venerdì 1 luglio 2016

LA STORIA DI GIUSEPPE SPINELLI UN ITALIANO CHE FU CONSIGLIERE DI PERON.

 
Giuseppe Spinelli giunse a Buenos Aires e riprese la sua attività di tipografo, presumibilmente a La Prensa e a La Nacion; nei cui ambienti, con ogni probabilità, ebbe modo di incontrare un personaggio, che aveva pochi anni prima affinato le arti militari e diplomatiche in Europa; a contatto con i trascinatori dei movimenti fascisti, che avevano già conquistato o stavano conquistando il potere.
Quel personaggio - Juan Domingo Peron - ne avrebbe assimilato sia le moderne dottrine populiste e corporative sia le tecniche di conquista del potere; fino a configurare un modello giustizialista (in un'accezione diversa da quella entrata nel gergo politico ed afferente agli eccessi dell'uso improprio della giurisdizione nel gioco della politica)."
"Peron assunse il duplice incarico di Vicepresidente e di Ministro del Lavoro sotto la presidenza Farrel. Donde seguì una congiuntura fortemente destabilizzata, cui pose termine, nel gennaio del '46, l'elezione, con l'appoggio dei sindacati operai, dello stesso Peron alla Casa Rosada.
Anche le vicende di Giuseppe Spinelli, per effetto di quella elezione, sarebbero mutate, rispetto alla condizione di oscuro esule, che, per quanto fosse stato un buon tipografo, avrebbe, diciamolo pure, sprecato, in tale ruolo, un talento meritevole di ben altro.
il curriculum di Ministro del Lavoro e della socializzazione (della sia pur fuggevole Repubblica Sociale Italiana) e l'entrata nel coté peronista (si é favoleggiato di una certa intimità con il presidente e, soprattutto, con il vero leader del peronismo, Evita Duarte) costituirono le credenziali per un significativo riscatto.
Giuseppe Spinelli fu investito di un ruolo importante, per un paese di "accoglienza" come è sempre stato l'Argentina, quello di responsabile del dipartimento dell'immigrazione della Marina della Repubblica Argentina.
Ma, pare, soprattutto, come referente presso un Peron, interessato a dare in corso d'opera elementi strategici ad un governo appena agli esordi, sull'esperienza della socializzazione. Lo ricoprirà, pare, fino a quando Peron verrà rovesciato, nel settembre del 1955, da un golpe concertato da militari, conservatori e radicali ed apprezzato dagli ambienti ecclesiastici.
- STEFANO CARBONI -

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