mercoledì 14 settembre 2011

DIARIO STORICO del Comandante la Fortezza della Cittadella di Messina parte 3°


Documento inedito quì pubblicato per la prima volta.

PARTE III (3 maggio 1860 - 31 maggio 1860)

3 MAGGIO

Quest'oggi si sono posti gli affissi di essersi tolto lo stato d'assedio a Messina, come lo è stato tolto parimenti a Palermo per essere tutto rientrato nello stato normale; si spera che non si rinnovi più, almeno per qualche anno.

7 MAGGIO

Vi è prevenzione di uno sbarco nemico; cinque fregate a vapore sono in crociera con una fregata a vela di 40 cannoni, altre due a vapore si attendono da Napoli.-L'8° Battaglione Cacciatori ha ricevuto l'ordine di tenersi pronto a partire; il Maresciallo di Campo Afan De Rivera ha ricevuto ordine di partire con esso; finora non si conosce quale sarà il suo destino. Dicesi che il Re di Piemonte avesse fatto conoscere al nostro sovrano (D.G.) che questa masnada imbarcata non sono Sardi (come con sicurezza si accerta) ma bensì fuoriusciti ed emigrati di varie nazioni che cercano sbarcare in Sicilia, ove molti parteggiani o quasi l'Isola intera con essi si associerebbero in caso che sbarcassero.

In Palermo venerdì passato vi fu una dimostrazione con gran numero di campane, ma i rivoltosi fecero fiasco e dopo tutto sedato, S.E. il Luogotenente con affissi fece conoscere che se si fusse di bel nuovo rinnovata tale dimostrazione avrebbe bruciata la Città e quindi fece togliere i battagli a tutte le campane di Palermo.- Qui a Messina si è pubblicato editto che chiunque viene sorpreso con armi qualunque sarà giudicato subitaneamente dal Consiglio di Guerra di guarnigione, elevato a Corte Speciali, e condannato a morte.

8 MAGGIO

Il Colonnello SEVERINO, Segretario di S.M., verso le ore 7 a.m. per telegrafo avvisa essere partiti da Genova 3 vapori con mille e cinquecento uomini armati sul loro bordo, e chiamansi il primo il Lomabardo, il 2° Sardo, ed il 3° Corfù; i primi due Piemontesi e il 3° Inglese; si avverte che questa masnada tenta di sbarcare in Sicilia o in Calabria.- La truppa è in attenzione di una reazione.-Lo spirito militare è eccellente ed ognuno desidera distinguersi.- Verso le ore quattro p.m. alle grida dei Caccitori di Viva il Re si sono imbarcate le 8 compagnie dell'8° Cacciatori. Una massa di 450 uomini diretta dal Barone SANTANNA scorre la campagna verso Girgenti e Caltanissetta assassinando villaggi, rubando e devastando, come nelle vicinanze di Caccamo, e altre villette vicine, cioè Petralia, Vicari, Porticella e Cimmino; pare che il Battaglione Cacciatori abbia l'incarico di distruggerli col movimento di altre truppe che partono da Palermo.

9 MAGGIO

Verso mezzogiorno è entrata nel porto una fregata a vapore inglese salutando la Cittadella con 21 tiri a salve; ho fatto subito restituire il saluto con altri 21 tiri.- Il vapore inglese era seguito da un nostro vapore che insieme sono entrati nel porto, perchè come si sospetta di tutti e di tutto i nostri vapori seguono le tracce di tutti i legni esteri nei nostri mari.- Nel giungere il vapore inglese dopo aver parlamentato col Comandante di altra fregata inglese, che da circa 2 mesi era stazionario in questo porto, questa è partita e la nuova venuta è rimasta ancorata.- Verso le ore 23 le nostre fregate a vapore, il Veloce e l'Aquila che trovavansi in crociera hanno traversato il Faro prendendo la rotta verso Milazzo.

10 MAGGIO

L'8° Battaglione Cacciatori è sbarcato a Marsala; in quei paraggi vi è Mazzara e Sciacca, tre grandi paesi marittimi , ove può supporsi lo sbarco nemico.

Due legni Russi sono in crociera dietro Spartivento.

Varii legni inglesi traversano il Faro.- La miseria cresce nella popolazione, varie fabbriche hanno chiuso i loro opifici; la Città sebbene tranquilla non cessa mostrarsi in apparenza ostile; il commercio è alquanto cessato, tutti temono abbenchè la notizia giunta col vapore francese assicura che Napoleone non garantisce al Piemonte che la sola Lombardia, giusta il trattato di Villafranca e la conferenza di Trevigo avesse sgomentato i liberali.- Da Catania sono partiti verso Girgenti 600 uomini del 2° di Linea, 4 squadroni di Lancieri ed una squadra di Cacciatori a cavallo.

11 MAGGIO

Alle 4 p.m. è entrata nel porto una grossa fregata a vapore di Guerra Piemontese ed ha salutato la piazza con 21 tiri di cannone , al che ho fatto subito restituire il saluto con altrettanti tiri a salve dalle batterie coverte Falsabraghe, S.Carlo e S.Francesco.

12 MAGGIO

Per telegrafo si fa sapere che ieri al giorno le due fregate a vapore che conducevano gli esteri sono sbarcate a Marsala facendo fuoco contro i nostri vapori; ma giunte a tiro le nostre due fregate a vapore, il Capri e lo Stromboli, a colpi di cannone hanno affondato il vapore nemico e l'altro malconcio lo hanno rimorchiato per Palermo.- I nostri vapori hanno parimenti tirato su'i filibustieri sbarcati a cui hanno prodotto molta perdita; questa massa ha parimenti cannoni, ma con pochi animali. Il Battaglione 8° Cacciatori li persegue e dicono si è molto ben battuto; molte notizie corrono ma di positivo non si conosce altro che circa 1300 liberali sono sbarcati, che si sono battuti e che hanno cannoni. Le nostre fregate a vapore non sono giunte che dopo lo sbarco: notizie incerte.- I Messinesi sono in grande aspettativa; siamo, si suppone, vicino ad una reazione; certo è che varie colonne sono dirette verso questa massa nemica.

13 MAGGIO

Verso le ore 12 meridiane la fregata a vapore piemontese che ieri entrò in questo porto, dopo aver galantemente pavesate tutte le antenne, ha tirato 13 colpi di cannone a salve a cui non ho fatto rispondere perchè suppongo che sia in occasione di great gala della famiglia Sarda.- La fregata inglese vi ha risposto.- Tutti i telegrafi sono rotti con Palermo, Siracusa e Catania; la gente teme e si salva in campagna, i cosiddetti liberali esultano e spacciano notizie a loro favore, nel mentre non essendovi telegrafi nulla di positivo può conoscersi da noi.

14 MAGGIO

La fregata a vapore Piemontese è partita, non si conosce per dove. Sono stato in Città per osservare ed ho conosciuto che Messina non

è popolata come ieri; si seguitano a spargere triste notizie per la truppa che bene si possono calcolare di nessun fondamento finora.

Tutto il distretto di Messina e quasi la provincia tutta è in insurrezione; ci si fa conoscere essere partite truppe da Napoli per la volta di Palermo non per questa. Il Comandante la fregata inglese col Console ed altri Uffiziali nonchè il Console francese si sono portati in Città dal Generale Comandante la Provincia ad avvertirlo che uno sbarco di esteri essere stato eseguito a Milazzo, al che il Maresciallo ha risposto che nulla di ciò ufficialmente conosceva, al che il Comandante inglese ha replicato come si regolerebbe nel saperlo e marciando sopra Messina, il Generale ha risposto: li riceverò come meritano, a colpi di cannone, e li ha licenziati. Verso le ore 4 p.m. tre Uffiziali inglesi si sono portati all'avanzata di questa Cittadella pregando il Capoposto di domandare il permesso del Comandante per curiosarla, al che ho fatto ad essi sentire che egli non lo permetteva e che si fussero subito allontanati dal raggio della fortezza, come hanno eseguito.- Verso le 3 p.m. la maggior parte dei cittadini sloggiano dalla Città per le false voci che i Consoli inglese, piemontese e francese fanno spargere che Garibaldi con 4000 uomini è sbarcato a Milazzo, si è impossessato del Castello ed ha fatto prigioniera la truppa che colà vi è di guarnigione.

Osservandosi dal Generale che la maggior parte delle persone oneste e comode abbandonano la Città per timore della Cittadella (che dicono vuole bombardarla) ha fatto affiggere avvisi per rassicurare a tutti che tutto è tranquillo ed essere falso lo sbarco di truppa nemica in Milazzo; lo stesso ha praticato il Segretario Generale che funziona da Intendente.

15 MAGGIO

Ci perviene notizia ufficiale che 5 vapori carichi di truppe nostre sono giunti in Palermo; 4 vapori hanno sbarcato la truppa ed il 5° è partito per sbarcare i suoi in altro punto. - La Città verso le ore 24 è tutta deserta; immense notizie si propagano; i telegrafi sono tutti abbattuti anche quelli a vista di Messina, tutti i villaggi all'intorno sono in insurrezione; si spacciano notizie di varii uffiziali dell'8° Cacciatori morti in azioni, ma queste notizie sicuramente si diffondono per avvilire la truppa.

I capi del Comitato di Messina, persone ricchissime, si sono tutte allontanate dicono per Malta, come Vitale, Ottaviano, il Sindaco destituito ed altri.

L'insurrezione in Sicilia è quasi generale.- Il 19 marzo cominciò nella piccola isola di Lipari, il 27 succ. in altra isola Ustica, il 4 aprile in Palermo, il 6 aprile in Trapani, l'8 aprile Messina, il giorno 11 maggio sbarco dei fuoriusciti in Marsala, i quali abbenchè sbarcati sotto la mitraglia della nostra fregata, pure ha fatto insorgere la maggior parte della intera Sicilia.

Per telegramma da Napoli S.M.(D.G.) raccomanda la massima vigilanza ed accuratezza per qualche colpo di mano; ci avvisa parimenti di 5 vapori carichi di cinquemila uomini da sbarcare, quattro in Palermo ed altro in un punto lontano.- Se le colonne sono ben dirette e che si combinano in modo da circondare i masnadieri sbarcati, secondo me, finirebbe presto l'entusiasmo dei liberali; ma se hanno il tempo di riunirsi tutti i rivoltosi siciliani ad essi, l'affare andrà per le lunghe, stante che i siciliani pensano tutti allo stesso modo, nè mai quest'isola potrà goder pace senza che un imponente forza che apporterebbe più spesa di quella che rende. L'influenza inglese la domina; la maggior parte dei Consoli di tutte le Nazioni quasi tutti siciliani sono quelli che maggiormente spingono gli uomini alla rivolta.

Intanto qui come in tutta l'Isola la miseria aumenta alla giornata perchè nessuno più travaglia. Sarti, calzolai, operai, tutti senza fatica. Questa mattina al far del giorno in varii Cantoni della Città vi erano affissi che manifestano che tutti coloro che vanno a riunirsi agli insorti nel giungere, ricevono ducati 6 e carlini quattro al giorno.

16 MAGGIO

Una delle fregate che ha sbarcato la nostra truppa in Palermo stamane è entrata in questo porto come pure altra fregata che trovasi in crociera per far carbone e acqua.- Riceviamo liete notizie che la nostra truppa ha battuto i filibustieri e che l'8° Cacciatori va a rientrare; si spera che tutto si verifichi.

17 MAGGIO

La Città è deserta, tutti i pagani fuggono, le botteghe chiuse, la maggior parte dei negozianti hanno imbarcato le loro mercanzie per Malta con estremo di loro interesse,il Battaglione 8° Cacciatori non è ancora qui giunto, si preparano i locali per sei battaglioni che devono qui pervenire; chi sa se si verifica.

Siamo privi di notizie ufficiali per mancanza di telegrafi; da parte nostra si canta vittoria, ma niente di ufficiale, per parte dei pagani tutti fuggono perchè si ritiene da essi per sicuro che gli esteri sbarcati a Marsala marciano sopra Messina; in fine si sta in uno stato di titubanza, nè molto si sa di positivo.

I liberali attendono altro sbarco di Sardi verso Milazzo. Verso le ore 10 a.m. un grosso vascello inglese si è posto in banda in mezzo al Faro, ha conferito col suo Console per circa un'ora e quindi è partito di nuovo; la rivolta ha appoggio dagli Inglesi; corre voce in Messina che l'Imperatore de Francesi abbia avvertito il nostro Governo che tre battaglioni di zuavi si sono disertati dal servizio di Francia e marciano sulla Sicilia; ciò puol anche darsi essere una menzogna come tutto ciò che avviene in parole e non di fatto; certo è che niente di positivo si sa perchè come ho detto privi di telegrafi; i liberali cantano vittoria e straordinarie della loro insurrezione per gli aiuti da pervenirsi dall'estero; anche noi spacciamo vittoria e truppe da pervenirci da pervenirci da Napoli, ma finora nulla si è verificato. La Cittadella è pertanto ben preparata per ogni evento; il tristo è per le tante famiglie di Uffiziali di cui disgraziatamente la nostra armata si è fornita a ribocco; esse sono in Città e finora è ad esse proibito entrare in Cittadella con i loro equipaggi

18 MAGGIO

La Città seguita ad essere monotona ed afflitta, la miseria cresce tra quelli che vi sono rimasti, tutti fuggono, poco o nessuno commercio, i caffè abbandonati, tutti temono, ne nulla si sa di positivo perchè senza corrispondenza telegrafica; quello che più ha aumentato la emigrazione si è che molti Consoli hanno imbarcate le di loro famiglie ed effetti per Malta, per cui anche i negozianti hanno imbarcato le di loro mercanzie; ora questa emigrazione pregiudica molto gli interessi del Governo pel controbando, perchè Messina, godendo del porto franco, per l'intiera Città, quanti generi sortono dalle porte viene assoggettato a dazio, per cui centinaia di carri e carrozze che sortono è ben da supporsi che molto controbando contengono perchè i soldati di Dogana, se pure ve ne sono rimasti, temono e non visitano chicchessia.

Sono le ore 23 p.m. si segnala da Napoli che una forte e sanguinosa azione hanno sostenuto i nostri soldati a Calatafimi contro le bande e che caricando alla bajonetta la nostra truppa ne ha fatto stragge ammazzando uno dei loro Capi e presa una bandiera, il resto dei filibustieri si sono sbandati e la truppa gli persegue; or siccome per l'ora tarda e per la nebbia non più si vede il telegrafo della Calabria ha cessato il discorso; domani si saprà il resto.

Calatafimi è a due tappe da Palermo e una tappa da Trapani.- I nostri vapori sono nella massima attività e seguono i legni inglesi di cui si teme della loro lealtà.- Nel porto vi sono due grosse fregate inglesi, un vascello a Milazzo e altro a Palermo, cosa non consueta in tempo di pace tra i due governi.- Lo sbarco dei filibustieri a Marsala fu eseguito con l'appoggio dei legni inglesi.- La emigrazione che si pratica in Messina avviene lo stesso in Catania ed altre città e paesi dell'intiera Sicilia, che trovasi tutta insorta; molti furti intanto si verificano fuori la Città.

La Cittadella è nel massimo ordine di attacco.- Tutto è disposto per qualunque avvenimento sia di giorno o di notte; le più energiche disposizioni si sono date per tutte le Armi: lo spirito della truppa è eccellente.- La truppa che trovasi in Sicilia di tutte le Armi ascende a circa 24mila uomini con 8 batterie a trascino.

19 MAGGIO

Questa mattina il Generale Comandante le Armi ha fatto affiggere gli avvisi della disfatta dei filibustieri e degli insorti a Calatafimi, che ieri sera gli fu comunicato da Napoli per telegrafo per via di Calabria. Intanto i liberali cantano vittoria asserendo il contrario, cioè che la nostra truppa è stata completamente sbaragliata con molta perdita. Io che ho molta esperienza di guerra, massime di questo genere che l'ho praticata per sei anni nella mia giovane età in Spagna non presto credito ne a noi nè ai rivoltosi, stante che il nostro Governo per ragion di Stato canta vittoria per incoraggiare la truppa, gli insorti spacciano il contrario per avvilirla e fare maggior partito per aumentare le loro bande. Bisogna quindi attendere il risultato perchè nulla di positivo si sa per mancanza dei telegrafi o di spie fidate.

Giunge un vapore inglese nel porto dando notizia dell'attacco avvenuto a Calatafimi sfigurando perfettamente l'azione per maggiormente entusiasmare gli insorti asserendo che la truppa è stata perfettamente disfatta è appena qualche soldato si è salvato in Palermo.

Calatafimi dista due tappe da Palermo e una da Trapani; l'azione è avvenuta tra Alcamo e Calatafimi: credo alla nostra disfatta conoscendo la entità dei nostri Generali che comandano la nostra truppa tanto devota al suo sovrano.- La quantità dei legni da guerra che si aggirano nei diversi porti della Sicilia altro scopo non hanno che suscitare ed incoraggiare l'insurrezione proteggendo i loro legni mercantili per sbarcare generi in controbando in tutti i punti dell'Isola, di somministrare armi e munizioni a prezzo esorbitante in fine, spogliare la Sicilia come praticarono nel 1848.

Oggi si supponeva una dimostrazione in Città, con grida di Viva il Re, Viva Vittorio Emanuele.- È un'ora di notte e nulla ancora è successo suppongo per mancanza di gente, perchè la Città è quasi deserta.

20 MAGGIO

Questa mattina alle ore 6 ½ a.m. sono partite due compagnie del 14° di Linea per Milazzo comandate dal Maggiore Guccione per rilevare la Compagnia del 2° di Linea che deve riunirsi in questa per riunirsi questo Reggimento in Catania ove anteriormente vi spedì 600 uomini.- Milazzo dista da Messina 25 miglia e Catania 60 miglia.

Giunge ordine di S.M.(D.G.) di portare la massima attenzione sulla Cittadella su cui si tenta fare una sorpresa; di portarsi sopra luogo il Generale Comandante le Armi col Comandante la Cittadella, i Direttori di Genio e Artiglieria, e i Capi di Stato Maggiore, ed osservar bene se qualche punto debole ha bisogno di essere meglio fortificato ed eseguirlo subito facendo un apposito processo verbale, indicando anche la forza di truppa aumentata e rimetterlo alla prefata M.S. onde sia a giorno della somma sorveglianza di essa in una fortezza di tanta importanza; tale operazione è durata per ben 5 ore.

Questa mattina la Polizia ha tolti 5 affissi da alcuni Cantoni, che dicevano morto il Tenente Generale Lanza e che la nostra truppa aveva sofferto una perdita di 6000 uomini. Ciarle dei liberali giacchè contemporaneamente conosciamo che S.E. viene di sbarcare a Palermo e che a Palermo si sta tranquillamente, sebbene la truppa è sempre sotto le armi perchè con la sola forza si può attenuare una insurrezione protetta dagli inglesi che forniscono tutto il materiale di guerra.

In molti paesi ove non vi è truppa si è inalberata la bandiera piemontese, come in molti altri.

I Siciliani non amano più la Costituzione ma desiderano essere governati da Vittorio Emanuele Re del Piemonte.

Verso l'una p.m. giunge un plico del Generale Clary che comanda in Catania e che fa conoscere la sua critica posizione in una Città di circa 80mila anime e che fa le più calde premure per aver rinforzi avendo la poca forza di un solo battaglione di Cacciatori, tre Squadroni di Cavalleria e una batteria a Trascino e che almeno vi si mandassero 4 compagnie del 2° Reggimento di Linea, per impedire la insurrezione che al presente sarà di già scoppiata. Il 2° di Linea è pronto a marciare allorchè giunge da Napoli il desiderato rinforzo.- Da molti giorni non si ha notizie di Palermo, siamo in attesa di due vapori che erano incaricati di viaggi e corrispondenza da Palermo e Messina e viceversa.

Mentre scrivo, la Cittadella si sta riempiendo di equipaggi e famiglie militari; è una pena il non averli come situare.

Grandi lavori si eseguiscono nella Cittadella, tutti di precauzione!

21 MAGGIO

Si sono date le disposizioni alla fornitura del pane per tener pronta quantità di pane per una forza che deve qui pervenire di rinforzo; non si sa se sia truppa proveniente da Napoli o dalle Calabrie, certo è che da bastante tempo si attende; questo rinforzo servirebbe per spedirlo a Catania o altrove, perchè per Messina la sola Cittadella vale un esercito. Si sta nella vera apatia, nulla si sa di positivo; cosa strana! Tutti i pagani e negozianti si salvano dalla Città con le loro masserizie e le famiglie dei militari si ricoverano nella Cittadella senza che nessuno li perseguita e senza che truppa o banda si senta a noi vicina, se non che pochi birbanti rimasti in Messina che spacciano notizie allarmanti e affiggono cartelli di notizie vuote di senso.

Da' militari si dice per notizia che la colonna del Generale Afan De Rivera da Girgenti si è piegata sopra Catania per proteggere il Generale Clary dalla insurrezione colà non ancora finora manifestata; certo è che tutti gli equipaggi dei Generali sono nella Cittadella per timore di perdersi. I colonnelli dormono tutti in questa fortezza ad eccezione [...] del 2° di Linea, Direttori del Genio e dell'Artiglieria, in fine uffiziali e famiglie e beato colui che può da me ottenere un piccolo buccicattolo o pianterreno per stare al coverto. Disgrazia per un Esercito l'aver tanti ammogliati come il nostro. Cosa sono le guerre civili !

Dirotte piogge cadono massime questa notte con spaventevoli tuoni. Non può essere altrimenti trovandosi tanta truppa in marcia; è una disgrazia che sempre l'accompagna.

La miseria giornalmente cresce perchè nessuno più travaglia, non però per la truppa che gode della doppia diaria.

22 MAGGIO

Riceviamo notizie che la Francia e la Russia hanno preso parte in favore del nostro Sovrano per l'assassinio commesso dai legni inglesi proteggendo lo sbarco dei filibustieri Sardi a Marsala e che queste due Potenze abbiano fatto sapere al Re di Sardegna che se fa sbarcare un soldato Sardo in Sicilia s'intenderebbe dichiarata la guerra; tale intimo è stato fatto anche dall'Austria. Bisogna vedere se farà effetto: se vero.- Corre voce che il Direttore di Polizia di Palermo Miniscalchi sia stato richiamato a Napoli e sostituito a lui il Colonnello Barbalonga dei Tiragliatori della Guardia e che S.E. Il Ten.te Generale Maggiore Generale Principe Ischitella si trova a Parigi per affari diplomatici: tutto ciò a verificarsi.- Quest'oggi è rientrata da Milazzo la Compagnia del 2° di Linea rilevata dalle 4 Compagnie del 14° di Linea comandate dal Maggiore Guccione; nessun incontro di rivoltosi hanno avuto i due distaccamenti. In Milazzo si sta nella stessa incertezza come lo stiamo in Messina che tutti fuggono in campagna; i liberali attendono risultati da Palermo, noi rinforzi.- Cosa strana! Niente si verifica da ambo le parti, niente si sa, apatia perfetta, timor panico per la gente onesta, la miseria nel basso popolo aumenta perchè nessuno travaglia; per gli arrestati politici non se ne parla ne si conosce qual sarà il loro avvenire, il controbando è immenso, forse presto cesserà perchè non vi è più che cacciare da questo porto franco fuori la Città.

Il tempo seguita con interpellanti pioggie e fa freddo!

23 MAGGIO

Apatia perfetta! Nulla di ufficio si conosce, chiacchiere molte! Corre voce che a Palermo si sono riuniti molti plenipotenziari di varie Potenze e che perciò presto si finirà tutto; questa voce circola anche fra i demagoghi, ma essendo cosa per me climaterica non vi presto fede perchè non saprei costoro con chi debbono contrattare: il tempo lo dirà!

Sono le 2 ½ p.m., nel mentre mi alzo da tavola sento dei colpi di cannone fuori il porto, calcolo fino alla terza cannonata non essere saluto alla Piazza seguitando i colpi verso il Forte Lanterna.

Fo subito battere la chiamata, guarnisco subito di artiglieri tutti i pezzi a fronte di mare e mi porto fuori Sarranieri, ove giunto al posto Lanterna osservo 5 lancioni inglesi che per istruzione manovrando tirano colpi a salva; cosa insolita istruirsi vicino alla fortificazione, ma il loro oggetto è quello di tenere la popolazione sempre aggitata; intanto gli Inglesi avendo veduto in un istante guarnite di artiglieria tutti i baluardi hanno cessato di manovrare e si sono ritirati nelle loro fregate che sono nel porto, dal segnale da queste fatte.

Ore 23 ½ per telegramma proveniente da Napoli si fa noto a questo Sig. Generale Comandante le Armi che le Reali truppe si sono di bel nuovo battute con le bande di Garibaldi e che hanno riportato il di sopra respingendole; il sito non si fa conoscere, forse nelle vicinanze di Palermo. Verso l'ora della ritirata è entrata nel porto la fregata di guerra francese Descartes quella stessa che stiede qui stazionata nel 1848; forse in differente senso.- Il Comandante della fregata inglese stanziata nel porto si è portato dal Sig. Generale Comandante le Armi dicendogli che correndo domani l'inaugurazione al trono della Regina d'Inghilterra (Vittoria)andava a fare una salva e che per ciò pretendeva che anche dalla Cittadella si fusse praticato lo stesso, ma il Generale saviamente ha risposto che ciò si pratica soltanto per i propri Sovrani e per rendere saluto a quei legni che salutano la Piazza e che giusta i trattati internazionali alzerebbesi dalla Cittadella la sola bandiera durante la salva.

24 MAGGIO

La fregata francese la Descartes questa mattina ha salutato la Piazza con 21 tiri di cannone e di altrettanti ha corrisposto la Cittadella.

La fregata inglese a mezzogiorno ha tirato 21 colpi a salva per la gala della Regina Vittoria, la Cittadella ha innalzato la Bandiera Napoletana; bisogna usare convenienza col nemico occulto, per la ragione di Obes1. Siamo tuttora senza corrispondenza con Palermo. Siamo nello stato d'incertezza; apatia perfetta. Da ambo i partiti si canta vittoria, molte bugie si spacciano, i Messinesi attendono altro sbarco di esteri a Milazzo, noi attendiamo rinforzo di truppa ma nulla si verifica, tutti i pagani fuggono per timore che la Cittadella non incendia la Città e le famiglie dei militari si salvano nella Cittadella per timore di una invasione, in fine, ognuno discorre come crede o come la desidera, certo è che il timore è una malattia contaggiosa facile ad essere a tutti attaccata; chi poco militare o di poco sangue freddo o poco avvezzo alla guerra teme perdere il suo equipaggio, i pagani per timore della vita e dei loro effetti. Il Luogotenente in Sicilia è stato cambiato: ciò è ufficiale. S.E. Il Tenente Generale Lanza ha rimpiazzato S.E. Il principe di Castelcicala, partito per Napoli.

Osserveremo cosa sa fare, ma temo.

25 MAGGIO

Verso le ore 7 ½ a.m. è giunto nel Porto il vapore il Capri con 4 compagnie complete: cioè due del 14° di Linea ed altre due del 13°. Il Maggiore Marquez del 13° si è imbarcato sul detto vapore per comandare le 4 compagnie che dopo un'ora circa che sono state nel porto senza sbarcare sono partite per Catania; questo vapore ha a ordine di sbarcare le truppe a Catania, quindi di portarsi a Siracusa per commessione e dopo ritornare in questa per imbarcare tutte le famiglie dei militari che desiderano portarsi in Napoli: sembra che l'affare vada per le lunghe.

26 MAGGIO

Nulla sappiamo di Palermo da circa 10 giorni, vapori da colà non NdR.

Forse l'autore si riferisce ad John Hobbes ne pervengono, diconsi tante cose ma nulla di ufficiale. I sei battaglioni che dovevano qui pervenire da Napoli non sono venuti, nè verranno; il pane ordinato alla fornisura è rimasto di prevenzione, la sfiducia è una tra le disgrazie della guerra, massime che i nostri Generali sono di nome e senza esperienza.- Le alterate notizie dei demagoghi sono che Palermo è stata occupata da Garibaldi. Vi è poco da prestar fede, ma dalle spie che abbiamo ci assicurano che Garibaldi con numerosa banda trovasi in posizione sul Monte Pellegrino a vista di Palermo.

Certo è che, come ho detto, da molto tempo non abbiamo notizie dalla Capitale della Sicilia in dove dovrebbero trovarsi tutte le fregate e legni a vela in servizio delle operazioni militari.

Si spedì da questa il vapore Archimede che fu destinato a disposizione di questo Sig. Generale Comandante le Armi per sapere notizie di Palermo, ma giunto colà fu ritenuto, nè abbiamo più notizie dello stesso.

Cosa sono le guerre civili! La gente impazzisce per un partito preso ed abbenchè conosca la propria ruina e quella della sua patria pur non di meno non ritrocede.

La Sicilia vede benissimo il disastro e la devastazione che gli arreca la banda dei filibustieri sbarcata a Marsala e comandata da Garibaldi, ma per questo non tralasciano unirsi a lui non solo quelli che non hanno che perdere, ma anche nobili e gente dotta e ricca.- Messina non insorge ed i paesi vicini insorti non calano in Messina perchè attendono il risultato di Palermo.

Intanto verso le ore 21 giunge nel porto un vapore inglese da Palermo e gran folla di gente si porta alla marina e dopo una mezz'ora centinaia di notizie si spacciano. Non v'è dubbio che gli inglesi suscitano la insurrezione per cui alcuni asseriscono che le Reali truppe sono state disfatte, altri che dopo il combattimento hanno capitolato, che il Maresciallo Salsano sia prigioniero, altri poi asseriscono che dopo un forte attacco avvenuto a Villabate la truppa abbia conservato le sue posizioni; in fine, tanto noi che gli insorti siamo nella stessa incertezza.

Villabate dista da Palermo 3 miglia.- Le notizie più sicure sono che Garibaldi con forza sufficiente sia in posizione al Parco che dista da Palermo circa 4 miglia. È strano che non sia attaccato dalle nostre truppe, per cui è a supporsi che si attende il risultato dell'indulto dato dal re o altre disposizioni da prendersi. Tutto è congettura.

27 MAGGIO

Il vapore il Capri è giunto in questo porto verso le ore 8 a.m. reduce da Siracusa in dove ha imbarcato molte famiglie di uffiziali, come pure a Catania, ed assicura che Siracusa è tranquilla come pure Catania, ma sempre in aspettativa degli affari militari di Palermo; a Catania però la truppa seguita sempre a restare in posizione e parte di essa al bivacco. La sola forza reprime in queste due Città la rivoluzione, come lo sono in tutti i paesi ove non vi è truppa.

Il Vapore il Capri ha imbarcato molte famiglie di uffiziali di questa guarnigione di Messina come ha praticato a Catania e Siracusa per sbarcarle ai Granili in Napoli.-S.M.(D.G.) ha concesso l'imbarco franco a tutti; sono da qui partiti alle 3 p.m.- Per telegramma venuto da Napoli si avvisa che le bande di Garibaldi sono state battute ed inseguite dalla nostra truppa che hanno riportato completa vittoria avendole sbaragliate e che uno dei Capi è caduto prigioniero.

Ciò si è pubblicato all'ordine di questo Militar Governo e letto nelle compagnie; in effetto i demagoghi che conoscono ciò che passa prima di noi dimostrano qualche sgomento.

Palermo intanto nel suo interno è tranquilla perchè represso dalla forza; ma da un palazzo essendo partita una fucilata che ha ucciso un soldato di cavalleria di pattuglia; S.E. il Tenente Generale Lanza ha fatto incendiare l'intero palazzo, come pure altro palazzo ha fatto incendiare alla Bagaria per avervi rinvenuto un nostro soldato morto inchiodato al muro: ferocie che solo in Sicilia si praticano.

Mi dice il Cappellano di aver ricevuto lettere da suo paese La Rocca – Distretto di Messina – che il suo paese essendosi messo in rivolta hanno ucciso il Sindaco ed altra persona. Al Sindaco dopo di avergli tirato 3 fucilate lo hanno seviziato con tagliargli le mani ed i piedi e finalmente la testa che su di un palo l'hanno mostrata in tutte le strade gridando essere così la fine di tutti i realisti. L'infelice Sindaco chiamavasi Carmine Bottaro.

28 MAGGIO

Alla lieta notizia di ieri sera ricevuta per telegramma da Napoli per l'azione avvenuta nelle vicinanze di Palermo, cioè che le nostre truppe hanno battute e sbaragliate le bande di Garibaldi, si osserva con dispiacere che verso le 11 a.m. giunge nel porto un bastimento carico di botti di equipaggi e dei magazzinetti della truppa di guarnigione in Girgenti nonchè degli ammalati militari che trovavansi in quel Capoluogo di Provincia, che la truppa è stata obbligata di abbandonare per la forte insurrezione colà manifestatasi e che le forti bande che colà sopraggiungevano Girgenti è stata tranquilla fino a che vi ha dimorato la truppa, ma appena sortita si è posta in rivolta, in modo che se il bastimento non avesse subito salpato, i rivoltosi avevano tentato assalirlo per prendersi fucili e munizioni dei soldati infermi che vi erano imbarcati. Si suppone che le forti masse battute nelle vicinanze di Palermo avessero piegate sopra Girgenti e che la truppa non essendo in numero sufficiente avesse ripiegato sopra Catania la quale a stento si sostiene: questa è supposizione.- Gli insorti e le bande ovunque passano mettono a sacco e fuoco e distruggono tutto. Povera Sicilia! E infelici famiglie oneste se pure ve ne sono.- Tutti gli oggetti e botti portate dal bastimento si sono riposti nella Cittadella la quale è ripiena a ribocco di oggetti, equipaggi e persone ad onta di molti signori di militari partite per Napoli col vapore di ieri.- Il Generale Afan De Rivera con la sua colonna di circa 20 compagnie, uno squadrone di cavalleria e mezza batteria a trascino da Girgenti ha ripiegato sopra Catania.- Fino al giorno di ieri abbiamo avuto corrispondenza telegrafica con Catania, ma da oggi è cessata essendosi abbattuti dagli insorti tutti i telegrafi.- Acireale che si supponeva la più attaccata all'ordine trovasi anche insorta; questa Città dista una tappa da Catania. Corre voce che un quartiere di Palermo, detto Brigaria, sia stato bombardato per ordine.

29 MAGGIO

Questa mattina verso le ore 9 a.m. ho osservato insolito fermento in città; la gente a centinaia riunita alla marina e alla grande strada Ferdinandea. Per quanto ho potuto conoscere alla Gran Guardia, la calca di persone attende un legno inglese che viene da Palermo per assicurarsi della disfatta delle nostre truppe e del bombardamento colà eseguito. Nel rientrare nella Cittadella ho rinvenuto ordine di spedir subito rinforzo alla Gran Guardia ov'è il branco e ad altri posti, e prevenzione che la forza Doganale riponesse le loro armi nei magazzini di artiglieria di questa fortezza.- Dicesi che l'Inghilterra avesse dichiarato guerra alla Francia e che questa sia unita con la Russia e l'Austria. Queste voci sono propagate dai rivoltosi che forse ne sanno più di noi che nulla conosciamo essendosi abbattuti tutti i telegrafi; vi era rimasta a stento la comunicazione telegrafica con Milazzo e questa anche è cessata.- Dopo l'una p.m. gli impiegati di Dogana hanno consegnato in questi magazzini di artiglieria 80 fucili e sciabole: ecco cessato ogni dazio doganale, fondiario, ecc.- Alle ore 2 di notte si sono spediti 160 uomini al quartiere il più tristo di Messina detto San Leone, si sono rinforzati tutti i posti ed ordinato alla compagnia accasermata alla Maddalena di stare vestiti e con i fasci d'armi pronti a sortire.- Alla Cittadella si è ordinato il sevizio per tutte le batterie pronto al primo tocco della "Generale". Tutti i pagani fuggono dalla Città.- Guardando le cose a sangue freddo pare che tutti impazziscono, sia per le notizie alterate che si spacciano di vittorie e disfatte, sia perchè incerti di quanto avviene perchè senza notizie, per mancanza di telegrafi e spie. Telegrammi da Napoli cantano nostre vittorie in Palermo, il partito opposto assicura che Garibaldi con 27mila uomini tiene assediata Palermo, che tiene anche 800 uomini di cavalleria e che avesse battuta la nostra truppa la quale nel ritirarsi avesse bombardata la Città. Intanto il vero non lo sappiamo perchè da circa 12 giorni nessuna notizia abbiamo da Palermo nè per via di mare o di terra o per telegrafo che più non ve ne esistono. Infine siamo nello stato di incertezza il più penoso in tempo di guerra.

30 MAGGIO

Questa mattina si è stabilito un posto ai Gazzi, circa un miglio da Messina e propriamente ai Campanari lunghi, borgo di Messina ove sbarcarono le nostre truppe nel 1848 comandate da S.E. Filangieri e che furono incendiate quasi tutte le abitazioni per la forte resistenza che fecero i rivoltosi. La ricchezza dei siciliani le ha dopo quattro anni tutte riedificate perchè tutti casini di diporto. Questa mattina all'aurora si sono rinvenuti affissi cinque cartelli per i principali cantoni della città che dicono: "Messinesi, tenetevi pronti, che i nostri fratelli in gran numero sono pronti ad arrivare".

Il piccolo vapore "La Rondina" destinato per tenere la corrispondenza tra noi e Reggio il quale ci trasmette gli ordini e le notizie da Napoli, per i giorni passati ogni quattro ore è andato e venuto; [...] giunto quest'oggi dopo 16 ore ci ha fatto stare in palpiti, essendo questo piccolo vapore l'unico che con sollecitudine ci trasmette per la via di Reggio ordini e notizie da Napoli.- Si spaccia dal Comando delle Armi l'aver letto un supplemento stampato al nostro giornale senza indicar la data, che dice che Garibaldi ritiratosi disfatto dalle vicinanze di Palermo e trinceratosi verso Corleone sia stato di nuovo aggredito dalla nostra truppa e di nuovo sia stato battuto; gli si è preso un cannone rigato, fatto prigionieri 8 Capi e prese 6 bandiere: tutti dicono di aver inteso, ma nessuno asserisce di aver letto. Mi cade dubbio che non sia vero, altrimenti si sarebbe pubblicato con avviso stampato.- I liberali poi e la gente torbida qui in Messina spacciano che Garibaldi abbia sconfitto le nostre truppe e che nell'abbandonare Palermo lo hanno incendiato per via di mare e di terra.

A chi credere! Certo è che sono più di tre giorni che posta da Palermo qui non perviene, nè nulla conosciamo di quanto colà passa; il miglior consiglio che a tutti incuto si è di non credere nulla e di attendere fatti e risultati.- Si attendeva una dimostrazione armata, ma è svanita per la notizia spacciata con affissi dei 6 mila uomini di massa che erano per giungere a Messina, che non si è verificato, e che altra novità non ha prodotto che quasi lo sgombramento di più di due terzi dei cittadini perchè tutti fuggono per le notizie allarmanti che essi stessi spacciano: dicono che Messina all'avvicinarsi delle masse sarà incendiata dalla Cittadella come a Palermo essendo questi gli ordini del Re(D.G.).- Per altro essi ben conoscono che io ho tutto pronto per non smentirli in caso però di estrema necessità, che a parer mio non avverrà.- Verso le ore 23 il piccolo vapore "La Rondine", dopo aver imbarcato il necessario carbone, è ripartito per Catania per aversi notizia del Generale Clary e della sua Guarnigione, nonchè del Generale Afan De Rivera e la sua colonna, stante che dalla notizia ufficiale ricevuta di aver abbandonato i Capoluoghi Girgenti e Caltanissetta, nulla più si è saputo di lui e della sua colonna.- Da qualche negoziante che per ora non ha ancora abbandonato la Città, si è saputo che l'Imperatore d'Austria sia morto, ucciso da veleno: bisogna attendere la notizia ufficiale per prestarvi fede.

31 MAGGIO

La folla immensa che ingombra il Banco è incredibile; tutti ritirano il proprio denaro restituendo le fedi di credito; la truppa è stata pagata dal Banco perchè i Recivitori nulla esiggono, nè fondiaria, nè dazio si esiggono.-Sono le 9 a.m., tutte le botteghe sono chiuse ad eccezione di poche; cominciano a mancare i viveri.- Una città di circa 90mila anime appena aveva stamane tre beccherie aperte, le quali dopo aver smaltito la poca carne che avevano si sono chiuse; maccaroni o pasta qualunque non se n'è potuta avere, poca verdura, alla pescaria poco tonno o pesce spada. Infine la bella Messina sembra un deserto; sembrano pazzi; tutti fuggono in campagna, anche della gente che non ha che perdere. I siciliani sono astuti e riservati e difficilmente può comprendersi quello che pensano o dalla maniera che aggiscono.- Sono le ore 10 a.m. e "La Rondine" che avrebbe dovuto arrivare quest'oggi reduce da Catania non ancora si vede. Afan De Rivera che si ritira da Girgenti sopra Catania non ancora vi sia giunta.- Vengo di conoscere ora stesso il bullettino che gira per i demagoghi, che suppongo stampato in questa città, che dice: "Garibaldi comanda a Palermo ed è alloggiato a Palazzo Reale! I reali occupano Castellamare e la truppa Regia circonda Palermo". Solite dicerie che spacciano. Triste è il caso che noi non abbiamo nessuna notizia ufficiale da Palermo o da qualunque parte della Sicilia

nota della prof.ssa Rosalba Valente
A me la cosa che più mi impressiona è l'assoluto isolamento di notizie per un frangente tanto pericoloso. Aveevano tagliato tutti i fili del telgrafo i nostri ascari (forse condigliati dagli inglesi) e già si vede lamiseria derivante dalla ...paura della gente: nessuno osa tenere aperti i nagozi, fuggono a Malta e affidano i loro denari agli inglesi che per tenrli custoditi sulla loro nave chideono gli interessi. Molti stanno aspettando di vedere come va a finire pronti a stare dalla parte dei vincitori. I cospiratori temono terribilmente che possa ribaltarsi aìla situazione a favore del RE . Cercano di spossare le truppe con le loro uscite guerresche così che le camicie rosse possano avere il compito facile arrivati da queste parti. Già Palermo è saccheggiata.

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