giovedì 15 aprile 2010

J.F. KENNEDY CONTRO LA FEDERAL RESERVE




15 aprile 2010 | Autore: Lino Bottaro

http://www.youtube.com/watch?v=_keDeCgagG8

Il 4 Giugno del 1963, un decreto presidenziale virtualmente sconosciuto, Ordine Esecutivo 11110, fu firmato impedendo alla Federal Reserve Bank di prestare soldi a interesse al Governo Federale degli Stati Uniti. Con un colpo di penna, il presidente Kennedy dichiarò che la Federal Reserve Bank, di proprietà di privati, sarebbe presto fallita. La Christian Law Fellowship ha ricercato questo evento nel Registro Federale e nella biblioteca del Congresso. Possiamo tranquillamente concludere che quest’Ordine Esecutivo non è mai stato abrogato, corretto o superato da nessun Ordine Esecutivo successivo. In parole semplici, è ancora valido. Dopo che il presidente John Fitzgerald Kennedy – l’autore di “Profiles in Courage” – lo firmò, l’Ordine tornò al governo federale, precisamente al Dipartimento del tesoro, autorizzato costituzionalmente a creare ed emettere la valuta senza passare attraverso la Federal Reserve Bank, di privati. L’ordine esecutivo 11110 del presidente Kennedy (il testo completo è sotto) dette al dipartimento del tesoro il potere esplicito: “di emettere certificati d’argento a fronte di ogni lingotto di argento, dollari d’argento della Tesoreria.” Questo significa che per ogni oncia di argento nella cassaforte della Tesoreria degli Stati Uniti, il governo poteva introdurre soldi in circolazione basandosi sui lingotti d’argento fisicamente presenti.

Come risultato, più di 4 miliardi di dollari in banconote degli Stati Uniti sono stati messi in circolazione in tagli da 2 e 5 dollari. Le banconote da 10 e 20 dollari degli Stati Uniti non hanno mai circolato ma furono stampate dal Dipartimento del Tesoro quando Kennedy fu assassinato. Sembra ovvio che il presidente Kennedy sapesse che l’uso delle banconote della Federal Reserve come presunta valuta legale fosse contrario alla Costituzione degli Stati Uniti d’America.

Le “Banconote degli Stati Uniti” furono emesse come valuta senza interessi e senza debiti avvallate dalle riserve d’argento nella Tesoreria degli Stati Uniti. Abbiamo confrontato una “Banconota della Federal Reserve” emessa dalla banca centrale privata degli Stati Uniti (la Federal Reserve Bank o Federal Reserve System), con una “Banconota degli Stati Uniti” della tesoreria americana, emessa grazie all’ordine esecutivo del Presidente Kennedy. Sono quasi identiche ad eccezione del fatto che una riporta la dicitura “Banconota della Federal Reserve” e l’altra “Banconota degli Stati Uniti”. Inoltre, quella della Federal Reserve ha marchio e numero di serie verdi, e quella degli Stati Uniti a marchio e numero di serie rossi.

Il Presidente Kennedy fu assassinato il 22 novembre del 1963 e le banconote degli Stati Uniti che lui aveva emesso furono immediatamente tolte dalla circolazione. Le banconote della Federal Reserve continuarono a fungere da valuta legale della nazione. I Servizi Segreti americani confermano che il 99% delle banconote in circolazione erano nel 1999 banconote della Federal Reserve.

Kennedy sapeva che le “Banconote degli Stati Uniti” prodotte in base alle riserve argentee si sarebbero ampiamente diffuse e avrebbero eliminato la richiesta delle “Banconote della Federal Reserve”. E’ una questione economica molto semplice. Le BSU (Banconote degli Stati Uniti) erano emesse sulla base del valore delle riserve argentee e le BFR (Banconote della Federal Reserve) non avevano alcun corrispettivo di valore intrinseco. L’Ordine Esecutivo 11110 avrebbe evitato al debito nazionale di raggiungere il livello attuale (virtualmente quasi tutti i 9000 miliardi del debito federale si sono prodotti dal 1963 in poi) se LBJ o ogni Presidente successivo lo avessero applicato. Il Governo degli Stati Uniti avrebbe avuto il potere di cancellare il debito senza passare per la mediazione delle Federal Reserve Banks e senza l’aggravio di interessi per creare nuovi soldi. L’ordine esecutivo 11110 dette agli Stati Uniti la possibilità di creare i suoi soldi basandosi sul vero valore delll’argento.

Inoltre, secondo le nostre ricerche, solo cinque mesi dopo l’assassinio di Kennedy, la serie dei “Certificati Argentei” del 1958 non fu più emessa, e successivamente furono rimossi dalla circolazione. Forse, l’omicidio di JFK era un messaggio per tutti i futuri presidenti di non interferire nel controllo della Federal Reserve sulla creazione del denaro. Risulta evidente che il Presidente Kennedy sfidasse i poteri esistenti dietro gli Stati Uniti e la finanza mondiale. Con vero coraggio patriottico, JFK affrontò con coraggio i due modi più fruttuosi mai usati per appianare il debito: 1) guerra (Vietnam); e 2) creazione della moneta attraverso una banca centrale gestita da privati. I suoi sforzi per avere tutte le truppe statunitensi fuori dal Vietnam entro il 1965 e l’ordine esecutivo 11110 avrebbero distrutto i profitti e il controllo della Federal Reseve Bank privata.

Ordine Esecutivo 11110

Emendamento all’ordine esecutivo numero 10289, relativo allo svolgimento di certe funzioni ad appannaggio del dipartimento del Tesoro. In virtù dell’autorità conferitami dalla sezione 301 del terzo articolo del Codice degli Stati Uniti, ordino quanto segue:

SEZIONE 1. Ordine esecutivo numero 10289 del 19 settembre 1951, come modificato, è qui ulteriormente modificato – (a) aggiungendo alla fine del paragrafo 1 attraverso il seguente sottoparagrafo (j): “(j) L’autorità conferita al Presidente dal paragrafo (b) della sezione 43 dell’Atto del 12 Maggio 1933, così come modificato (31 U.S.C. 821 (b)), di emettere certificati argentei in base ad ogni lingotto d’argento, argento o dollari d’argento standard nella Tesoreria momentaneamente non trattenuti per rimborso da alcun certificato d’argento in corso, di prescrivere il valore dei certificati argentei, ed emettere dollari d’argento standard e valuta d’argento sussidiaria per il loro ammortizzamento.” e (b) e eliminando i sottoparagrafi (b) e (c) del paragrafo 2. SEZIONE 2. L’emendamento effettutato con quest’Ordine non ha effetto su nessun atto già scritto, o su nessuna istanza o procedimento che stanno venendo accolti, o già accolti, o iniziato o sull’inizio di nessuna causa civile o penale precedenti alla data di quest’Ordine ma tutte le tali disposizioni devono continuare e possono essere portate a termine come se detto emendamento non fosse stato fatto.

JOHN F. KENNEDY THE WHITE HOUSE, June 4, 1963

Ancora una volta, l’Ordine Esecutivo 11110 è ancora valido. Secondo il 3 articolo del Codice degli Stati Uniti, sezione 301 datato 26 gennaio 1998:

Ordine Esecutivo (OE) 10289 datato 17 settembre 1951, 16 F.R. 9499, è stato modificato da:

OE… 10583, datato 18 DICEMBRE 954, 19 F.R. 8725:
OE… 10882 datato 18 Luglio 1960, 25 F.R. 6869;
OE… 11110 datato 4 Giugno 1963, 28 F.R. 5605;
OE… 11825 datato 31 Dicembre 1974, 40 F.R. 1003;
OE… 12608 datato 9 Settembre 1987 52 F.R. 34617

Gli emendamenti del 1974 e 1987, aggiunti dopo quello di Kennedy del 1963, non hanno cambiato nessuna parte dell’ordine esecutivo 11110. Una ricerca negli ordini esecutivi di Clinton del 1998 e 1999 e delle Direttive Presidenziali ha anche mostrato che non ci sono alterazioni, cambiamenti o sospensioni dell’ordine esecutivo 11110.

La Federal Reserve Bank, altrimenti detta Federal Reserve System, è una corporazione privata. Il dizionario della legge di Black definisce il “Federal Reserve System” come: “Rete di dodici banche centrali a cui appartengono la maggior parte delle banche nazionali e alla quale tutte le banche abilitate possono appartenere. Le regole per diventare membri prevedono investimenti in azioni e un minimo di riserve. Le banche di proprietà privata posseggono le azioni della FED. Questo era spiegato più dettagliatamente nel caso di Lewis contro gli Stati Uniti, Federal Reporter, seconda serie, vol. 680, pagine 1239-1241 (1982), dove la corte diceva: “Ogni Federal Reserve Bank è una corporazione separata di proprietà delle banche commerciali della sua regione. Le banche commerciali azioniste eleggono due terzi dei nove membri della direzione”.

Le Federal Reserve Banks sono controllate localmente dai loro membri. Ancora una volta, stando al Dizionario della legge di Black, ci rendiamo conto che queste banche private emettono denaro:

“Federal Reserve Act. Legge che ha creato le banche di Riserva Federale, le quali agiscono come agenti nel mantenimento di riserve finanziarie, distribuendo denaro nella forma di banconote, prestando denaro alle banche, e supervisionando le banche. Amministrate dal Gruppo di Riserva Federale”.

Le banche di riserva federale di proprietà di privati emettono davvero i soldi che usiamo. Nel 1964, il Comitato sulle Banche e la Valuta, il Sottocomitato sulla Finanza Domestica, nella seconda sessione dell’ottantottesimo Congresso, ha effettuato uno studio intitolato “Money Facts” che contiene una buona descrizione di cosa è la FED: “La Riserva Federale è una macchina che fa soldi. Può emettere denaro o assegni. E non è mai stato un problema fare dei buoni perché può ottenere le fatture da 5 o 10 dollari necessarie a coprire gli assegni, chiedendo semplicemente all’Ufficio Incisioni del Dipartimento del Tesoro di stamparli.”

Ogni persona o ogni gruppo chiuso che ha un sacco di soldi ha un sacco di potere. Adesso immagina un gruppo di persone che ha il potere di creare soldi. Immagina il potere che queste persone avrebbero. Questo è esattamente ciò che è la Banca di Riserva Federale, di proprietà privata!

Nessuno ha fatto più di Louis T. McFadden, che era presidente del Comitato House Banking negli anni ‘30, per denunciare il potere della FED. Descrivendo la FED, sottolineò nei registri del Congresso, pagine 1295 e 1296 del 10 giugno 1932:

“Signor Presidente, in questo paese abbiamo una delle più corrotte istituzioni che il mondo abbia mai conosciuto. Mi riferisco al Federal Reserve Board, un comitato governativo, ha truffato il Governo e il popolo degli Stati Uniti di abbastanza soldi per appianare il debito nazionale. La depredazione e le iniquità del Federal Reserve Board e delle banche della Federal Reserve sono costate a questo paese abbastanza soldi da pagare il debito nazionale molte volte. Questa istituzione malvagia ha impoverito e rovinato il popolo degli Stati Uniti; ha fatto bancarotta ed ha praticamente mandato in bancarotta il nostro Governo. Ha fatto ciò attraverso la cattiva amministrazione e le pratiche corrotte degli avvoltoi che la controllano.”

Alcune persone pensano che le Federal Reserve Banks siano istituzioni degli Stati Uniti. Non sono istituzioni, dipartimenti o agenzie governative. Sono monopoli di credito privati che depredano il popolo degli Stati Uniti per il proprio tornaconto e quello dei loro clienti stranieri. Quei 12 monopoli di credito privati sono stati messi in modo ingannevole in questo paese da banchieri che sono venuti qui dall’Europa e che ci ripagano per l’Ospitalità indebolendo le istituzioni americane.

Le FED funzionano praticamente così: il governo ha ceduto il suo potere di emettere denaro alle banche FED. Loro creano soldi, poi lo prestano al governo caricandolo di interessi. Il governo usa le entrate per pagare gli interessi sul debito. Al riguardo, è interessante notare che il Federal Reserve Act e il sedicesimo emendamento, che danno al Congresso il potere di riscuotere le tasse, sono stati entrambi approvati nel 1913. L’incredibile potere delle FED sull’economia è universalmente confermato. Alcune persone, specialmente nelle comunità accademiche e bancarie, addirittura lo supporta. D’altra parte, ci sono anche coloro, come il presidente John Fitzgerald Kennedy, che si sono mossi contro questo. I suoi sforzi furono esposti nel libro del 1998 di Jim Marrs, Crossfire:

“Un altro aspetto sottovalutato dell’intento di Kennedy di riformare la società americana, riguarda i soldi. Kennedy lo fece rivolgendosi alla costituzione, che afferma che solo il Congresso dovrebbe emettere e regolare il denaro, il crescente debito nazionale potrebbe essere ridotto non pagando gli interessi ai banchieri del Federal Reserve System, che stampa banconote che poi presta ad interessi al governo. Si è mosso in questo senso il 4 giugno del 1963 firmando l’ordine esecutivo 11110 che prevedeva l’emanazione di 4,292,893,815 di Banconote degli Stati Uniti attraverso la Tesoreria invece che attraverso il tradizionale Federal Reserve System. Quel giorno stesso, Kenney firmò una carta che cambiava il materiale delle banconote da uno e due dollari da argento ad oro, dando forza all’indebolita valuta statunitense.

Il controllore della valuta ai tempi di Kennedy, James J. Saxon, è stato in conflitto con il potente Federal Reserve Board per qualche tempo, incoraggiando maggiori investimenti e conferendo poteri per le banche che non facevano parte del Federal Reserve System. Saxon decise anche che le banche che non facevano parte del “sistema” potevano sottoscrivere obbligazioni statali e locali, anche se indebolivano le Federal Reserve Banks.”

In un intervento fatto alla Columbia University il 12 novembre del 1963, dieci prima del suo assassinio, il presidente John Fitzgerald Kennedy avrebbe detto:

“L’alto ufficio del Presidente è stato usato per fomentare un piano per distruggere la libertà americana e prima di lasciare questo incarico, devo informare la cittadinanza di questa condizionne.”

In questo caso, John Fitzgerald Kennedy sembra essere l’oggetto del suo stesso libro… un vero “Profile of Courage”.

Il resoconto di questa ricerca è stato realizzato per Lawgiver.Org. da Anthony Wayne



CHE COSA E’ LA FEDERAL RESERVE BANK?

DI GREG HOBBS
1 novembre 1999

Che cos’è la Federal Reserve Bank (FED) e perché ce l’abbiamo?

La FED è una banca centrale. Le banche centrali dovrebbero implementare le politiche fiscali di un paese. Monitorizzano le banche commerciali per assicurarsi che mantengano patrimoni sufficienti, contanti, per restare solventi e stabili. Le banche centrali fanno anche affari, come scambi di valute e transazioni in oro con altre banche centrali. In teoria, una banca centrale dovrebbe essere una cosa positiva per il paese, e lo sarebbero se non fosse per il fatto che non sono di proprietà o controllate dal governo che servono. Le banche centrali private, inclusa la nostra FED, non operano nell’interesse pubblico, ma per il profitto.

Ci sono state tre banche centrali nella storia della nostra nazione. Le prime due, pur fraudolente e fallaci, impallidiscono a confronto con la grandezza della frode che viene perpetrata dalla nostra attuale FED. Quello che hanno tutte in comune è una pratica insidiosa detta “banking frazionale”.

Il banking frazionale o prestito frazionale è la capacità di creare soldi dal nulla, prestarli al governo o a qualcun altro e alzare gli interessi a piacimento. La pratica è nata prima che le banche esistessero. Gli orefici affittavano spazi nei loro sotterranei ad individui o mercanti come deposito per il loro oro o argento. Gli orefici davano a questi “depositanti” un certificato che dimostrava l’importo di oro depositato. Questi certificati venivano usati per condurre trattative.

Con il tempo gli orefici notarono che l’oro nei loro magazzini veniva raramente prelevato. Piccole quantità si muoveva avanti e indietr ma la maggior parte rimaneva lì. Capendo l’opportunità di profitto, gli orefici rilasciavano ricevute doppie per l’oro, creando di fatto soldi (certificati) dal nulla e prestando quei certificati (creando debiti) ai depositari e caricandoli di interessi.

Visto che i certificati rappresentavano più oro di quello che veramente esisteva, i certificati erano “frazionalmente” corrisposti in oro. Alla fine alcune di queste operazioni di magazzini furono trasformate in banche e la pratica del banking frazionale continuò.

Tenete a mente il concetto del banking frazionale mentre esaminiamo la nostra prima banca centrale, la First Bank degli Stati Uniti (BUS). Fu creata, dopo un amaro dissidio al Congresso, nel 1791 e durò 20 anni. Come la FED attuale, la BUS usava il suo controllo sulla valuta per frodare il pubblico e stabilire una forma legale di usura.

Questa banca praticava il prestito frazionale con il tasso di 10 a 1, dieci dollari di credito per ogni dollaro che avevano in deposito. Questo uso e abuso del loro potere pubblico continuò per gli interi venti anni della sua esistenza. La pubblica rabbia riguuardo a questi abusi era tale che la licenza non fu rinnovata e la banca smise di esistere nel 1811.

La guerra del 1812 lasciò il paese in un caos economico, visto dai banchieri come un altro modo di fare profitti facili. Influenzarono il Congresso ad autorizzare una seconda banca centrale, la Seconda Banca degli Stati Uniti (SBUS), nel 1816.

La SBUS era più costosa della BUS. La SBUS faceva franchising e raddoppiò letteralmente il numero delle banche in un breve periodo di tmepo. Il paese iniziò ad espandersi e a muoversi verso il west, e questo richiedeva denaro. Usando il prestito frazionale con il tasso 10 a 1, la banca centrale e i suoi satelliti crearono il debito per l’espansione.

Le cose andarono bene per un po’, ma poi le banche decisero di eliminare il debito, citando la necessità di controllare l’inflazione.

Quest’azione da parte della SBUS causò bancarotte ed esclusioni. Le banche presero poi il controllo dei finanziamenti che furono usati per far fronte ai crediti.

Esaminiamo attentamente come la SBUS ha ideato questo ciclo di prosperità e depressione. La banca centrale ha causato l’inflazione creando debiti per crediti e rendendo questi fondi prontamente disponibili. L’economia esplose. Poi usarono l’inflazione che avevano creato come una scusa per chiudere i crediti.

La risultante mancanza di contanti ha portato l’economia a vacillare o cadere drammaticamente e ci furono molte bancarotte. La banca centrale allora distribuiva i fondi usati come base per i crediti. Il benessere creato dai mutuatari durante il boom era così trasferito alla banca centrale durante l’arresto.

Ora, chi pensate sia il responsabile di tutti gli alti e bassi nella nostra economia, negli ultimi 85 anni? Pensa alla depressione tra la fine degli anni ‘20 e tutti gli anni ‘30. La FED avrebbe potuto immettere molto denaro nel mercato per stimolare l’economia e rimettere la nazione in carreggiata, ma l’ha fatto? No; infatti, hanno diminuito l’apporto di denaro. Tutti conosciamo i risultati di quest’azione, no?

Perché avrebbe dovuto farlo? Durante quel periodo i valori dei fondi e delle azioni erano a prezzi bassissimi. Chi pensate stesse comprando tutto a 10 cents al dollaro? Io credo che se ne parli dicendo “consolidamento del benessere”. Quante volte l’hanno già fatto negli ultimi 85 anni?

Lo faranno ancora?

Come digressione a questo punto, date un’occhiata all’economia di oggi. I mercati sono in declino. Perché? Perché la FED è stata molto liberale con il suo /debito/credito/denaro. Il mercato è stato gonfiato. Chi ha creato l’inflazione? La FED. Come fa la FED ad occuparsi dell’inflazione? Restringono il denaro di debito e credito. Che succede quando lo fanno? Il mercato collassa.

Molti mesi fa, dopo che certe banche centrali dissero che avrebbero venduto grandi quantità d’oro, il prezzo dell’oro cadde raggiungengo il record negativo degli ultimi 25 anni, 260 dollari per oncia. Le banche centrali hanno poi comprato l’oro. Dopo averlo comprato a prezzo bassissimo, un gruppo di 15 banche centrali annunciò che avrebbero ridotto l’apporto di oro da rilasciare nel mercato nei successivi cinque anni. Il prezzo dell’oro salì a 75.000 dollari l’oncia in solo pochi giorni. Quante centinaia di trilioni di dollari hanno guadagnato le banche centrali con queste due dichiarazioni a mezzo stampa?

L’oro è considerato una barriera contro condizioni economiche più gravi. Pensate che le famiglie di banking private che possiedono la FED stiano comprando o vendendo azioni ordinarie? (Ricordate: compra basso, vendi alto.) Quanti soldi pensate che i proprietari di queste FED abbiano fatto riducendo l’apporto di denaro al massimo del suo ultimo ciclo di valuta?

Alan Greenspan ha detto pubblicamente in più occasioni che pensa che il mercato sia sopravvalutato. Solo un accenno al fatto che alzerài tassi di interesse (diminuendo l’apporto di denaro), e il mercato delle azioni ordinarie ha avuto una reazione negativa. I governi e i politici non controllano le banche centrali, le banche centrali controllano i governi e i politici. Il presidente Andrew Jackson, vinse le elezioni del 1828 con la promessa di eliminare il debito pubblico e eliminare la SBUS. Durante il suo secondo incarico il presidente Jakobson ritirò tutti i fondi governativi dalla banca e l’8 gennaio 1835 saldò il debito nazionale. E’ l’unico presidente nella storia ad averlo fatto. La licenza della SBUS scadde nel 1836.

Senza una banca centrale che controlli l’indotto di denaro, gli Stati Uniti sperimentarono una crescita mai vista per 60 o 70 anni e il benesere risultante era troppo perché i banchieri lo potessero sopportare. Dovevano rimettersi in gioco. Così, nel 1910 il senatore Nelson Aldrich, poi presidente della Commissione monetaria nazionale, in collusione con i rappresentanti delle banche centrali europee, produsse un piano per costringere e frodare il Congresso facendo approvare la legislazione che stabiliva clandestinamente una banca centrale privata.

Questa banca avrebbe assunto il controllo sull’economia americana controllando l’emissione di denaro. Dopo un’enorme campagna di public relations, ideata dalle banche centrali straniere, il Federal Reserve Act del 1913 fu passato al Congresso durante il periodo natalizio, quando molti membri del Congresso erano assenti. Il presidente Woodrow Wilson, forzato dai suoi sostenitori politici e finanziari, lo firmò il 23 dicembre 1913.


[Il presidente Jackson (sinistra) che abolì la Seconda Banca degli Stati Uniti e il presidente Woodrow Wilson
che diede il permesso per la creazione dela terza e attuale banca centrale (privata), la Federal Reserve]

L’atto creò il Federal Reserve System, un nome attentamente selezionato e scelto per truffare. “Federal” avrebbe portato le persone a crederla un’organizzazione governativa. “Reserve” avrebbe portato le persone a credere che la valuta era coperta dall’esistenza di oro e argento. “System” era usato in luogo della parola “banca” così che nessuno avrebbe sospettato che fosse stata creata una nuova banca centrale.

In realtà, l’atto creava una corporazione di banche centrali private e per profitto di proprietà di un gruppo di banche private. A chi appartiene la FED? I Rothschild di Londra e Berlino; i Lazard Brothers di Paris; Israel Moses Seif in Italia; Kuhn, Loeb e Warburg della Germania; e i Lehman Brothers, Goldman, Sachs e le famiglie Rockefeller di New York.

Sapevate che la FED è l’unica corporazione a scopo di lucro in America esentata dal pagamento delle tasse federali e statali? La FED guadagna circa un trilione di dollari l’anno per l’esenzione dalle tasse! Le famiglia di banchieri elencate poco sopra si spartiscono tutti questi soldi.

Quasi tutti pensano che i soldi che si pagano in tasse vadano alla tesoreria degli Stati Uniti per pagare le spese del governo. Volete sapere dove vanno i vostri dollari veramente? Se guardate sul retro di un assegno reso pagabile all’IRS vedrete che è stato girato come: “Pay Any F.R.B. Branch or Gen. Depository for Credit U.S. Treas. This is in Payment of U.S.Oblig.” [Pagate a qualunque ramo della Federal Reserve Bank o al Deposito Generale per il Credito del Tesoro USA] Sì, esatto, ogni centesimo che pagate in tasse è dato a quelle famiglie, conosciute come FED, esentasse.

Come molti di voi, ho avuto qualche difficoltà col concetto di creare denaro dal nulla. Avrete sentito parole come “monetizzare il debito”, che è qualcosa del genere. Ad esempio, se il governo degli Stati Uniti vuole prendere in prestito 1 milione di dollari, il governo prende in prestito ogni dollaro che spende, va alla FED a prenderlo. La FED chiama la Tesoreria e dice di stampare 10.000 banconote della Federal Reserve in pezzi da cento dollari.

La Tesoreria chiede alla FED 2.3 cents per ogni banconota, per un totale di 230 dollari per le 10.000 banconote della Federal Reserve. La FED dà poi 1 milione di dollari al governo più interessi. Per aggiungere il danno alla beffa, il governo ha creato un buono di 1 milione di dollari come copertura del prestito. E i ricchi diventano più ricchi. Questo era solo un esempio, perché in realtà la FED non stampa neanche soldi; è solo un’entrata di computer nella loro contabilità. Per metterla su un livello personale, facciamo un altro esempio.

Le banche di oggi sono membri del Federal Reserve Banking System. Quest’appartenenza rende legale il fatto che producano soldi dal nulla e li prestino a te. Le banche di oggi, come gli orefici nell’antichità, sanno che solo una piccola parte dei soldi depositati nei loro caveau viene davvero prelevata in forma di contanti. Solo il 4 percento di tutto il denaro che esiste è in forma di valuta. Il resto è solo una scritta in un computer.

Diciamo che vi approvino un prestito di 10.000 dollari per fare delle ristrutturazioni in casa.

Voi sapete che la banca non prende davvero 10.000 dollari dei suoi per darli a voi? Vanno solo al computer e mettono un accredito di 10.000 dollari sul vostro conto. Creano, con della semplice aria, un debito che dovrete coprire e ripagare con interessi. La banca ha il permesso di creare e autorizzare quanti debiti vogliono fino a che non superano il livello 10:1 imposto dalle FED.

Questo cambia il vostro modo di vedere la vostra cara amica banca, no? Il modo in cui loro vi analizzano col microscopio prima di concedervi un prestito creato con aria fritta. Che colpo! La fanno difficile per un motivo. Non vogliono che voi capiate cosa stanno facendo. Le persone che hanno paura di quello che loro fanno non capiscono. Quando siete ignoranti e spaventati siete più facilmente controllabili.

Adesso mettiamo la cigliegina sulla torta. Quando è stata creata la “income tax” [tassa sul reddito]? Se dite 1913, lo stesso anno della creazione della FED, avete vinto. Coincidenza? Quali sono le casualità? Se stai per usare la FED per creare debito, chi ripagherà il debito? La “income tax” fu creata per completare l’illusione che il denaro reale era stato prestato e per questo il denaro reale doveva essere ripagato. E pensavate che Houdini fosse bravo.

Allora, che si può fare? Mio padre mi ha insegnato che bisogna sempre lottare per ciò che è giusto, anche se è una lotta solitaria.

Se “Noi, le persone” non facciamo qualcosa adesso, potrà arrivare un momento in cui “noi, le persone” non ci saremo più. Dovreste scrivere una lettera o inviare una email ad ognuno dei vostri rappresentanti. Molti dei nostri rappresentanti eletti non capiscono la FED. Una volta informati non potranno appoggiarsi sull’ignoranza e rimanere in silenzio.

L’articolo 1 della sezione 8 della Costituzione statunitense dice specificatamente che il Congresso è l’unica istituzione che può forgiare denaro e regolare il suo valore. La Costituzione non è mai stata modificata per permette a qualcuno che non fosse il Congresso di forgiare e regolare la valuta.

Chiedete ai vostri rappresentanti, alla luce di questa informazione, come è possibile che il Federal Reserve Act del 1913, e la Federal Reserve Bank che ha creato, siano costituzionali. Chiedete loro perché queste banche private hanno il permesso di sfruttare trilioni di dollari di profitto senza pagare le tasse. Pretendete una risposta.

Thomas Jefferson diceva, “Se il popolo americano permetterà mai alle banche private di controllare l’emissione della valuta, prima per l’inflazione e poi per la deflazione, le banche e le corporazioni che nasceranno toglieranno alle persone la loro prosperità fino a che i bambini si sveglieranno senzatetto nel continente che i loro padri hanno conquistato.”

Jefferson se ne era accorto 150 anni fa. La domanda è “Vi rendete conto adesso cosa c’è in serbo per noi se permettiamo alla FED di continuare a controllare il nostro paese?” “La condizione secondo cui Dio ha dato la libertà all’uomo è la vigilanza eterna; se la condizione viene rotta, la servitù è la conseguenza del suo crimine, e la punizione della sua colpa.”



Titolo originale: “John F. Kennedy vs The Federal Reserve”

Fonte edizione italiana: www.comedonchisciotte.org

Fonte: http://www.thetruthseeker.co.uk/
Link
21.01.2008

L’altra Dallas – Chi ha ucciso RFK?

4 Aprile 1968: Robert Kennedy sta facendo un discorso elettorale a Indianapolis, davanti a un pubblico prevalentemente di neri, quando gli viene comunicato l’assassinio di Martin Luther King, appena avvenuto a Memphis, nel Tennessee. Senza nessuna preparazione, Kennedy improvvisa uno dei discorsi più famosi dell’intera storia americana:
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“Pochi sono grandi abbastanza da poter cambiare il corso della storia. Ma ciascuno di noi può cambiare una piccola parte delle cose, e con la somma di tutte quelle azioni verrà scritta la storia di questa generazione” - Robert Francis Kennedy



Il 6 Giugno 1968 veniva assassinato all’Hotel Ambassador di Los Angeles un senatore che aveva appena vinto le primarie in California, guadagnandosi la nomination alle presidenziali per il partito democratico. Nonostante fosse il fratello del famoso presidente ucciso a Dallas nel 1963, e nonostante avesse egli stesso ottime possibilità di diventare presidente, la sua vita e la sua morte sono finite nell’oblio.

Soprattutto la seconda, avvenuta ufficialmente per mano di Shiran Bishara Shiran, è stata sbrigativamente archiviata dalla storia senza mai essere stata presa seriamente in esame. D’altronde, mentre a Dallas abbiamo forse il più intricato “giallo” della storia moderna, Shiran ha sparato sotto gli occhi di tutti, e di cospirazione vera e propria – almeno a livello popolare – non si è mai parlato.

Ma la storia, com’è noto, “è scritta dai vincitori”. Ed il vincitore di quella tornata elettorale fu lo stesso Richard Nixon che aveva inaspettatamente perso, otto anni prima, contro lo sconosciuto John Kennedy, e che rischiava ora di fare la stessa figura contro il fratello più giovane. Rimasto invece senza avversari, nell’autunno Nixon riusci finalmente a rientare in quella Casa Bianca da cui era uscito nel 1959, come vice di Eishenower, convinto di fare una semplice passeggiata elettorale.

(Nel 1964 Nixon aveva saggiamente scelto di non candidarsi, visto che in quel momento la popolarità di Johnson, appena succeduto a Kennedy, era alle stelle. Johnson infatti stravinse contro Barry Goldwater, mentre fu lui stesso a dover rinunciare a candidarsi, nel 1968, sotto il peso delle disastrose notizie che arrivavano dal Vietnam. Questo aprì la strada alla candidatura di Bob Kennedy – che era contrario a restare in Vietnam – e che venne così a trovarsi in piena rotta di collisione con il rientrante Nixon).
Vale la pena di ricordare una frase emblematica, pronunciata da Kennedy poco prima di candidarsi: “Soltanto i poteri di un presidente permetteranno un giorno di rivelare al mondo la verità sull’assassinio di mio fratello.” E’ chiaro quindi che la sua morte deve aver giovato sia chi ha poi vinto quelle elezioni, sia chi nel passato aveva tramato per la morte del fratello. Sempre che non si trattasse della stessa persona.

“Il coraggio morale è ancora più raro e prezioso del coraggio in battaglia, o di una grande intelligenza. Ma è una dote assolutamente indispensabile per chi voglia cambiare un mondo che accetta così faticosamente il cambiamento. Ogni volta che una persona si batte per un’idea, agisce nell’intento di migliorare la situazione degli altri, o si scaglia contro un’ ingiustizia, mette in moto sottili rivoli di speranza che, convergendo da mille sorgenti di energia e di coraggio, vanno a formare una corrente in grado di travolgere il più poderoso muro di oppressione e resistenza” – RFK


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IL FATTO All’Ambassador Hotel di Los Angeles è passata da poco la mezzanotte del 5 Giugno, quando Robert Kennedy conclude il suo discorso di ringraziamento alla platea che lo festeggia per la vittoria nelle primarie, che gli vale anche la candidatura alle presidenziali. A quel punto il programma prevede che il Senatore lasci il palco alla sua sinistra, per raggiungere la sala stampa dove lo attendono i giornalisti. Ma una sua guardia del corpo, Bill Barry, annuncia che il percorso è completamente bloccato dalla folla, e dirige tutti ad uscire invece dal lato opposto (vedi grafico, più sotto). Dopo un corridoio ci sono due porte metalliche “a molla”, che danno alle cucine dell’albergo. Kennedy è preceduto dal maitre dell’hotel, Karl Uecker, che lo tiene per il polso e gli apre la strada fra la gente che gli viene incontro. Sul lato destro di Kennedy cammina Thane Eugene Ceasar, la nuova guardia del corpo che ha sostituito all’ultimo momento quella abituale del Senatore. L’altra guardia del corpo di Kennedy, Bill Barry appunto, è rimasto inspiegabilmente indietro.
Mentre procedono, Kennedy risponde alle domande di un giornalista, che sta trasmettendo via radio, senza saperlo, gli ultimi istanti della sua vita (l’audio/video a fine pagina, sottotitolato in italiano). Una volta nelle cucine, Kennedy si ferma a stringere la mano a camerieri e cuochi che lo festeggiano. L’ultimo a farlo è un bus-boy di 18 anni, John Romero, che resterà immortalato con lo sguardo fisso nel vuoto, accanto al Senatore morente.

In quel momento Uecker “sente qualcosa insinuarsi fra lui e il tavolo metallico che ha davanti”. E’ il braccio di Shiran, che punta verso Kennedy una calibro .22 ed inizia a sparare. Kennedy lo vede, e alza le mani davanti a sè, in un gesto instintivo di protezione. Uecker ed altri si avventano sul polso di Shiran, e cominciano a sbatterlo furiosamente contro il bordo del tavolo metallico. Ma Shiran non molla la presa, e ne nasce una colluttazione che sembra non finire mai, con le urla di chi ha paura, le urla di Shiran, e quelle di chi grida agli altri cosa fare per immobilizzarlo.

Quando Shiran viene finalmente disarmato, Kennedy si ritrova a terra con tre pallottole in corpo. Una quarta gli ha forato la giacca, sotto l’ascella destra, senza ferirlo. Il Senatore fa ancora in tempo a chiedere “is everybody allright?” (stanno tutti bene?), e poi crolla in una pozza di sangue. Viene operato d’urgenza al vicino Good Samaritan Hospital, mentre l’intera nazione attende, col fiato in sospeso, davanti ai televisori. Ma l’incubo di Dallas si ripete: Kennedy non supera la crisi, e muore, alle 1.44 del mattino, senza aver più ripreso conoscenza.

Dalla registrazione dell’intervista in corso, si sente con chiarezza solo il primo colpo, e forse il secondo sovrapposto (subito dopo la parola “camouflage”), poi le urla dei presenti coprono tutto ciò che accade. Nel parapiglia risulteranno ferite 5 altre persone: Ira Goldstein, che ha ricevuto due colpi (uno gli ha attraversato il pantalone, senza ferirlo, l’altro l’ha colpito alla natica), Paul Schrade (che si trovava immediatamente dietro a Kennedy, e ha ricevuto una pallottola in testa), William Weisel, Richard Lubic ed Elizabeth Evans, anche lei colpita alla testa ma, come gli altri quattro, miracolosamente sopravvissuta.



Shiran viene arrestato, giudicato e condannato in tempi molto brevi. Basti dire che il referto autoptico, rallentato a sua volta da strani problemi burocratici, arrivò in tribunale quando già Shiran, pur non ricordando assolutamente nulla dell’attentato, aveva ammesso la propria colpevolezza, nella speranza di ricevere una pena più mite.
Sembrò a tutti un caso chiuso.
Ma se si prova a fare il conteggio dei proiettili, scopriamo che dovremmo averne quattro per Kennedy, due per Goldstein, e uno ciascuno per gli altri quattro feriti, il che porta ad un totale di dieci proiettili, quando la pistola di Shiran – ammesso e non concesso che li abbia sparati tutti – poteva contenerne soltanto otto.

In realtà furono poi sette i proiettili estratti dal corpo delle varie vittime, due risultarono conficcati nello stipite della porta alle spalle di Kennedy, e due fori furono trovati nel pannello del soffitto proprio sopra di lui, portando il minimo a undici proiettili sparati.
Decisamente troppi per il solo Shiran.
Di fronte alla necessità di scovare un secondo sparatore – e quindi di ammettere anche una “cospirazione” – inizia a questo punto, nella versione ufficiale della polizia, un balletto di proiettili di fronte al quale il famoso “magic bullet” di Dallas è una certezza statistica inconfutabile.
Qui infatti l’unico modo per fare tutti quei danni con otto proiettili è che a) il proiettile che ha forato la giacca di Kennedy sotto l’ascella, abbia poi compiuto una deviazione di 80 gradi verso l’alto, per colpire la testa di Shrade che era subito dietro di lui (non a caso Paul Schrade, che non è mai stato indennizzato, è stato fra i più instancabili nel chiedere una riapertura del caso). Che b) il proiettile che ha colpito il pantalone di Ira Goldman dal davanti sia poi rimbalzato su una piastrella dietro di lui, per rientrargli nella natica in direzione opposta, ma soprattutto che c) un colpo imprecisato abbia subito anch’esso una deviazione verso l’alto di 90 gradi, per forare il pannello del soffitto sopra Kennedy, rimbalzare su “qualcosa” di non meglio indentificato nell’interstizio, tornare indietro praticando un secondo foro accanto al primo, e ferire infine Kennedy dall’alto. Insomma, una specie di cartone animato, in cui le pallottole instancabili rimbalzano dappertutto, mentre nessuno riesce a impedire a Shiran di sparare nemmeno uno degli otto colpi che aveva in canna.



Nella foto sopra a sinistra, i due fori rilevati nello stipite della porta, contenenti un proiettile ciascuno (il che sarebbe già sufficiente a far “saltare” la tesi di Shiran come assassino unico, poichè 7+2=9). Nella foto a destra i due fori rilevati nel pannello del soffitto, proprio sopra il punto in cui si trovava Kennedy, per i quali invece “nessuna pallottola è mai stata trovata”.
Ci si domanderà a questo punto come sia stato possibile condannare il solo Shiran, di fronte ad una contraddizione matematica così lampante.


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IL PROCESSO
La risposta è che tutte queste informazioni non arrivarono mai alla giuria. Non dimentichiamo che nel sistema americano il giudice ha enormi poteri nel condurre il processo a suo piacimento, e questo ovviamente torna molto comodo nell’ipotesi di una cospirazione. Inoltre, l’avvocato d’ufficio di Shiran, che fu scelto dallo stesso giudice, mostrò una scarsissima predilezione per il semplice calcolo aritmetico, preferendo concentrare tutti i suoi sforzi per far apparire Shiran come uno psicopatico. Ciò appariva ai giurati come un nobile tentativo per alleviarne i termini di una condanna ormai sicura, ma in realtà sviava radicalmente il processo da quello che avrebbe dovuto essere il suo corso naturale. Vi fu poi un grosso “intoppo procedurale”, come già detto, per cui la giuria non potette nemmeno vedere l’autopsia sul corpo di Kennedy, che avrebbe smentito in pieno – come vedremo in seguito – la versione ufficiale dei fatti.
A questa procedura chiaramente deformata, si aggiunga il fatto che tutti gli elementi rimossi dal luogo del delitto (lo stipite della porta, i pannelli del soffitto, e la pistola stessa di Shiran) o “andarono perduti” dopo il processo, oppure “furono buttati via” dalla polizia di Los Angeles, perchè “occupavano spazio inutilmente”. Che nessuno si sognasse mai, in altre parole, di riaprire un caso chiuso così abilmente sotto gli occhi di tutti.
(Sorte simile era toccata agli appunti di 7 ore di interrogatorio a Lee Harvey Oswald, che furono “buttati via” dalla polizia di Dallas, subito dopo la sua morte, perchè “tanto era chiaro che era stato lui.” Strano paese, dove ti registrano su nastro persino la deposizione per una multa non pagata, ma poi se ammazzano il presidente buttano via tutto quello che ha detto l’assassino).“Pochi sono disposti a sfidare la disapprovazione dei compagni, la critica dei colleghi, e la rabbia della società, in nome della semplice verità.” – RFK


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IL CORONER DELLE CELEBRITA’Ma il problema più grosso, per la versione ufficiale, si chiama Thomas Noguchi. Noguchi non è stato semplicemente un coroner (il medico legale, responsabile dell’autopsia), ma colui che ha trasformato alla radice il concetto stesso di indagine post-mortem, nella storia della criminologia americana. Soprannominato “Coroner of the Stars”, per aver operato da sempre su Los Angeles, Noguchi partecipò già all’autopsia di Marylin Monroe (in cui suggerì la soluzione all’enigma del finto suicidio), condusse quelle di Robert Kennedy, di Sharon Tate (la moglie di Polansky uccisa dai seguaci di Manson), di John Belushi e di tanti altri personaggi dello spettacolo, e fu inoltre colui che dimostrò, per conto della famiglia Calvi, l’impossibilità del suicidio del “banchiere di Dio”, trovato impiccato sotto un ponte di Londra.
La differenza fra Noguchi e gli altri coroners sta nell’approccio globale con cui affronta i casi a lui affidati. Noguchi non esamina semplicemente il cadavere sul tavolo della morgue, ma vuole arrivare a “ricollocarlo” (idealmente, s’intende) nella precisa dinamica dell’azione. E’ quindi in realtà un investigatore a sè stante, che tende ad integrare le osservazioni sul cadavere con i rilevamenti sul luogo del delitto. (Ad esempio: muovendo nelle varie posizioni il braccio destro di Kennedy, Noguchi notò che solo ad una certa angolazione il foro di entrata di un proiettile sotto l’ascella risultava perfettamente rotondo. Grazie a questo dedusse che quel colpo poteva essere giunto solo quando il Senatore aveva già alzato il braccio davanti a sè, arrivando a stabilire con precisione in che punto della sequenza fosse partito quel colpo).
Purtroppo il suo metodo, invece di venire apprezzato per l’evidente contributo che può dare alle indagni, è stato spesso osteggiato dalla polizia di Los Angeles, che ha sempre visto in Noguchi un personaggio troppo ingombrante e difficile da controllare. E avevano tutt’altro che torto.

F.B.I. contro L.A.P.D. (Los Angeles Police Department)

A differenza di Dallas, dove l’FBI tolse di forza la giurisdizione del caso alla polizia locale (storico l’episodio in cui lo sceriffo di Dallas si mette di traverso nel corridoio dell’ospedale, cercando di bloccare gli uomini di Kennedy che se lo stanno portando via nella bara) la polizia di Los Angeles seppe prendere in mano il caso e portarlo fino alla conclusione senza alcun intervento federale. Questo ha reso molto più facile controllare, ad esempio, certe testimonianze scomode, come quelle di chi inizialmente aveva sentito la famosa “ragazza in polka-dot” dire “abbiamo ucciso Kennedy”, ma poi al processo, stranamente, non si ricordava più di nulla. Ma soprattutto, non dovendo spiegazioni a nessuno, hanno potuto concedersi tutte le “distrazioni” già citate, alle quali si possono aggiungere episodi come l’incenerimento “accidentale” di 2400 fotografie, “convinti che fossero solo dei duplicati”. La misura della sfacciataggine è qui anche la misura dell’impunità in cui sapevano di muoversi gli alti livelli del dipartimento di polizia.

Tutto questo ha da sempre tagliato le gambe in partenza ad un’eventuale riapertura del processo: oggi di quegli elementi esistono solo le fotografie pubblicate in questa pagina, e poche altre.
Nove anni dopo però l’FBI fu costretta ad entrare in gioco, quando il giudice indipendente Thomas Kranz fu incaricato dal procuratore della Contea di Los Angeles di una revisione del caso, in seguito alle montanti proteste da parte di un numero crescente di voci pubbliche, a cui stava a cuore la verità. Il rapporto fu il solito atto di equilibrismo verbale – molto simile a quello della commissione HSCA nel caso JFK – che tendeva a ristabilire almeno una parte di verità, per accontentare le voci più esigenti, senza per questo smentire pubblicamente le stesse autorità che avevano agito inizialmente per coprirla del tutto.

IL RAPPORTO KRANZ



Nel 1977 Kranz consegnò ai suoi superiori un rapporto completo sull’assassinio di Robert Kennedy (qui l’originale in pdf.zip, 3 vol. 7.7 Mb), nel quale riportava, fra le altre cose, i risultati dell’autopsia di Noguchi. Leggendoli, diventa più facile capire perchè quest’ultima faticò così tanto ad arrivare in tempo utile al processo.



Ecco cosa dice, in sintesi, il passaggio sopra citato (che compare a pagina 7 del I Volume): il colpo mortale (3, nello schema di Noguchi a sx.) ha penetrato il cranio dietro all’orecchio destro, frantumandosi poi al suo interno. Bruciature di polvere da sparo sull’orecchio indicano che il colpo è stato sparato da circa 3-4 cm. di distanza. (Tutti i presenti hanno testimoniato che Shiran non si è mai avvicinato a meno di un metro da Kennedy).
Altri due colpi sono penetrati accanto alla scapola e sotto l’ascella destra (il primo si è piantato nelle vertebre cervicali di Kennedy, il secondo è fuoriuscito all’altezza della spalla).
A destra vedete la giacca di Kennedy, con i fori di entrata e uscita del colpo n. 2. Anche questi colpi risultarono sparati da distanza ravvicinata.

Il paradosso è impossibile da ignorare. Shiran spara da davanti, in orizzontale, e Kennedy viene colpito da dietro, tre volte, in verticale dal basso verso l’alto (da cui i buchi nel soffitto).


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CHI ERA SHIRAN BISHARA SHIRAN
Che Shiran sia stato il classico “patsy” della situazione è evidente almeno quanto il fatto che non possa aver fatto tutti quei disastri da solo. A conferma di ciò, notiamo la “solita” fantasia sfrenata della polizia (sempre dal rapporto Kranz, sotto), che per rafforzare la colpevolezza di Shiran non ha trovato di meglio che scoprire, nel cruscotto della sua macchina, un biglietto da visita e una ricevuta, datata pochi giorni prima, per l’acquisto di munizioni per una calibro .22. Per un totale di 200 proiettili, più altri proiettili sparsi un pò dappertutto, e scatole vuote sempre per proiettili rigorosamente di quel calibro. A questo si aggiunga la testimonianza di una persona che avrebbe udito Shiran dire a voce alta, mentre li acquistava, “mi raccomando, mi dia dei proiettili di quelli che non fanno mai cilecca, è importante che questi non facciano assolutamente cilecca”.
Come dire, quando il troppo storpia. Anche Oswald si era dimenticato di buttare via la ricevuta con cui avrebbe acquistato il fucile di Dallas, così come fece Timothy Mc Veigh con la ricevuta per i composti chimici che avrebbe usato per fabbricarsi la bomba di Oklahoma City. (Noi invece siamo più sofisticati, e abbiamo gli anarchici che prendono il taxi per fare cento metri, con la bomba già innescata nella borsa, pur di farsi riconoscere dal taxista subito dopo la strage).
Vi è però una cosa che non si è ancora riuscito a capire di Shiran, e cioè la misura esatta del suo coinvolgimento nell’attentato, poichè di fatto tutti lo videro sparare a Kennedy col chiaro intento di ucciderlo.
Negli anni si sono venute accavallando le tesi più fantasiose, arrivando anche ad ipotizzare una specie di “Manchurian Candidate” programmato per uccidere e poi dimenticare tutto. Ma anche se non a quei livelli, qualcosa del genere deve essere successo, poichè lo stesso Shiran sostiene, a tutt’oggi, di non ricordare assolutamente nulla di quei momenti. Conserva un buco di memoria totale, che va dall’ingresso nell’albergo, fino al “risveglio” nella macchina della polizia.
Egli stesso si dice convinto di essere stato vittima di una macchinazione in cui, dopo averlo condizionato mentalmente, l’avrebbero drogato perchè arrivasse a commettere l’omicidio in uno stato di tale confusione mentale da non registrare nemmeno gli eventi di cui era protagonista. In effetti Shiran fu visto bere, poco prima dell’omicidio, un vistosissimo intruglio alcolico, per quanto tutti sappiano che fosse astemio sin dalla nascita.
Shiran inoltre non aveva un solo precedente penale, non aveva motivi particolari per uccidere Kenendy (anzi, disse che intendeva votare per lui alle presidenziali), ed è sempre stato un detenuto modello, nei quasi 40 anni trascorsi in prigione. (Inizialmente Shiran fu condannato a morte, ma nel 1978 la sentenza fu commutata in ergastolo, quando la California abolì la pena capitale).
Su sua richiesta, Shiran si è anche sottoposto ad una seduta ipnotica, per cercare di ritrovare nella memoria qualche fotogramma di quegli istanti fatali. Ma mentre alla domanda “parlami di Bob Kennedy”, Shiran reagiva scrivendo ripetutamente “Bob Kennedy deve morire”, alla domanda “chi ha ucciso Bob Kennedy” dall’incoscio di Shiran è emerso un disarmante “Non lo so, non lo so, non lo so”.
Ecco un dettaglio delle note, scritte sotto ipnosi, in cui Shiran ripete ossessivamente “Robert Kennedy must die”, “Robert Kennedy must be assassinated” (Robert Kennedy deve morire, Robert Kennedy deve essere assassinato). Verso la fine compare anche, cerchiato, un “prima del 5 Giugno 1968″.

Shiran è stato descritto da tutti i testimoni come un invasato che sparava a Kennedy urlando meccanicamente “Robert Kennedy must die!” “Robert Kennedy must die!”
Il fratello e l’attuale avvocato di Shiran, Lawrence Teeter, non hanno ancora perso tutte le speranze per far riaprire il processo, anche se non si rischia molto a scommettere che questo non avverrà mai. Per chi fosse interessato all’attuale status legale, questo è il sito ufficiale del difensore di Shiran.


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THANE EUGENE CESARMolto meno rumore ha fatto invece la storia di Thane Cesar, l’uomo verso il quale puntano il dito tutti gli indizi emersi finora. Presto scomparso nel nulla, fu lo stesso capo della polizia di Los Angeles a suggerire a Kennedy questa guardia del corpo privata, dopo che una delle sue aveva improvvisamente dato forfait per la serata all’Ambassador. Thane Cesar risultò poi essere un fervente sostenitore di George Wallace, il governatore del Texas a sua volta candidato presidenziale di quell’anno per l’estrema destra. Un dichiarato sostenitore del Ku-Klux-Klan, Wallace, che combatteva praticamente ogni riforma propugnata da Kennedy, sarebbe finito a sua volta su una sedia rotelle, nel 1972, in seguito ad un attentato. (L’elezione del 1968 fu poi vinta da Nixon, contro Wallace appunto, e contro Hubert Humphrey, il candidato democratico che Kennedy aveva appena sconfitto nelle primarie, e che era rientrato in lizza dopo l’assassinio).

Notiamo inoltre come la società di detectives che aveva fornito le prestazioni di Cesar a Kennedy, la Ace Security, fosse di proprietà della Lockeed Corporation, un ambiente tutt’altro che “liberal” dal punto di vista ideologico. Stupisce infatti che nell’entourage di Kennedy non abbiano pensato di rivolgersi a organizzazioni più “amiche”, nell’affrontare il delicato problema della sostituzione. Ma non va dimenticato che fu proprio Bill Barry, la prima guardia del corpo di Kennedy, a suggerire all’ultimo momento la deviazione attraverso le cucine dell’Ambassador (dove si trovava Shiran in attesa), e che lui stesso poi “non riuscì” ad essere accanto all’uomo che doveva proteggere, nel momento del bisogno.

LA TESI PIU’ ACCREDITATA
Thane invece marciava immediatamente alla destra di Kennedy, e lo tirò a terra “per proteggerlo” – come da manuale – immediatamente dopo i primi spari. E’ quindi l’unico ad aver potuto sparare a Kennedy da dietro, a bruciapelo e verso l’alto, e fu anche l’unico a farsi ritrovare con una pistola in mano, alla fine della sparatoria. Non disse però se la pistola avesse sparato o meno, e nessuno si preoccupò mai di chiederglielo. E nonostante questa fosse una calibro .22 – esattamente come quella di Shiran – non fu mai esaminata al processo, e scomparve poi nel nulla, insieme agli altri mille elementi “scomodi” sequestrati dalla polizia di Los Angeles. Stessa fine fece la pistola di Shiran, a causa di una “confusione fra due buste”, in cui fu gettata naturalmente quella sbagliata.

C’è infatti chi ha suggerito che la pistola di Shiran fosse caricata a salve (nel qual caso basterebbe un rapido esame per scoprirlo), per evitare di ferire Thane Cesar mentre svolgeva il suo lavoro, coperto dalle urla e dai suoi colpi a vuoto. Questo sarebbe possibile, nonostante gli 11 colpi (che a sua volta non può aver sparato Thane da solo), se si considerano due testimonainze colte sul momento, ma poi significativamente ignorate dal giudice al processo: una certa Lisa Urso disse di aver notato, subito dopo la sparatoria, un uomo biondo, vestito di grigio, che riponeva la pistola in una fondina, mentre un altro testimone disse di aver visto un uomo coi capelli scuri, vestito di scuro, sparare due colpi e allontanarsi in fretta dalla cucina. (Con Thane, e forse altri, che sparavano a Kennedy da dietro, diventa anche pù facile spiegare il colpo ricevuto nella natica da Ira Goldsten, che invece prima obbligava a suggerire un improbabile “rimbalzo su una piastrella alle sue spalle”).

Qualunque sia stata la dinamica effettiva dell’omicidio, è chiaro che ruota tutta intorno a Thane Cesar, ed alla sua posizione privilegiata al fianco di Kennedy.

A destra vedete una foto emblematica, che ritrae proprio Thane Cesar accanto a Shiran, subito dopo l’attentato. Sarebbe interessante conoscere i loro rispettivi pensieri in quel preciso momento. (Per non pensare alla faccia che avrebbero fatto i due uomini sulla destra, se gli avessero detto che l’assassino di Kennedy non è quello che tengono fermo, ma quello accanto, in divisa, che li sta aiutando a farlo).

Alcuni vedono le cose come sono, e si chiedono “perchè”. Io sogno cose che non sono mai state, e mi chiedo “perchè no” – RFK


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CONCLUSIONETroppo idealista forse, per poter accettare i compromessi necessari a guidare una nazione come l’America, e forse troppo delicato caratterialmente, per poter reggere il peso di un ruolo così impegnativo, non sapremo mai se Robert Kennedy avrebbe saputo portare a termine con successo un’eventuale sua presidenza. Difficile immaginare in lui la fermezza – o perlomeno la grandiosa capacità di bluff – che il fratello John aveva messo in mostra in occasione della crisi dei missili nel 1962, oppure quando promise, all’inizio della gara spaziale con i Russi, di “piazzare un uomo sulla Luna entro la fine del decennio”.
Sta di fatto che la morte di Bob Kennedy aprì la strada ad un periodo di predominio della destra repubblicana – guerrafondaia, razzista e restauratrice – che iniziò con Nixon e si protrasse, fatto salvo per la parentesi Carter 1976-80, attraverso lo stesso Nixon, rieletto nel ‘72, Jerry Ford che ne completò il mandato (in seguito a Watergate), Ronald Reagan, che stravinse sia nel 1980 che nel 1984, e George H. Bush, che vinse nell’88, pur perdendo contro Clinton, nel 1992.

In seguito alla morte di Bob Kennedy ci sarebbero stati quindi ben 20 anni su 24 di dominio repubblicano alla Casa Bianca.

Se poi si considera l’intero periodo post-bellico, le presidenze Kennedy-Johnson, Carter e Clinton appaiono in realtà come piccole “macchie” democratiche in un arco compatto di predominio repubblicano, che iniziò con Eisenhower, passò per il periodo sopra descritto, e riprese infine, dopo gli 8 anni di Clinton, con le due vittorie consecutive dell’attuale presidente George W. Bush (2000 e 2004).

Solo 20 anni su 56 di Casa Bianca, da Eisenhower ad oggi, sono sfuggiti al controllo dei grandi gruppi di potere rappresentati dal partito repubblicano.
In questo senso il 1968 fu un anno cruciale per la storia americana, con la drammatica escalation in Vietnam (a cui Kennedy avrebbe immediatamente posto fine), e l’esplosione contemporanea dei movimenti giovanili e di quelli per i diritti civili, che lo stesso Kennedy e Martin Luther King rischiavano di unificare in una miscela inarrestabile di rinnovamento, se il giovane Senatore avesse conquistato la presidenza (non è escluso che intendesse scegliere proprio King come vicepresidente). Un’ipotesi evidentemente inaccettabile, per chi decise prima di far uccidere Martin Luther King, nell’Aprile di quell’anno (v. video, sotto), e poi determinò che in ogni caso Robert Kennedy non dovesse arrivare vivo alle elezioni del Novembre 1968.

Chiunque sia stato costui, di certo non fu Shiran Bishara Shiran.

Scritto da Massimo Mazzucco per www.luogocomune.net

Fonti:
The Assassination of Robert F. Kennedy, di Jon Christian e William Turner
The Second Gun Expose, di Ted Charach
University of Massachussets RFK Archives


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IL PRODOTTO NAZIONALE LORDO – SECONDO BOB KENNEDY“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo. Il prodotto nazionale lordo comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il prodotto nazionale lordo mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende la distruzione delle sequoie e la morte della fauna nel Lago Superiore. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, e comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica. [Siamo nel 1968 - ndr]
Il prodotto nazionale lordo si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte nelle nostre città, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
E se il prodotto nazionale lordo comprende tutto questo, non calcola però molte altre cose. Non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. E’ indifferente alla decenza del luogo di lavoro o alla sicurezza nelle nostre strade. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti.
Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il prodotto nazionale lordo non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.
Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani.”

Robert Francis Kennedy

Fonte: www.luogocomune.net

tratto da: http://www.stampalibera.com/?p=11317

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