla loro
identità e gettati nel crogiolo della non-forma.
Si
tratta di conseguenze ovvie, perseguite con ostinazione durante
il passare degli anni sia dai fanatici credenti nella religione
universale che da coloro che se ne servono per assolutizzare il proprio
potere. Ci troviamo di fronte a quello che i poeti tedeschi
individuavano chiaramente durante il nazismo come «il generale
naufragio dello spirito». Seppellire le nazioni per paura del
nazionalismo significa provocare di nuovo il generale naufragio dello
spirito. Significa che alla fine Hitler ha vinto.
Ida Magli
Roma, 24 Maggio 2008
n. 135 del 2008-06-07 pagina 15
>> Fonte:
- http://www.disinformazione.it/trattato_lisbona.htm Tratto da: http://la-piovra.blogspot.it/2008/06/trattato-di-lisbona-un-passo-verso-la.htmlhttp://la-piovra.blogspot.it/2008/06/trattato-di-lisbona-un-passo-verso-la.html
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