sabato 1 marzo 2014

Gli Illuminati di Baviera


di: Andrea Signini

Il tedesco Johann Adam Weishaput, 1748-1838, nacque nella città bavarese di Ingolstadt il 6 febbraio. Rimasto orfano di padre all’età di sette anni, venne allevato da uno zio, il barone A. J. Ickstatt il quale affidò il piccolo Adam ad un Istituto gestito dalla Compagnia di Gesù. La stessa Compagnia fondata a Parigi dall’iberico Ignazio di Loyola nel 1534. Ai tempi di Weishaput, i gesuiti avevano proceduto all’estirpazione di ogni rigurgito protestante (almeno sulla carta) presente nell’area della Baviera divenuta, da allora, terra cattolica. Tuttavia, proprio nell’anno in cui Adam Weishaput ottenne la Cattedra di Diritto Canonico, la Compagnia di Gesù si ritrovò in pessime acque, così pessime che, dopo numerosi scontri con le corone di tutta Europa (Portogallo, Francia, Spagna…) venne dichiarata soppressa da Papa Clemente XIV, salvo poi essersi ricostituita in barba alle accuse.
Sin dai primissimi anni, Adam dimostrò particolari doti intellettuali ed un brillante interessamento per il destino dell’uomo. Una mente “altruisticamente” illuminata.

Verosimilmente lo zio Ickstatt ebbe un ruolo non secondario nello sviluppo del giovane Weishaput; egli ripeteva al nipote di essere contrario NON al cristianesimo ma al Cattolicesimo reo, a suo avviso, di aver sottoposto ad ordini di potere il messaggio cristologico. Avendo notato come l’immobilismo sociale inducesse l’esistenza umana in una sorta di gabbia inamovibile generatrice di perpetua insoddisfazione individuale, Weishaput decise di iniziare a muovere i primi passi verso l’infiltrazione e la conquista della massoneria. Secondo Adam essa (la Massoneria) era la vera ragnatela maligna da vìolare. Per farvi breccia, decise di far valere tutta la propria conoscenza esoterica appresa in anni di studi: segreti pitagorici, misteri eleusini, esoterismo ermetico…  Decise, a tal uopo, di contornarsi di persone fidate decise, quanto lui, della bontà del progetto. Per la loro formazione professionale, Weishaput formulò un corollario composto di regole rigidissime il quale prevedeva anche riti di iniziazione fisicamente dolorosi. Secondo lui era necessario infliggere dolore nel missionario anti-massonico per temperarne lo spirito.
Fu così che nacque, nel maggio 1776, l’Ordine Segreto dei Perfettibili che poi, poco più in là, prese il nome di ordine degli Illuminati di Baviera. I progressi anti-massonici furono rapidi e la loro fama si estese anche oltre-oceano, nelle terre americane dove vennero fondate molte logge ispirate al modello di Weishaput. Tuttavia, l’allargamento comportò anche una progressiva dispersione del carattere riservatissimo e segreto. E ciò giocò a favore della massoneria che nel frattempo si era allarmata. Proprio negli Stati Uniti d’America, fondati da Illuminati ispirati al progetto di Weishaput, si moltiplicarono le crepe. In breve ne nacque un’aspra battaglia intestina che vide una prima parentesi conclusiva dopo l’esperienza di Jefferson, l’ultimo presidente che si battè con coraggio all’avanzata dei Massoni foraggiati dalla temibile casata tedesca nota col nome di Rothschild (dal tedesco Rothen-rosso  Shield – Scudo), in realtà Mayer, la famiglia ebrea di Francoforte che aveva come vessillo uno scudo verde. Una famiglia che prese il potere proprio nella seconda metà del Settecento attraverso il prestito del denaro ai decadenti baroni e principi teutonici. Questi stessi prestatori denaro, avevano più o meno segretamente foraggiato pure le tasche di Weishaput nella vana speranza di poterlo incapsulare. Ma i loro piani diabolici fallirono e Weishaput ne prese le distanze. Ma ormai, per lui, era troppo tardi. La rete dei Rothschild si era estesa silente anche sopra di lui, oltre ogni sospetto. Fu così che Adam si ritrovò al centro di uno scandalo finanziario e con alcuni confratelli incarcerati. A questi ultimi vennero estorte confessioni poco attendibili ma abbastanza valide da gettare fango sul Weishaput il quale batté in esilio per non ritrovarsi alla forca. Immediatamente dopo la sua uscita di scena, tutti gli incarcerati ritrovarono la libertà ed alcuni di loro anche qualche nomina importante e spilla sul petto. Di conseguenza, come accade in campo militare, la sparizione del capo gettò sgomento. In breve il sogno di infiltrare la massoneria diabolica svanì. Da allora, il potere massonico diabolico riuscì ad espandersi ulteriormente ed a giungere formalmente intatto ai giorni nostri. Giorni in cui, l’alta finanza insidia la vita dei cittadini e delle cittadine di questo mondo, agisce sui massmedia al fine di alterare la realtà percepita nelle singole nazioni di riferimento ed esercita una influenza perniciosa a vasto spettro in ambito militare, governativo che si riflette anche nei tribunali stessi. Una ragnatela viscida che da un lato offre l’immagine di un mondo orientato alla conquista democratica (in realtà demonocratica) e, dall’altro, spaccia guerre e morte in nome della democrazia medesima.
Se questa vi pare una realtà democratica credibile, accomodatevi pure.

http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=23068

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