Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi, fondò in Somalia nel 1920, un villaggio omonimo il Villaggio Duca degli Abruzzi, presso Johar, a 90 km da Mogadiscio, sulle rive del fiume Uebi Scebeli, la S.A.I.S. “Società Agricola Italo-Somala”.
Fu un complesso agro-industriale che si sviluppò su un’area di 10.000
ha sulla riva sinistra del fiume Uebi Scebeli, con opzione su altri
15.000 sula riva destra.
Verso la fine del 1925, i terreni della S.A.I.S. vennero allacciati alla nuova ferrovia Mogadiscio-Afgoi-Lugh mediante un nuovo tronco ferroviario
di 48 km. Nel marzo del 1926, incominciarono a funzionare le opere di
sbarramento per derivare l’acqua dello Scebeli, consistenti in una diga,
uno scaricatore di superficie ed uno di fondo, e in un edificio di
presa più una rete di quasi 800 km di canali per l’irrigazione.
Il Duca degli Abruzzi, artefice di questa opera
ciclopica di bonifica attraverso dighe e canali, sarà ricordato
soprattutto, per aver studiato e applicato un nuovo contratto di lavoro basato sulla compartecipazione,
invenzione assoluta per l’Africa orientale, che garantiva notevoli
vantaggi per i lavoratori: ognuna delle famiglie coloniche somale
riceveva in consegna un podere, bonificato e irrigato dalla Società, per
coltivarlo a metà con colture alimentari (granoturco, dura, sesamo e
fagioli) destinate al coltivatore, e metà con colture industriali
(cotone e sesamo) che spettavano alla Società. Per le colture che invece
non si prestavano all’avvicendamento regolare (canna da zucchero e
ricino) vi era manodopera pagata a giornata.
Questi
contratti, detti di colonia, rispettavano il principio della libertà
del lavoro cui l’Italia aveva aderito per il territorio metropolitano e
per tutte le proprie colonie ratificando, nel giugno 1934 la convenzione
internazionale del 1930 (n.29) per l’abolizione del lavoro forzato.
Questo tipo di contratto fu ulteriormente perfezionato fino a renderlo
un mezzo veramente efficace per attrarre e stabilizzare ed esteso a
tutti gli altri comprensori in Somalia. Nel 1935 nella conferenza
internazionale sul lavoro di Parigi fu definito “strumento apprezzabile di progresso civile sociale ed economico a beneficio dei lavoratori interessati”. Tale tipo di contratto fu esteso a tutte le aziende agrarie in Somalia sin dal 1929 con D.G. n.7475.
Il Principe vi si dedicò per 13 anni, poi, ad aziende avviate ed indipendenti a fine del 1928, dopo la visita del Principe Umberto di Savoia,
partì per esplorare il corso e le sorgenti dell’Uebi Scebeli. Dopo la
missione esplorativa rientrò in Italia dove gli venne diagnosticato un
carcinoma e nel 1932 fece comunque ritorno nel suo Villaggio dove morì e
fu sepolto.
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di © Alberto Alpozzi – Tutti i diritti riservati
Foto di © Carlo Pedrini – Tutti i diritti riservati
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VIDEO – Il Duca degli Abruzzi
consegna personalmente il salario ai lavoratori somali del Villaggio
Duca degli Abruzzi. Oltre al denaro facevano parte dello stipendio i
prodotti coltivati.
https://www.facebook.com/carlo.pedrini.fotografo.mogadiscio/videos/1326469097412978/
TRATTO DA:
https://italiacoloniale.com/2018/01/17/negli-anni-20-in-somalia-il-primo-contratto-di-lavoro-per-la-tutela-dei-lavoratori-contro-il-lavoro-forzato/?fbclid=IwAR3YN_-L_Ntgg2hPk1dliOMOYm5deCfCcUZ61fQk4FsTI-2xI6YZIIJUfbY
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https://italiacoloniale.com/2018/01/17/negli-anni-20-in-somalia-il-primo-contratto-di-lavoro-per-la-tutela-dei-lavoratori-contro-il-lavoro-forzato/?fbclid=IwAR3YN_-L_Ntgg2hPk1dliOMOYm5deCfCcUZ61fQk4FsTI-2xI6YZIIJUfbY
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