giovedì 5 maggio 2011

La brutta storia della liberazione di Dachau

I cadaveri delle guardie della torre B di Dachau


A proposito di crimini americani: la brutta storia della liberazione di Dachau


IL RAPPORTO DELL’ISPETTORE GENERALE DELLA SETTIMA ARMATA DEGLI STATI UNITI SULL’UCCISIONE DELLE GUARDIE DELLA TORRE B DI DACHAU[1]

30 aprile 2011

Il famigerato campo di concentramento di Dachau venne liberato il 29 aprile del 1945 dalla 42esima Divisione Fanteria, insieme alla 45esima Divisione Fanteria, della Settima Armata americana. Ieri, 66° anniversario della liberazione, i giornali erano pieni di storie dei veterani della 42esima Divisione, che ricordavano gli orrori di ciò che videro e fecero quel giorno. La foto sopra mostra i corpi delle guardie di Dachau che vennero uccise nella torre B il giorno in cui il campo di Dachau venne liberato.

L’uccisione a colpi di arma da fuoco dei disarmati soldati tedeschi durante la liberazione di Dachau venne indagata dall’Ufficio dell’Ispettore Generale della Settima Armata. Il loro rapporto fu ultimato l’8 giugno 1945 ma venne secretato. Infine, il rapporto venne reso pubblico, circa 40 anni dopo, e una copia fu riprodotta nel libro del colonnello John H. Linden intitolato “Surrender of the Dachau Concentration Camp 29 aprile 1945” [Resa del campo di concentramento di Dachau 29 aprile 1945].

Ecco, a seguire, quattro dei paragrafi del rapporto attinenti l’uccisione delle guardie della torre B.

11. Dopo l’entrata nel campo, personale della 42esima Divisione scoprì la presenza di guardie, ritenute uomini delle SS, in una torre a sinistra del cancello principale della prigione dei detenuti. Questa torre venne attaccata dal Tec [detective] 3 Henry J. Wells 39271327, Headquarters Military Intelligence Service [Direzione del Servizio Segreto Militare], ETO[2], coperto e aiutato da una squadra agli ordini del tenente colonnello Walter J. Fellenz, 0-23055, 222 fanteria. Non venne fatto nessun fuoco contro di loro dalle guardie della torre. Un certo numero di tedeschi vennero presi prigionieri; dopo esser stati catturati, e a poca distanza dalla torre, da cui erano stati tratti, vennero colpiti e uccisi.

12. Esiste molta confusione nelle testimonianze riguardo ai particolari di questa sparatoria; tuttavia, Wells, interrogante in lingua tedesca per conto del 222° Fanteria, sostiene che aveva fatto mettere questi tedeschi in doppia riga, in previsione del loro sgombero; che non aveva visto gesti minacciosi; ma che sparò contro di loro dopo che alcuni altri soldati americani, la cui identità è sconosciuta, avevano iniziato a sparare contro di loro.

13. Il tenente colonnello Fellenz stava aprendo la porta della torre al momento della sparatoria, non prese parte ad essa, e testimoniò di non aver potuto fermarla.

14. È ovvio che gli americani presenti quando le guardie vennero uccise sulla torre operavano sotto grande eccitazione. Tuttavia Wells poteva parlare tedesco correntemente, sapeva che non era stato sparato nessun colpo contro di lui al momento del suo attacco alla torre, che aveva fatto mettere questi prigionieri in riga, che non aveva visto gesti o atti minacciosi. Si ritiene che i suoi colpi contro di loro furono del tutto ingiustificati; l’intero fatto puzza di esecuzione simile a quelle di altri avvenimenti descritti in questo rapporto.

La torre B come appare oggi

Il giorno che Dachau venne liberata, secondo Nerin E. Gun, un giornalista turco che era prigioniero a Dachau, sventolavano, sin dalle ore 7 del mattino, bandiere bianche da tutte le sette torri di guardia. Quando i soldati americani della 42esima Divisione Fanteria entrarono all’inizio nel recinto della prigione del campo di concentramento di Dachau, otto uomini delle SS scesero dalla torre G, quella più vicina alla dépendance per gli ospiti, poi si arresero con le mani alzate. Una delle guardie della torre G era un uomo delle SS chiamato Stahl, che sopravvisse per raccontare la storia.

Otto guardie della torre A, che sta in cima alla dépendance, scesero quindi le scale e si arresero agli americani. La foto sotto mostra i soldati delle Waffen SS con le mani in alto dopo essere scesi dalle torri.

Le guardie delle torri, arrese con le mani alzate

I cadaveri di alcune delle guardie della torre B vennero gettati nel canale che costeggia il lato ovest del campo di Dachau. I soldati americani continuarono a sparare ai corpi. La foto sotto mostra uno dei corpi che vengono estratti dal canale.

Il cadavere di un soldato tedesco estratto dal fossato di Dachau

Ecco, a seguire, la storiaccia della liberazione del campo di Dachau:

il dr. Victor Maurer, che era un rappresentante svizzero della Croce Rossa, era arrivato nel complesso carcerario di Dachau il 27 aprile del 1945, due giorni prima della liberazione. Maurer aveva cercato di persuadere l’Obersturmführer Johannes Otto, l’aiutante dell’ultimo Comandante, Edward Weiter, a lasciare le guardie sulle torri per garantire la sicurezza nel campo fino all’arrivo degli americani, ma la maggior parte delle guardie regolari se ne andarono il 28 aprile, insieme a Martin Gottfried Weiss, il comandante interinale. Il comandante del campo, Edward Weiter, se ne era già andato il 26 aprile con un trasporto di prigionieri diretto in Austria.

Alla fine, Maurer convinse il tenente colonnello in seconda delle SS, Heinrich Wicker, a non abbandonare il campo, ma a far rimanere le guardie sulle torri per assicurare l’ordine fino a quando i prigioneri non fossero stati consegnati ai soldati americani armati. Wicker era a capo di un gruppo di SS che erano arrivate di recente a Dachau; costoro erano state guardie in tre sotto-campi del campo di Natzweiler-Struthof in Alsazia. Le guardie che vennero uccise da Wells e dagli altri soldati americani stavano a Dachau solo da poche settimane e non erano, in nessun modo, responsabili per le condizioni del campo.

Maurer sapeva che c’erano circa 800 criminali comuni, inclusi assassini condannati, che erano stati imprigionati a Dachau. Temeva che i circa 40.000 detenuti vendicativi di Dachau sarebbero stati rilasciati per commettere devastazioni nell’area circostante, che era ancora una zona di battaglia. Al campo c’era anche un’epidemia di tifo e Maurer non voleva che i prigionieri fossero rilasciati fino a quando l’epidemia non fosse stata posta sotto controllo.

Quando una squadra in avanscoperta della 42esima Divisione arrivò in una jeep sulla strada che costeggia il lato sud del complesso riservato alle SS, videro Maurer e Wicker in attesa di consegnare la resa del campo con una bandiera bianca di tregua. Nello stesso tempo, la Prima Compagnia del 157° Reggimento della 45esima Divisione giungeva al cancello ferroviario di accesso al campo delle SS, sul lato ovest del complesso, a circa un miglio dal recinto della prigione. I soldati delle Waffen SS che si erano arresi alla Prima Compagnia vennero uccisi nella carbonaia del campo delle SS; questo evento viene di solito nominato come il “massacro di Dachau

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