mercoledì 22 gennaio 2014

Missini ed antifascisti.


di Maurizio Barozzi

Una delle vecchie prime tessere della FEDERAZIONE NAZIONALE COMBATTENTI DELLA RSI, che nel dopoguerra raccolse e cercò di guidare i reduci del fascismo repubblicano. 
Non passarono pochi anni che i dirigenti della FNCRSI, TUTTI FASCISTI REPUBBLICANI, si resero conto del carattere truffaldino e mistificatorio del MSI, il partito creato nel 1946 dietro l’ispirazione dell’Oss americano, della Confindustria, della Chiesa e del Ministero degli Interni democristiano di allora
In particolare dai primissimi anni, quando i Michelini, i De Marsanich, gli Almirante e i Romualdi, tutti fondatori del MSI per conto altrui, pilotarono il MSI verso il sostegno all’Alleanza Atlantica e alla Nato, la FNCRSI, che già aveva contestato per gli ex combattenti fascisti, la ignobile collocazione a DESTRA, si indirizzò verso la contestazione al diritto del MSI a volersi definire fascista. 
Il Direttivo della Fncrsi indicò, e da allora si attestò su questa posizione antimissista per tutti i decenni successivi, invitando a votare scheda bianca o ad astenersi ad ogni elezione.
Ma la pappatoia elettorale faceva comodo e gola a tanti farabutti, conaspevoli che vi era un buon serbatoio di voti a cui attingere spacciandosi per neofascisti. Nel 1958 anche Valerio Borghese, ex eroe di guerra, ma mai stato fascista e che anzi i fascisti Rsi avevano messo in galera per le sue collusioni con la marina del Sud badogliana, dalle pagine del Secolo d’Italia sponsorizzo l’elezione del figlio del suo amico missista Franz Turchi. Nel 1959 Borghese vene espulso per indegnità dalla FNCRSI che non guardava in faccia a nessuno. 
Il Borghese , che nel 1970 si rese protagonista della pagliacciata del golpe destrista e para massonico alla “Vogliamo i colonnelli”, fondò allora la UNCRSI, una patetica associazione di reduci, che si distinse per mere attività reducistiche, messe, cene pellegrinaggi e rivendicazioni pensionistiche, e la cui unica politica era quella di fare da scorta elettorale per i missisti.
I fascisti della FNCRSI andarono avanti per la loro strada, quella della coerenza e della rivendicazione del fascismo socialista e repubblicano della RISI. Li troveremo negli anni ’70, con il loro gruppo giovanile Controcorrente, impegnati a rivendi are la socializzazione nelle aziende, a contestare l’oramai iniquo Concordato, a sostenere l’eroica lotta del popolo vietnamita contro gli yankee, le guerre di sopravvivenza e difesa del popolo arabo e dei palestinesi, a denunciare il patto Atlantico, a manifestare contro Nixon e la Nato, contro il Colonnelli greci, mentre il partito missista, falso neofascista, manifestava per Nixon, per la Nato, per Israele, per i colonnelli golpisti pro Cia e per il macellaio Pinochet.
Memorabile la stampa della FNCRSI dell’epoca, ancora oggi quasi tutta reperibile nel sito -http://fncrsi.altervista.org/ - dove si rivendicò il socialismo fascista, si precisò e si mise al bando il ruolo del franchismo in Spagna, una dittatura di pretacci e capitalsiti, si rivendicò la figura di Ernesto Che Guevara, nella comune guerra contro l’imperialismo yankee, si cimentò in una lotta ad oltranza contro i nostri colonizzatori americani .
Fu la strategia della tensione, lo stragismo, a cui vari personaggi della destra pseudo neofascista furono complici sotto il controllo dei Servizi, gli “anni di piombo” che posero politicamente fuori gioco la FNCRSI e la costrinsero a restringere le sue attività politiche per attestarsi nella pura testimonianza del fascismo repubblicano.
In quegli infami anni, oltretutto, era anche avvenuta un mutazione genetica: dopo oltre due decenni di missismo destrista, le nuove generazioni che negli anni ‘ 70 venivano prodotte da questo ambiente, tra rune, asce bipenne e croci celtiche, erano oramai espressione di un pur anticomunismo viscerale, carne da cannone per le carriere elettorali dei papponi della dirigenza missista.
Per la FNCRSI oramai il MSI e le sue appendici “extra” erano un nemico irriducibile, da contestare e combattere senza tregua, da indicare a tutti che dietro l’evolismo, il tricolore, le parole d’ordine di una politica destrista, pregna di odi demenziali come in un tifo da stadio, nulla più c’era di fascismo, se non i “saluti romani”.
Per le sinistre, i comunisti, la FNCRSI erano fascisti e basta, fascisti possibilmente da eliminare. 
E così mentre ragazzi giovanissimi, adolescenti, di destra e di sinistra, vennero fatti scannare, contrapposti in falsi e demenziali estremismi di comunismo - anticomunismo, finirono i galera o persero la vita, mentre i dirigenti missisti face vano carriera, mentre in Italia esplodevano bombe assassine di natura atlantica che ammazzavano o invalidavano i nostri concittadini, la FNCRSI si attesto irriducibile nella testimonianza del fascismo.
Oggi, come volevasi dimostrare, gli epigoni del missismo, esauritosi il serbatoio nostalgico a cui attingere per la pappatoia, hanno buttato a mare tutti gli orpelli, sono andati a Gerusalemme a fare ammenda, e hanno definito il fascismo il male assoluto. Nulla di straordianrio, nessun tradimento: è l’esatta prosecuzione del missismo reazionario, filo americano e filo israeliano. E soprattutto antifascista.
Gli ex combattenti, fondatori e militanti della FNCRSI, sono “andati oltre”, ma per noi sono SEMPRE PRESENTI, le loro posizioni intransigenti, la loro rivendicazione del fascismo repubblicano, la loro indicazione di lotta contro i nostri colonizzatori e il sionismo, prosegue con gli oggi non più giovani militanti del gruppo giovanile Fncrsi, Controcorrente e dai tanti che hanno percepito la politica e la testimonianza storica della FNCRSI proseguo nella lotta, tanto più oggi che, anche grazie alla infame politica delle destre, il paese ha perduto ogni minimo residuo della sua sovranità nazionale.

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