di: Alberto B. Mariantoni
Se dipendesse soltanto da me, e fossi simultaneamente in condizione di potere concretamente esercitare quel genere di poteri che mi permetterebbero di poter speditamente tentare di trovare delle adeguate o appropriate soluzioni agli annosi ed apparentemente irrisolvibili problemi che travagliano il nostro Paese, saprei cosa fare!
Come primo provvedimento, infatti – seguendo il recente e perspicace suggerimento dell’intellettuale di sinistra Alberto Asor Rosa del 13 Aprile scorso – instaurerei immediatamente un momentaneo ed indispensabile “stato d’eccezione”. E darei mandato alle Forze dell’ordine della nostra Nazione, affinché possano rapidamente circondare l’insieme delle sedi istituzionali, politiche, economiche e gestionali del nostro Paese, per arrestare la totalità dei attuali responsabili (di destra, di sinistra, di centro) che vi si annidano, con le loro rispettive segreterie personali ed i loro reciproci “porta-borse”.
Inoltre, anche se in marginale dissonanza con i propositi di Asor Rosa (che non ha probabilmente avuto il coraggio, in prima battuta, di affermarlo…), li farei ugualmente e sommariamente fucilare alla schiena – senza nessun processo, in ordine alfabetico e senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali – per ordinaria indegnità civile e morale, nonché reiterato ed aggravato alto tradimento nei confronti del Popolo italiano,
Infine, una volta realizzate le suddette esecuzioni – ed onde evitare che qualcuno, magari, per eccesso di pignoleria democratica, possa abusivamente o indebitamente gridare al Colpo di Stato – consegnerei istantaneamente il medesimo numero, specie e qualità di mandati, seggi ed incarichi vari che fino a quel momento erano stati appannaggio dei suddetti “personaggi”, alle Assemblee di base delle stesse forze politiche, partitiche, economiche e sindacali a cui questi ultimi affermavano (realmente, nominalmente o formalmente) di appartenere. In maniera tale che le summenzionate Assemblee possano liberamente procedere alla diretta sostituzione degli eliminati, con altri personaggi di loro scelta, convenienza o gradimento.
Gente nuova, aria nuova!
Niente che si possa arrivare a risolvere con un tale straordinario provvedimento, si sarà comunque prodotto un indispensabile e salutare “ricambio” generazionale all’interno dei meandri della politica e radicalmente sbarazzato l’Italia da quella massa di traditori, ladri, imbroglioni, farabutti e parassiti istituzionali che sono diventati il vero ed insolubile problema del nostro Stato e della nostra Nazione.
Come è facile immaginarlo, infatti, prima che la nuova classe dirigente designata possa realmente ridiventare “Casta” e sia nuovamente in condizione di farsi personalmente catturare dai meccanismi della dissolutezza, dell’asservimento e della corruzione che avevano caratterizzato la precedente, l’Italia può senz’altro sperare di poter di nuovo vivere un certo periodo di ordinaria amministrazione. E qualora gli stessi “sintomi” dell’attuale sistema dovessero improvvisamente ricominciare ad apparire o a manifestarsi anche tra i nuovi responsabili, si può sempre fare il bis e ricominciare ad arrestarli e fucilarli. Perché no? Dipenderà da loro!
Inutile chiedermi il motivo che mi spingerebbe ad adottare i succitati drastici provvedimenti…
La ragione, infatti, è sotto gli occhi di tutti.
Stiamo etnicamente, culturalmente e socialmente scomparendo dalla faccia della Terra, sia come Popolo che come Nazione. Stiamo partecipando a guerre che – oltre a procurarci spese, lutti ed abbondante disonore – sono addirittura in contrasto con i nostri interessi. Stiamo economicamente andando a fondo, per reale mancanza di indipendenza e di sovranità politica. Stiamo ingiustamente subendo, sulla nostra pelle, i contraccolpi di una crisi mondiale che non ci riguarda affatto e che è stata decisa e pianificata altrove, per meglio permettere alle lobbies che “non esistono”… di poter continuare a rimpinguare i loro portafogli ed a depredare e spogliare maggiormente chi vive esclusivamente del suo lavoro.
In altre parole, il disastro generalizzato dell’attuale sistema, noi Italiani (come gli altri europei, d’altronde) lo stiamo già soffrendo e penando da tempo, in prima persona. E non c’è assolutamente bisogno di doverlo in qualche modo riassumere con uno schema o rappresentare con un disegno, per poterlo effettivamente evidenziare, spiegare e far comprendere, anche all’ultimo degli ingenui o degli sprovveduti del nostro Paese.
Che facciamo, dunque? Continuiamo a subire passivamente all’infinito le angherie ed i soprusi di questo sistema ad uccidere i popoli o vogliamo tentare, tutti assieme, di ribellarci, per potercene, infine, sbarazzare e liberare?
Ovviamente, chi, allo stesso tempo, avrà tendenza a negare le suddette evidenze o a far finta di non conoscerle o di non rendersene conto, è semplicemente un complice di coloro che fino ad ora hanno individualmente e collettivamente concorso a programmare, organizzare ed alimentare, per conto terzi, l’insieme delle nostre attuali sventure. E come tale, dovrebbe essere trattato.
Per chi non lo sapesse, mi permetto di ricordare che nell’antica Roma, per simili comportamenti, c’era una pena adeguata: ad bestias!
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