Una introduzione
“L’ineguaglianza degli uomini è uno dei fondamenti di ogni cultura … Alla base di questa ineguaglianza, vi è una differenza nelle capacità. Avviene la stessa cosa tra i gruppi sociali”
Konrad Lorenz in 1974-1975.
Presentiamo qui alcune note riguardo a un autore statunitense che godette ai suoi tempi di una certa fama e riuscì a influenzare seppur marginalmente, certi aspetti della politica del suo paese. Si tratta di note che chi scrive spera di rielaborare in futuro in un saggio di maggior ampiezza.
In Italia, com’è noto, si continua a parlare, sul piano storico e su quello politico del fascista, ma, di solito, si tende a trascurare il fatto che ancor prima della nella politica del Regime costituita dalle , lo stesso Benito Mussolini aveva più volte espresso le sue preoccupazioni riguardo al futuro della paventando che essa potesse, prima o poi, venire sommersa dalla marea crescente dei popoli di colore.(Cfr ad es. Eric Wright Six Degrees Books, USA, 2011, pag.24 e segg.).Su , in data 9 giugno 1934, il Duce scriveva: “L’Europa muore. La razza bianca si va assottigliando con progressiva regolarità. Di qui a un paio di secoli i cartografi registreranno il vecchio continente fra le colonie degli imperi orientali.”. E il 4 settembre 1934 “si tratta di sapere se davanti al progredire in numero e in espansione delle razze gialle e nere, la civiltà dell’uomo banco sia destinata a perire.”(1). D’altra parte, già da tempo alcuni lucidi spiriti avevano intravvisto che cosa poteva riservare il futuro. Agli inizi dello scorso secolo il famoso poligrafo francese Gustave Le Bon aveva scritto: “ I nostri principi umanitari ci condannano a subire una crescente invasione di stranieri" (Monanni, Milano, 1927, pagina 138) e ancora, profeticamente, aveva aggiunto (pag. 139) "I peggiori disastri sui campi di battaglia sono infinitamente meno temibili di tali invasioni." (Di questo ancora attuale studioso francese cfr. anche l’antologia Les Amis de Gustave Le Bon, Paris, 1987). Si trattava di preoccupazioni cui gli eventi successivi, specialmente dopo il 1945, avrebbero dato indubbiamente nuove giustificazioni, preoccupazioni che erano diffuse in tutte il mondo bianco occidentale e che, allora, al contrario di oggi non era esprimere.
Un autore che, denunciando i pericoli che correva la Razza Bianca, ottenne una certa popolarità negli Stati Uniti ed anche in Europa fu Theodore Lothrop Stoddard (2). Chi scrive ebbe a scoprire lo Stoddard sulle pagine di
Theodore Lothrop Stoddard nacque il 29 giugno 1883 a Rookline nel Massachusetts, frequentò l’Università di Harvard laureandosi magna cum laude nel 1905, per poi passare a studiare Legge alla Boston University, infine ebbe un Ph.D. in Storia dall’Università di Harvard nel 1914. Fu un autore assai prolifico: oltre a scrivere ben 22 libri, collaborò anche a riviste di alta tiratura quali il
Della vasta produzione dello Stoddard ci si limiterà qui, proponendoci di ritornare più diffusamente su codesto autore, soprattutto alle due opere più importanti (
Lo Stoddard fu soprattutto un osservatore e studioso della politica mondiale. Del 1917 è il libro
Nel 1920 lo Stoddard pubblicò la sua opera rimasta più famosa
Anche per lo Stoddard il conflitto mondiale è stato una guerra civile tra i bianchi, tutto il mondo bianco ne è uscito indebolito e ciò apre possibilità catastrofiche, se per il momento non erano da attendersi conquiste a mano armata di territori “bianchi”da parte dei popoli da colore, si profilava però un pericolo ancora più grande: quello di “… conquiste effettuate tramite migrazioni che avrebbero fatto dilagare intere popolazioni e mutare territori oggi bianchi in terre degli uomini di colore irrimediabilmente perse per l’uomo bianco.”L’Autore notava i segni del risveglio dei popoli di colore a cominciare da quelli asiatici, in crescita dopo la rovinosa sconfitta della Russia nel conflitto col Giappone del 1904 1905 (8) In effetti pareva quasi che il Giappone volesse coniugare la propria politica di espansione a una lotta di liberazione dei popoli asiatici dal dominio bianco, una tendenza che sarebbe riaffiorata nel II conflitto mondiale. Lo Stoddard non escludeva che i Cinesi avrebbero potuto in futuro rivolgere i loro sguardi alla Siberia e in effetti, parrebbe che attualmente stiano muovendo alla conquista di codesta immensa regione grazie ad una massiccia immigrazione per ora pacifica, L’autore passava poi a parlare del
Lo Stoddard passava poi al caos etnico delle Americhe centrale e meridionale, scriveva di ritenere l’elemento indio superiore a quello negro, riteneva dannosi gli incroci fra le varie razze e paventava infiltrazioni giapponesi. In complesso (pag.141) “,… la razza bianca ha continuato a retrocedere e l’America latina è diventata negli ultimi 100 anni sempre più india e sempre più negra.”
Da parte sua la razza bianca sarebbe “in ritirata”sul piano globale dopo un periodo di formidabile espansione (pag.145) “L’espansione mondiale della razza bianca durante i 4 secoli dal 1500 al 1900 è il fenomeno più prodigioso della storia conosciuta.”In effetti, tale espansione era succeduta a innumerevoli assalti subiti dall’Europa da parte dell’Asia(pag.146-147) “Iniziando con gli Unni negli ultimi tempi dell’Impero Romano, continuando con gli Arabi, e poi con i Mongoli e i Turchi ottomani, l’Europa ha subito una millenaria aggressione asiatica e sebbene essa sia riuscita sostanzialmente a mantenere la propria libertà, molte delle sue marche confinarie sono cadute sotto il dominio asiatico. Per esempio, nel 1480, i Turchi marciavano trionfalmente attraverso l’Europa sud orientale, la nascente Russia era sotto il dominio dei Tartari, mentre i Mori dominavano ancora la Spagna meridionale.”Ripetiamolo bisogna abituarsi a considerare la storia dell’Europa, penisola dell’Asia fronteggiante l’Africa, come quella di una
Con le
L’opporsi a tutto ciò richiede una strategia globale(pag.228) “..l’uomo bianco deve riconoscere che il dominio mondiale quasi assoluto che ha esercitato nel XIX secolo non può più venire mantenuto. Soprattutto grazie a codesto dominio, le razze di colore sono state strappate dal loro secolare isolamento e sono state vivificate da idee divulgate dai popoli bianchi, mentre il ruolo naturale di difensore della vita svolto dal dominio bianco ha ovunque favorito il moltiplicarsi delle razze di colore. Questi fattori si sono uniti per spargere un diffuso fermento che è diventato visibile negli ultimi 2 decenni ed è destinato a crescere ulteriormente.” Dunque l’uomo bianco deve rinunciare al dominio sui popoli asiatici, ma impedire ogni immigrazione “gialla”nei propri territori(pag.231), mentre sorgono i primi profetici timori sulla futura concorrenza che lo sviluppo industriale dell’Estremo Oriente avrebbe fatto ai prodotti occidentali. Se il “ pericolo giallo” non era ancora da temersi sul piano militare, lo Stoddard non cessava di invocare la più totale chiusura a ogni tipo di immigrazione di colore (Pag.302 e segg )“infine il moderno fenomeno migratorio è esso stesso uno degli aspetti di un processo disgenico molto più vasto .L’intero sviluppo della vita industriale e urbana è di natura disgenica, al di sopra e oltre ai fenomeni migratori, la tendenza generale è verso la sostituzione degli elementi più validi di una popolazione. In tutto il mondo civilizzato i valori razziali sono in declino e la logica conclusione di codesto processo è una bancarotta razziale e il collasso della civiltà.” Lo Stoddard, infatti, aveva ben in vista anche i pericoli
Il quadro che lo Stoddard tracciava a livello mondiale era dunque alquanto allarmante per la Razza Bianca: essa era assediata dalla crescente marea dei popoli di colore che già si infiltrava al di qua dei suoi confini, divisa da rivalità foriere di massacri sanguinosi e indebolita progressivamente dai fenomeni di contro selezione. Dopo il II conflitto mondiale tutto ciò si sarebbe aggravato sempre più velocemente,anche a causa del dominio incontrastato delle ideologie egualitaristiche.
Qualche anno dopo (1933) Oswald Spengler nel suo
Lo Stoddard fu chiamato a far parte dei dirigenti della Lega Americana per il Controllo delle nascite(American Birth Control League,evidentemente mirando a limitare il prolificare degli elementi che erano a torto o a ragione ritenuti “non troppo desiderabili”) e fu anche membro della American Political Science Association e della Academy of Political Science.
Nel 1922 il Nostro pubblicò un altro libro ancor oggi di grande interesse,quello appunto citato positivamente dall’Evola,:
Base del libro è il concetto di
. Secondo lo Stoddard per lo più tali elementi vengono più o meno facilmente controllati dall’organizzazione sociale e dalle forze di cui questa dispone ,ma “quando una civiltà cade per il proprio peso e per la decadenza dei suoi fondamenti umani,quando la sua struttura è scossa dalle tempeste della guerra,da disastri e calamità,allora le forze lungamente represse della rivolta atavica si riuniscono per balzare fuori.”(pag.25):Ciò che è peggio è che tali forze distruttive trovano dei capi che le guidino,infatti anche i ceti superiori nutrono nel loro seno degli elementi disadattati che,peraltro sono talvolta provvisti di quelle qualità che li mettono in grado di svolgere la funzione di capi e che si pongono alla testa degli elementi inferiori dotandoli di quelle guide necessarie che essi non potrebbero trovare tra i loro ranghi. Lo Stoddard non era il solo a sostenere certe tesi, il famigerato Max Nordau scriveva: “Giusta le indagini di Lombroso non si può mettere neppure lontanamente in dubbio che gli scritti e le azioni di molti rivoluzionari ed anarchici non sieno basati sulla degenerazione”(
Notiamo che per il Nostro la lotta tra l’elemento inferiore e quello superiore non riguarderebbe soltanto la società nel suo complesso,ma anche,almeno sotto certi punti di vista,l’individuo stesso. “Non è solo la società a trovarsi nella morsa dei propri barbari,ma ogni individuo può ricadere in un certo grado,sotto il dominio dei suoi istinti più bassi,Ciò perché l’individuo è simile alla società,ognuno di noi ha in se stesso l’under man….. Questo under man può rimanere sepolto profondamente nei recessi del nostro essere ,ma rimane,e la psicanalisi ci informa della sua latente potenza. Questa animalità primitiva,potenzialmente presente anche nelle nature più nobili, viene sempre a dominare negli elementi inferiori ….., i criminali e i degenerati,i barbari
Non mancava poi di mettere bene in rilievo che fossero comunque gli elementi di minor valore a riprodursi maggiormente. Per quel che sappiamo parrebbe che la genetica moderna abbia,almeno in parte,confermato le impostazioni dello Stoddard specialmente riguardo all’importanza del ruolo dell’’ereditarietà nei confronti di quello dell’ambiente anche riguardo all’intelligenza. Ricordiamo che anche lo Spengler era assai preoccupato del moltiplicarsi degli elementi
Facciamo qui una riflessione: sulle orme del Conte De Gobineau lo Stoddard si fermava, per lo più, al livello biologico :noi sappiamo che limitarsi a tale ambito (alla mescolanza delle razze, che pure è un fattore importantissimo)non basta a spiegare del tutto gli accadimenti storici e il fenomeno della decadenza delle civiltà. Ad avvisarci su tale punto è stato più volte Julius Evola “..se le razze occidentali muoiono demograficamente, ciò accade perché esse già da secoli sono entrate spiritualmente in agonia,..”
Potremmo consigliare i lettori a riflettere su ciò che si può ancora accettare del pensiero di Oswald Spengler o magari della teoria della
Comunque possiamo dire che, a parere di chi scrive, andrebbero riveduti, alla luce della società plurirazziale e meticcia in cui stiamo irrefrenabilmente precipitando alcuni concetti di cui si è parlato negli anni passati: dell’
Certamente lo Stoddard mostrava di ritenere che le “classi superiori” della società attuale rappresentassero il meglio della Razza Bianca e nel suo atteggiamento conservatore mostrava di ignorare quante giustificazioni vi fossero contro un ordine sociale non privo di evidenti ingiustizie.
Parlando degli “intellettuali”che ispiravano e/o si mettevano a capo delle rivolte, egli, naturalmente trattava, seppur succintamente, anche del Marx il che gli dava occasione di accennare al ruolo svolto nell’ambito del fronte della sovversione da molti elementi di origini ebraiche, leggiamo alle pagg151-152: “L’apparizione di Karl Marx rappresenta una nuova influenza che aveva fatto la sua comparsa nel movimento rivoluzionario-quella degli ebrei. Prima del XIX secolo gli ebrei erano stati talmente segregati dal resto della popolazione da non poter influire in alcun modo sul modo di pensare o sull’agire del resto della popolazione. A partire dal 1848, in ogni caso, gli ebrei dell’Europa occidentale erano stati emancipati dalle interdizioni civili cui erano sottoposti, erano usciti dai ghetti, e avevano iniziato a prendere parte attiva nella vita pubblica. Molti ebrei furono pronti ad adottare idee rivoluzionarie e ben presto acquisirono una grande influenza nell’ambito dei movimenti che si richiamavano a tali idee. Vi sono varie ragioni che spiegano questo sviluppo: in primo luogo, la mente degli ebrei, istintivamente analitica e aguzzata dalle sottigliezze dialettiche del Talmud, propende naturalmente ad un criticismo demolitore. Inoltre gli ebrei sentendosi più o meno separati dalle nazioni in cui si trovavano a vivere, tendevano ad accogliere lo spirito decisamente internazionalista delle dottrine social rivoluzionarie. Infine, gli intellettuali ebrei, con la loro vivace e ingegnosa intelligenza, diventavano facilmente dei leader e potevano mirare a raggiungere posizioni elevate nei “corpi degli ufficiali” delle armate della rivoluzione. Per tutte queste ragioni, da allora, gli ebrei hanno giocato una parte importante in tutti i movimenti social rivoluzionari a partire dai giorni di Marx.. fino al presente regime bolscevico, diretto soprattutto da ebrei, nella Russia sovietica.”.
Per lo Stoddard (pag.191 in generale al caos rivoluzionario succede necessariamente un nuovo regime che impone un nuovo ordine “Questo è la tragedia delle sollevazioni sociali- il risultato è che la nuova classe dirigente usualmente inferiore all’antica, mentre la società ha nel frattempo sofferto irreparabili perdite sul piano culturale e razziale”(pagg.190-191).Per il nostro il bolscevismo è il peggiore dei mali anche perché esso tenderebbe a mobilitare contro l’Occidente bianco le razze di colore. Chi come l’autore di queste note sia ormai anziano ricorderà ancora le manovre della defunta Unione Sovietica( e poi della Cina maoista) per porsi alla guida del cosiddetto “Terzo Mondo”.
Come reazione a tutto questo, lo Stoddard lanciava l’appello ad una “guerra contro il caos”e invocava la creazione di una società gerarchizzata in base al merito, in cui si desse modo agli elementi migliori di emergere, mentre severe misure eugenetiche avrebbero dovuto frenare il moltiplicarsi degli asociali e degli elementi ritenuti inferiori in genere. La nuova filosofia su cui avrebbe dovuto basarsi tale società avrebbe ben potuto essere chiamata della
Del 1924 è
Parlando della Francia lo Stoddard(pag.80)notava gli effetti di< selezione alla rovescia>che, a suo giudizio, avrebbe avuto la rivoluzione del1789 con le stragi e le guerre che ne seguirono “La rivoluzione segna, … un punto di svolta nella storia razziale della Francia.Essa diede inizio a quel rapido declino dell’elemento nordico che è tuttora in pieno svolgimento. Non solo l’aristocrazia nordica venne irrimediabilmente stroncata ma la componente nordica nell’insieme della popolazione fu eliminata sempre più velocemente.”.E il nostro non poteva non notare il crescente numero degli elementi stranieri presenti nel paese; oggi le condizioni della Francia in via di africanizzazione sono sotto gli occhi di tutti! Riguardo a Spagna e Portogallo lo Stoddard ha modo di deplorare gli effetti della dominazione moresca cui codesti paesi furono soggetti per secoli, per quanto riguardava, in particolare, la Spagna egli notava che la dittatura di Miguel Primo de Rivera (padre di Jose Antonio fondatore della Falange, si trattò comunque di un regime che, a parere di chi scrive, andrebbe rivalutato) aveva realizzato ben poco a paragone di quella di Mussolini in Italia. Della Germania notava la progressiva denordicizzazione, ricordava i catastrofici effetti della Guerra dei Trenta Anni e le ingiuste durezze del Trattato di Versailles. Riguardo all’Europa centro orientale lo Stoddard aveva modo di mettere in rilievo i danni provocati dalla scomparsa dell’Impero Asburgico.(pag.156) “I risultati sono stati deplorevoli, le condizioni dell’Europa Centrale sono oggi di gran lunga peggiori di quelle precedenti la Guerra 1914-1918, le passioni nazionalistiche sono sempre più ardenti, mentre le considerazioni a livello economico sono state del tutto trascurate: pochi trattati sono stati formulati più stupidamente che quelli che hanno preteso di
Parlando delle infiltrazioni asiatiche nel suolo europeo lo Stoddard veniva anche a trattare delle comunità ebraiche dell’Europa orientale (pag.171-172) “Oltre alle componenti asiatiche che sono state assorbite nell’’insieme della popolazione, vi sono altri elementi asiatici che rimangono ancora distinti dai loro vicini. Sono i Tartari musulmani della Russia orientale e meridionale, tenuti separati dalle popolazioni circostanti dalle barriere della religione e della cultura. Lo stesso si può dire della grande popolazione ebraica della Polonia e della Russia Occidentale. Gli ebrei di Polonia e Russia sono una schiatta molto mescolata, molto differenti in tipo e temperamento dai correligionari dell’Europa occidentale e del bacino mediterraneo. Questi ebrei dell’Est europeo, della Russia, della Polonia e della Romania formano il cosiddetto ramo
Per quanto riguarda la nostra Italia, lo Stoddard come tanti altri, accentuava le differenze tra
Ciò che lo Stoddard apprezzava era il
Il libro si conclude con delle considerazioni generali: lo Stoddard vi riassume la sua
Nella sua già citata introduzione Rachel Dixon scriveva (IV )“Il più importante frutto delle opere dello Stoddard fu l’Immigration Act del 1924, che cercava di fermare la decadenza razziale degli USA col fissare le quote dell’origine nazionale(degli immigrati)alle proporzioni della popolazione americana del 1890 . Dato che l’immigrazione non bianca era stata già severamente ristretta, il risultato dell’Atto del 1924 fu, in pratica, che gli immigrati dalle Isole Britanniche e dall’Europa settentrionale potevano acquisire la cittadinanza statunitense senza troppe difficoltà, mentre l’immigrazione proveniente dall’Europa meridionale ed orientale fu grandemente limitata. Discutendo dell’approvazione di tale Atto, membri del Congresso ebbero a citare le opere di Lothrop Stoddard ed esso passò senza incontrare molta opposizione. Codesto sistema di quote restò in vigore fino al 1965,quando venne abolito da una nuova legge sull’immigrazione.”
Dopo l’approvazione di codesto , lo Stoddard si fece paladino di un tentativo di rafforzare l’unità nazionale mediante l’assimilazione di quei gruppi di immigrati valutati più positivamente. Distanziandosi ancora dai più ferventi difensori del “nordicismo”,egli riteneva che dovessero venire assimilati tutti i bianchi presenti nel Nord America,compresi quelli di origini non nordiche .Per lui gli Stati Uniti sarebbero rimasti una nazione “vitale” finché la loro popolazione fosse rimasta sostanzialmente “bianca”, stretta attorno ad un nucleo direttivo “nordico” ed anglo sassone.Soprattutto egli, prevedendo grandi conflitti a livello mondiale, tra il mondo bianco e le razze di colore, non si stancava di condannare ogni possibile ostilità tra le nazioni di origine europea come il maggiore dei pericoli per la Razza Bianca, Tali posizioni lo avevano portato, naturalmente, ad opporsi all’intervento statunitense nei due conflitti mondiali.”
Nella sua intensa attività pubblicistica lo Stoddard ebbe a scrivere più volte del Fascismo italiano; abbiamo letto i giudizi che ne aveva dato in
Tra la fine del 1939 e gli inizi del 1940, lo Stoddard passò alcuni mesi come giornalista nella Germania nazional socialista e al riguardò pubblicò nel 1940 il libro
Il libro è ricco di acute osservazioni sulla vita della Germania in guerra, con speciale riguardo al razionamento dei cibi e dei beni di consumo, l’autore chiaramente mostra di aver incontrato molte persone che parlavano con lui abbastanza liberamente.Quello che per noi è più interessante è che lo Stoddard vi narra dei suoi colloqui con Hans. F.K.Gunther e Fritz Lenz sulla razza ed eugenetica, con Walther Darrè sull’agricoltura, con Robert Ley capo del Fronte del Lavoro, con Gertrud Scholz Klink sulla posizione delle donne nel Reich nazional socialista, col Generale Alexander Lőhr sul ruolo della Luftwaffe nella trionfale campagna di Polonia, e non mancarono incontri con lo stesso Hitler, con Himmler. Goebbels ed altri importanti gerarchi. Recatosi anche in Slovacchia lo Stoddard poté incontrarvi Monsignor Tiso il prelato capo di un governo “collaborazionista”, in tali circostanze visitò anche l’Ungheria allora neutrale ma assai timorosa delle attività dell’Unione Sovietica. Ampliando codeste note si potrà trattare di tutto questo ben più diffusamente.
Poco dopo anche gli Stati Uniti, grazie soprattutto alle provocazioni attuate dal presidente Roosevelt, entravano nella Seconda Guerra Mondiale. Come è noto per alcuni a uscire sconfitta da tale guerra fu l’Europa intera(anche quei paesi che figurarono tra i “vincitori”) “ La guerra 1939-1945 apparirà come il conflitto decisivo nel quale l’Europa suicidandosi, cedette la sua supremazia sui popoli di colore” John Barraclough
Da un certo punto di vista anche i “bianchi” degli Stati Uniti potrebbero dire di aver perso la guerra: nel 1945 avevano trionfato i principi egualitaristici ed antirazzisti e la loro vittoria aveva condannato anche la segregazione razziale e la politica di “supremazia bianca”negli USA(anni dopo sarebbe toccato al Sud Africa)
L’immigration Reform Act del 1965 approvata negli Stati Uniti abolì’ il sistema delle origini nazionali del 1924 e probabilmente trasformò l’America più di quanto abbia fatto qualsiasi altra legislazione del ventesimo secolo…… verso la metà degli anni ‘70, le riserve sudeuropee si esaurirono e la ricostruzione dell’Europa ridusse ulteriormente l' immigrazione in provenienza dal nostro continente …... Nel 1980 solo il 5% dell’immigrazione legale proveniva dall’Europa, mentre gli asiatici(soprattutto filippini, coreani, vietnamiti e indiani) ne rappresentavano circa la metà .L’immigrazione dall’America Latina(principalmente dal Messico) costituiva circa il 40% .Alimentato da un sistema di preferenza su base familiare, il nuovo modello d’immigrazione raggiunse livelli record negli anni ’80, mentre un’ondata di immigrazione ispanica illegale fu percepita come una perdita di controllo delle frontiere nazionali. Controllo che, pare, non è stato più recuperato.
Inoltre ogni considerazione sulla superiorità della Razza Bianca e sulla necessità di prevenirne la mescolanza con quelle
Così negli Stati Uniti, seguiti pochi anni dopo su codesto fatale cammino anche dall’Europa, la Razza Bianca iniziava ad intraprendere una marcia inarrestabile verso quella che, oggi, appare sempre più come la sua crisi finale, tanto che si calcola che entro il 2050 negli USA i
Ancor prima del secondo conflitto mondiale le opere dello Stoddard cominciarono ad apparire sempre più “politicamente scorrette”mentre gli USA si schieravano sempre più apertamente contro la Germania nazionalsocialista e l’Italia fascista. Dopo la guerra le opere e le concezioni dello Stoddard, nonostante la diffusione avuta nel periodo precedente, caddero gradualmente nell’oblio in quanto associate a torto o a ragione con il Nazismo, la sua morte nel 1950 causata da un cancro, passò quasi inavvertita.
Noi oggi possiamo catalogarlo tra i tanti “profeti inascoltati” le cui visioni si stanno realizzando sotto i nostri occhi: una “marea nera … sta invadendo l’Europa ed intaccherà fino al midollo la sostanza etnica dei nostri popoli tanto da impedire qualsiasi possibilità di risalita.”(Daniele Verzotti in
Alfonso De Filippi
Note
(1)Certe preoccupazioni erano vive anche nel pensiero del fratello del Duce Arnaldo “Per Arnaldo (Mussolini), l’Europa correva tre pericoli mortali: il bolscevismo, la plutocrazia statunitense e ….. La via indicata da Roma avrebbe potuto rappresentare l’ultima speranza per un continente condannato dall’incapacità dei suoi governanti democratici a fronteggiare questi pericoli” Marco Curzi (Mursia, Milano, 2005, pag. 393) Altri esempi: nell’Agosto 1935 Mirko Ardemagni scriveva su “Gerarchia” un articolo dal significativo titolo : egli vi sosteneva: “Il risultato finale al quale tende la Rivoluzione Fascista è quello della difesa della Razza Bianca contro la balenante minaccia che per questa si presenta di essere sommersa dai popoli di colore.” Infatti, per l’autore “… il socialismo e il liberalismo rappresentano ...per vie diverse 2 vere e proprie congiure contro la razza e contro i popoli che hanno retto finora i destini del mondo.” Due anni dopo lo stesso Ardemagni nel libro (F.lli Treves, Milano, 1937, pag. 55) scriveva: “La rivoluzione italiana, che è veramente universale, … tende alla conservazione e al prestigio della razza bianca ….Il Fascismo, che ha un senso gerarchico delle razze,… è inconciliabile con quei regimi che procedono alla degradazione qualitativa delle razze europee o a quegli inserimenti artificiosi delle popolazioni che pregiudicano le caratteristiche e le differenziazioni necessarie al perfezionamento umano…” Dopo l’inizio della II guerra mondiale, il noto giornalista Virginio Gayda in un libro ancor oggi interessante ( Ed. de “Il Giornale d’Italia” Roma, 1940, pag, 434 e segg. parlava di “ La Difesa Bianca” e scriveva: " Bisogna pensare alla difesa dell’Europa e delle razze bianche. La difesa sta anzitutto nella loro potenza demografica. Ma questa potenza, che varia nelle diverse nazioni europee, deve essere sostenuta e favorita da adeguate basi territoriali, ossia da sufficienti e liberi mezzi di lavoro e di vita. Perciò il comune interesse della civiltà europea e delle razze bianche è quello di riconoscere il supremo valore della capacità demografica, che sopravvive in alcuni grandi popoli europei, e dare spazio, alla sua libera e rigogliosa espansione” (ovvio che ci si riferisse ad Italia e Germania).Continuava il Gayda (pag. 438) ” Oggi, si può dire, molta parte della razza bianca è in crisi. Crescono invece vertiginosamente di densità le razze di colore e ascendono con tutte le armi della civiltà moderna apprese dai bianchi. Così disciplinata nelle nuove forme civili, la massa della loro popolazione non è più soltanto una forza bruta e passiva: diviene una forza d’espansione, di concorrenza, di dominio.”. Concludiamo con un richiamo alla II Guerra Mondiale Carlo Rastrelli in Mursia Milano 2010 pag. 126 riferisce di un discorso radiofonico di C. Scorza, segretario del P.N.F. del 18 Luglio 1943 “Il popolo italiano sa che questa è guerra di continenti … di razze, nella quale gli anglo-americani non sono che l’avanguardia di quelle formidabili ondate di razze inferiori, le quali muovono all’assalto dell’integrità spirituale, morale e fisica dei popoli di più alta civiltà”.
(2) Per quanto si possa essere ostili alla d’oltre atlantico non si può negare l’importanza e l’interesse di vari autori statunitensi:oltre al grande Francis Parker Yockey (>The Enemy of Europe>), ci limitiamo qui a ricordare Revilo P. Oliver(- etc), W.G. Simpson (),Patrick Buchanan (-)David Duke (-, Wilmot Robertson () e via elencando.
(3) In un altro suo scritto Julius Evola fece di nuovo riferimento allo Stoddard si tratta di apparso in e ripreso poi in Ed.All’Insegna del Veltro, Parma, 1995,Vol.II pag.206 “.. americano lo Stoddard Lothrop (che) ebbe già scrivere un libro interessante. The Revolt against Civilisation- per dimostrare che tutti i movimenti rivoluzionari hanno un substrato biologico: al loro fondo si trova sempre una sub-razza, una sub-umanità> Ricordiamo che, tra gli altri, anche Oswald Spengler ebbe a citare nel suoil a proposito di mene nipponiche nel Messico(cfrAr, Padova, 1994, pag. 179) Citiamo ancora Hans F.K.Gunther (cfr. la versione italiana Ed. Ghenos, Ferrara, 2003)in cui si ricorda (pag.214) che “Lo stesso presidente Harding, in un discorso pubblico(il 26 ottobre 1921)indicò l’importanza del libro di Stoddard .”. Anche che Armin Mohler nel suo (Akropolis, Napoli,1990,pag.19)ebbe ad accostare i nomi di Lothrop Stoddard e di Madison Grant definiti “i due maestri della lotta razziale”,appunto, alla Konservative Revolution stessa. Sull’utilizzo delle tesi dello Stoddard da parte dei razzisti italiani cfr.Francesco Cassata <”La Difesa della Razza”Politica,ideologia e immagine del razzismo fascista>Einaudi,Torino,2008, pagg.34 e 203). Cfr.ancora Silvano Lorenzoni (Ghenos, Ferrara, 2005, pag.101) Ci si permetta di ricordare che chi scrive ebbe a dedicare a questo autore un articolo(apparso, firmato con lo pseudonimo “Filippo Valdemaro”,nel Luglio 1980 sul periodico<13 Gennaio>
(4)“Tutte le volte che per uno di quei casi che nell’antichità sono accaduti in Etiopia,ai giorni nostri ad Haiti, una civiltà elevata è caduta nelle mani della razza negra, questa civiltà è stata ricondotta rapidamente a forme inferiori”Gustave Le Bon Leggi psicologiche dell’Evoluzione dei Popoli>Monanni, Milano, 1927, pag.93
(5)Madison Grant(19 Nov.1865-30 Maggio 1937)nacque a New York figlio di un noto medico,ebbe fin da giovane occasione di viaggiare in Europa e on Medio Oriente .Frequento la Yale University laureandosi nel 1887.ebbe poi una seconda laurea alla Colombia Law School,benché avesse iniziato a lavorare nel campo legale i suoi interessi si volsero ben presto verso le scienze naturali. Nel 1916 pubblicò il suo libro più famoso () sottotitolato (. Egli era un convinto fautore del nordicismo, considerando la , gruppo biologico culturale originario della Scandinavia come il ramo più dotata della razza bianca e il più importante per la civiltà umana. Sua massima preoccupazione era che le componenti nordiche della popolazione statunitense venissero sommerse da altri gruppi. Il libro godette di immediata popolarità e venne tradotto in tedesco e francese, Fautore della eugenetica il Grant chiedeva che si procedesse al miglioramento della popolazione statunitense con incroci “selettivi” e misure atte a limitare l’immigrazione dall’Asia e dall’Europa meridionale. Un suo successivo volume sul popolamento del continente americano da parte dei bianchi venne boicottato da ambienti ebraici Il Grant si distinse anche come difensore della natura battendosi per la protezione di specie animali in pericolo di estinzione e dell’ambiente in generale, ciò gli valse molti riconoscimenti, tra l’altro, una specie di caribù venne denominata in suo onore .Al processo di Norimberga fu citato dal difensore del medico Karl Brandt già responsabile del programma di eutanasia nazional socialista(poi condannato a morte) come prova del fatto che certe preoccupazioni in campo razziale ed eugenetico non erano state una esclusiva dei Nazisti.
(6)In questa ottica si potrebbe anche inquadrare il fatale assalto all’URSS del 1941.L’URSS “Per Hitler e per le SS la nuova guerra non era un conflitto alla vecchia maniera, come quella che continuavano contro gli alleati occidentali, bensì rappresentava un episodio ulteriore della lotta millenaria fra due concezioni essenziali, quella europea e quella asiatica. Quest’ultima era rappresentata dal comunismo e tutto quello che comportava, secondo lo schema ideologico nazista, (il giudaismo, odio antieuropeo, impiego delle razze non bianche per la distruzione dell’Europa)” Erik Norling Novantico, Pinerolo, 2010, pag.95-. Su di un più vasto sfondo “..la guerra del nazionalsocialismo era la guerra per l’indipendenza e l’unità dell’Europa contro gli imperialismi russo e americano e.., quale ne fosse il prezzo, essa avrebbe conservato all’Europa e all’uomo bianco il suo posto nel mondo.”A. Romualdi (Edizioni de L’Italiano,s.a.i. pag. 184)
(7) Sul del 28 IX 1998 Indro Montanelli in scriveva : Per quanto inattuale, per oggi e per domani, sia l’ipotesi di una invasione militare, potrebbe verificarsene un’altra, di cui c’è già qualche avvisaglia: un’alluvione di extracomunitari talmente massiccia da mettere in pericolo la nostra Gente- moglie, figlio, eccetera- e la nostra Roba. E in tal caso, spento in noi ogni Spirito di combattenti perché spento ogni valore di Patria, di Dovere, eccetera,a cosa attingeremmo la forza di resistere?” “Noi veniamo aggrediti,la guerra ci è stata dichiarata, il nostro sangue tramonta o viene corrotto. E tutta l’opera del sistema consiste nel persuaderci che questo formidabile avvenimento non esiste.”Guillaume Faye L’Aencre, Paris, 2002,pag.341.
(8) Oswald Spengler in < Anni Decisivi>Il Borghese, Milano, 1973, pag. 116 avrebbe scritto “Quando i Giapponesi vinsero la Russia, si accese una speranza per tutta l’Asia, un giovane Stato asiatico aveva costretto, mediante mezzi occidentali alla resa la più grande potenza d’Occidente e con questo aveva distrutto il prestigio di invincibilità che circondava l’Europa”. Fu come l’effetto di un segnale in India, in Turchia, perfino nell’Africa del Sud e nel Sahara: era dunque possibile far pagare ai popoli bianchi dolori e umiliazioni plurisecolari”.
(9)Qualche anno dopo (1933)Oswald Spengler nel suo (AR,Padova,1994,pag.171)avrebbe ammonito : “Dietro le guerre mondiali … spunta il più grave di tutti i pericoli,il pericolo rappresentato dai popoli di colore. Per fronteggiarlo sarà necessariotutto ciò che in fatto di ancora sussiste nei popoli bianchi.”
(10)Come è noto di codesto concetto fecero uso ed abuso i nazionalsocialisti, tra costoro lo stesso Rosenberg riconosceva ,in proposito, il suo verso lo Stoddard, Si potrà tornare sull’argomento ampliando queste note.
(11) I “barbari”aveva già scritto Gustave Le Bon “ si trovano nel seno delle stesse nazioni civili …. ogni popolo contiene un’ immenso numero di elementi inferiori incapaci di adattarsi ad una civiltà troppo elevata per loro. Così si forma un enorme scapito che cresce continuamente, e la cui azione sarà terribile per i popoli che la subiranno”(Monanni, Milano, 1927, pag. 136.
(12)Possiamo ricordare qui un grande difensore del principio aristocratico su cui potremmo ritornare in futuro,l’inglese Anthony Ludovici, studioso di Nietzsche e ammiratore del Fascismo italiano (cfr.per i temi qui trattati i suoi saggie riediti da Renaissance Press P.O.X.1627 Paraparaumu Beach New Zealand). Possiamo anche fare un cenno ai tentativi e alle velleità dei passati regimi “fascisti”di giungere a creare una aristocrazia andando oltre la stessa formula del partito unico. Per quanto riguarda l’Italia: “i.. principi della Rivoluzione Fascista.. tendono alla creazione di una nuova aristocrazia”Mario Carli Bemporad, Firenze, 1926, pag. 15. “E’una nuova epoca aristocratica che deve affermarsi al di là dalla decadenza borghese della civiltà occidentale.”Julius Evola in Giugno 1940( ora in < I Testi de “La Vita Italiana”>Ar,Padova,2005,vol. II, pag. 179).Anche a questo proposito il Nazionalsocialismo tedesco si spinse molto più avanti.
(13)I lettori di Evola (se ve ne sono ancora,di questo autore si parlò forse troppo anni or sono quando parecchi ne accolsero il pensiero troppo acriticamente,oggi pare essere stato messo in soffitta troppo frettolosamente) potranno facilmente trovare analoghe considerazioni nelle pagine dell’autore de ,“Dal punto di vista pratico,si debbono senz’altro approvare le misure atte ad impedire che una eredità guasta si trasmetta in altre generazioni,non solo,ma si può anche pensare ad un potenziamento della stessa esigenza,per far sì che in una gente o nazione gli elementi inferiori di una data razza in senso generico non abbiano numericamente,il sopravvento su elementi superiori.”Julius EvolaHoepli,Milano,1941,pag. 97. “Nel quadro di un vero Stato il compito sarà duplice: arginare il proliferare canceroso di una massa promiscua e anodina e realizzare i presupposti per l’enucleazione e il consolidamento di uno strato nel quale si stabilizzino qualificazioni tali da rendere capace degni di tenere saldamente il potere” Julius Evola Mediterranee, Roma, 2002.pag.213.Si può ricordare che preoccupazioni e misure eugenetiche erano presenti anche in Stati non certo etichettabili come “fascisti”. “Stati Uniti e Svezia furono pionieri della sterilizzazione coatta contro i criminali abituali(con particolare riguardo agli afro-americani nel caso degli USA”(R.O.PaxtonMondadori,Milano,2005,pag.41)
(14) “ La guerra 1939-1945 apparirà come il conflitto decisivo nel quale l’Europa suicidandosi, cedette la sua supremazia sui popoli di colore” John Barraclough Oxford, 1955, pag. 183da parte sua Domenico Losurdo in N.17 gennaio 2004 ha scritto “In ultima analisi,il Terzo Reich si presenta come il tentativo ,portato avanti nelle condizioni della guerra totale e delle guerra civile internazionale ,di reagire al pericolo del tramonto e del suicidio razziale dell’’Occidente e della razza superiore, realizzando un regime di white supremacy su scala planetaria e sotto egemonia tedesca.”
Da Wikipedia bibliografia(parziale )di L.Stoddard.
• The French Revolution in San Domingo. New York: Houghton Mifflin, 1914.
• Present-day Europe, its National States of Mind. New York: The Century Co., 1917.
• Stakes of the War. New York: The Century Co., 1918.
• The Rising Tide of Color Against White World-Supremacy. New York: Charles Scribner's Sons, 1920. ISBN 4-87187-849-X
• The New World of Islam. New York: Charles Scribner's Sons, 1921.
• The Revolt Against Civilization: The Menace of the Under Man. New York: Charles Scribner's Sons, 1922.
• Racial Realities in Europe. New York: Charles Scribner's Sons, 1924.
• Social Classes in Post-War Europe. New York: Charles Scribner's Sons, 1925.
• Scientific Humanism. New York: Charles Scribner's Sons, 1926.
• Re-forging America: The Story of Our Nationhood. New York: Charles Scribner's Sons, 1927.
• The Story of Youth. New York: Cosmopolitan book corporation, 1928.
• Luck, Your Silent Partner. New York: H. Liveright, 1929.
• Master of Manhattan, the life of Richard Croker. Londton: Longmans, Green and Co., 1931.
• Europe and Our Money. New York: The Macmillan Co., 1932
• Lonely America. Garden City, NY: Doubleday, Doran, and Co., 1932.
• Clashing Tides of Color. New York: Charles Scribner's Sons, 1935.
• Into the Darkness: Nazi Germany Today. New York: Duell, Sloan & Pearce, inc., 1940.
http://www.ereticamente.net/2011/05/lothrop-stoddard-cassandra-del-tramonto.html
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