lunedì 16 agosto 2010

CONFESSIONI DI UN NOSTALGICO




Ebbene si, lo confesso: sono un nostalgico.

Rimpiango quel periodo della nostra storia recente quando i nostri nonni potevano uscire di casa lasciando la porta aperta e d'estate dormire con le finestre spalancate. Ora siamo invece costretti a barricarci in casa con allarmi e porte blindate.

Ho nostalgia di quando si poteva passeggiare fino a notte fonda senza temere nulla e non c’erano, come adesso, telecamere ad ogni angolo di strada, carabinieri, polizia, vigili e vigilantes a presidiare le nostre città.

La nonna per ritirare la pensione non aveva bisogno della scorta armata, bastava il nipotino.

Le piazze e le strade erano dei cittadini e non delle prostitute, degli spacciatori e dei balordi d’ogni specie ed etnia.

Il pugno duro del regime costrinse la Mafia a traslocare in America dove, non a caso, trovò terreno fertile. A liberazione avvenuta la mafia nostrana, a cui si sono aggiunte quella cinese, russa e albanese, si riprese il pieno controllo del sud del nostro Paese e ora dilaga in ogni dove.

Per punire i delinquenti bastavano poche carceri perchè la giustizia ordinaria funzionava davvero (per non inquinarla il regime istituì i tribunali speciali per i reati connessi alla politica).

Gli statali, è vero, erano privilegiati, ma avevano coscienza del proprio ruolo e rispondevano col massimo impegno e se meritevoli facevano carriera. Provate ora ad andare in un qualsiasi ufficio pubblico e vi accorgerete come lo Stato non faccia differenza tra un dipendente coscienzioso ed uno lavativo (con buona pace del Ministro Brunetta e dei suoi tornelli).

I giovani venivano educati al senso civico, all'amor di Patria, al rispetto per il prossimo e al cameratismo. Sapevano cos'era il sacrificio e lo sport era il loro principale svago. Ora, invece...lasciamo perdere!

Le famiglie - e per famiglie intendo quelle vere e non i surrogati gay - facevano figli perchè lo Stato le sosteneva con Istituiti, molti dei quali subito abrogati con la fine del Regime, come l’Opera Nazionale Maternità e Infanzia, gli assegni familiari, le case popolari, le colonie per i figli degli operai, le ferie pagate, ecc.

Le famiglie povere facevano sacrifici per istruire i loro figli, ma avevano la certezza che una volta conquistato (si, conquistato perché allora si studiava sul serio) il tanto agognato “pezzo di carta” i loro figlioli avevano un futuro certo e se non avevano voglia di studiare un posto da muratore, operaio, cuoco o contadino per loro si trovava. Ora ci sono gli extracomunitari.

Le industrie per crescere non avevano bisogno del lavoro precario e della mano d’opera straniera. Anzi, sia imprenditori che operai avevano uno stimolo in più per dare il meglio di sé: fare grande l’Azienda per fare grande l’Italia. Ora, col pretesto della globalizzazione e della competitività sui mercati internazionali (bella frase...), gli industriali pensano solo al profitto e, agevolati in questo dai governi di destra e di sinistra, chiudono le fabbriche in Italia per riaprirle all'estero e assumo in prevalenza gli extracomunitari perchè rendo di più, costano meno e si scaricano più facilmente.

Le fabbriche producevano di tutto - in Italia e con lavoratori italiani - e l’agricoltura ci assicurava l’autosufficienza alimentare. Ricordate la tanto sbeffeggiata campagna per il grano? E’ servita a ridurre la nostra dipendenza dall’estero, a dare lavoro ai nostri contadini e a recuperare terre incolte. Adesso, in nome del libero mercato, importiamo perfino i pomodori dalla Cina e gli agrumi da Israele e, nel contempo, distruggiamo le nostre arance pur essendo le migliori del mondo.

Si costruivano autostrade, ferrovie e intere città rispettando tempi e costi, si bonificavano paludi e s’istituivano parchi nazionali. Ora per togliere la spazzatura dalle strade di Napoli è dovuto intervenire l’esercito, ma in compenso costruiamo carceri, stadi e ospedali a costi esorbitanti per poi abbandonarli, come ci documenta quotidianamente “striscia la notizia”. Per un semplice raccordo autostradale ci voglio decenni, i nostri pendolari sono ammassati in vagoni fatiscenti o costretti ad alzarsi all'alba per prevenire il traffico.

Quando ci fu la crisi economica scatenata dal crollo di Wall Street del ’29 e tutte le economie occidentali di stampo capitalista crollarono miseramente, l’Italia rimase in piedi, grazie al vasto piano di opere pubbliche varato dal governo e allo Stato Sociale Fascista, poi scimmiottato da Roosevelt con il cosiddetto New Deal.

Non tenere conto di quanto di positivo fu realizzato durante il famigerato ventennio per paura che il Duce possa risuscitare o ripresentarsi sotto mentite spoglie, in un momento difficile come quello attuale, non è solo da stolti presuntuosi: è da criminali.

Qui non si tratta di riscrivere la storia, ma di studiarla per trarne spunti e benefici, tenendo ben presente che l’alternativa non è tra la libertà e la dittatura, tra la democrazia e la tirannide come vogliono farci credere i nostri politici e i tanti che in questo sistema ci sguazzano, ma tra una democrazia fallimentare che affida tutto il suo potere ai partiti, ed un nuovo sistema basato sulla partecipazione diretta del popolo attraverso l'ingresso nel Parlamento e nelle Istituzione dei rappresentanti liberamente eletti della società civile, produttiva, scientifica e culturale.

Il Fascismo che voglio ricordare non è quello della guerra persa o della lotta fratricida che hanno portato morte e distruzione, questo lo sappiamo già, ci viene rammentato con ossessione da sessant’anni, quello che voglio ricordare è il Fascismo sociale che ha modernizzato un Paese arretrato. Un Paese, l’italietta giolittiana, che costringeva le sue braccia ad emigrare, un Paese privo di servizi pubblici, dove la scuola era confessionale o riservata ai ricchi e la sanità esclusivamente privata o caritatevole.

Un Paese dove vigeva il lavoro minorile e gli operai non avevano né pensione, né liquidazione e se si ammalavano si dovevano arrangiare. Questa era l’Italia dei vecchi liberali e del socialismo inconcludente.

E’ vero il fascismo si affermò con i manganelli e l’olio di ricino, ma quale rivoluzione avvenne senza un minimo di violenza? Pensiamo alla madre di tutte le rivoluzioni, quella francese, da cui sono nate le attuali democrazie dei partiti, cosa fu se non un’immensa carneficina con teste mozzate e terrore giacobino? Pensiamo alla rivoluzione bolscevica con il suo corollario d’orrori, per non parlare delle stragi partigiane che hanno accompagnato la lotta di “liberazione” e le nefandezze dei Savoia nel sud d’Italia in epoca risorgimentale. Neppure la Chiesa con le sue crociate e la Santa Inquisizione si salva.

E’ vero fu una dittatura, ma che razza di dittatore fu mai questo Mussolini se per rimanere al potere non ebbe bisogno di campi di concentramento, fosse comuni e deportazioni di massa? Che invece di fucilare i suoi oppositori, come facevano i suoi omologhi Hitler e Stalin, li mandava al confino trovandogli casa e passandogli un vitalizio? E permetteva a Gramsci, uno dei pochissimi avversari incarcerati, di scrivere i suoi libri contro il regime e quando si ammalò di assisterlo in una clinica privata a spese dello Stato? Gli si rinfaccia di essere entrato in guerra (poteva forse restarne fuori?), ma adesso, dopo sessant’anni, siamo forse in pace? Non vi è angolo del mondo senza guerre, ingiustizie, fame e miseria. Grazie anche alle ingerenze "umanitarie" dell'occidente americanizzato (vedi Iraq e Afghanistan) e alle multinazionali degli armamenti che non tifano certo per la pace.

E’ vero Mussolini fece molti errori, come l'anacronistica campagna coloniale, le vergognose leggi razziali e la guerra persa a fianco di un alleato che non volle scaricare quando le vicende belliche volsero al peggio, ma pagò. Pagò con la vita e con lo scempio del suo corpo.

Quanti dei responsabili dello sfacelo in cui si trova oggi l’Italia stanno invece pagando per la loro incapacità, interesse personale e bramosia di potere?

Ed ora che le vestali dell'antifascismo si scatenino pure!

Gianfredo Ruggiero, presidente Circolo Excalibur -Varese (Italia)

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