1939 GERMAN ECONOMIC POLICY (under Hitler).
di Wilhelm Bauer
traduzione
di F. R.
L’articolo che segue si basa su
una conferenza che tenni all’Amerika-Institut, a Berlino, l’11 agosto 1939,
davanti ad un gruppo di docenti statunitensi guidati dal professor Bruner del
Teachers College della Columbia University di New York. Esso fornisce un breve
schema sistematico delle varie misure messe in atto dal Governo tedesco nel
corso di questi ultimi anni allo scopo di regolare la produzione e il consumo in
conformità con gli scopi della politica economica tedesca. Per maggiori e più
dettagliate informazioni rimando i lettori dell’articolo alle pubblicazioni 3 dell’Institut für
Konjunkturforschung 4 (Berlin-Charlottenburg 2,
Fasamenstr. 6).
Stato e economia
La base di tutti gli interventi
governativi in campo economico, in Germania, deve essere ricercata nella
concezione Nazionalsocialista del rapporto fra economia e Stato. In
conformità a questo concetto l’economia è subordinata allo Stato. In
passato si riteneva che il destino dello Stato e della Nazione fossero riposti
nell’economia, perciò si diceva che l’economia aveva così tanto rilievo e potere
da controllare lo Stato e deciderne la politica. Nello Stato Nazionalsocialista
la relazione fra economia e Stato è l’esatto contrario. Oggi è lo Stato e la sua
politica a controllare o governare l’economia. Debbo sottolineare che nella
visione Nazionalsocialista lo Stato non contiene, in se, alcun valore assoluto,
come, ad esempio, nel caso della monarchia assoluta. Il valore supremo è
la Nazione che
in tedesco definiamo Volksgemeinschaft, cioè la comunità del popolo. Lo Stato
è soltanto la forma organizzativa e la manifestazione della volontà del popolo.
Ciò significa che lo Stato non si occupa delle condizioni economiche sempre che
queste non entrino in conflitto col benessere della Nazione. Il principio
dell’iniziativa privata è stato mantenuto. Tuttavia, dove appare necessario
mettere l’economia al passo col benessere della Nazione, lo Stato non esiterà ad
intervenire e dirigerla entro i binari 6 desiderati. Contrariamente a quanto si
ritiene di solito, in Germania, non abbiamo una economia pianificata, piuttosto una economia guidata 7, se posso usare questa espressione.
Gli scopi
Gli scopi dell’attuale regolazione
della produzione possono essere riassunti con poche parole. Prima di tutto,
garantire i rifornimenti di materie prime per l’industria. Tutte le misure a
questo scopo sono contenute nel Vierjahresplan 8 il cui obiettivo è quello di rendere
la Germania
più indipendente possibile dalle importazioni, aumentando la produzione
nazionale. In secondo luogo, un incremento della produzione agricola interna
allo scopo di ottenere, nei limiti del possibile, l’autosufficienza in campo
alimentare. La
Germania possiede soltanto poche materie prime ed ha sempre
dovuto affrontare la necessità di importare la maggior parte di quelle di cui
aveva esigenza. Ma, vi rendete ben conto che le importazioni possono essere
pagate soltanto con gli incassi delle esportazioni o altre partite attive della
bilancia commerciale 9 come i trasporti marittimi, le
assicurazioni, o i ricavi di investimenti di capitale all’estero. Come risultato
della guerra, la
Germania non è più creditrice bensì debitrice. In altre parole,
essa era oppressa da un indebitamento enorme e non aveva a propria disposizione
grosse entrate da investimenti esteri, mentre le altre rendite dall’estero sono
oggi minori di quanto fossero prima della guerra. Dunque
la Germania deve limitare le
proprie importazioni riducendole allo stesso livello delle proprie esportazioni,
con la conseguenza che le importazioni tedesche di materie prime e di generi
alimentari sono dipendenti dalla quantità di merci che gli altri paesi sono
disposti o capaci di accettare da noi come forma di pagamento. 10
Regolazione diretta e indiretta
della produzione
Il Governo Tedesco non segue alcuna
teoria prefissata nello stabilire i metodi per mezzo dei quali compiere
interventi nel campo della produzione. Questo è uno dei tratti più
caratteristici della politica economica Nazionalsocialista. Nella lotta contro
la disoccupazione, il Governo non ha privilegiato alcuna teoria, come quella dei
lavori pubblici controllati o quella dell’incentivazione dell’iniziativa
privata, ma le ha seguite ambedue equamente scegliendo quella che appariva
migliore sul momento. Lo stesso dicasi per la regolamentazione della produzione.
Le varie misure possono essere classificate in:
- indirette
- dirette.
Lo
Stato intraprende misure indirette quando non interviene sulla produzione stessa
e sull’investimento di capitali bensì sulle condizioni che li regolano. Esistono
quattro gruppi specifici di misure indirette:
- Regolazione delle tasse, e in particolare la loro riduzione. Per esempio, per rianimare la produzione automobilistica, che era precipitata ad un livello infimo, e quindi per stimolare la motorizzazione tedesca, che era assai in ritardo rispetto a quella di altri paesi, il Governo all’inizio del 1933 ha abolito la tassa su tutte le nuove auto per trasporto passeggeri, provvedimento esteso più tardi a tutti i veicoli in genere. Ciò ha reso i veicoli molto più a buon mercato e, di conseguenza, ne ha incrementato le vendite. Negli ultimi cinque anni, questi provvedimenti insieme alla fase ascendente dell’economia hanno portato un notevole incremento nelle vendite di automobili e ad un grosso miglioramento della motorizzazione tedesca. Nel 1932, solo il 19 per mille dei cittadini tedeschi possedeva un’auto contro il 41 per mille della Francia ed il 37 della Gran Bretagna; oggi, però, la cifra è giunta al 35 per mille in Germania, rispetto al 51 circa di Francia e Gran Bretagna. Un esempio ulteriore di regolazione della produzione per mezzo della riduzione delle tasse è stata l’esenzione a breve termine 11 dall’imposta sul reddito per i beni di produzione 12. A partire dal 1933 si è potuto dedurre il valore di questi beni dall’imponibile fiscale delle persone fisiche e dai profitti imponibili delle imprese. Questo provvedimento ha incentivato l’acquisto di tali beni ed è stato un mezzo per aumentare la mediocre attività dell’industria dei beni di produzione. L’elasticità della politica economica Nazionalsocialista è evidenziata dal fatto che questo provvedimento è stato abrogato non appena quest’industria ha raggiunto il pieno impiego.
- Il secondo mezzo di controllo indiretto della produzione è la politica dei prezzi. Essa può avvenire in due modi: con la riduzione dei costi e con l’aumento o la garanzia dei prezzi di vendita. Questi metodi sono stati impiegati soprattutto in campo agricolo, dove la produzione reagisce rapidamente ai cambiamenti di prezzo. Un esempio di questa riduzione lo vediamo nei prezzi dei fertilizzanti chimici, delle macchine e degli utensili agricoli. D’altra parte, con una riduzione proporzionale dei prezzi agricoli è stato possibile incrementare in modo considerevole la superficie coltivata ad orzo in inverno, la produzione di fibre vegetali e di olio13, ed il numero delle pecore.
- Strettamente connessa a questa politica dei prezzi vi è quella delle tariffe doganali 14, il cui utilizzo si rende necessario quando i prodotti nazionali devono competere con quelli stranieri. Ciò è particolarmente rilevante nel caso dei prodotti agricoli, i prezzi dei quali sono di gran lunga più bassi sul mercato mondiale che non in Germania. Sono state costituite speciali commissioni allo scopo di compensare queste differenze di prezzi, che hanno anche pienipoteri per regolare le importazioni.
- L’ultimo mezzo di regolazione indiretta della produzione è il divieto di effettuare nuove emissioni di capitale privato sul mercato. 15 Da quando le nuove emissioni sono consentite solo per scopi speciali, tutti quei settori del commercio e dell’industria che erano isolati dal mercato, di conseguenza hanno visto limitate le proprie possibilità di investimento di capitale. E quindi possono soltanto ampliare i propri impianti, migliorare i propri macchinari, eccetera, fino al punto consentito loro dai propri fondi. Così, nel 1933 è stato costituito uno speciale consiglio sotto il controllo della Reichsbank, al quale deve essere fatta richiesta prima di lanciare nuove emissioni azionarie. Il permesso viene accordato esclusivamente per l’emissione di azioni con collocamento privato 16 a quelle aziende che perseguono i fini del Piano Quadriennale, per le quali, inoltre, non esistano altre possibilità di finanziare la loro attività.
Politica di investimento di capitale
Nel gran numero di metodi di
influenzare direttamente la produzione, devo ricordare prima
di
tutto le direttive del Governo che
prevalgono in alcuni settori economici. A parte ciò una buona quantità di
regolazione diretta della produzione da parte del Governo avviene attraverso la
regolamentazione dell’attività d’investimento del capitale. Così la regolazione
di questa attività significa veramente una direzione pianificata degli
investimenti di capitale. Ciò si è dimostrato particolarmente necessario quando
sono iniziati i lavori previsti dal Piano Quadriennale. In un certo senso gli
investimenti di capitale furono bilanciati secondo l’urgenza. I più importanti:
Piano Quadriennale, riarmo ed esportazioni. A questo proposito sono state
introdotte un certo numero di misure, che possono essere classificate nella
maniera seguente: - vi sono divieti d’investimento di capitali, il cui scopo è
quello di impedire l’ampliamento degli impianti a quelle industrie la cui
capacità produttiva è sufficiente a coprire la domanda. Ciò impedisce di dare
inutilmente fondo a capitali limitati e materie prime disponibili, ed evita la
sovrapproduzione ed i conseguenti turbamenti del mercato. Abbiamo imposto
divieti in tal senso, per esempio, nell’industria cartaria, in quella del vetro,
in parte di quella tessile e in parte di quella chimica. In secondo luogo la
regolazione degli investimenti e della produzione attraverso garanzie del
Governo sui ricavi e sulle vendite. Ho già sottolineato che il
Nazionalsocialismo segue il principio dell’iniziativa privata. Tuttavia ciò non
impedisce allo Stato, quando ciò appare necessario, di sollevare l’iniziativa
privata da certi rischi che corre quando intraprende determinate iniziative. Le
garanzie statali sui ricavi e sulle vendite sono particolarmente importanti
nella produzione delle fibre di base, dell’olio lubrificante e della gomma
sintetica. In Germania, le aziende impegnate in questi tipi di produzione sono
private; tuttavia i loro ricavi sono stati garantiti fino a un certo livello
dallo Stato, dal momento che questi prodotti sono di grande importanza per la
politica economica dello Stato stesso. In alcuni settori lo Stato stesso è
entrato nella produzione, ed a tale scopo ha compiuto investimenti di capitali.
Il principio secondo cui gli affari debbano essere lasciati, per quanto
possibile, all’iniziativa privata non significa che lo Stato non possa
impegnarsi nelle attività economiche in certi campi della produzione ed a
precise condizioni. Nel caso, ad esempio, del settore dell’estrazione del
minerale di ferro. A seguito delle perdite di territori nella Grande Guerra, la
produzione nazionale poteva coprire solo una piccola parte delle necessità di
minerale di ferro del paese. Con la prospettiva di costi fissi e dei prezzi
prevalenti e secondo i soliti metodi di sfruttamento, l’estrazione poteva essere
realizzata con profitto solamente in una parte dei depositi tedeschi di minerale
grezzo. Ma la dipendenza dalle importazioni in un settore così rilevante doveva
essere eliminata. Però le condizioni e i problemi in questo tipo di produzione
erano così peculiari e così ampi che lo Stato, correttamente, ha assunto
l’iniziativa dell’estrazione in prima persona. Il Governo ha creato un’azienda,
la Hermann
Goering
Reichswerke, 18 la cui attività è quella dello
sfruttamento delle miniere a basso contenuto di minerale di ferro che in
Germania abbondano. 19
Sovvenzioni
Uno dei metodi più vecchi e meglio
conosciuti di intervento statale sia qui che all’estero è quello di garantire
delle sovvenzioni da parte dello Stato. Fuori dalla Germania, specialmente negli
Stati Uniti, le sovvenzioni sono ben note, soprattutto nei trasporti marittimi.
Anche qui l’impresa privata non è nella posizione di gestire questo settore
economico nel modo che lo Stato considera desiderabile. La stessa cosa accade in
Germania in alcuni campi della produzione. Per esempio, certi progetti edilizi,
come la costruzione delle abitazioni per gli operai agricoli o gli insediamenti
per gli operai dell’industria, sono realizzati entrambi direttamente con l’aiuto
dei contributi dello Stato, o indirettamente con l’aiuto di prestiti garantiti
dallo Stato a condizioni estremamente favorevoli. Inoltre, la produzione di
metalli non ferrosi è stata sostenuta dalle sovvenzioni statali per molti
anni.
Regolamentazione del consumo
delle materie prime
Il terzo gruppo di misure governative
per la regolamentazione della produzione riguarda il consumo delle materie
prime. La quasi totalità dell’industria tedesca è soggetta al sistema di quote
controllate di materie prime. L’essenza della fissazione delle quote risiede nel
controllo delle importazioni, che venne introdotto nel 1934 come parte del Nuovo
Piano per il commercio estero tedesco 21. Il controllo viene svolto da 27
commissioni di verifica, ognuna delle quali ha competenza per un settore
dell’industria. Le fabbriche che usano materie prime importate sono autorizzate
ad acquistarne all’estero solo una certa quantità. Normalmente, la base delle
quote fissate è il consumo dei materiali per un certo mese. Ma si tiene conto
anche dell’importanza degli ordinativi che la società deve soddisfare,
concedendo una considerazione speciale per gli quelli esteri. A parte questo
sistema di regolamentazione delle importazioni, esistono un certo numero di
decreti che trattano dell’uso delle materie prime. Per esempio, come risultato
della scarsità di lana e cotone, uno di questi decreti stabilisce che tutti i
tessuti in lana e cotone fabbricati in Germania per il mercato nazionale devono
contenere una certa percentuale di fibra artificiale. Certi prodotti, come i
pomelli delle porte, non possono più essere d’ottone. Nell’edilizia residenziale
privata può essere utilizzata solo una specifica quantità di ferro. Questo
sistema di regolamentazione è stato elaborato con cura e la sua applicazione
consente eccezioni. 22
In molti casi le materie prime di tipo classico devono essere sostituite
con le nuove materie prime sintetiche che possono essere prodotte in Germania e
quindi non necessitano di alcuna importazione. Ma l’uso di questi materiali
sintetici non significa una abbassamento della qualità del prodotto finito. Al
contrario, la carenza di materia prima conduce a nuove invenzioni e
miglioramenti ed è origine, come nel caso del buna (gomma sintetica), a progressi tecnici
che altrimenti non avrebbero avuto luogo. 23
Regole sulla fornitura di
manodopera
Quando, nel corso degli anni
precedenti, in Germania è scomparsa la disoccupazione ed è addirittura iniziata
una nuova carenza di manodopera, fu impossibile per il Governo rimanere
passivamente a guardare, poiché altrimenti vi sarebbe stato il pericolo che
alcuni settori industriali fossero costretti a limitare la produzione. Così il
Governo dovette regolamentare le riserve di manodopera e la loro distribuzione
fra i vari settori. In Germania, oggi, le riserve di manodopera vengono
assicurate dall’impiego supplementare di lavoratrici dopo il pensionamento, e
dall’impiego di lavoratori autonomi superflui come salariati nell’industria. Ma
queste riserve sono relativamente modeste tanto che si presenta il problema di
aumentare il rendimento effettivo della manodopera. Ma il problema non è
semplicemente quello di impiegare un maggior numero di persone, bensì impiegare
le persone in quelle industrie dove sono più necessarie. Così è stato necessario
preoccuparsi che in certe industrie non vi fosse diminuzione delle riserve di
manodopera. Recentemente è stata approvata una legge che sottopone ogni
cambiamento di occupazione da parte del lavoratore dipendente all’autorizzazione
dell’ufficio del lavoro. Questa legge riguarda i seguenti settori produttivi:
agricoltura, silvicoltura, industria mineraria (con l’esclusione di quella del
carbone), industria chimica, costruzioni, industria dei materiali da
costruzione, e industria del ferro e metalli. Con essa il Governo tedesco
auspica che in questi settori così rilevanti le necessità particolarmente
pressanti dello Stato verranno soddisfatte.
Aumento della
produzione
Se state per chiedermi quali risultati
sono stati raggiunti nel campo della regolamentazione della produzione, non
posso fare altro che fornirvi alcune cifre che vi mostreranno la portata
dell’incremento della produzione in Germania. Oggi la produzione industriale
totale in Germania 24 è aumentata del 144% rispetto al 1932.
Anche i risultati del 1929, anno di picco massimo della produzione, furono
superati già nel 1936, mentre oggi vengono prodotti circa il 30% in più dei beni
industriali del 1929. La produzione di beni capitali 25 è cresciuta molto di più di quella dei
beni di consumo, tanto che oggi è di quattro volte quella del 1932 e più di una
volta e mezzo di quella del 1929. I progressi nel settore della produzione delle
materie prime nazionali è stata addirittura maggiore. La produzione di materiale
ferroso è cresciuta da una media di 843.000 tonnellate per i primi tre mesi del
1938 ad 1.226.000 tonnellate per i primi tre mesi del ’39. Si tratta di un
incremento del 45%. Inoltre vi è stato un notevole progresso anche nella
produzione nazionale di petrolio. Nel 1938 la produzione di fibre sintetiche ha
raggiunto le 155.000 tonnellate, contro le 5.400 del 1933 e le 102.000 del
1937.
Hermann
Göring, Beauftragter fuer den Vierjahresplan
Politica dei
consumi
Anche un certo numero di misure per la
regolamentazione della produzione influenzano il consumo, tutte quelle che
toccano la produzione dei beni di consumo. Per esempio, quando, nell’interesse
di una fornitura sufficiente di pane, viene disposto che tutto il pane prodotto
debba contenere una certa quantità di farina di mais, questo tocca
individualmente tutti i consumatori. (Aggiungo, incidentalmente, che questa
particolare misura, in vista di un buon raccolto, è stata abolita il 1° ottobre
del ’38). Altrettanto dicasi per i cambiamenti nel campotessile e in altri
settori dove stanno guadagnando posizioni i nuovi materiali sintetici. L’idea
della “regolazione dei consumi” è, senza dubbio, qualcosa di totalmente nuovo
per voi. Nei libri di testo e nei manuali di economia non esiste nulla su tale
argomento. Naturalmente, il fatto che –contrariamente all’opinione comune-
l’uomo non possa consumare tutto ciò che desidera è vecchia quanto la
terra. Ed anche oggi, nei moderni sistemi economici, l’individuo è soggetto
a molte restrizioni in fatto di consumi. Nel Medio Evo esistevano condizioni
rigide sugli abiti usati dalle varie classi. I paesi mercantili, vale a dire i
paesi del 17° e 18° secolo, limitarono i consumi per ragioni economiche,
soprattutto per stimolare l’industria nazionale e abbattere le importazioni. E
se tenete conto della nostra stessa posizione non troverete alcuna restrizione,
o soltanto poche, come effetto dell’azione dello Stato (ricorderete naturalmente
i giorni del Proibizionismo! 26), ma molto più probabilmente troverete
grandi limitazioni dei consumi dovute alla clientela, alla moda, alle abitudini,
all’appartenenza sociale 27 e, ultimo ma non meno importante, alla
produzione industriale. Probabilmente vi risulterebbe assai difficile acquistare
uno dei tanti tipi di cappello di paglia, da sei ad otto, che potete trovare in
quasi tutti i negozi, in particolare uno che fosse particolarmente leggero e
comodo o fatto su misura. Questi oggetti non vengono fabbricati da nessuna
parte, e sarebbe anche molto difficile trovare qualcuno che possa realizzarvene
uno su vostro disegno. La produzione industriale di cappelli, che logicamente è
basata sull’uso di macchine, non può certamente produrli. Proseguendo
sull’argomento dei cappelli, per voi sarebbe impossibile passeggiare in America
con in testa un capello di feltro di foggia bizzarra 28 al posto del solito cappello, senza
essere derisi, in quanto ciò sarebbe contrario alle usanze ed ai costumi
americani. E alla fine il fatto che ogni famiglia debba spendere una certa parte
del proprio reddito per il cibo, somma che è inversamente proporzionale al
reddito, è certamente una restrizione ben maggiore alla libertà dei consumi che
pesa in modo assai più elevato sull’individuo. Come potete notare, la completa
libertà nei consumi è una questione piuttosto dubbia. Una volta che vi siete
resi conto di questo, non vi apparirà più tanto assurdo che io parli di
regolamentazione governativa dei consumi. Negli stati autoritari, la
direzione del consumo fa parte del diritto totalitario dello Stato, che
subordina l’individuo alle più alte necessità della Nazione.
L’obiettivo della politica tedesca del consumo è di incrementare i consumi
stessi e così innalzare il livello di vita dell’intera Nazione –specialmente
quello della classe lavoratrice-, di adattare i consumi alla
produzione e di regolarli secondo i criteri Nazionalsocialisti. Le mire della
regolamentazione dei consumi sono in parte di natura politica ed in parte
determinate dalla situazione economica. E’ assai più difficile regolare i
consumi che qualunque altro soggetto economico. Perché ogni misura relativa ad
essi tocca grandi masse, l’intera popolazione. Un decreto relativo all’industria
della produzione di minerale di ferro riguarda soltanto poche centinaia di
aziende. Però una richiesta al consumatore tocca 19 o 20 milioni di famiglie con
75 milioni di persone. Questo fatto da solo rende necessari metodi speciali per
regolamentare i consumi. Ho accennato a questi metodi parlandovi della fornitura
del pane e della produzione tessile. Di natura analoga sono alcune limitazioni
imposte al commercio, per cui viene consentito l’acquisto solo di quantità
prefissate di prodotto per ciascun consumatore, come accade, per esempio, nel
caso di grasso nei mesi nei quali vi è carenza di questo genere. Il mezzo più
importante per regolare i consumi è la pubblicità. Naturalmente, questo metodo
non garantisce un successo sicuro come i provvedimenti di legge. Ma ha il grande
vantaggio di dare al consumatore la sensazione di fare qualcosa di sua spontanea
volontà e che l’unica pressione esercitata su di lui è quella della propria
coscienza.
Alimentazione
La Germania è nella posizione sfortunata da avere un limite di
produzione o d’importazione per quei generi alimentari il cui consumo aumenta
con l’incrementare del reddito, come i grassi, il burro, le uova, eccetera. Così
l’obiettivo è stato quello di portare il consumatore ad utilizzare il più
possibile quei generi alimentari che in Germania abbondano e fare un uso minore
di quelli di cui non vi è scarsità o che devono essere importati. Allo stesso
tempo, abbiamo avuto la possibilità di guidare l’alimentazione nel modo migliore
dal punta di vista della salute. Per esempio è stato fatto tutto il possibile
per persuadere il popolo che per gran parte della popolazione, per esempio per
coloro che non compiono lavori manuali pesanti, una dieta troppo ricca di grassi
non è particolarmente salubre. Per gli stessi motivi, un grande successo è stato
ottenuto nell’aumentare il consumo di pesce. Oggi in Germania si consumano
26,9
libbre di pesce pro capite annue, contro le 18,7 di cinque anni
fa. 29 Un riassunto complessivo
nel campo della regolazione dei consumi potete trovarla nella lista degli
alimenti che ha realizzato l’Institut für
Konjunkturforschung.
L’Istituto ha classificato i generi alimentari in tre gruppi, quelli il cui
consumo deve essere incrementato, quelli con un livello di consumo da mantenere
invariato e quelli il cui consumo deve essere limitato. I generi alimentari
interessati sono i seguenti:
- consumi da
incrementare: patate,
zucchero, marmellata, latte scremato, formaggio di siero, orzo, farina d’avena,
sagù 30, miele artificiale, latticello 31, formaggio d’Harz, formaggio di
Limburgo, verdure e ortaggi prodotti in Germania, pesce, carne di montone,
conigli.
- consumi da mantenere: pane, pasta, farina, frutta,
lenticchie, carne di maiale, uova, latte, carne di cervo, riso, piselli, frutta
secca, pollame, cacao, fagioli, miele.
- consumi da limitare: manzo, vitello, burro, lardo,
pancetta, margarina, oli da cucina, grassi, grano saraceno, miglio, verdure
d’importazione, formaggio ad alto contenuto di
grassi.
In Germania non abbiamo ogni anno
provviste regolari di tutti i generi alimentari, come accade in America. Così
l’Istituto ha stilato una lista di quegli alimenti che devono essere spinti in
modo particolare in certi mesi dell’anno. Come esempio vi citerò due mesi:
a gennaio: carne di maiale, oche, pesce, cavolo,
ravanelli, conserve di frutta e di verdura;
a settembre: carne di montone, pollame, funghi,
sottaceti, pomodori, fagioli, insalata, spinaci, susine, piselli e
mele.
Comunque, desidero sottolineare che
questi non sono i soli prodotti che possono essere consumati, ma il pubblico
deve essere educato ad adattare la propria dieta allo scopo di conformarla alle
oscillazioni delle riserve di certi alimenti. La pubblicità a questo scopo non
viene condotta dall’Institut für Konjunkturforschung o direttamente dal Governo
ma da enti statali quali
la Reichsnährstand o da compagnie private. 32 Un’altra misura che mira allo stesso
scopo è la
Campagna contro lo Spreco. L’obiettivo di quest’ultima è
chiaramente indicato dalla sua stessa
denominazione.
Richard Walther Darré
|
Altri settori del
consumo
I problemi della regolamentazione dei
consumi in altri campi sono notevoli quanto quelli del settore alimentare. E’
ben noto che la
Germania deve importare la maggior parte delle materie prime
necessarie per la manifattura dei tessuti, delle scarpe, eccetera. Come
conseguenza del considerevole incremento del reddito nel corso degli ultimi
cinque anni, la domanda di questi prodotti è molto aumentata. Ciò ha fatto
crescere il rischio che i consumi eccedano le capacità produttive nazionali.
Poiché è impossibile limitare forzosamente il consumatore in questo campo,
l’obiettivo è stato, più che altro per mezzo della pubblicità, di dirigere il
consumo nelle direzioni in cui praticamente le possibilità sono quasi
illimitate. Perciò il consumo è stato guidato verso tutti quei servizi, come i
viaggi, il teatro, lo sport, il cinema, eccetera. L’introduzione di auto
popolari di basso costo è stata una ulteriore guida al consumo verso un bene che
può essere prodotto in quantità sufficiente a soddisfare la domanda. Ovviamente
la pubblicità da sola non è sufficiente. Poiché è proprio in quei settori nei
quali il consumatore si sente libero, che è più difficile portarlo ad usare il
proprio danaro per acquistare ciò che si desidera che egli compri. Quindi la
pubblicità è stata efficacemente sostenuta da riduzioni di prezzo di tutti i
generi. Ed anche qui l’auto popolare a basso costo è l’esempio migliore. Essa
costa circa 1.000 RM ed è molto meno cara di qualsiasi altra automobile.
Inoltre, gli apparecchi radio popolari a basso costo hanno incrementato le
vendite anche in questo settore. Vengono continuamente migliorati e ne viene
ridotto il prezzo. La Reichsbahn, le
Ferrovie dello Stato, hanno introdotto tariffe ridotte per i viaggi verso
qualsiasi grande mostra o esposizione, come quella dell’automobile, quella della
radio, gli avvenimenti sportivi, eccetera, cosicché molta più gente può
approfittare di queste occasioni.
Consumo
organizzato
Il Koloss von Prora, sull’isola di Rügen |
Un campo particolare della
regolamentazione dei consumi è l’organizzazione di questi svolta da grandi
organizzazioni politiche, specialmente dal Deutsche Arbeitfront. 33 Qui gli scopi politici e sociali
corrispondono a quelli economici. Viene fatto di tutto per persuadere il
lavoratore a spendere il proprio reddito quanto più possibile per quelle cose
che rappresentano un miglioramento sostanziale del suo livello di vita e il meno
possibile per ciò che può creare un peso per il saldo valutario tedesco con
l’estero. Attraverso l’organizzazione è possibile effettuare riduzioni dei
prezzi, e queste riduzioni rendono accessibili al lavoratore le cose che in
precedenza si potevano permettere solo le classi più agiate. L’elemento
principale nel campo del consumo organizzato è
la Kraft durch Freude,
la Forza attraverso
la Gioia 34. Di seguito alcune cifre ed esempi per
mostrare ciò che è stato realizzato. Fino al 1937, 9 milioni di cittadini
tedeschi hanno fatto viaggi ed escursioni. Quelli che seguono sono esempi tratti
a caso da una lista di 350 viaggi da Berlino preparati per il periodo da maggio
a settembre del 1938:
- un viaggio di due settimane in Alta
Baviera costa da 50
a 60 RM, mentre una vacanza di otto giorni sulle coste del
Baltico costa solo 31 RM e un viaggio di 16 giorni in Prussica orientale solto
41 RM. Queste tariffe comprendono tutto: biglietto ferroviario, vitto e
alloggio, escursioni, eccetera. Nell’ultima stagione teatrale, quella 1937/38,
la KdF ha organizzato 7.000 spettacoli
teatrali. Solo per i lavoratori delle autostrade sono stati organizzati altri
7.000 fra concerti e spettacoli. Negli ultimi quattro anni 34 milioni di persone
hanno partecipato alle serate di cultura e spettacolo promosse
dall’organizzazione Feierabend, il cui nome potremmo tradurre con Una serata di
festa. Sette milioni di
persone hanno preso parte a manifestazioni sportive, di ginnastica, a partite,
eccetera. Sull’isola di Rügen 35 stiamo costruendo una grande stazione
balneare, che offrirà opportunità di svago e riposo a
20.000 persone.
Vista panoramica di uno dei blocchi del Prora
La Robert
Ley, nave da crociera per i
lavoratori della KdF
Le note e le foto sono a cura del Traduttore.
1 Il titolo originale è: 1939
GERMAN ECONOMIC POLICY (under Hitler).
2 Wilhelm Bauer era austriaco e
collaboratore di Arthur Seyss-Inquart.
3 L’autore si riferisce ai
Wochenbericht des Instituts fur Konjunkturforschung, Relazioni settimanali
pubblicate dall’Istituto.
4 Istituto per
la Ricerca sulla Congiuntura
Economica.
5 La versione inglese riporta
“business” che significa affari, ma anche “azienda”, “lavoro”, “professione” e
comunque “occupazione, professione o commercio regolare”. Per questo motivo si è
preferito tradurre con “economia”.
6 Letteralmente:
“canali”.
7 O “economia controllata”. Si
tratta di un’economia in cui l’iniziativa privata, come sostiene Bauer, non è
soppressa, ma può muoversi soltanto entro limiti tracciati da un programma
statale o sotto il controllo dello Stato su questioni fondamentali come il
credito, la produzione, gli scambi con l’estero, eccetera.
8 il Piano Quadriennale
(VierJahresPlan), alla cui guida venne posto, il 18 ottobre 1936, Hermann
Goering (12 gennaio 1893-15 ottobre 1946) con poteri straordinari sia sul
settore pubblico che su quello privato, aveva come obiettivi il raggiungimento
della totale indipendenza economica e la protezione dell’agricoltura nazionale.
Furono costruite raffinerie, impianti chimici, fabbriche per lo sviluppo di
materiali sintetici, eccetera.
La Reichsbank concesse prestiti straordinari e
crediti massicci alle industrie ed a singoli cittadini per investimenti
produttivi. Un parte importante del Piano fu dedicata ai lavori pubblici,
affidati a Fritz Todt (4 settembre 1891-8 febbraio 1942), per la motorizzazione
e lo sviluppo autostradale. L’Amt Des VierJahresPlan (Ufficio del Piano
Quadriennale) oltre al Beauftragter fuer den Vierjahresplan (Delegato per il
Piano quadriennale), Hermann Goering, comprendeva il Segretario di Stato Paul
Koerner come Vice Presidente e, come Plenipotenziari Generali
(Generalbevollmaechtigte) Albert Speer, Carl Krauch, Franz Neuhausen e Fritz
Sauckel.
9 Anche “bilancia dei
pagamenti”.
10 La cosa può apparire banale ma
funzionò. In pratica la
Germania riuscì a pagare gran parte delle importazionidi
materie prime, se non quasi tutte, esclusivamente coi prodotti finiti. Una
moderna forma di baratto.
11 Solitamente in economia per
“breve termine” s’intende un periodo inferiore ai 18 mesi.
12 Per beni di produzione
s’intendono macchinari, impianti, eccetera che vengono utilizzati per la
realizzazione dei prodotti finiti. Il loro contrario sono i beni di
consumo.
13 Letteralmente “frutti [quindi
piante] da olio”.
14 Dazi.
15 Ovvero di emettere azioni da
parte delle società private.
16 Il collocamento privato prevede
il completo assorbimento di una emissione da parte di un sindacato di
collocamento titoli o altro intermediario finanziario, che successivamente
introdurrà i titoli presso il pubblico in maniera graduale, anche attraverso la
borsa valori.
17 L’investimento in beni capitali
(cioè i beni strumentali, indiretti, eccetto la terra) da parte di un governo o
d’una impresa.
19 Il principio, anche in questo
caso, era quello più volte ribadito del Gemeinnutz vor Eigennutz, ovvero che
l’Interesse comune viene prima dell’interesse privato.
20 La sovvenzione statale, nel III
Reich, veniva intesa nel suo significato economico letterale, ovvero come quella
somma di danaro versata dallo Stato per assistere il finanziamento di un’impresa
che, pur se antieconomico dal punto di vista dei profitti, è ritenuti essenziale
per il benessere dei cittadini.
21 Deutscher
Aussenhandel.
22 Letteralmente: “non è
strettamente burocratica”.
23 Nel 1933 il dottor Walter Bock e
Eduard Tschunkur realizzarono una gomma sintetica, chiamata Buna-S, che risultò
degna sostituta della gomma naturale, avendo la stessa resistenza e durata,
anche se vulcanizzava con qualche problema. Nel 1934 Eduard Tschunkur e Erich
Konrad ottennero una gomma, la
Buna-N o Perbunan, che oltre alle qualità della Buna-S, in più
era resistente a solventi ed olii. Vi erano riusciti: grazie ai chimici
tedeschi, la
Germania non doveva più importare gomma: Buna S per le
produzioni normali di scarpe, vestiti, elastici in genere e Buna N per tutti gli
usi più tecnici.
24 E’ bene ricordare che siamo a
metà del 1939.
25 Beni di produzione. Vedi nota
12.
26 E’ bene rammentare che il
pubblico della conferenza era statunitense.
27 Letteralmente: “al punto di vista
sociale”.
28 La traduzione letterale è
impossibile, per questo si è preferito “di foggia
bizzarra”.
29 Una libbra equivale a
453
grammi. Quindi: 12,19 Kg contro 8,47.
30 Anche sago. Fecola che si ricava
da alcune piante delle Cicadacee.
31 Latte di
siero.
32 W. Darré (1895-1953) creò
la
Reichsnährstand nel settembre del 1933 quando annunciò la
battaglia per aumentare la produzione del grano ed emanò la legge secondo la
quale la proprietà agricola poteva essere ereditata solo dal figlio maggiore.
La
Reichsnährstand controllava ogni momento della produzione
agricola, dalle produzioni, ai costi, ai prezzi. Nel 1938 il reddito medio degli
agricoltori era aumentato del 41%. Nel 1938
la Germania raggiunse inoltre
la completa autosufficienza alimentare per il pane, le patate, lo zucchero, la
carne, le verdure e le uova.
33 Il DAF, Fronte del Lavoro, era
composto da due settori principali, il Nationalsozialistische
Betriebsorganization - NSBO, l'organizzazione delle fabbriche e il
Nationalsozialistische Handels und Gewerbeorganization - NSHABO,dell'industria e
del commercio.
34
La Kraft durch Freude faceva
parte del DAF. L'organizzazione era incaricata di organizzare attività come
viaggi, crociere, concerti, attività sportive e culturali per i lavoratori
tedeschi.
35 L’isola si trova in Meclemburgo,
ad est di Rostock, sul Baltico. Nel 1936 fu costruito un ponte per collegare
l'isola alla terraferma e si iniziò la costruzione del Prora, la stazione
balneare gestita dalla KdF che la guerra non consentì di terminare. Il complesso
era composto da otto edifici identici che si estendevano per circa
4,5 km
nella baia vicino a Prorer Wiek, a circa 150 metri dal mare.
Progettato dall’architetto Clemens Klotz (1886-1969) il progetto ricevette il
Gran Premio per l’Architettura all’Esposizione di Parigi del 1937. Le stanze, di
cinque metri
per tre, guardavano tutte il mare.
Vi erano teatri, cinema e piscine. Alla costruzione lavorarono 9.000 operai
edili. Nel 1945 la zona cadde sotto il controllo sovietico e Prora divenne una
base militare.
36
La Wilhelm Gustloff
stazzava 25.484 tonnellate,
la Robert Ley 27.288. Le altre navi controllate dalla
KdF erano: la
Berlin (15.286),
la Columbos (32.000),
la Der Deutsche (11.430),
la Dresden
(14.500), la Monte
Olivia (14.000),
la Monte Sarmiento (14.000),
la Oceana (8.791),
la Sierra
Cordoba (11.469) e
la Stuttgart (13.400).
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