mercoledì 29 luglio 2009

CHI CURERA’ LA MIA MALATTIA? Maschere e mascherate

dI Filippo Giannini

In una società sana il cittadino può cambiare idea politica, ma questo non è concesso all’uomo politico (se non con l’abbandono della politica), poiché da ciò si evince il peso delle sue valutazioni ed idee. Ma oggi il politico è un mercante che, sfruttando la volubilità delle masse, vendendo idee compiacenti al portafoglio e non alla Giustizia, conferma, come ha detto Palmiro Togliatti, che “La politica è un affare economico”.
Roberto Chiaramonte

Per avere una speranza di cura ritengo necessaria una descrizione dei sintomi ed eventualmente spiegare quali siano state le cause della mia indisposizione.
“Nacqui sub Mussolini pria ancor che fosse tardi”. Perciò quando cominciai a capire qualcosa ero ancora un bimbetto. A detta dei miei genitori ero, a parte una notevole vivacità, un bambino normale, senza sintomi di anomalie psichiche o fisiche. Ad una certa età, diciamo intorno ai dieci anni, senza una specifica apparente ragione, mi si alzava il braccio destro con la mano ben tesa. Non si capiva bene la ragione, ma ad un certo punto, salutando, ad esempio, gli amici… tacchete si alzava la mano in un famigerato saluto. Dato che questa impulso è rimasto anche in età matura, ho cercato di comprenderne la ragione, ma sempre inutilmente. Poi un giorno, o forse era una sera, ma questo non ha importanza, ho ricordato, come in una visione, che tanti, tanti anni fa, avevo visto un giovane alto, magro, con la camicia nera, che, alzato il braccio, con la mano ben tesa salutava con enfasi, ora non so bene chi.
Forse è stato il caso, non posso giurarlo, ma ho avuto modo di acquistare un libro “All’armi siam fascisti”di Amos Telecchi (di cui raccomando la lettura), e sfogliandolo senza una precisa meta, a pagina 98, dove l’Autore descrive la parabola politica di Giorgio Napilitano (l’attuale Presidente), senza motivo esclamai fra me e me: . Certamente sarà un errore, pensai: ma quel giovane che avevo visto da bambino, con il braccio teso e la mano ben aperta, era Lui. Era Lui che mi aveva contagiato quel male assoluto.
Ripetendo fra me e me : , iniziai tuttavia a leggere e, di quel che ho letto trascrivo le parti più interessanti: . E qui mi fermo: per un attimo di pausa, necessaria per fornire agli amici lettori una notizia sensazionale. Quel che dice il nostro Presidente è giusto, tanto che pochi sanno che in quell’epoca quelli che si definivano fascisti erano, in realtà, sfascisti, esattamente come Giorgio Napolitano. Ma, amici lettori, la notizia sensazionale è questa, anche se non posso fornirvi la fonte: FRA I PIU’ ACCANITI ANTIFASCISTI C’ERA PROPRIO “LUI”. MI CHIEDETE CHI? MA “LUI”, BENITO MUSSOLINI! Era “Lui” che aveva creato i GUF, era “Lui” che aveva organizzato i gruppi antifascisti, era “Lui” che voleva abbattere la truce tirannia.
Percepisco qualche risatina di scherno. Allora andatevi ad informare sull’antifascismo di Benito Mussolini. E poi vi chiedo: Napolitano è certamente una persona seria, ma perché, io non lo sono?
Quel che ha scritto l’intellettuale Cesare Musatti nel 1983 - - va corretto nella parte finale in questo modo (da l’Unità, organo della verità assoluta): <(…) in un certo momento il 98% degli italiani era anti-fascista>, capitanato da “Lui”, con l’assistenza, è ovvio, di altri personaggi, primo dei quali Alessandro Pavolini.
Ma riprendiamo la lettura del testo di Amos Telecchi, ricordando la biografia ufficiale di Giorgio Napolitano: . A questo punto è impossibile non evidenziare il grande coraggio del “gruppo formatosi all’interno del GUF”: i Liberatori stavano entrando a Napoli e il Gruppo, sprezzante del pericolo, si “impadronì della redazione del IX Maggio”. Sento che qualche lettore ridacchia, e io gli dico: .
Amos Telecchi continua: No! Vi proibisco di ridere in questo modo! Infatti Napolitano come poteva immaginare che il Comunismo, al pari del suo nemico, fosse un altro “male assoluto”? Infatti, si avvede dell’errore e, come scrive Amos Telecchi: . E questo senza maschera. Provateci voi, lettori. Il nostro Presidente ha mostrato un coraggio senza uguali.
E come non evidenziare la coerenza del nostro Presidente? Vi ricordate quando, una trentina d’anni fa, l’URSS invase l’Afghanistan? Tutto il PCI (e Napolitano ne faceva parte attiva) fu a fianco dei sovietici. Ebbene, nulla è cambiato anche oggi Egli sostiene che l’intervento italiano in quelle zone è necessario. Cosa mi dite? Che quelli erano russi e questi americani? Ma che andate a vedere il capello?
Torniamo alla mia malattia. Io sto sempre con il braccio destro alzato e la mano diritta. Ho provato a fare la “Cura Napolitano”: purtroppo con me non funziona.

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