Recensione al libro:
Dalla marcia su Roma all’assalto al latifondo
di Filippo Giannini
“Benito Mussolini – l’uomo della pace” è il titolo di un’interessante collana di studi storici pubblicata da Greco & Greco Editori, di cui sono autori Guido Mussolini e Filippo Giannini, dedicata a una delle pagine certo più travagliate e complesse della nostra Storia, tutt’oggi al centro di numerosi dibattiti e riflessioni.
La collana, che nelle intenzioni degli autori sarà articolata in quattro volumi, è attualmente al centro dell’attenzione con il secondo della serie (il primo è stato pubblicato due anni fa), il cui titolo: “Dalla Marcia su Roma all’assalto del latifondo”, illustra chiaramente il proposito di “raccontare”, principalmente la politica interna svolta durante il Ventennio. Tutto questo con gran dovizia di particolari, nomi, documenti e testimonianze molto spesso poco conosciuti: si tratta dunque di un libro di sicuro interesse specialmente per le giovani generazioni, come affermano, del resto gli stessi Guido Mussolini e Filippo Giannini. Un testo serio e rigoroso, ma non per questo “cattedratico” e di ardua lettura; al contrario, nonostante la materia trattata, lo stile risulta piacevolmente scorrevole, tanto da renderlo accessibile a tutti.
Indubbiamente il “nucleo” dell’opera, nella sua interezza è rappresentato da un interrogativo ancora oggi, per tanti versi, senza una precisa risposta, e cioè: chi era, realmente, Benito Mussolini? Sono varie e profondamente discordi le opinioni in proposito, molte delle quali puntualmente riportate dagli autori; ricordiamo, per inciso, i giudizi di Silvio Bertoldi e di Luigi Sturzo.
Ma ecco, d’altro canto, il parere completamente diverso, nettamente positivo, di un personaggio come il pontefice Pio XII; per non parlare degli unanimi apprezzamenti dimostrati, tra l’altro di numerosi storici e giornalisti stranieri. Quindi non è certamente azzardato affermare che, con buona pace di quanto è stato scritto (e soprattutto insegnato nelle scuole) finora; siamo di fronte ad una questione aperta. Comunque, indipendentemente, dalle legittime opinioni (nonché posizioni ideologiche) di ognuno, bisogna riconoscere che “Dalla Marcia su Roma all’assalto al latifondo” è esemplare nel presentare un “ritratto” a tutto tondo dell’Italia durante il Ventennio fascista, “fotografata” e descritta minuziosamente specialmente dal punto di vista (assai interessante, a tratti, per il lettore giovanissimo, addirittura sorprendente) delle opere compiute, delle riforme sociali, delle realizzazioni a più livelli. La politica interna attuata da Mussolini nel periodo che, con una certa approssimazione, va dal 1922 al 1939, viene esaminata in tutti i suoi aspetti, anche quelli meno noti; senza dimenticare un occhio di riguardo verso gli avvenimenti storico-sociali in campo internazionale, tentando di dare la precedenza, dove è possibile, a voci e testimonianze “fuori dal coro”. Ma in primo luogo, più che parlare dell’uomo Mussolini si è preferito mettere l’accento su tutto ciò che è stato veramente realizzato in Italia durante quell’era così controversa. E cero non mancano le sorprese, né gli aspetti più curiosi: è un dato di fatto, riportato dagli stessi autori, che il lavoro che si svolse in quell’arco di tempo e i successi ottenuti in poco più di settemila giorni hanno dell’eccezionale.
Realizzazioni che portano il nostro Paese al centro dell’attenzione e dell’ammirazione di tanti governi, traumaticamente interrotte e vanificate soltanto dalla guerra. Qualche esempio, più o meno noto: la costruzione di grandi strade asfaltate davvero “moderne”, ponti, scuole, strutture ospedaliere, Università, Centri di studio e di ricerca; per non parlare dei primati sportivi e industriali, dell’urbanistica, dell’opera di bonifica e recupero di gran parte del territorio nazionale.
(Paola Liberotti)
(Il Secolo d’Italia)
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