mercoledì 1 maggio 2019

La FIGURA DI DUILIO SUSMEL



Lo storico e giornalista pubblicista Duilio Susmel, considerato uno dei più autorevoli storici del fascismo, nacque a Fiume il 15 ottobre 1919.
Trasferitosi a Firenze nel 1942, dove conseguì la laurea presso l'Ateneo fiorentino, iniziò la sua attività di storico. Esordì giovanissimo come giornalista pubblicista, collaborando ai settimanali "Oggi", "Domenica del Corriere", "Gente", "Tempo Illustrato", "II Borghese", ed ai quotidiani "II Tempo" e "II Secolo d'Italia".
La sua acuta passione per la ricerca storica era stata ereditata dal padre, il professore Edoardo Susmel, animatore dell'irredentismo istriano e nel 1945 ultimo Prefetto di Fiume italiana. Proprio con il padre, Duilio Susmel iniziò la monumentale "Opera Omnia di Benito Mussolini" successivamente continuata e completata da solo in trentasei volumi che inaspettatamente, a metà degli anni Cinquanta, rappresentò un grande successo editoriale e la prima grande affermazione dello scrittore.
Per ottenere un tale lavoro, imponente, rigoroso e documentato, Duilio Susmel svolse pazienti e puntigliose indagini e ricerche in molte biblioteche e archivi italiani ed esteri, in particolare in Germania, in Spagna e negli Stati Uniti, dove confrontò criticamente migliaia di originali. L'enorme diffusione in ogni continente dell'"Opera Omnia" sanzionò sin da allora l'opera di Duilio Susmel come la più esauriente e certificata su Mussolini e sul fascismo. La grande "Opera Omnia" mussoliniana è infatti una fonte indispensabile agli storici odierni e futuri. Essa confermò, sin dalla prima edizione, uscita nel 1951, la fatica di Susmel come la più esauriente sulla figura di Mussolini e sul fascismo. "Unico criterio direttivo", si legge nella presentazione dell'opera, "la più assoluta obiettività e la più assoluta indipendenza da posizioni preconcette e polemiche".
Nel 1952 Susmel scrisse in collaborazione con Giorgio Pini, in passato capo-redattore del "Popolo d'Italia", la prima completa biografia del Duce, in quattro volumi, intitolata "Mussolini l'uomo e l'opera". La costante ricerca di documenti e la giusta collocazione storica di Mussolini furono la ragione stessa della sua vita operosa. L'idea di dedicarsi alla storiografia mussoliniana fu per Susmel una sorta di reazione. Alla fine del 1944 e nel 1945, quando viveva a Firenze, sua città di adozione, le edicole pullulavano di opuscoli contro Mussolini. Fu allora che Susmel, il quale aveva militato nella Repubblica Sociale Italiana come tenente della Guardia Nazionale Repubblicana Forestale e che anche in precedenza aveva combattuto per Mussolini, si chiese se avessero avuto ragione gli italiani del Ventennio o gli italiani del dopoguerra.
Tra le diverse vicende accadute a Susmel durante la sua ultra trentennale attività di ricercatore, sicuramente particolare fu quella capitatagli in casa delle sorelle Panvini, ideatrici dei "leggendari" diari del Duce, quando fu da esse minacciato con una rivoltella per aver ipotizzato falsi i medesimi diari.
Negli anni '50 e '60 l'attività giornalistica di Susmel fu molto intensa: tra i più importanti servizi, peraltro presenti nel nostro Archivio Susmel, si ricordano "I giorni roventi del delitto Matteotti", "II carteggio Mussolini-Churchill", "II carteggio segreto Mussolini-Farinacci". Da ricordare anche le trascrizioni dei colloqui intercorsi tra Mussolini e il giornalista Carlo Silvestri nel '44-'45, oggetto del servizio giornalistico di Duilio Susmel, pubblicato a puntate sul settimanale "Oggi". A quest'ultimo fa riferimento anche lo storico Renzo De Felice nella sua opera "Mussolini l'alleato 1940-1945. La guerra civile 1943-1945" (pag. 59, nota 2 in ACSRSI, Collezione Susmel, b. 8, fase. «Carlo Silvestri»").
Mondadori lo definì il "fotografo della storia", tanto il suo stile chiaro e conciso, sapeva trasmettere al lettore l'immagine reale dei fatti, così riportava "II Secolo d'Italia" del 27 febbraio 1985.
A testimonianza della sua alta elevatura di studioso è necessario ricordare che egli è stato l'unico studioso italiano ad intervistare il "generalissimo" Franco e di conseguenza a pubblicare la relativa prima e unica biografia apparsa in Italia e intitolata "Franco ieri, oggi e domani". Tale biografia si trova presente nell'archivio e fu pubblicata a puntate sul mensile "Successo", marzo-luglio 1962.
Nel 1954 Susmel scrisse il volume "Carteggio Arnaldo-Benito Mussolini" e nel decennio 1960-1970 visse un periodo molto intenso di attività sia nel campo storiografico che in quello giornalistico. In quegli anni egli infatti pubblicò "Vita sbagliata di Galeazze Ciano";,"Nenni e Mussolini mezzo secolo di fronte" e scrisse numerosi servizi giornalistici molto contesi dalle maggiori testate giornalistiche, per l'assoluta certezza dell'inedito e per la professionalità mostrata dall'autore.
Nel 1973 vennero pubblicate, sempre ad opera dello storico giornalista, il volume "Un uomo chiamato Mussolini" e la raccolta "Mussolini corrispondenza inedita" dalla cui Presentazione si legge:
"Nuove, lunghe difficili ricerche di scritti e discorsi di Mussolini dopo quelle svolte per anni e anni al fine di raccogliere tutti i testi nella sua Opera omnia, hanno procurato una messe abbondantissima di materiale inedito, migliaia e migliaia fra lettere, cartoline, telegrammi, messaggi, proclami, rapporti, note. I documenti che in successione cronologica formano questa raccolta ammontano a duecentoventinove (dal 3 marzo 1908 al 19 agosto 1943).
La loro importanza singola e complessiva consiste essenzialmente nel fatto che rivelano nuovi aspetti di Mussolini, del suo carattere, dei suoi umori, delle sue idee dominanti, perché la personalità dell'uomo fu ricca di sfaccettature.
Questa materia vale a completare la figura di Mussolini mentre una parte concorre anche ad integrarne l'eccezionale curriculum".
Nel 1974 uscì l'opera "I dieci mesi terribili: da El Alamein al 25 luglio 43" nella quale Duilio Susmel dà corso alla narrazione, attraverso una analisi storica e documentale, degli eventi italiani che dalla infausta giornata di El-Alamein, portarono la Nazione prima ad un solo formale cambiamento di regime e poi alla tragedia italiana dell'8 settembre 1943. Nel 1975 seguì la pubblicazione "Mussolini e Pio XI".
La fine degli anni Settanta segnò per Susmel una tappa importante, ovvero la conclusione dell’“Opera Omnia", e così tra il 1978 e il 1980 ai precedenti trentasei volumi se ne aggiunsero altri otto di appendice.
Ultimamente stava collaborando al giornale "Secolo d'Italia" con "La Vera Storia di Mussolini", un imponente servizio, ampiamente documentato, quando purtroppo la sua repentina e prematura scomparsa, non gli consentì di portarlo a termine. Il lavoro da lui iniziato fu concluso dalla vedova signora Nedda.
Un altro imponente lavoro che Susmel aveva in corso di ultimazione poco prima di morire, era un'opera riguardante la storia dei venti mesi della Repubblica Sociale Italiana, della quale aveva già scritto otto volumi, basata su migliaia di documenti in gran parte inediti e di grande importanza, scritta in modo completo e particolareggiato. Significativo il titolo che voleva dare a quest'altra sua fatica "Controstoria dell'ultimo Mussolini e della Repubblica Sociale Italiana". Duilio Susmel non amava parlare del suoi libri, ma questo aveva per lui un valore particolare. Era inteso a chiarire, una volta per sempre, tutti i dubbi, a screditare tutte le falsità dette e scritte sulla RSI.
Duilio Susmel morì il 19 febbraio 1984 a Castagno d'Andrea, frazione di San Godenzo, in provincia di Firenze, lasciando la moglie Nedda Dragogna che sempre condivise con il marito gioie e dolori e la fatica di una collaborazione instancabile.
"Nell'insieme la figura di Susmel è quella di un attento e infaticabile memorialista, che aveva sposato ideologicamente il fascismo e che si adoperava a riraccontarlo riscattandone l'immagine presso i posteri" ("La Nazione", 20 febbraio 1984).
Tra i numerosi scritti pubblicati su vari quotidiani per commemorare la figura di Duilio Susmel, dopo la sua morte, si riporta parte del breve profilo apparso sul notiziario mensile "La Voce di Fiume" del 25 aprile 1984, tracciato da Renzo Santinon, un giovane allievo di Susmel:
"Lavoratore tenace, ricercatore appassionato ed acuto, non si arrese mai, nemmeno quando la malattia lo colse costringendolo a letto. Il suo archivio, la sua raccolta di documenti, ordinati nel museo che ha creato nella propria abitazione, sono la tangibile dimostrazione dello studio intransigente, del profondo scrupolo con cui egli affrontava la ricerca. Storico insigne, maestro impareggiabile, amante della verità è e rimarrà nel tempo un raro esempio di genialità umana".
Fu proprio lo stesso Santinon che collaborò con la signora Dragogna alla realizzazione dell'incompiuta storia della Repubblica Sociale Italiana iniziata da Susmel.

TRATTO DA:
http://www.centrorsi.it/notizie/Archvio-storico/Introduzione-dell-inventario-del-fondo-Duilio-Susmel-1-parte.html


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