venerdì 26 giugno 2009

La strada è tracciata, ora avanti con gli Uomini

Riprendiamoci il Futuro - di Giacomo Ciarcia

“La strada è tracciata, ora avanti con gli Uomini.” Queste erano le parole d'ordine usate da Filippo Corridoni, sindacalista nazionale di inizio ventesimo secolo, apostolo del socialismo nazionale, intellettuale e soldato; camerata e compagno di lotta di Benito Mussolini durante la militanza nei “F.A.R.” (fasci di azione rivoluzionaria).

Queste devono diventare anche le nostre parole d'ordine.

In Italia e in un Europa al tracollo, dove ormai viene completamente distrutto lo stato sociale, vedi i tagli alle pensioni, ai finanziamenti alla scuola e alla sanità pubblica, dove i nostri soldati vengono mandati in giro per il mondo per difendere gli interessi economici e militari americani, dove la disoccupazione giovanile e non diviene il principale problema, dove il bipartitismo del capitalismo apolide soffoca ogni risveglio di popolo, e dove continuiamo ad “attanagliarsi” per rivendicare inutili e passatiste etichette “ottocentesche” “Destra-Sinistra”sensa pensare a qualcosa di concreto ed a una vera alternativa antagonista al sistema, le parole del socialista nazionale Corridoni devono diventare la bandiera per tutte le forze antagoniste e rivoluzionarie. Stati Uniti contro Europa, Oro contro il Sangue, Nuovo ordine mondiale contro le Patrie, precarietà contro sicurezza, speculazione finanziaria contro gli interessi nazionali, capitalismo contro socialismo, multinazionali contro socializzazione. Occupazione e imperialismo contro le nazioni e la libertà!

Su questi terreni si realizzerà lo scontro del nuovo millennio: queste sono le posizioni che dovranno scegliere i cittadini del nuovo secolo, scenari in parte già visti, ma battaglie e guerre ancora in corso. Chiunque voglia fare politica o voglia essere protagonista senza rimanere passivo o schiacciato da questo mondo ormai troppo lontano dagli interessi e dalle aspettative della gente comune deve avere ben chiaro quali sono le forze in campo e soprattutto da quale parte bisogna schierarsi.

Noi abbiamo la fortuna di avere radici profonde e ben salde e per questo non dobbiamo temere di guardare in avanti, ma neanche di offuscare il nostro passato glorioso come qualcuno tenta di fare.

Sappiamo benissimo da dove veniamo ed è arrivato il momento di decidere con chi stare e dove vogliamo arrivare.

Noi vogliamo una Patria libera dall'occupazione della Nato, vogliamo una Patria che abbia un proprio esercito, libero di agire e di difendere gli interessi nazionali e non quelli atlantici.

Noi vogliamo che il lavoro torni ad essere spina dorsale della nostra nazione.

Vogliamo che la produzione si liberi dalla logica usuraia e speculativa dell’alta finanza internazionale.

Vogliamo che l’operaio, il lavoratore torni ad essere elemento chiave e colonna portante delle nostre comunità. Vogliamo che questa nobile figura torni a riprendere le redini della nostra economia, diventando produttore e cogestore delle imprese e dei mezzi di produzione liberato dallo sfruttamento del padronato, in poche parole vogliamo una socializzazione integrale e radicale.

Per troppi anni i padroni, hanno socializzato le perdite e privatizzato gli utili, è ora di cambiare rotta, di invertire il processo per la vera dignità e la vera libertà e del popolo intero.

Vogliamo essere realmente liberi contro chi ci vuole schiavi.

Liberi militarmente, economicamente, liberi culturalmente e socialmente.

A chi ci critica di guardare troppo in alto e indietro, a chi cerca di dissuaderci dal continuare nel nostro percorso vogliamo far presente che la lotta di liberazione o la Rivoluzione non sono la notte del "bordello", ma gli anni della costruzione, gli anni passati tra pochi intimi a cercare e trovare la nostra linea politica. E’ giunta l’ora di costruire, ma dalla base, con fondamenta solide, con una visione reale e chiara della situazione economica e geopolitica che il nuovo mondo ci propone. Nuovi strumenti e nuove battaglie politiche, ma dal sapore antico e nello stesso tempo futurista.

Mai più abbindolati o deviati da chi per troppo ci ha ingannato e ci ha distolto dal nostro vero nemico politico. Dobbiamo riconquistare la nostra libertà e solamente combattendo chi rende schiavi possiamo ritrovarci intorno ad un programma e un progetto che un giorno ci porterà alla nostra liberazione. Non dobbiamo più rendere conto a nessuno se non alla nostra coscienza di Uomini Liberi, non dobbiamo più rendere felici personaggi che per troppo tempo hanno regnato in questo strano mondo, gli unici a cui dobbiamo sempre rendere conto sono gli Uomini Liberi, gli Uomini di Milizia, i Camerati di Trincea, che da sempre hanno lottato e lottano per dare dignità alla nostra terra pagando a volte con la vita. Agli altri vada la nostra indifferenza, noi vogliamo partire dal basso per risolvere i problemi più grandi, essere al fianco delle fasce sociali meno abbienti per ritrovarci domani insieme al nostro popolo, e alla nostra Patria.

Noi ci impegneremo con tutte le nostre forze a percorrere la strada tracciata da personaggi come Corridoni, Marinetti, Mussolini, Pavolini, Bombacci.

Ci avevano indicato dove il sole sarebbe sorto, ma per troppo tempo siamo stati legati al tramonto.

Noi vogliamo andare incontro alla nuova alba che restituirà dignità e libertà al nostro popolo.

E’ l’ora della decisioni irrevocabili, o con noi o contro di noi, senza mezze misure, noi SOCIALISTI NAZIONALI, vogliamo iniziare la nostra lotta senza parlarci addosso.

Una lotta interrotta drammaticamente dal destino della storia, ma che proprio da quella rottura, da quel filo bruscamente interrotto nel lontano aprile 1945, noi oggi dobbiamo ricominciare rinnovando quei postulati e quei punti programmatici che videro luce in quella grandissima adunata rivoluzionaria di Salò.

E’ giunta l’ora di smetterla con la rivendicazione di “etichettismi” vari ed astratti.

Non conosciamo nessun valore realistico che si rispecchi nello stantio binomio “Destra-Sinistra”, e soprattutto non vediamo tramite questo binomio nessuna svolta popolare.

L’unica svolta che vediamo all’orizzonte per tutti noi e per tutti quelli vicino a noi, è soltanto quella che ci propone da sempre la Terza Via social-nazionale, che ripudia e tanto meno ha da rivendicare schieramenti in parlamento, ma che altresì dispone ancora di sane e vitali radici da alimentare attraverso l’ “ortodossia eretica” della Continuità Ideale verso quell’esperienza statuale che fu la Repubblica Sociale Italiana, ed il suo impulso significativo che essa lasciò scolpito per la realizzazione italiana ed europea del Socialismo Nazionale.

Solo così ce la faremo, se potremo e se saremo ancora in grado di farcela, alla faccia dell’attuale sistema decadente e plutocratico che da troppo tempo ci attanaglia.

la strada è tracciata, ora avanti con gli Uomini!

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