sabato 24 marzo 2012

Quella canaglia chiamato Winston Churchill



Una considerazione sulla reale figura del politico inglese: sprovvisto di umanità e cavalleria e con abitudini bizzarre.

di: Mervyn F. Thurgood

Questo articolo è estratto da un audace opuscolo intitolato “The Bastard Churchill” dello scrittore americano maggiore M.F. Thurgood . E’ una sferzante denuncia della mancanza di umanità e cavalleria di Winston Churchill, del suo cattivo carattere, delle sue bizzarre abitudini, e della sua insaziabile brama di alcool accompagnata da una buona dose di gusto del sangue. Decenni di propaganda hanno fatto credere a milioni di persone che era una specie di liberatore quando, in effetti, fu quantomeno l’architetto della distruzione dell’Impero britannico.


Winston Leonard Spencer Churchill nacque nel 1874, figlio di Lord Randolph Churchill, terzo figlio del duca di Marlborough. Winston Churchill fu educato a Harrow e dopo tre tentativi fu ammesso allo Sandhurst Military College. Il suo punto forte era la lingua, ma era scarso in matematica e si laureò fra gli ultimi della sua classe. Mentre si trovava a Sandhurst, fu accusato di grave immoralità del tipo “Oscar Wilde”. Churchill promosse una causa contro il padre di uno dei cadetti che lo accusava, A.C. Bruce - Pryce. Le accuse furono ritirate e Churchill ricevette 400 sterline di risarcimento. Non si era ancora spenta l’eco di questo incidente quando Churchill fu coinvolto in una truffa e lui ed i cuoi compagni divennero bersaglio del tabloid “Truth” (verità).
Nel 1895, Churchill ed un suo amico, Reginald Barnes, si recarono a Cuba e stettero per sei settimane con le truppe spagnole, inviando rapporti giornalieri al “Daily Graphic”.
Churchil dimostrò più interesse nel giornalismo che nel servizio militare, ma si rese conto che l’esercizio delle armi sarebbe stato un buon trampolino di lancio per la vita politica e si arruolò per la Malakand Field Force nella North West Frontier (Pakistan) ed occasionalmente si divertì in schermaglie contro gli Afridi che, diversamente dai rapporti di Churchill su pesanti scontri, lanciavano solo sassi ai britannici.
La seguente impresa di Churchill ebbe luogo ad Omdurman (Sudan) nel 1898, con il 21° Lancieri comandato da Kitchener nell’avanzata su Khartoum. Anche stavolta le sue doti militari si esaurirono in articoli per il “Times” ed il “Morning Post”.
Lord Kitchener diceva di lui che aveva abbastanza grinta. ma che usava l’esercito solo come convenienza che gli avrebbe assicurato posizioni adatte ai suoi scopi per mezzo di sua madre.
Prestò servizio militare in Sudafrica per una parte dell’anno, dal 1899 al 1900 come corrispondente di guerra, e la sua pretesa di fama fu che cadde prigioniero ed era fuggito.
Fu eletto deputato per il collegio di Oldham come conservatore nel 1900 all’età di 24 anni, ma si unì ai liberali nel 1904 e raggiunse il rango governativo come presidente del comitato per il commercio nel 1908. Divenne ministro dell’Interno nel 1910 e fu creato Primo Lord dell’Ammiragliato nel 1911.
In questa posizione concepì un piano per sostenere la Russia aprendo i Dardanelli con l’esercito, usando truppe coloniali, gli ANZACS (Australian and New Zealand Army Corps). L’attacco a Gallipoli fu un disastro, e fu qui che si guastò la reputazione.
Ma di gran lunga più importante e sinistro fu il suo ruolo nell’affondamento del “Lusitania” l’8 maggio 1915. Churchill era in rapporti con l’allora sottosegretario della marina americana, Franklin D. Roosevelt, nella cospirazione per portare gli Stati Uniti in guerra affondando il piroscafo della Cunard al largo di New York. Due volte l’ambasciata tedesca a Washington aveva messo in guardia sulla stampa americana i passeggeri dal salire a bordo della sfortunata nave che, sostenevano i tedeschi, trasportava contrabbando e munizioni e stava per essere convertita in un mercantile armato. Si sapeva inoltre che avrebbe trasportato una compagnia di soldati, cannoni e munizioni.
Era normale procedura che tutte queste navi fossero scortate dalla costa sud dell’Irlanda a Liverpool da almeno un incrociatore leggero e due cacciatorpediniere. Il 6 maggio il capitano W..T. Turner ricevette una segnalazione sulla presenza di sottomarini e credeva che gli sarebbe stato ordinato di cambiare rotta verso la costa nord dell’Irlanda.
Il Primo Lord dell’Ammiragliato non si preoccupava di queste cose, e Churchill ordinò che il “Lusitania” non fosse scortato a Liverpool. Quindi partì per Parigi e si registrò in un albergo come il signor L. Spencer. Alle 14,12 dell’8 maggio il capitano Walter Schwieger, comandante del sommergibile U-20 lanciò il suo ultimo siluro sulla prua del “Lusitania”. Egli registrò, come altre persone, due distinte esplosioni. Il “Lusitania” era inaffondabile ed aveva un doppio scafo, ma ciò nonostante affondò in 20 minuti.
L’inchiesta affermò che la seconda esplosione era dovuta a polvere di carbone, ma successive indagini indicarono che non vi era polvere di carbone e che comunque sarebbe stato assai improbabile che fosse nella stiva anteriore, e che la seconda esplosione era causata da diverse tonnellate di esplosivo caricate nella stiva anteriore. Alle 14,33 il “Lusitania” era andato, trasportando 1198 passeggeri ed equipaggio, inclusi 171 americani importanti. La nave affondò 10 miglia al largo di Kinsale Head in vista di Queenstown. Ma le navi di pattuglia restarono in porto fino a quando il soccorso fu inutile.
L’inchiesta ufficiale accennò a diverse ipotesi, incluso il ruolo di Churchill e forse anche di Roosevelt. Churchill credeva di avere un amico in Roosevelt, che in realtà disprezzava l’uomo e il suo impero decadente.
Realizzandosi le predizioni di Kitchener, Churchill usò convenientemente le armi e si arruolò come maggiore nelle Queen’s Own Oxfordshire Hussars il 18 novembre 1915. Al suo arrivo in Francia fu accompagnato da Sir John French, che gli offrì la promozione a brigadiere generale. Questo non suonò bene alle orecchie del Primo Ministro Herbert Asquith, e French decise di mandare Churchill al secondo battaglione granatieri della Guardia per fare pratica nelle trincee. Churchill rimase solo cinque giorni con la Guardie.
Alla sua partenza il colonnello avrebbe commentato: “Non intendiamo in alcun modo essere inospitali, ma penso sia giusto dire che il vostro arrivo non sia stata una cosa che ci abbia dato la possibilità di scegliere”.
Churchill girovagò da un quartier generale all’altro, sperando di ottenere alla fine un comando di brigata. Il suo desiderio di comandare si sarebbe manifestato con tristi risultati nella seconda guerra mondiale.
Il giorno di Capodanno del 1916 gli fu affidato il comando del sesto battaglione fucilieri del Royal Scouts. Durante il suo comando di tre mesi e mezzo la sua unità non fu minacciata, ed egli usò il tempo lavorando per le sue incombenze parlamentari. Non vide più trincee dopo il 6 maggio 1916, ed il 22 luglio 1917 fu nominato ministro per gli armamenti. Ancora una volta l’esercito gli era servito egregiamente.
Le fortune politiche di Churchill crebbero e diminuirono durante la guerra, ed i suoi tentativi di recare aiuto ai russi bianchi non ricevettero sostegno dagli stanchi soldati delle trincee che stavano perdendo le loro illusioni sulle aristocrazie di tutti i Paesi. Nel 1922 divenne segretario coloniale in
Medio Oriente, e spronato da sua madre, cittadina ebrea americana, giocò un forte ruolo nel sostenere la Dichiarazione di Balfour che tradì gli alleati arabi della Gr an Bretagna e permise una massiccia immigrazione ebraica in Palestina.
Scrisse che il sionismo era un “movimento entusiasmante”, dicendo: “Se, come potrebbe avvenire, fosse creato sulle rive del Giordano, durante la nostra vita, uno Stato ebraico sotto la protezione della Corona britannica, che potrebbe comprendere 3 o 4 milioni di ebrei, sarebbe un evento nella storia del mondo che, da qualsiasi punto di vista, porterebbe beneficio e speciale armonia agli interessi più autentici dell’Impero”.
Egli sarebbe vissuto per vedere l’immigrazione ebraica in Palestina. Il 22 luglio 1946 la banda ebraica Stern fece saltare in aria l’albergo King David, quartier generale della divisione aerotrasportata, uccidendo 91 uomini che si erano lanciati sulla Normandia per liberare il popolo ebraico.
Il 27 marzo 1946 Churchill cercò di corrompere l’Emiro Abdullah al fine di permettere l’immigrazione ebraica in Palestina, ma fu messo in guardia da Abdallah secondo il quale lo scopo dei sionisti era di fondare uno Stato ebraico e gradualmente controllare tutto il mondo, e gli inglesi avrebbero dovuto ricorrere per aiuto ai tedeschi o ai russi.
Da segretario alle Colonie, Churchill ebbe la prima indicazione che le colonie erano sorpassate e che non sarebbero più state ciecamente subordinate alla chiamata della Gran Bretagna. Ma ignorò questo segnale. Per primo il Canada chiese a Churchill se il suo scopo era di consegnare agli ebrei il controllo del governo in Palestina. A questo Churchill rispose che se fossero diventati maggioranza, come sperava, naturalmente essi lo avrebbero avuto. Nel 1922 la Gran Bretagna, tramite Churchill, fu coinvolta nella tensione con la Turchia sulla penisola di Gallipoli e i Dardanelli. Il 9 settembre i turchi entrarono a Smirne ed il controllo greco in Asia Minore ebbe fine. I 1000 soldati inglesi nel lato asiatico dei Dardanelli avrebbero dovuto ritirarsi nella penisola di Gallipoli da Canakkale, ma in seguito restarono per ordine del comandante locale.
Entrambi Lloyd George e Churchill appoggiarono la decisione di tenere i turchi fuori dall’Europa. Churchill inviò un telegramma a tutti i governi dei Dominions chiedendo loro di inviare “rinforzi militari”. I Dominions risposero in modo variabile alla richiesta di Churchill. Terranova e Nuova Zelanda offrirono il loro sostegno, ma entrambi il Canada e l’Australia erano furiosi per non essere stati interpellati prima che la richiesta fosse resa pubblica.
Il primo ministro australiano telegrafò a Londra, dicendo: “Per una buona causa siamo pronti a muoverci tutti, ma per una cattiva, non un solo soldato!”. Il Canada non avrebbe inviato truppe. Churchill non comprese le vere implicazioni del rifiuto ed in seguito come primo ministro credeva ancora di avere il controllo assoluto sulle “sue truppe coloniali”. Churchill nuovamente si comportò come una persona che poco si cura del comune cittadino inglese.
Accadde durante lo sciopero generale del 26 maggio 1926, quando era Cancelliere dello Scacchiere ed editore della “British Gazette”. Fu solo il suo giornale ad apparire nelle strade durante lo sciopero, durante il quale accusò gli scioperanti di essere nemici e chiese la loro resa senza condizioni. La stessa richiesta avrebbe prolungato la guerra contro la Germania ed il suo atteggiamento antisindacale, antioperaio sarebbe stato la base di crescenti scioperi e sabotaggi nelle industrie belliche ed avrebbe posto la base per il suo defenestramento nelle elezioni del 1945.
Ancora una volta come ministro delle finanze egli bocciò le proposte per scuole migliori ed alloggi per il popolo inglese. Avrebbe continuato ad esibire una delle sue peggiori qualità: come descritto da Lord Milner in una lettera a Herbert Samuel: “E’ troppo portato a prendere decisioni senza sufficiente conoscenza”.
Fuori dal governo Churchill continuò a fare debiti, e, a causa delle osservazioni di Milner, fu coinvolto in processi per diffamazione. Churchill aveva commentato con il suo segretario personale, Martin Gilberrt: “Mi dia i fatti e li girerò a modo mio, per sostenere i miei argomenti” . Il suo commento fu l’argomento di Anthony Cave-Brown in due volumi, “Bodyguard of Lies” (guardia del corpo di menzogne).
Benché fosse ministro delle finanze, Churchill non teneva sotto controllo le sue proprie spese, ed era sempre pieno di debiti. Fu a causa del suo alcoolismo, debiti e delle amicizie di sua madre che fu coinvolto in obblighi verso un gruppo che sarebbe stato conosciuto come “Focus”.
Tutto cominciò con il presidente dell’associazione anglo-ebraica, Leonard Montefiore, che trovò in Churchill il perfetto interlocutore della sua associazione, un uomo conosciuto, con relazioni, sionista, e indebitato. Montefiore si rivolse a Churchill esponendo la condizione difficile degli ebrei in Germania. Gli ebrei lamentavano la stessa situazione in quasi tutti i Paesi europei. Churchill condiscese di sostenere l’associazione nonostante il fatto che questi aveva spinto per una intesa anglo-germanica. L’associazione anglo-giudaica fu in seguito conosciuta come Consiglio antinazista. Così non fu sorpresa che i membri del Partito dei lavoratori nazionalsocialisti tedeschi ed il popolo tedesco, come un tutto, adombrassero con gli stranieri un certo retroterra etnico interferente negli affari interni della Germania. Il nome “Consiglio anti-nazista” divenne offensivo per molti tedeschi, ed il nome fu cambiato in “Focus” capeggiato da Sir Henry Wickham Steed. Il cambio del nome coagulò molte persone di diversa cultura e credo politico. Alcuni dei nuovi membri erano Sir Walter Citrine del Congresso delle Trade Unions fino a Sir Waley-Cohen, presidente della Shell Oil Company. Man mano che “Focus” cresceva reclutò sia operai che dirigenti, ebrei e non-ebrei, incluso Josiah Wedgwood, Sir Henry Strakosh, multimilionario sudafricano, presidente della Union Corporation Ltd.. Altri membri erano il Dr.Chaim Weizmann, di cui parleremo estesamente più avanti, David Ben Gurion, Simon Marks ed Israel Moses Sief (of Marks and Spencer), Lord Melchett e Nathan Laski, per citarne alcuni. E’ interessante notare che il capitano Basil Liddell-Hart, noto stratega e scrittore di cose militari ne era membro, benché non fosse ebreo.
Man mano che i debiti di Churchill crescevano, egli scriveva per molti giornali in mano agli ebrei, ma non poteva colmare le sue spese. Per rendere le cose più difficili, fu citato per diffamazione dal tabloid americano “The Enquirer” per 200.000 dollari. Egli mise all’asta la tenuta di famiglia “Chartwell”. I suoi debiti e il problema della citazione per diffamazione furono pagati dal suo amico Sir Henry Strakosh ed altri membri di Focus.
Egli era adesso non solo obbligato, ma sotto controllo del Consiglio antinazista ed ora tutti i suoi discorsi e gli scritti erano diretti contro la minaccia di Hitler ed il trattamento degli ebrei da parte dei nazisti.
Ancora una volta Churchill ricorse alla “Milner’s Observation” durante la crisi di Monaco , dove vide l’occasione di entrare in guerra con Adolf Hitler. Diede scarsa importanza allo stato di addestramento ed alla posizione dell’esercito britannico ed il suo solo piano era di indurre la Francia e i Dominions a scendere in guerra per combattere la battaglie terrestri ed alla fine portare anche gli Stati Uniti in guerra.
Entrambi i vertici di Londra, Chamberlain e Sir Leslie Hore-Belisha, conoscevano il vero stato di preparazione delle forze armate inglesi, che non erano in condizione di combattere.
Ma ancor più importante era il fatto che la Polonia era stata in guerra con la Cecoslovacchia per circa dieci anni per la provincia di Teschen. Egli trascurò il fatto che se la Russia fosse intervenuta in difesa della Cecoslovacchia avrebbe dovuto invadere o la Polonia o la Romania o entrambe, e che la Gran Bretagna aveva accordi con entrambe se fossero state attaccate. Il risultato sarebbe stato che l’Inghilterra e la Germania avrebbero dovuto combattere contro la Russia, e Churchill non considerò peraltro le possibili azioni del nuovo alleato dell’Asse, il Giappone. E nemmeno si accorse, oltre ad un forte desiderio di pace, che molte nazioni vedevano comunque Hitler come un baluardo contro Stalin.
Ma ancora Churchill accusava Chamberlain per non essere entrato in guerra contro la Germania sul Sudetenland. Soltanto dopo la distruzione della Germania si rese contro del vero pericolo quando commentò con il generale Hastings Lionel “Pug” Ismay (Primo barone Ismay): “Abbiamo ucciso il maiale sbagliato!”. Ma in questo modo era riuscito ad avere la sua guerra e a soddisfare i suoi benefattori.
Sia i media che Churchill criticarono le azioni di Chamberlain a Monaco. Ma verso la fine del 1938, i polacchi avevano invaso Teschen, mentre i tedeschi marciavano verso i Sudeti, etnicamente germanici al 90%, una creazione di Wilson. Il resto della Cecoslovacchia spartito fra i suoi vicini, inclusa l’Ungheria. Alfred Duff-Cooper, un fedele sionista e membro di “Focus”, rassegnò le dimissioni come Primo Lord dell’Ammiragliato per protesta contro Chamberlain che non era entrato in guerra contro la Germania (e possibilmente la Polonia) per l’affare dei Sudeti.
Verso la fine di marzo 1939, le truppe céche occuparono Bratislava (Slovacchia) e deposero il presidente, Padre Josef Tiso, mentre la Slovacchia e la Rutenia proclamarono l’indipendenza dalla Stato creato dalla Lega delle Nazioni e di cui Lloyd George avrebbe detto: “Non riesco a concepire una causa più favorevole per una futura guerra, causata dal fatto che il popolo tedesco è circondato da un pulviscolo di piccoli Stati, molti dei quali abitati da persone che non hanno mai fondato da sé governi stabili, ma ciascuno di essi contenente larghe masse di tedeschi”.
Per timore della guerra civile, il presidente della Seconda repubblica cecoslovacca, Dr. Emil Hacha firmò un accordo (15 marzo 1939) che creava il Protettorato tedesco di Boemia e Moravia. Truppe ungheresi attraversarono il confine della Rutenia, espellendo le unità cèche. Questo guazzabuglio fu minimizzato dai media britannici così come l’offerta tedesca della Slovacchia alla Polonia, per avere in cambio il porto di Danzica. La notizia che il popolo inglese, i Dominions e nei fatti tutto il mondo avrebbero sentito era che Hitler aveva occupato tutta la Cecoslovacchia.
Benché tutti i membri della Società delle Nazioni fossero d’accordo che il Corridoio polacco apparteneva alla Germania, Churchill organizzava un ammutinamento nel clan di Neville Chamberlain per chiedere che l’Inghilterra scendesse in guerra per la Polonia anche se Austen Chamberlain, ministro degli esteri britannico, aveva affermato che il Corridoio non valeva la vita di un caporale inglese. Ma Churchill e “Focus” vedevano l’opportunità di distruggere Hitler. L’indipendenza polacca era l’ultimo dei loro pensieri, specialmente dopo che la Polonia aveva invaso la Cecoslovacchia, per cui Churchill voleva la guerra.
L’ultima cosa che la Gran Bretagna e la Francia volevano era un altro bagno di sangue per una terra distante e sconosciuta. Ma per mezzo di Churchill e di “Focus”, entrambe, ed in seguito il mondo intero, sarebbero stati trascinati in una guerra che nessuno voleva e che non avrebbe risolto niente
Il 3 settembre 1939 l’Inghilterra dichiarò guerra alla Germania, e Churchill fu nominato Primo Lord dell’Ammiragliato. Fece in modo che tutte le navi della Royal Navy ricevessero un messaggio: “Winston è tornato”. Ma non c’era letizia in tutta la flotta per la sua nomina. Churchill si comportò come se fosse stato nominato “segretario di Stato per la guerra” e cominciò a diramare ordini alle altre forze armate. Il suo primo ordine alla RAF fu di attaccare la base navale tedesca a Wilhelmshaven e Brunsbuettel.
Ecco i fatti: 29 Blenheims e Wellington attaccarono. 10 bombardieri mancarono il bersaglio e ritornarono alla base; 1 aereo bombardò Esbjerg, città danese, 110 miglia distante dall’obbiettivo; 3 aerei attaccarono i loro camerati nel Mare del Nord; 7 furono abbattuti dalla contraerea tedesca; 8 bombardieri trovarono i loro obbiettivi ed attaccarono la nave da battaglia von Scheer con tre bombe, che non fecero danno. Essi realizzarono parecchi colpi sull’incrociatore “Hemden”, con l’unico vero danno quando uno degli aerei si abbattè sulla nave. Il totalizzatore della previsione sugli obbiettivi migliorò di ben poco nei successivi due anni.

Nota
Il maggiore Mervin F. Thurgood è autore di “To Punish the Hostiles” ed editore di “A Symposium on World War Two”, E’ peraltro l’autore di una versione molto più estesa di questo articolo intitolato “The Bastard Churchill”. Nato nel 1923 nella Columbia Britannica, Thurgood prerstò servizio nella Seaforth Highlanders Canadian Infantry regiment.


Tratto da
www.barnesreviw.com
Traduzione di Alfio Faro
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http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=13908

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