mercoledì 21 settembre 2011

La moneta: una materia giuridica prima che economica

di Gianluca Monaco - 20/09/2011

Fonte: Associazione Terra Nostra

E’ bene chiarire un aspetto fondamentale sulla figura di Giacinto Auriti in quanto è diffusamente ed erroneamente indicato come economista.

Giacinto Auriti era un giurista, un docente di giurisprudenza che collaborò alla stesura di trattati di diritto internazionale e della navigazione nonché alla carta costituzionale greca.

Fu durante il suo percorso professionale di giurista che si imbattè ed affrontò, colmandolo, il vuoto giuridico sulla proprietà della moneta all’atto dell’emissione.

E’ inutile ribadire su queste poche righe la storia della moneta ma occorre conoscere il suo significato giuridico per comprendere come abbia origine l’insanabile debito pubblico, causa dell’elevata pressione fiscale e di limitazione degli Stati ad adempiere alle proprie funzioni sociali e sovrane.

http://digilander.libero.it/Terra_Nostra/IL%20VALORE%20INDOTTO%20DELLA%20MONETA-libretto.pdf

Ma come può uno Stato essere “sovrano” se non può decidere della propria politica monetaria?

Questi aspetti giuridici vanno approfonditi illustrando sia le modifiche normative adottate in materia monetaria durante tutti i 150 anni di storia d’Italiahttp://www.bancaditalia.it/bancaditalia/storia , sia dimostrando la incostituzionalità ed antidemocraticità del Trattato dell’Unione Europeahttp://www.altalex.com/index.php?idnot=37819 .

D’altronde gli economisti non hanno mai affrontato la questione monetaria all’atto dell’emissione, specificandone prima la sua caratteristica di strumento di misurazione e scambio dei valori nazionali identificati con il P.I.L., perché altrimenti non si sarebbero permessi di moltiplicare tali valori, svincolandoli dalla quantificazione di beni reali, e non avrebbero creato le famigerate bolle finanziarie.

E’ fondamentale, quindi, illustrare e far comprendere che la moneta all’atto dell’emissione è di proprietà degli stati.

Su questo presupposto di natura giuridica, illustreremo come il Tasso Ufficiale di Sconto (il costo del denaro all’atto dell’emissione) sia la madre di tutte le usure bancarie

http://digilander.libero.it/Terra_Nostra/TarquiniAnnoGiudiziario.pdfe

di come il suo "inesistente" corrispettivo monetario non ci permetterà mai di estinguere il debito pubblico perchè MAI EMESSO.


LA DIFESA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA E’ COME LA VEGLIA AD UN MORTO

Un altro aspetto da affrontare e quello legale, relativo alla denuncia fatta nei confronti degli istituti centrali di emissione ( un tempo Banca d’Italia oggi BCE )

http://www.noiconsumatori.org/articoli/articolo.asp?ID=246

e la sentenza di Cassazione che “pilatescamente” annullerà la condanna alla Banca d’Italia, nonché i citati aspetti illegittimi ed incostituzionali delTrattato UE che all’ ex-art. 107 del trattato di Maastricht sancisce la indipendenza ed autonomia della BCE dagli stati membri dell’unione
http://eur-lex.europa.eu/it/treaties/dat/12002E/pdf/12002E_IT.pdf .

Esattamente ciò che ha ribadito il governatore Mario Draghi, candidato alla presidenza della BCE, dichiarando che “i governi non devono ingerirsi nella politica monetaria”

http://www.bancaditalia.it/interventi/integov/2011/21032011/draghi_21_03_2011.pdf

Ma allora di cosa sono sovrani gli stati se non possono decidere della propria politica monetaria?

Certamente sono sovrani del debito, come ha dichiarato lo stesso Ministro Tremonti ma il cui significato sfugge alle masse.

Vuol dire che, come per le imprese di Stato tipo Alitalia, anche i debiti degli stati saranno socializzati andando a prelevare dai risparmi delle famiglie

http://www.lineaquotidiano.net/node/17650


Riteniamo fondamentale, quindi, l’interesse alla tematica da parte di magistrati oltre che dei semplici cittadini per far luce su queste decisioni che condizioneranno le nostre vite ed analizzare insieme le azioni giudiziarie a difesa della Costituzione e del popolo.

Il fine è quello di colmare il vuoto giuridico sulla proprietà della moneta all’atto dell’emissione partendo quindi dalla sua concezione giuridica, come ha tentato di fare per circa quaranta anni il prof. Giacinto Auriti.

Se oggi esistono e si moltiplicano movimenti di cittadini come il nostro che si “uniscono nell’ idea di libertà” di Auriti il motivo va ricercato nella “verità” di quell’idea che le dà la forza.

Il compito è arduo, come già detto, perché bisogna sradicare un falso concetto culturale di moneta e non a caso, con l’accentuarsi in tutta Italia delle nostre iniziative culturali in tal senso, con la presa di coscienza della popolazione, la Banca d’Italia è corsa ai ripari siglando un accordo con il Ministero della Pubblica Istruzione per l’insegnamento e la formazione economica e finanziaria nelle scuole

http://www.bancaditalia.it/servizi_pubbl/conoscere/edufin-scuola/progetto-miur-bi/materie/moneta/moneta.pdf

Ovviamente omettendo il concetto giuridico di moneta e la sua proprietà all’atto dell’emissione.
Se la situazione economica è giunta a questo punto la causa va ricercata nella ignoranza dei popoli in materia monetaria. Un percorso culturale che va affrontato.

LA SOLUZIONE ALLE CRISI MONETARIE

La diffusione della conoscenza del problema da parte di giovani, di esponenti politici, e tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere e studiare con il prof. Giacinto Auriti è fondamentale per intraprendere anche delle iniziative sociali per alleviare i cittadini dall’angoscia.

In quest’ultimo anno sono aumentati i suicidi per insolvenza, l’incapacità di estinguere debiti soprattutto con la pubblica amministrazione, una piaga sociale che Auriti aveva individuato e per la quale aveva denunciato come istigatori i governatori Ciampi e Fazio.

Una denuncia che finì con un non luogo a procedere per “consuetudine” nella politica monetaria della Banca Centrale ,come aveva sentenziato all’epoca il procuratore di Roma, Ettore Torri ( lo stesso che lo scorso anno aveva dichiarato di legalizzare il doping nel ciclismo dichiarando che “è consuetudine per i ciclisti fare uso di sostanze dopanti”)
http://www.sport.we-news.com/ciclismo/news/3754-ettore-torri-shock-il-doping-dovrebbe-essere-legalizzato .

E’ quindi fondamentale che la politica tuteli la sicurezza e la salute ( anche mentale ) dei cittadini deliberando a favore di strumenti di tutela economica che si rifanno ai concetti ed alla scoperta del “VALORE INDOTTO DELLA MONETA” di Giacinto Auriti ed è altrettanto fondamentale che la magistratura “comprenda” l’origine di questi mali.

Le indicazioni per l’adozione di tali strumenti di tutela vanno divulgati con la partecipazione dei mezzi di comunicazione, della cittadinanza e di tutti i movimenti associativi e politici che non si sono ancora avvicinati a tali problematiche e relative soluzioni ed ai quali illustreremo l’importanza di un obiettivo che la politica deve perseguire per una soluzione delle angosce: l’attuazione dell’Art 19 comma 10 della Legge 262/05

http://www.camera.it/parlam/leggi/05262l.htm

che ridefinisce la proprietà delle quote private della Banca d’Italia detenute ,oggi, per il 95% del suo capitale dalle stesse banche private che dovrebbero essere controllate dalla Banca d’Italia.

http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/funzgov/gov/partecipanti/Partecipanti.pdf

I controllati che controllano il controllante?

Con l’attuazione della suddetta Legge, in ritardo di oltre 3 anni, l’azionariato di Banca d’Italia potrebbe andare totalmente allo Stato per il tramite del Ministero del Tesoro ma i gruppi bancari vogliono essere “liquidati” e, a fronte del capitale sociale di 156.000 euro della Banca d’Italia, essi chiedono miliardi di euro per cedere le quote.

Miliardi di euro che rappresentano gli utili e le riserve accantonate che la Banca d’Italia ha accumulato dall’Unità ad oggi, lucrando sugli interessi del debito pubblico e quindi sul nostro lavoro e sul nostro valore e sui nostri sacrifici economici.


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