OPPIO E SANGUE!… DALL’AFGHANISTAN… PER GLI USA, PER L'OCCIDENTE, PER TUTTO IL MONDO
di Duccio Mallamaci
Il raccolto dell’oppio in Afghanistan sta andando alla grande: se ne ricaverà il 90% della produzione mondiale di eroina! Da smerciare nei ricchi mercati degli Usa dell’Europa, Russia compresa, della Cina, e di tutto il mondo!
Un enorme flusso di energia sottratta al resto del mondo riaffluirà in Afghanistan per dare immensa forza alla guerra contro gli aggressori ed invasori Usa, Nato, Onu.
Anche la ultimissima nuova ed abbondante “semina” di fantaccini in Afghanistan, decisa da Obama in nome della “Missione di Pace”, a favore della “Modernità”, ed a favore della “Democrazia” da esportare in Afghanistan, comincia a rendere ai suoi “coltivatori” di Usa, Occidente e del resto del Mondo i suoi abbondanti frutti di… sangue!
In tutta quella bolgia infernale a cui è ridotto l’Afghanistan a causa delle scorrerie e dei guasti dei vari eserciti di mezzo mondo in guerra, partecipa anche l’Itaglia del Berlusca e del Napolitano che in questi giorni ha ulteriormente pagato il prezzo di questa… perfetta ed ineffabile… “Missione di Pace”, di “Civiltà”, di “Democrazia”, ecc., ecc.: Alessandro Di Lisio, di 25 anni, nato a Campobasso, Primo Caporal Maggiore dei Paracadutisti della Folgore è morto lasciando un messaggio su “facebook”: «La guerra è uno sporco lavoro, ma qualcuno dovrà pur farla», una significativa ed impressionante testimonianza dello “spirito di morte” che lo ha guidato all’appuntamento nel luogo e nel momento in cui è andato in pezzi assieme al mezzo corazzato che lo trasportava sulle strade dell’Afghanistan Meridionale a 50 km dalla città di Farah.
Ma come è cominciato, e cosa sta succedendo e soprattutto… come finirà questo mostruoso vortice di oppio e di sangue che è in gestazione in quella fatidica zona del Mondo di cui l’Afghanistan fa parte e che non per nulla è conosciuta dagli storici e da chi si interessa di geostrategia come l’”Angolo delle Tempeste” … guerresche?
A suo tempo, il Bush, poverino: Wasp purosangue; promosso compiacentemente a cow-boy fin dalla più tenera età nel ranch paterno del Texas; avendo espletato le rituali goliarderie accademiche; essendosi prodotto nelle dovute performances iniziatiche degli Skull and Bones; avendo patito le usuali anglosassoni traversie dell’anima sotto spirito, redenta infine dall’Esercito della Salvezza; avendo ottenuto, ovviamente d’ufficio, il suo “degree” a coronamento del suo livello di cognizione e di coscienza permanentemente infantile; dinasticamente consacrato Presidente Usa, come usa per i primogeniti delle “Very Top Families” dell’”American Dream”; proiettato alla Casa Bianca per aprirne puritanamente le finestre e farne uscire i fumi sacrileghi dei sigari libertini di Bill Clinton e Monica Levinski; procedendo, di fronte al crollo delle Due Torri, con la stessa disinvolta e risentita aggressività di un qualsiasi tifoso medio della Super Bowl che si batte al bar o davanti alla televisione per i Dallas Cowboys o per i Pittsburgh Steelers, aveva malaccortamente precipitato gli Usa nella micidiale trappola afghana.
Ora, l’Obama, in gambissima: essendo invece un sanguemisto frutto del più cosmopolita “meltingpot” globale multietnico e multi confessionale possibile, tale da reggere brillantemente il confronto con i migliori ibridi della produzione della Monsanto della Dupont de Nemour da cui è stato abbondantemente sponsorizzato nella sua campagna elettorale presidenziale; allevato e curato come intelligentissimo e coltissimo laureato di Harward, brillante professore universitario, raffinatissimo intellettuale, politico democratico di successo, senatore dell’Illinois, progressista, ma acuto, spregiudicato ed eclettico statista, insomma il meglio del meglio che l’Ammerika potesse confezionare sul piano intellettuale, è ora incaricato a rimediare ai guai combinati dal suonato cowboy del Texas.
Ecco, quindi, che l’Obama, dai suoi più stretti collaboratori chiamato amichevolmente “Obe”, appunto come il vecchio saggio “intellettuale” “Obe Wan Kenobe” di Guerre Stellari, due settimane fa, per dimostrare al mondo che lui, oltre che fine politico, è anche il fulmine di guerra di cui l’Ammerika ha bisogno per risollevare le sue sorti acciaccate, viene al dunque e, rischiando grosso, lancia la sua personale “Spedizione Obama in Afghanistan”: un’imponente operazione che è la più grande dalla campagna del Vietnam, per un “Blitz” in Afghanistan”, per cui dichiarando di voler attuare una, per niente chiara ed anzi molto fumosa, “exit strategy” dall’Iraq, sposta il Generale Stanley McChristal, il famigerato “Sicario di Dick Cheney”, “Torturatore di Bagdad”, “Vincitore di Al Qaeda in Iraq”, ecc. a nuovo comandante delle truppe in Afghanistan; e sposta anche circa ventimila soldati dall’Iraq in Afghanistan; e quindi di recente scatena i suoi molossi e mastini di guerra, tra cui il Generale Lawrence Nicholson e 4’000 marines, già notissimi in Iraq per la loro famigerata tattica del “Search and Kill” con cui facevano stragi indiscriminate di guerriglieri e di civili, all’attacco dell’Afghanistan del Sud, con la operazione “Kanjar”, per la conquista della Valle del Fiume Helmand, la “Valle dell’Oppio” dove si produce la metà dell’eroina mondiale, la più vasta provincia dell’Afghanistan, grande quanto l’intera Pianura Padana, e che è la più grande roccaforte talebana.
Gli Usa di Obama, negli ultimi due mesi, avevano inviato nella provincia di Helmand 8.500 marines: è stato il maggiore dispiegamento di forze nell'ambito dell'annunciato aumento di truppe Usa dai 32 mila uomini di inizio anno ai 68 mila previsti per la fine del 2009.
Il generale Larry Nicholson, comandante delle forze dei Marines dispiegate nell'operazione, l'ufficiale a capo della brigata "Afghanistan" in missione nel tormentato paese asiatico, traduceva enfaticamente il nome “Kanjar” come termine Farsi che significa “Colpo di Spada”, per poi sottolineare che: "Ciò che rende l'operazione Khanjar diversa da tutte le altre precedenti sono le massicce dimensioni della forza impiegata, la velocità con cui le truppe si muoveranno nel territorio, ed il fatto che dove andiamo, rimarremo e dove rimarremo costruiremo e lavoreremo verso la transizione di tutte le responsabilità di sicurezza alle forze afghane".
Questa “nuovissima” strategia,… proclamata dal generale Nicholson per la Valle dell’Helmand; espressa come da applicare all’intero Afghanistan dal generale McChristal; enunciata dal generale Petraeus per primo come da applicare in tutto l’Iraq; illustrata in dettaglio e giustificata con supporti storici dedotti dall’amara esperienza ammerikana in Vietnam dall’ex comandante delle Forze della Nato, il generale Wesley Clark; descritta ampiamente da Robert Kaplan, stratega militare del “Center for New American Security” di Washinghton ed attuale mentore appunto del generale Lawrence “Larry” Nicholson impegnato sui campi di… oppio dell’Helmand; è stata fatta propria dal quella mente geniale di raffinatissimo intellettuale di sinistra, di destra e di centro che è l’”Obe”, che con la sua “exit strategy” sembra puntare, pur tortuosamente, al futuro Premio Nobel per la Pace in maniera identica come a suo tempo capitò al… Gorby… dopo che ritirò le truppe sovietiche dall’Afghanistan!…
Ma in verità, la “nuovissima” strategia ammerikana, in Afghanistan è roba… “vecchia come il cucco”!
Il fatto è che l’Obama e co. sembrano cercare di mascherare, con grandi proclami ed altri accorgimenti diversivi e propagandistici, la incredibile, ma dura realtà del fatto che… la “Grande Ammerika”, con il suo smisurato apparato militare globale e mondiale, extrasupermodernissimo, spaziale, nucleare, missilistico, aereonautico, corazzato, elettronizzato, computerizzato, futuristico, fantascientifico, ecc.ecc.; stracolmo di spietati e brutali guerrieri “Marines”, “Special Forces”, “Delta Forces” ed altri reparti speciali, ecc. addestrati a Fort Bragg, Fort Briggs, ecc., ecc.; zeppo di cervelloni di raffinati intellettuali Usa, Occidentali e di altre esotiche provenienze, ma comunque tutti di primissimo piano a livello mondiale, e formati a West Point, al Mit, ad Harward, ecc., ecc. ed… alla Casa Bianca a Washinghton; con le sue megaalleanze Nato, Seato, Onu e le sue totali ed assolute coperture, controinformazioni e disinformazioni massmediatiche mondiali, globali, ecc., ecc… è in grossissime ed inconfessabili difficoltà di fronte a…. quattro pecorai e zappaterra dell’Hindukush!
La grana è che per conquistare veramente l’Afghanistan, “Obe” e co., si sono accorti che non basta affatto bombardarlo, ribombardarlo, ribombardarlo ancora, e poi farci sopra delle scorrerie militari avanti e indietro per centinaia di volte!
Insomma hanno constatato che più che altro con operatori che stanno lontanissimi dal campo di battaglia, magari addirittura nella stessa America, comodamente e sicuramente seduti davanti ad un quadro di comando intenti a guidare missili “intelligenti” e droni che, pur “acting local” nel remoto Afghanistan, sono teleguidati “global” satellitarmente e virtualmente e colpiscono con precisione “millimetrica” i bersagli… macellando sistematicamente ed indiscriminatamente assieme a qualche “terrorista” anche centinaia di… insignificanti “civili” “vittime collaterali”, e, pur con tutto ciò, non si riesce lo stesso a controllare quel territorio.
Allora Obe e co., e qui è proprio il caso di dirlo, hanno fatto la “Scoperta dell’America”!
Infatti, compiendo un “geniale” balzo in avanti intellettuale rispetto a Bush and co., hanno riesumato e cercano di mettere in pratica la ovvia, faticosa, sgradevole, sporca, dispendiosa e rischiosissima strategia di sempre, conosciuta perfino già molto prima, fin dagli Egizi e dagli Hittiti quando si scontrarono a Kadesh nel 1274 a. C.; e conosciuta, già anche molto prima, perfino dai Cro Magnon e dai Neanderthal che si combattevano e si cannibalizzavano a vicenda già 40'000 anni fa: Ovvero, che per avere reali probabilità di controllare un territorio ed un popolo come quello afgano, hanno deciso che bisogna in sostanza occuparlo stabilmente palmo a palmo, rischiando concretamente in loco la vita di uomini armati, reali e non certo virtuali, ma che stiano addosso ai “nativi”.
Ridiventano cioè di nuovo essenziali gli eterni soldati semplici di fanteria, i cosiddetti fanti “brutti e cretini”, o fantaccini di linea, e comunque persone in carne ed ossa che restino fisicamente, e stabilmente in loco, vigili ed aggressivi verso il “non buon selvaggio” locale.
Ma, il fatto ancora più importante che traspare ulteriormente, dall’accorato ritornello di “Obe”sulla “exit startegy” dall’Iraq prima e dall’Afghanistan adesso, è che l’attuale Gruppo Dirigente Ammerikano ha anche già capito che per esso l’Iraq, e peggio ancora l‘accoppiata Afghanistan-Pakistan possono far scattare una più grande e tremenda tagliola sul loro incauto piede strategico militare, che il malaccorto Bush ha fatto temerariamente posare sulla leva di scatto Afghanistan-Pakistan, situata tra Iran ed Arabia Saudita da una parte, 200 milioni di instabili islamici Indiani dall’altra, e tanti altri turbolenti stati e staterelli islamici dell’ex Asia Sovietica, ovvero nel bel mezzo dell’intero Mondo Islamico il quale è sempre più in tensione formando quell’”Arco dell’Instabilità” pronto a scattare dal Marocco fino alle Filippine, appunto come una tagliola strategica di livello globale contro gli Ammerikani, esponendoli al grave pericolo di perdere molti e decisivi gradi di libertà di movimento strategico globale e soprattutto al pericolo assoluto di perdere il loro potere globale mondiale, perché li porrebbe esposti, così vincolati e bloccati da detta megatagliola islamica, in balia di tutti i loro nemici del resto del Mondo.
Per superare appunto la durissima realtà della supertrappola islamica, l’Ammerika di Obe e co. al momento si illude e pensa ancora che, se non da sola, per lo meno con l’aiuto degli alleati, ne potrà uscire con un atto di forza ed a testa alta, da vincitrice e potrà così imporre la sua legge “democratica” della “Modernità” contro la legge “islamica” della “Sharia” ; pensa cioè ancora che potrà evitare di pagare il prezzo di un durissimo colpo al suo prestigio ed alle sue pretese egemoniche mondiali.
Il fatto è che, se l’attuale aggressivo “Colpo di Spada” del lungimirante e raffinato laureato di Harward dovesse smorzarsi ed esaurirsi addirittura tra l’oppio dell’Helmand, allora la situazione successiva per gli Usa sarebbe di molto più disastrosa di quella creata dallo sprovveduto e zotico cowboy del Texas!
Infatti, se gli Usa, anche senza né vincere, né perdere, restassero bloccati in Afghanistan-Pakistan si troverebbero però, più o meno nell’equivalente ed identico crudele dilemma che capita a volpi e lupi, quando sfortunatamente restano presi con una gamba in una tagliola, e perciò devono scegliere se prendere la fiera decisione di amputarsi da sé la gamba bloccata nella tagliola rodendosela con i propri denti e abbandonandola nella trappola; o non avere il coraggio e la decisione di amputarsi detta gamba prigioniera e, restando immobilizzati nella tagliola, perire per inedia, per dissanguamento o come facile vittima in balia di un qualsiasi occasionale predatore, se non per opera dello stesso cacciatore padrone della tagliola.
Comunque, al generale Larry Nicholson, che, come il “Miles Gloriosus” o come il “Capitan Fracassa” o il “Capitan Spaventa” della situazione, viene mandato avanti ai mass media di regime a cui proclama e declama, laggiù tra i bei colorati papaveri dell’Helmand, la sua operazione “kanjar”, ovvero “colpo di spada” nella colta lingua Farsi dei linguisti Ammerikani che gli hanno preparato il corso “Tutorial” a Fort Bragg; chissà se gli esperti strateghi di Washinghton gli hanno anche spiegato che l’astuto afghano, che già sconfisse i Sovietici, gli Inglesi i Russi Zaristi, ecc., ecc., nell’Helmand si esprime invece in Pashtun ed ora, in risposta al nobile “Kanjar” Farsi del generale Ammerikano, per il prossimo corpo a corpo con i fantaccini Ammerikani che saranno lasciati in loco a “fraternizzare” con i nativi, starà certamente affilando il suo tradizionale, ma efficace… “Kanjar”…, ovvero il “pugnale”, come esso viene chiamato nella rustica lingua Pashtun dei Talebani dell’Helmand.
Ma tornando ad alcune considerazioni più vicine all’Itaglia: le dichiarazioni del Berlusca e del Napolitano che davanti all’Obe al recente G8 hanno riaffermato “il pieno supporto dell'Italia alla politica degli alleati in Afghanistan e in Pakistan”, sembrano non tenere minimamente conto della portata degli eventi afghani e pakistani.
Sembra che in Italia statisti e mass media di regime, non capiscano o comunque non vogliano assolutamente menzionare il fatto che la Guerra in Afghanistan non può essere vinta!
L’Obe ha spostato moltissime truppe, intelligence e logistica dall'Iraq all'Afghanistan. Inoltre l'aviazione americana bombarda sistematicamente il Pakistan nel tentativo di contenere la controffensiva talebana nella Valle dello Swat.
Ma, quale futuro ha l'offensiva americana e Nato in Afghanistan-Pakistan?
I vari istituti di studi strategici, come Stratfor:
http://web.stratfor.com/images/writers/Afghanistan_Nature_of_the_Insurgency.pdf
dicono che col passare degli anni i talebani hanno guadagnato terreno sia in Afghanistan che in Pakistan; si sono molto rafforzati e la guerriglia ha tattiche di reclutamento militare e di ottenimento del consenso della popolazione che gli Usa ed i loro alleati non riescono minimamente a contrastare.
Lo studio del Center For a New American Security:
http://www.cnas.org/files/documents/publications/ExumFickHumayun_TriageAfPak_June09.pdf
afferma che gli Usa non sembrano porsi neanche in partenza l'obbiettivo di vincere la guerra ma solo quello di ridurre i danni sul campo.
Il testo "Dottrina e realtà in Afghanistan" tratto da
http://pdfserve.informaworld.com/38164__908599255.pdf)
sostiene che ci sono tutte le condizioni quindi perché la spedizione degli Usa e dei suoi alleati, e quindi dell'Italia, in Afghanistan duri ben oltre i dieci anni dal suo inizio.
Insomma più il tempo passa, più gli alleati impiegano mezzi in Afghanistan-Pakistan e più la situazione si fa insostenibile per le truppe occidentali.
La cosa più impressionante è che, a dire che la guerra non possa essere vinta, non sono analisi di terze forze ostili e quindi preconcettualmente critiche; ma dette conclusioni provengono da fonti interne alle amministrazioni e ai governi impegnati nella guerra in Afghanistan e in Pakistan.
Ce n'è abbastanza quindi per capire che l'Itaglia, senza affatto discuterne pubblicamente, s'è impegnata a proseguire una guerra costosa, devastante per le popolazioni, di incerta durata e persino con praticamente nessuna possibilità di vittoria.
E qui le domande si fanno tragicamente classiche: quante morti dovranno ancora avvenire perché si rimetta in discussione la missione in Afghanistan? Quanti anni dovranno passare affinché ci si renda conto che quella afghana, oggi con pesanti risvolti pakistani, è un'avventura senza fine?
La spedizione in Afghanistan, per l'Urss, ha significato il crollo. Davvero Obama e co. tra cui Berlusca, Napolitano e co. non vogliono imparare l’amara lezione che Gorbaciov dovette suo malgrado capire e subire?...
L'invasione sovietica dell'Afghanistan, di cui quest’anno si è celebrato il ventennale, cominciò il 24 dicembre 1979 e terminò il 2 febbraio 1989 con il ritiro delle truppe dell'Unione Sovietica la quale si sciolse il 25 dicembre 1991.
In Usa, come è sempre logico e naturale, ci fu Bush che credette che l’America potesse “fare da sola” in Iraq ed in Afghanistan; ora con l’Obe, l’Ammerika crede di poter risolvere i suoi problemi chiamando in aiuto la Nato e l’Onu; ovvero c’è una parte della classe dirigente ammerikana ed occidentale che ancora non capisce o non vuol capire che i Padroni del Mondo, che a suo tempo “cucinarono” l’Urss nella padella Afghana, adesso vogliono cucinare gli Usa e l’Occidente in una padella afghano-pakistana un pochino più grande; perché il fatto chiaro è che ormai l’Ammerika e l’Occidente sono diventati inutili e perfino ingombranti sul piano globale per gli affari più importanti dei Padroni del Mondo; costoro infatti vogliono per esempio pensare alla Moneta Mondiale Unica in sostituzione dell’ormai spremuto ed inflazionatissimo Dollaro Usa; e mirano a costituire e conferire sempre più poteri al loro Governo Mondiale Unico della Grande Finanza Cosmopolita in sostituzione dell’Egemonia Usa ed Occidentale; per cui è sicuro,… come la precessione degli equinozi, che essi travolgeranno e spazzeranno via qualsiasi ostacolo, Usa ed Occidente compresi, sul loro cammino verso questo loro inderogabile traguardo.
Nel frattempo, in attesa dello schianto e della frantumazione finale dell’Obe e soci nel tritacarne panislamico dell’Afghanistan-Pakistan, si sprecano i comunicati di cordoglio delle Autorità e di tanti altri alla famiglia del caduto attuale; ma continuando le cose col feroce trend attuale, c’è necessariamente e facilmente da prevedere che molto presto in futuro… si sprecheranno i caduti di tantissime famiglie nel silenzio dei mass media di regime, senza più neanche un decente comunicato delle “Autorità” e senza una adeguata manifestazione di pubblico ed ufficiale cordoglio!
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