venerdì 15 febbraio 2013

Corruzione e scandali non episodi ma sistema



Alessandro Mezzano

Da un po’ di tempo stanno emergendo alle cronache nazionali una serie di scandali che hanno in comune la corruzione e l’implicazione della politica di ogni colore.
Monte dei Paschi, SAIPEM, Finmeccanica, ENI, solo per citarne alcuni tra i piu’ recenti ed eclatanti, ma la fila e’ molto piu’ lunga e risale nel tempo a parecchi decenni orsono il che dimostra oltre ogni ragionevole dubbio che non si tratta di episodi, ma si tratta di un sistema strutturato ed incancrenito che condiziona l’economia e la politica del Paese.
D’altronde in una situazione di pseudo democrazia come quella vigente in Italia dove il potere si acquista con i consensi elettorali che a loro volta sono soggetti a “favori” per coloro che ne sono i collettori, la corruzione non puo’ che svilupparsi e prosperare come effetto naturale ed inevitabile.
Si crea cosi’ un costume, un modo di pensare, un comportamento, che producono poi necessariamente la strutturazione del malcostume nelle istituzioni, che a loro volta contagiano le imprese e la finanza!
I partiti politici, nati per rappresentare ideali e progettualita’ sociali associando i cittadini per realizzare quei fini, assumono la connotazione di comitati d’affari completamente avulsi dagli scopi che li legittimavano e dediti soprattutto a realizzare interessi privati, quasi sempre illeciti, a favore di pochi!
Gli ideali sono diventati specchietti per le allodole che servono ad attirare al voto gli ingenui elettori ed il risultato del voto viene poi usato per scopi ben diversi da quelli dichiarati.
Le imprese e la finanza sono quindi costrette, in questo clima ad adeguare i loro comportamenti e ad accettare di pagare un sovraprezzo per ottenere in cambio di operare con tranquillita’.
E’ la stessa logica immorale che agisce nei rapporti con La mafia che pretende il “pizzo” su tutte le attivita’ nel proprio territorio.
La poltica come la mafia dunque, con lo stesso cinismo e la medesima amoralita’ guardando solamente al profitto, non importa se illecito e dannoso per il Paese, gabbando i cittadini e trascurando quello che sarebbe il suo primo dovere e cioe’ la corretta amministrazione della cosa pubblica!
Il tutto in un sistema nel quale la democrazia e’ solamente di facciata, ma dove il potere sovrano del popolo e’ completamente usurpato, vilipeso e tradito da una indegna classe politica.
Certamente anche l’impresa e la finanza hanno le loro colpe per adeguarsi al sistema, ma hanno anche le attenuanti che derivano dal fatto oggettivo che il non adeguarsi li poterebbe ad operare con difficolta’ molto maggiori e con utili molto piu’ ridotti.
Come per un arto infetto che si potrebbe curare con efficacia al primo stadio dell’infezione, ma che a cancrena accertata non e’ piu’ curabile quando l’infezione si e’ estesa oltre certi limiti e diventa necessaria l’amputazione, cosi questa situazione di corruzione generalizzata, cosi’ estesa e cosi’ strutturata, non e’ piu’ curabile in senso riformista, ma necessita di un’amputazione decisa che e’ rappresentata da una rivoluzione totale che sbaragli il potere, cambi i criteri della sua gestione e riconduca il Paese ad un clima di moralita’ civile ripristinando la legalita’ e la giustizia!
La bomba e’ pronta ad esplodere.
Manca soltanto il detonatore specifico (un capo o un avvenimento) che puo’ arrivare da un momento all’altro!

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