LIBRI
In occasione della pubblicazione del suo
ultimo libro, l’autore tedesco Mathias
Broeckers racconta l’assassinio di John
F. Kennedy a Dallas, Texas, il 22 novembre
1963, che vede come un colpo di stato che
1963, che vede come un colpo di stato che
non è mai stato rovesciato.
Di Lars Schall
Mathias Broeckers, nato nel 1954, è un giornalista investigativo tedesco e autore di più di dieci libri, molti dei quali relativi agli argomenti di droga, terrorismo e politica sommersa. Lavora per il giornale quotidiano tedesco TAZ e la webzine Telepolis. Il suo ultimo libro, “JFK: Staatsstreich in Amerika”, “JFK: Colpo di Stato in America”, è stato pubblicato questo mese di agosto in Germania dalla Westend Verlag di Francoforte.
Lars Schall: Mr. Broeckers, uno scrittore che è autore di un libro sull’assassinio di John F. Kennedy che non segue il verdetto della storia ufficiale deve affrontare il problema di essere condannato in via immediata come un “teorico della cospirazione” che si impegna in “teorie della cospirazione”. Posso chiedere all’inizio di questa intervista di spiegare ai nostri lettori che quei critici – consapevolmente o inconsapevolmente – stanno agendo esattamente secondo il “copione” della CIA?
Mathias Broeckers: Nel gennaio del 1967, poco dopo che Jim Garrison di New Orleans aveva iniziato a perseguire la presenza della CIA dietro il delitto, la CIA pubblicò un promemoria per tutte le sue stazioni, suggerendo l’uso del termine “teorici della cospirazione” per tutti quelli che criticavano i risultati del Rapporto Warren. Fino ad allora la stampa e il pubblico avevano per lo più usato il termine “teorie dell’omicidio” quando si trattava di visioni alternative al “pazzo solitario” Lee Harvey Oswald. Ma con questo memo ciò è cambiato e molto presto “teorie della cospirazione” è diventato quello che è fino ad oggi: un termine per infangare, denunciare e diffamare chiunque osi parlare di qualsiasi crimine commesso dai servizi dello Stato, militari o di intelligence. Prima di Edward Snowden chiunque avesse affermato una sorta di sorveglianza totale di internet e del traffico telefonico sarebbe stato considerato un fissato della cospirazione; oggi tutti hanno un’altra opinione.
LS: Che cosa si vede come il primo motivo per avere ucciso Kennedy?
MB: Per sintetizzare la lunga storia, che ho elaborato nel libro: JFK aveva fatto passi definitivi per porre fine alla guerra fredda. Aveva negato il coinvolgimento dell’esercito nella Baia dei Porci, che aveva ereditato dal suo predecessore, aveva risolto la crisi dei missili a Cuba, attraverso il contatto diretto e segreto con il leader sovietico Kruscev, aveva assicurato uno stop ai test nucleari con i sovietici e aveva ordinato il ritiro dal Vietnam. Tutto questo contro la volontà dei militari, della CIA, e anche di molti membri della sua amministrazione.
LS: Se uno guarda il crimine dal punto di vista del “movente, mezzo, opportunità”, quali di questi gruppi sono i colpevoli più probabili? Alcuni dei soliti sospetti possono aver avuto un movente, ma né i mezzi né la possibilità, giusto?
MB: Sì. Questo è un punto cruciale con molte teorie su JFK. Un sacco di gente ha avuto motivazioni, sia i comunisti incalliti in Russia, Cina, Cuba, sia gli israeliani a causa della dismissione da parte di JFK delle armi nucleari in Israele, sia la Federal Reserve a causa della sua idea di un nuovo dollaro con copertura in argento, la mafia a causa della sua rinuncia a invadere Cuba per riavere indietro i loro casinò e bordelli, i sudisti razzisti a causa del suo impegno per i diritti civili … ma nessuno di loro aveva i mezzi e le opportunità per l’omicidio e, soprattutto, tutti i mezzi per coprire il tutto negli anni.
LS: Quale gruppo ha avuto i necessari elementi di “mezzi e opportunità” a disposizione?
MB: Solo la CIA e l’esercito per la realizzazione, e l’FBI e l’amministrazione Johnson per la copertura. Un attimo dopo la sparatoria, un poliziotto corse verso la collinetta erbosa, pistola alla mano, e fermò un uomo che era lì, chiedendo i suoi documenti. L’uomo mostrò un tesserino dei servizi segreti e il poliziotto lo lasciò andare. Molti altri uomini sulla Dealey Plaza hanno mostrato tesserini dei servizi segreti che sembravano veri quando richiesti dai poliziotti – ma non c’erano uomini dei servizi segreti piazzati sulla collinetta o nella piazza quel giorno. Questi tesserini sono falsi, ma l’FBI e la Commissione Warren non indagò a questo riguardo per nulla. Solo negli anni ’80 è venuto fuori chi era responsabile per la stampa di quei tesserini dei Servizi Segreti: era la Divisione Tecnica della CIA, presieduta da Sidney Gottlieb, famoso per il progetto “MK Ultra”. Questo fatto da solo esclude che la mafia, i russi, i cubani, i cinesi o altri assassini autonomi abbiano fatto questo di proprio conto. E anche se questi gruppi fossero stati in grado di ottenere tesserini autentici dei Servizi Segreti – il fatto che questa contraffazione non è stata indagata, porta immediatamente l’FBI di Hoover in cima agli indagati.
LS: Un punto cruciale per quanto riguarda la copertura del crimine è il rapporto autoptico falso – anche in relazione ai “mezzi e opportunità”. Può spiegarcelo meglio?
MB: Il ARRB (Assassination Records Review Board) ha stabilito al di là di ogni dubbio che l’autopsia e le radiografie, che sono negli archivi nazionali, sono stati manipolati. Nessun mafioso, banchiere o cubano sarebbe stato in grado di farlo. Questi falsi sono stati fatti presso l’ospedale militare di Bethseda, dove l’autopsia di JFK è stata supervisionata da Curtis LeMay, il capo di stato maggiore e uno dei nemici più accaniti di JFK. Era in vacanza a pescare, quando la sparatoria di Dallas è successa e è tornato a Washington subito – non per una emergenza militare, ma per sedersi nella sala autopsie e fumare un sigaro! Le false immagini e radiografie, che sono stati presentati ad ogni ricercatore, da allora, sono una delle ragioni principali per cui la “teoria del proiettile magico” poteva reggere per così tanto tempo. Solo i militari, da cui sono state fatte queste foto e radiografie, erano in grado di organizzare questi falsi e metterli in archivio.
LS: Un altro punto importante è la manomissione del il cosiddetto “film di Zapruder”. Perché è così?
MB: Anche grazie al ARRB ci sono un sacco di prove che il film è stato manomesso il giorno dopo l’assassinio. Tuttavia, anche l’attuale “originale” sembra mostrare chiaramente un colpo da davanti, dalla collinetta erbosa – dato che il falso non era perfetto. Il fatto che alla Commissione Warren è stato mostrato solo una brutta copia in bianco e nero indica che gli autori erano consapevoli di ciò. Che il film di Zapruder è stato acquistato dal gruppo Time/life e tenuto segreta al pubblico per anni, come il film di Nix-acquistato dalla United Press e scomparso – indica la colpevolezza dei media nella copertura.
LS: Tornando alla CIA, pensa che la CIA si era separata dalla supervisione governativa nel corso degli anni 50 e 60, o sarebbe più corretto affermare che l’Agenzia era in realtà uno strumento degli interessi finanziari fin dall’inizio? O detto più schiettamente: è stato mai previsto un controllo democratico?
MB: In generale, i servizi di intelligence e la democrazia e sono antagonisti, la democrazia dipende dalla trasparenza e servizi di intelligence dal suo opposto. Perciò il controllo democratico, del congresso e governativo sono sempre stati un compromesso abbastanza malandato. Il camuffamento della CIA fin dall’inizio è stato che si trattava di un servizio per raccogliere informazioni, di centralizzare la raccolta di informazioni dei diversi altri servizi e di tenere informato il presidente. Il compito principale della CIA erano e sono operazioni segrete, e perché tali operazioni dipendono dalla possibilità di essere negate, erano soliti all’inizio di informare il presidente – se lo si faceva – solo in minima parte. Dal momento che il “padre” della CIA Allen Dulles era un Avvocato di Wall Street e suo fratello John Foster guidava la politica estera, le operazioni sotto copertura sono state un affare di famiglia gestito dai fratelli Dulles e dai loro clienti di Wall Street. Questo è quello a cui JFK cercò di porre termine ed è quello che lo ha condannato a morte.
LS: Stai citando il giornalista investigativo Joseph Trento, dicendo a proposito dell’ex direttore della CIA Allen Dulles: “Dulles aveva deciso di non lasciare il futuro dell’Agenzia nelle mani del Congresso o del Presidente.” Cosa ha reso Dulles abbastanza potente da rischiare una tale decisione?
MB: I clienti di Dulles erano i banchieri e le grandi società, che erano in ottimi rapporti d’affari con la Germania nazista negli anni ’30 e anche durante la guerra. Alcuni di loro, come Prescott Bush – nonno di George W. – sono stati incriminati per “aver collaborato con il nemico”, e Allen Dulles, capo della OSS in Svizzera durante la guerra, ha organizzato un sacco di questi rapporti. Ha organizzato l’integrazione segreta del capo delle spie naziste Reinhard Gehlen e di alcune centinaia di suoi ufficiali delle SS nell’esercito degli Stati Uniti e la costituzione dell’apparato CIA. Tra il 1945, quando l’OSS è stato smantellato e il 1947 quando la CIA è stata fondata, ha fatto tutto in privato – senza alcuna posizione ufficiale – dal suo ufficio presso il “Council on Foreign Relations.”
LS: Sarebbe stato più appropriato che Dulles fosse stato interrogato per quanto riguarda la morte di Kennedy, invece di essere stato la mente dietro la Commissione Warren?
MB: E’ una perfetta ironia, o meglio, un grande cinismo, il fatto che il pupazzo dei petrolieri del Texas, Lyndon B. Johnson, avesse incaricato Dulles di gestire la Commissione. Ma dal momento che ha funzionato così bene hanno provato di nuovo, questa volta senza successo, di avere “Bloody Henry” Kissinger a gestire la Commissione per l’11 settembre. A mio parere Dulles è uno dei principali sospettati dell’omicidio Kennedy e avrebbe dovuto essere processato immediatamente.
LS: Come hanno fatto sia la CIA che l’FBI a indurre in errore la Commissione Warren in vari modi?
MB: Il risultato della Commissione è stato chiaro fin dall’inizio, la Commissione non ha fatto nessuna indagine diretta, e dipendeva dai dati forniti dall’FBI. Hoover sapeva delle numerose tracce lasciate dalla CIA, nel caso, sapeva che avevano portato prove false di viaggi fatti da Oswald in Messico per accusarlo di essere comunista – e ha concluso solo due giorni dopo la sparatoria che c’era solo il tiratore solitario Lee Harvey Oswald.
Hoover odiava i Kennedy, in particolare il suo capo Robert F Kennedy, ed era il colpevole principale nell’incastrare Oswald e nel coprire il caso. La CIA ha organizzato le prove false per quella che Peter Dale Scott in “La Politica sommersa e la morte di JFK” chiama la fase 1 della copertura, il collegamento “comunista”, che ha permesso a Johnson – gridando al pericolo di una guerra nucleare – di fare pressione sui membri della commissione per far loro prendere posizione, e per assicurarsi del successo della fase 2 della copertura ed il risultato della loro pseudo-inchiesta: lo squilibrato solitario matto Oswald.
LS: Un sospetto solito nella “letteratura della cospirazione su JFK” è la mafia. Nel suo libro lei scrive che non sempre ha senso distinguere tra la criminalità organizzata e la CIA. Come è arrivato a questa conclusione?
MB: Dal “Progetto Luciano” nel 1943 – l’aiuto del boss della mafia imprigionato Lucky Luciano, all’invasione della Sicilia – la mafia è diventata lo strumento preferito della CIA per le operazioni segrete e generare fondi neri dal business della droga. Dovunque arrivava l’esercito USA, la CIA stava facendo “cambiamenti di regime”, i soldi della droga erano essenziali per il finanziamento delle operazioni, dal Sud Est asiatico negli anni ’60 fino ad oggi in Afghanistan. E dal momento che Langley non può vendere la roba direttamente, hanno bisogno dei mafiosi per farlo – e ottenere la loro quota per finanziare i signori della guerra/combattenti per la libertà/terroristi …
LS: Posso chiederle di parlare un po’ a questo proposito della Permindex (Permanent Industrial Exposition), per favore?
MB: La Permindex è stata una società di copertura per la CIA, l’MI6 e il Mossad e una linea per il riciclaggio di denaro e il traffico d’armi. Hanno lavorato insieme alla banca Meyer Lansky in Svizzera, che era gestita da Tibor Rosenbaum, che ha gestito la maggior parte del traffico d’armi del Mossad.
LS: Jim Garrison stava andando in generale nella giusta direzione?
MB: Certo, perché Clay Shaw, proprietario del New Orleans International Trade Mart e uno dei direttori di Permindex, stava chiaramente lavorando con la CIA. Ecco perché il caso di Garrison è stato sabotato da Washington fin dall’inizio.
LS: Perché è importante il fatto che CIA avesse su Lee Harvey Oswald un “file 201″ (si apriva un file 201 per chi era sospettato di essere passato al servizio dell’URSS – ndt)?
MB: John Newman in “Oswald e la CIA” ha fatto notevoli ricerche su come la CIA ha manipolato i suoi file su Oswald e creato un falso “file 201″ da presentare alla Commissione Warren, mostrando che non avevano praticamente nulla su di lui prima del 1962. Questo è chiaramente impossibile, dopo la defezione di Oswald in URSS nel 1959. La causa più probabile di questa manipolazione è che Oswald era parte del programma “falso disertore” diretto da JJ Angelton, il capo del controspionaggio.
LS: Si sta sostenendo che se Lee Harvey Oswald fosse stato davvero l’unico responsabile per la morte di Kennedy, il caso sarebbe stato risolto al di là di ogni ragionevole dubbio. Perché?
MB: Tra tutti i crimini, l’omicidio è quello con il maggior numero di casi risolti dai tribunali. Non ci sarebbe stato alcun bisogno di tutte le coperture degli ultimi 50 anni, se Lee Harvey Oswald fosse stato un pazzo solitario.
LS: Inoltre, si sta sostenendo che Oswald sarebbe stato assolto dall’accusa di aver ucciso Kennedy, se fosse sopravvissuto. Perché?
MB: Anche Gerald Posener, l’autore di “Case Closed” – l’apologia delle conclusioni della Commissione Warren -, lo sta dicendo. Non vi è alcuna prova concreta che Oswald fosse al 5° piano, quando la sparatoria ha avuto luogo, non ci sono prove che il fucile “Mannlicher”, che aveva ordinato per posta, abbia sparato quel giorno, non ci sono prove concrete che abbia ucciso l’agente Tippit, perché i testimoni hanno visto due uomini a sparare contro di lui … e così via. Oswald avrebbe lasciato il tribunale da uomo libero.
LS: Perché era necessario che Jack Ruby uccidesse Oswald? E inoltre, si conoscevano tra loro?
MB: Si conoscevano bene, e dato che Oswald era una risorsa di FBI e CIA, doveva essere messo a tacere prima che potesse parlare.
LS: Non c’era solo il piano per uccidere Kennedy a Dallas, ma ce n’era almeno un altro in programma per una visita di Kennedy a Chicago, giusto?
MB: Sì, c’era un complotto pianificato a Chicago con evidenti parallelismi con quello che è successo a Dallas – con un ex-Marine preparato come capro espiatorio, che ottenne un posto di lavoro in un edificio alto sul percorso che il corteo doveva percorrere un po’ di settimane prima, e che si era addestrato con gli esuli cubani come Oswald. Per caso i tiratori scelti sono stati avvistati da un albergatore e la visita di Chicago è stato annullata.
LS: Perché JFK morì il 22 novembre 1963
MB: JFK aveva fatto un cambiamento radicale, da presidente, dal un classico freddo guerriero a una politica di riconciliazione e di pace. Aveva fatto arrabbiare i nemici in campo militare nella CIA e quando ha annunciato alla fine della guerra fredda, nel suo discorso del 10 giugno 1963, si è condannato a morte.
LS: Può dirci qualcosa riguardo il ruolo dei servizi segreti e le forze armate Usa nell’assassinio?
MB: Gli uomini dei servizi segreti erano per lo più sudisti, che rifiutavano profondamente la politica dei diritti civili di JFK. Hanno gestito la sicurezza a Dallas in modo molto blando e vi è una probabilità che alcuni di questi uomini sono stati convinti a farlo. I ricordi di Abraham Bolden, il primo afro-americano che JFK ha portato ai servizi segreti nel 1961, dice che quando ha provato a contattare la Commissione Warren per parlare dell’atteggiamento razzista dei suoi colleghi, è stato incriminato da falsi testimoni corrotti e incarcerato.
Mathias Broeckers |
John Fitzgerald Kennedy |
Di Lars Schall
Mathias Broeckers, nato nel 1954, è un giornalista investigativo tedesco e autore di più di dieci libri, molti dei quali relativi agli argomenti di droga, terrorismo e politica sommersa. Lavora per il giornale quotidiano tedesco TAZ e la webzine Telepolis. Il suo ultimo libro, “JFK: Staatsstreich in Amerika”, “JFK: Colpo di Stato in America”, è stato pubblicato questo mese di agosto in Germania dalla Westend Verlag di Francoforte.
Mathias Broeckers: Nel gennaio del 1967, poco dopo che Jim Garrison di New Orleans aveva iniziato a perseguire la presenza della CIA dietro il delitto, la CIA pubblicò un promemoria per tutte le sue stazioni, suggerendo l’uso del termine “teorici della cospirazione” per tutti quelli che criticavano i risultati del Rapporto Warren. Fino ad allora la stampa e il pubblico avevano per lo più usato il termine “teorie dell’omicidio” quando si trattava di visioni alternative al “pazzo solitario” Lee Harvey Oswald. Ma con questo memo ciò è cambiato e molto presto “teorie della cospirazione” è diventato quello che è fino ad oggi: un termine per infangare, denunciare e diffamare chiunque osi parlare di qualsiasi crimine commesso dai servizi dello Stato, militari o di intelligence. Prima di Edward Snowden chiunque avesse affermato una sorta di sorveglianza totale di internet e del traffico telefonico sarebbe stato considerato un fissato della cospirazione; oggi tutti hanno un’altra opinione.
Omicidio Kennedy |
MB: Per sintetizzare la lunga storia, che ho elaborato nel libro: JFK aveva fatto passi definitivi per porre fine alla guerra fredda. Aveva negato il coinvolgimento dell’esercito nella Baia dei Porci, che aveva ereditato dal suo predecessore, aveva risolto la crisi dei missili a Cuba, attraverso il contatto diretto e segreto con il leader sovietico Kruscev, aveva assicurato uno stop ai test nucleari con i sovietici e aveva ordinato il ritiro dal Vietnam. Tutto questo contro la volontà dei militari, della CIA, e anche di molti membri della sua amministrazione.
LS: Se uno guarda il crimine dal punto di vista del “movente, mezzo, opportunità”, quali di questi gruppi sono i colpevoli più probabili? Alcuni dei soliti sospetti possono aver avuto un movente, ma né i mezzi né la possibilità, giusto?
MB: Sì. Questo è un punto cruciale con molte teorie su JFK. Un sacco di gente ha avuto motivazioni, sia i comunisti incalliti in Russia, Cina, Cuba, sia gli israeliani a causa della dismissione da parte di JFK delle armi nucleari in Israele, sia la Federal Reserve a causa della sua idea di un nuovo dollaro con copertura in argento, la mafia a causa della sua rinuncia a invadere Cuba per riavere indietro i loro casinò e bordelli, i sudisti razzisti a causa del suo impegno per i diritti civili … ma nessuno di loro aveva i mezzi e le opportunità per l’omicidio e, soprattutto, tutti i mezzi per coprire il tutto negli anni.
LS: Quale gruppo ha avuto i necessari elementi di “mezzi e opportunità” a disposizione?
MB: Solo la CIA e l’esercito per la realizzazione, e l’FBI e l’amministrazione Johnson per la copertura. Un attimo dopo la sparatoria, un poliziotto corse verso la collinetta erbosa, pistola alla mano, e fermò un uomo che era lì, chiedendo i suoi documenti. L’uomo mostrò un tesserino dei servizi segreti e il poliziotto lo lasciò andare. Molti altri uomini sulla Dealey Plaza hanno mostrato tesserini dei servizi segreti che sembravano veri quando richiesti dai poliziotti – ma non c’erano uomini dei servizi segreti piazzati sulla collinetta o nella piazza quel giorno. Questi tesserini sono falsi, ma l’FBI e la Commissione Warren non indagò a questo riguardo per nulla. Solo negli anni ’80 è venuto fuori chi era responsabile per la stampa di quei tesserini dei Servizi Segreti: era la Divisione Tecnica della CIA, presieduta da Sidney Gottlieb, famoso per il progetto “MK Ultra”. Questo fatto da solo esclude che la mafia, i russi, i cubani, i cinesi o altri assassini autonomi abbiano fatto questo di proprio conto. E anche se questi gruppi fossero stati in grado di ottenere tesserini autentici dei Servizi Segreti – il fatto che questa contraffazione non è stata indagata, porta immediatamente l’FBI di Hoover in cima agli indagati.
LS: Un punto cruciale per quanto riguarda la copertura del crimine è il rapporto autoptico falso – anche in relazione ai “mezzi e opportunità”. Può spiegarcelo meglio?
MB: Il ARRB (Assassination Records Review Board) ha stabilito al di là di ogni dubbio che l’autopsia e le radiografie, che sono negli archivi nazionali, sono stati manipolati. Nessun mafioso, banchiere o cubano sarebbe stato in grado di farlo. Questi falsi sono stati fatti presso l’ospedale militare di Bethseda, dove l’autopsia di JFK è stata supervisionata da Curtis LeMay, il capo di stato maggiore e uno dei nemici più accaniti di JFK. Era in vacanza a pescare, quando la sparatoria di Dallas è successa e è tornato a Washington subito – non per una emergenza militare, ma per sedersi nella sala autopsie e fumare un sigaro! Le false immagini e radiografie, che sono stati presentati ad ogni ricercatore, da allora, sono una delle ragioni principali per cui la “teoria del proiettile magico” poteva reggere per così tanto tempo. Solo i militari, da cui sono state fatte queste foto e radiografie, erano in grado di organizzare questi falsi e metterli in archivio.
LS: Un altro punto importante è la manomissione del il cosiddetto “film di Zapruder”. Perché è così?
MB: Anche grazie al ARRB ci sono un sacco di prove che il film è stato manomesso il giorno dopo l’assassinio. Tuttavia, anche l’attuale “originale” sembra mostrare chiaramente un colpo da davanti, dalla collinetta erbosa – dato che il falso non era perfetto. Il fatto che alla Commissione Warren è stato mostrato solo una brutta copia in bianco e nero indica che gli autori erano consapevoli di ciò. Che il film di Zapruder è stato acquistato dal gruppo Time/life e tenuto segreta al pubblico per anni, come il film di Nix-acquistato dalla United Press e scomparso – indica la colpevolezza dei media nella copertura.
LS: Tornando alla CIA, pensa che la CIA si era separata dalla supervisione governativa nel corso degli anni 50 e 60, o sarebbe più corretto affermare che l’Agenzia era in realtà uno strumento degli interessi finanziari fin dall’inizio? O detto più schiettamente: è stato mai previsto un controllo democratico?
MB: In generale, i servizi di intelligence e la democrazia e sono antagonisti, la democrazia dipende dalla trasparenza e servizi di intelligence dal suo opposto. Perciò il controllo democratico, del congresso e governativo sono sempre stati un compromesso abbastanza malandato. Il camuffamento della CIA fin dall’inizio è stato che si trattava di un servizio per raccogliere informazioni, di centralizzare la raccolta di informazioni dei diversi altri servizi e di tenere informato il presidente. Il compito principale della CIA erano e sono operazioni segrete, e perché tali operazioni dipendono dalla possibilità di essere negate, erano soliti all’inizio di informare il presidente – se lo si faceva – solo in minima parte. Dal momento che il “padre” della CIA Allen Dulles era un Avvocato di Wall Street e suo fratello John Foster guidava la politica estera, le operazioni sotto copertura sono state un affare di famiglia gestito dai fratelli Dulles e dai loro clienti di Wall Street. Questo è quello a cui JFK cercò di porre termine ed è quello che lo ha condannato a morte.
LS: Stai citando il giornalista investigativo Joseph Trento, dicendo a proposito dell’ex direttore della CIA Allen Dulles: “Dulles aveva deciso di non lasciare il futuro dell’Agenzia nelle mani del Congresso o del Presidente.” Cosa ha reso Dulles abbastanza potente da rischiare una tale decisione?
MB: I clienti di Dulles erano i banchieri e le grandi società, che erano in ottimi rapporti d’affari con la Germania nazista negli anni ’30 e anche durante la guerra. Alcuni di loro, come Prescott Bush – nonno di George W. – sono stati incriminati per “aver collaborato con il nemico”, e Allen Dulles, capo della OSS in Svizzera durante la guerra, ha organizzato un sacco di questi rapporti. Ha organizzato l’integrazione segreta del capo delle spie naziste Reinhard Gehlen e di alcune centinaia di suoi ufficiali delle SS nell’esercito degli Stati Uniti e la costituzione dell’apparato CIA. Tra il 1945, quando l’OSS è stato smantellato e il 1947 quando la CIA è stata fondata, ha fatto tutto in privato – senza alcuna posizione ufficiale – dal suo ufficio presso il “Council on Foreign Relations.”
LS: Sarebbe stato più appropriato che Dulles fosse stato interrogato per quanto riguarda la morte di Kennedy, invece di essere stato la mente dietro la Commissione Warren?
MB: E’ una perfetta ironia, o meglio, un grande cinismo, il fatto che il pupazzo dei petrolieri del Texas, Lyndon B. Johnson, avesse incaricato Dulles di gestire la Commissione. Ma dal momento che ha funzionato così bene hanno provato di nuovo, questa volta senza successo, di avere “Bloody Henry” Kissinger a gestire la Commissione per l’11 settembre. A mio parere Dulles è uno dei principali sospettati dell’omicidio Kennedy e avrebbe dovuto essere processato immediatamente.
LS: Come hanno fatto sia la CIA che l’FBI a indurre in errore la Commissione Warren in vari modi?
MB: Il risultato della Commissione è stato chiaro fin dall’inizio, la Commissione non ha fatto nessuna indagine diretta, e dipendeva dai dati forniti dall’FBI. Hoover sapeva delle numerose tracce lasciate dalla CIA, nel caso, sapeva che avevano portato prove false di viaggi fatti da Oswald in Messico per accusarlo di essere comunista – e ha concluso solo due giorni dopo la sparatoria che c’era solo il tiratore solitario Lee Harvey Oswald.
Hoover odiava i Kennedy, in particolare il suo capo Robert F Kennedy, ed era il colpevole principale nell’incastrare Oswald e nel coprire il caso. La CIA ha organizzato le prove false per quella che Peter Dale Scott in “La Politica sommersa e la morte di JFK” chiama la fase 1 della copertura, il collegamento “comunista”, che ha permesso a Johnson – gridando al pericolo di una guerra nucleare – di fare pressione sui membri della commissione per far loro prendere posizione, e per assicurarsi del successo della fase 2 della copertura ed il risultato della loro pseudo-inchiesta: lo squilibrato solitario matto Oswald.
LS: Un sospetto solito nella “letteratura della cospirazione su JFK” è la mafia. Nel suo libro lei scrive che non sempre ha senso distinguere tra la criminalità organizzata e la CIA. Come è arrivato a questa conclusione?
MB: Dal “Progetto Luciano” nel 1943 – l’aiuto del boss della mafia imprigionato Lucky Luciano, all’invasione della Sicilia – la mafia è diventata lo strumento preferito della CIA per le operazioni segrete e generare fondi neri dal business della droga. Dovunque arrivava l’esercito USA, la CIA stava facendo “cambiamenti di regime”, i soldi della droga erano essenziali per il finanziamento delle operazioni, dal Sud Est asiatico negli anni ’60 fino ad oggi in Afghanistan. E dal momento che Langley non può vendere la roba direttamente, hanno bisogno dei mafiosi per farlo – e ottenere la loro quota per finanziare i signori della guerra/combattenti per la libertà/terroristi …
LS: Posso chiederle di parlare un po’ a questo proposito della Permindex (Permanent Industrial Exposition), per favore?
MB: La Permindex è stata una società di copertura per la CIA, l’MI6 e il Mossad e una linea per il riciclaggio di denaro e il traffico d’armi. Hanno lavorato insieme alla banca Meyer Lansky in Svizzera, che era gestita da Tibor Rosenbaum, che ha gestito la maggior parte del traffico d’armi del Mossad.
LS: Jim Garrison stava andando in generale nella giusta direzione?
MB: Certo, perché Clay Shaw, proprietario del New Orleans International Trade Mart e uno dei direttori di Permindex, stava chiaramente lavorando con la CIA. Ecco perché il caso di Garrison è stato sabotato da Washington fin dall’inizio.
MB: John Newman in “Oswald e la CIA” ha fatto notevoli ricerche su come la CIA ha manipolato i suoi file su Oswald e creato un falso “file 201″ da presentare alla Commissione Warren, mostrando che non avevano praticamente nulla su di lui prima del 1962. Questo è chiaramente impossibile, dopo la defezione di Oswald in URSS nel 1959. La causa più probabile di questa manipolazione è che Oswald era parte del programma “falso disertore” diretto da JJ Angelton, il capo del controspionaggio.
LS: Si sta sostenendo che se Lee Harvey Oswald fosse stato davvero l’unico responsabile per la morte di Kennedy, il caso sarebbe stato risolto al di là di ogni ragionevole dubbio. Perché?
MB: Tra tutti i crimini, l’omicidio è quello con il maggior numero di casi risolti dai tribunali. Non ci sarebbe stato alcun bisogno di tutte le coperture degli ultimi 50 anni, se Lee Harvey Oswald fosse stato un pazzo solitario.
LS: Inoltre, si sta sostenendo che Oswald sarebbe stato assolto dall’accusa di aver ucciso Kennedy, se fosse sopravvissuto. Perché?
MB: Anche Gerald Posener, l’autore di “Case Closed” – l’apologia delle conclusioni della Commissione Warren -, lo sta dicendo. Non vi è alcuna prova concreta che Oswald fosse al 5° piano, quando la sparatoria ha avuto luogo, non ci sono prove che il fucile “Mannlicher”, che aveva ordinato per posta, abbia sparato quel giorno, non ci sono prove concrete che abbia ucciso l’agente Tippit, perché i testimoni hanno visto due uomini a sparare contro di lui … e così via. Oswald avrebbe lasciato il tribunale da uomo libero.
LS: Perché era necessario che Jack Ruby uccidesse Oswald? E inoltre, si conoscevano tra loro?
MB: Si conoscevano bene, e dato che Oswald era una risorsa di FBI e CIA, doveva essere messo a tacere prima che potesse parlare.
LS: Non c’era solo il piano per uccidere Kennedy a Dallas, ma ce n’era almeno un altro in programma per una visita di Kennedy a Chicago, giusto?
MB: Sì, c’era un complotto pianificato a Chicago con evidenti parallelismi con quello che è successo a Dallas – con un ex-Marine preparato come capro espiatorio, che ottenne un posto di lavoro in un edificio alto sul percorso che il corteo doveva percorrere un po’ di settimane prima, e che si era addestrato con gli esuli cubani come Oswald. Per caso i tiratori scelti sono stati avvistati da un albergatore e la visita di Chicago è stato annullata.
LS: Perché JFK morì il 22 novembre 1963
MB: JFK aveva fatto un cambiamento radicale, da presidente, dal un classico freddo guerriero a una politica di riconciliazione e di pace. Aveva fatto arrabbiare i nemici in campo militare nella CIA e quando ha annunciato alla fine della guerra fredda, nel suo discorso del 10 giugno 1963, si è condannato a morte.
LS: Può dirci qualcosa riguardo il ruolo dei servizi segreti e le forze armate Usa nell’assassinio?
MB: Gli uomini dei servizi segreti erano per lo più sudisti, che rifiutavano profondamente la politica dei diritti civili di JFK. Hanno gestito la sicurezza a Dallas in modo molto blando e vi è una probabilità che alcuni di questi uomini sono stati convinti a farlo. I ricordi di Abraham Bolden, il primo afro-americano che JFK ha portato ai servizi segreti nel 1961, dice che quando ha provato a contattare la Commissione Warren per parlare dell’atteggiamento razzista dei suoi colleghi, è stato incriminato da falsi testimoni corrotti e incarcerato.
I militari hanno svolto un ruolo cruciale nella falsa autopsia e radiografie fatte nell’ospedale di Bethseda a Washington DC e la testimonianza dei medici. Il Generale Curtis LeMay, capo di stato maggiore e uno dei più duri oppositori della politica di pace di JFK, era presente nella sala delle autopsie di Bethseda, fumando un sigaro! Credo che la sua presenza non sia un caso.
L’intelligence militare ha avuto un ruolo cruciale a Dallas – i primi interrogatori di Marina Oswald non erano della polizia di Dallas, ma di ufficiali di intelligence militare, che hanno anche fornito un traduttore di dubbia serietà per le sue testimonianze, che hanno contribuito a incastrare Oswald, in primo luogo.
LS: Da dove sono venuti i fondi per il colpo di stato?
MB: I petrolieri del Texas e miliardari HL Hunt e Clint Murchison sono i più probabili finanziatori, anche se non ci sono prove per questo. Hanno pagato per l’annuncio sul giornale Dallas il giorno prima della visita, che indicava Kennedy come comunista e traditore. Odiavano profondamente JFK e avevano Lyndon Johnson in tasca, la loro assicurazione che tutto sarebbe stato coperto in modo corretto.
LS: Quante persone hanno perso la vita nel corso degli anni in relazione all’assassinio di Kennedy?
MB: Un nuovo libro ben documentato di Richard Belzer “Hit List” elenca 1.400 persone con una connessione con l’omicidio e nei primi tre anni dopo l’assassinio 33 di loro sono morti per cause non naturali. La probabilità che questo accada per caso è di 1 su 137 miliardi.
LS: Era fondamentalmente la mentalità di destra, fascista e razzista negli Stati Uniti che ha vinto il colpo di stato del 22 novembre 1963?
MB: Sì. E a Dallas, in Texas questi fascisti di destra, che si definivano “patrioti”, giocavano in casa.
LS: Come sarebbe stata la storia della “guerra fredda” se la corsa agli armamenti nucleari fosse finita nel secondo mandato di Kennedy? Sarebbe caduto prima il muro di Berlino?
MB: Dopo lo stop dei test nucleari, JFK annunciò ai suoi confidenti che sarebbe andato a Mosca, dopo la rielezione, per negoziare un trattato di pace. In pubblico aveva già annunciato di voler fermare la corsa agli armamenti, al fine di porre fine alla guerra fredda. In un memorandum della National Action Security aveva parlato di una collaborazione con i russi nello spazio. Dopo lo scambio di lettere segrete con Krusciov, che ha concluso la crisi dei missili, era in buoni rapporti con il leader sovietico, che al Cremlino aveva chiesto allo stesso modo il disarmo. La morte di JFK ha incoraggiato gli estremisti sovietici a sbarazzarsi di lui. Con Kennedy vivo, Kruscev sarebbe rimasto al potere e la guerra fredda avrebbe potuto essere conclusa negli anni ’60.
LS: Perché la morte di JFK ha ancora importanza?
MB: E’ il crimine più importante della seconda metà del 20° secolo, è ancora irrisolto e ha segnato in un certo modo la fine della Repubblica americana. Da allora il complesso finanziario-militare-industriale ha comandato e nessun presidente dopo JFK ha avuto le palle per sfidarlo. Vi è, nelle parole di Gore Vidal, “un sistema con un unico partito e due destre”, ci sono i grandi media che fanno il lavaggio del cervello alla popolazione 24 ore al giorno e promuovono le guerre per il dominio imperiale globale, ci sono operazioni segrete in tutto il mondo per garantire questo predominio – e questo andrà avanti finché la verità sull’operazione segreta, il colpo di stato, contro la presidenza di JFK viene tenuta nascosta.
LS: La ringrazio molto per il suo tempo, Sig. Broeckers!
L’intelligence militare ha avuto un ruolo cruciale a Dallas – i primi interrogatori di Marina Oswald non erano della polizia di Dallas, ma di ufficiali di intelligence militare, che hanno anche fornito un traduttore di dubbia serietà per le sue testimonianze, che hanno contribuito a incastrare Oswald, in primo luogo.
LS: Da dove sono venuti i fondi per il colpo di stato?
MB: I petrolieri del Texas e miliardari HL Hunt e Clint Murchison sono i più probabili finanziatori, anche se non ci sono prove per questo. Hanno pagato per l’annuncio sul giornale Dallas il giorno prima della visita, che indicava Kennedy come comunista e traditore. Odiavano profondamente JFK e avevano Lyndon Johnson in tasca, la loro assicurazione che tutto sarebbe stato coperto in modo corretto.
LS: Quante persone hanno perso la vita nel corso degli anni in relazione all’assassinio di Kennedy?
MB: Un nuovo libro ben documentato di Richard Belzer “Hit List” elenca 1.400 persone con una connessione con l’omicidio e nei primi tre anni dopo l’assassinio 33 di loro sono morti per cause non naturali. La probabilità che questo accada per caso è di 1 su 137 miliardi.
LS: Era fondamentalmente la mentalità di destra, fascista e razzista negli Stati Uniti che ha vinto il colpo di stato del 22 novembre 1963?
MB: Sì. E a Dallas, in Texas questi fascisti di destra, che si definivano “patrioti”, giocavano in casa.
LS: Come sarebbe stata la storia della “guerra fredda” se la corsa agli armamenti nucleari fosse finita nel secondo mandato di Kennedy? Sarebbe caduto prima il muro di Berlino?
MB: Dopo lo stop dei test nucleari, JFK annunciò ai suoi confidenti che sarebbe andato a Mosca, dopo la rielezione, per negoziare un trattato di pace. In pubblico aveva già annunciato di voler fermare la corsa agli armamenti, al fine di porre fine alla guerra fredda. In un memorandum della National Action Security aveva parlato di una collaborazione con i russi nello spazio. Dopo lo scambio di lettere segrete con Krusciov, che ha concluso la crisi dei missili, era in buoni rapporti con il leader sovietico, che al Cremlino aveva chiesto allo stesso modo il disarmo. La morte di JFK ha incoraggiato gli estremisti sovietici a sbarazzarsi di lui. Con Kennedy vivo, Kruscev sarebbe rimasto al potere e la guerra fredda avrebbe potuto essere conclusa negli anni ’60.
LS: Perché la morte di JFK ha ancora importanza?
MB: E’ il crimine più importante della seconda metà del 20° secolo, è ancora irrisolto e ha segnato in un certo modo la fine della Repubblica americana. Da allora il complesso finanziario-militare-industriale ha comandato e nessun presidente dopo JFK ha avuto le palle per sfidarlo. Vi è, nelle parole di Gore Vidal, “un sistema con un unico partito e due destre”, ci sono i grandi media che fanno il lavaggio del cervello alla popolazione 24 ore al giorno e promuovono le guerre per il dominio imperiale globale, ci sono operazioni segrete in tutto il mondo per garantire questo predominio – e questo andrà avanti finché la verità sull’operazione segreta, il colpo di stato, contro la presidenza di JFK viene tenuta nascosta.
LS: La ringrazio molto per il suo tempo, Sig. Broeckers!
Lars Schall
Fonte: www.larsschall.com
Link: http://www.larsschall.com/2013/08/20/jfks-death-marked-the-end-of-the-american-republic/
20.08.2013
Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di REMULAZZ
Fonte: www.larsschall.com
Link: http://www.larsschall.com/2013/08/20/jfks-death-marked-the-end-of-the-american-republic/
20.08.2013
Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di REMULAZZ
Fonte Come Don Chisciotte
JFK - colpo di stato in America
Mathias Bröckers
22 Novembre 1963 - Perché John F. Kennedy a morire?
Dal momento che l'assassinio cinquant'anni fà di JF Kennedy ha lasciato la domanda "Chi è stato" con molte ipotesi. Mathias Bröckers vuole sapere: Perché è morto Kennedy? Egli valuta le ultime scoperte e le interpretazioni delle varie coperture con un esame completo. Perché solo il chiarimento dei motivi può rispondere alla domanda: di chi è la colpa per la morte di JFK?
Le autorità, agenzie di intelligence ed i militari continuano da decenni a fare riferimento a file di "sicurezza nazionale" sui casi Kennedy ai chiarimenti che vengono richiesti da scienziati e giornalisti ripetutamente. Non vi è alcuna ragione per tale politica di riservatezza, se davvero erano solo dei solitari singoli individui confusi. D'altra parte lo dimostra il rifiuto di rilasciare i documenti, inoltre, non il contrario, e cioè che le agenzie governative erano coinvolte nell'assassinio di Kennedy. Ma si nutrono sospetti e si costituisce un habitat inesauribile per numerose ipotesi che circolano circa l'assassinio. Mathias Bröckers ora la domanda è per la prima volta: Perché doveva morire JFK? Egli dimostra che la politica di de intensificazione iniziata da Kennedy della guerra fredda si doveva impedire con tutti i mezzi. Una cosa è certa: dopo l'assassinio l'atteggiamento degli Stati Uniti rimane oggi una valida politica di esercitazione militare del potere e salvaguardia degli interessi, che vanno dal Vietnam all'Afghanistan e la guerra in Iraq.
Traduzione Arturo Navone
Dopo la lettura di cose molto ragionevoli ed abbastanza sotto gli occhi di tutti non credo di scoprire l'acqua calda dicendo che conferma la collaborazione con la CIA di Cosa Nostra che sappiamo lavorava con Kosher Nostra, poi la copertura dei media che sono risaputo essere nella totalità in mani ebraiche come anche il governo USA è nelle mani della Lobby Ebraica, AIPAC e B’NAI B’RITH tra il resto ed infatti come tutti i presidenti è cosa nota aveva dovuto prima dell'elezione andare a prostrarsi davanti a loro.
Come vedremo in altri articoli JFK si opponeva all'atomica Israeliana, resta solo da capire chi si è occupato dell'organizzazione, chi dell'esecuzione, chi delle coperture, cover up e chi dei depistaggi, non mi pare difficile da capire e forse nemmeno troppo importante. I due fratelli Kennedy, e non solo, erano contro a quello che a noi ormai è noto essere il Nuovo Ordine Mondiale pubblicamente proclamato dagli interpreti sopra descritti e compagni di merende relativi più volte e come gli altri non sono più tra noi ...
Se qualcuno ha qualche dubbio che siamo pensieri "complottisti" consiglio la rilettura della prima risposta e chi ha deciso che così deve essere : "Nel gennaio del 1967, poco dopo che Jim Garrison"...
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Come vedremo in altri articoli JFK si opponeva all'atomica Israeliana, resta solo da capire chi si è occupato dell'organizzazione, chi dell'esecuzione, chi delle coperture, cover up e chi dei depistaggi, non mi pare difficile da capire e forse nemmeno troppo importante. I due fratelli Kennedy, e non solo, erano contro a quello che a noi ormai è noto essere il Nuovo Ordine Mondiale pubblicamente proclamato dagli interpreti sopra descritti e compagni di merende relativi più volte e come gli altri non sono più tra noi ...
Se qualcuno ha qualche dubbio che siamo pensieri "complottisti" consiglio la rilettura della prima risposta e chi ha deciso che così deve essere : "Nel gennaio del 1967, poco dopo che Jim Garrison"...
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JohnF. Kennedy. Discorso Il presidente e la stampa. La Dichiarazione diuna Guerra Segreta:- Speech The President and the Press. TheDeclaration of a Secret War
JFK’s Death Marked the End of the American Republic
On occasion of the publication of his latest book, German author Mathias Broeckers talks about the assassination of John F. Kennedy in Dallas, Texas on November 22, 1963, which he sees as a coup d’etat that was never rolled back.By Lars Schall
Mathias Broeckers, born 1954, is a German investigative journalist and the author of more than ten books, most of them related to the topics of drugs, terrorism and deep politics. He works for the daily German newspaper TAZ and the webzine Telepolis. His latest book, “JFK: Staatsstreich in Amerika” (“JFK: Coup d’Etat in America“), was published this August at Westend Verlag in Frankfurt, Germany.
Lars Schall: Mr. Broeckers, a writer who authors a book about the assassination of John F. Kennedy that does not follow the verdict of official history faces the problem of being condemned on an instant basis as a “conspiracy theorist” who engages in “conspiracy theories.” May I ask you at the beginning of this interview to explain to our readers that those critics – consciously or unconsciously – are acting exactly according to the “playbook” of the CIA?
Mathias Broeckers: In January 1967, shortly after Jim Garrison in New Orleans had started his prosecution of the CIA backgrounds of the murder, the CIA published a memo to all its stations, suggesting the use of the term „conspiracy theorists“ for everyone criticizing the Warren Report findings. Until then the press and the public mostly used the term „assassination theories“ when it came to alternative views of the „lone nut“ Lee Harvey Oswald. But with this memo this changed and very soon, conspiracy theories“ became what it is until today: a term to smear, denounce and defame anyone who dares to speak about any crime committed by the state, military or intelligence services. Before Edward Snowden anyone claiming a kind of total surveillance of internet and phone traffic would have been named a conspiracy nut; today everyone knows better.
LS: What do you see as the prime motive(s) to get Kennedy killed?
MB: To make a long story, which I elaborate in the book, short: JFK had made definitive steps to end the cold war. He had denied the involvement of the army in the Bay of Pigs invasion, which he had inherited from his predecessor, he had solved the missile crisis in Cuba through direct and secret contact with the Soviet-leader Khrushchev, he had ensured a nuclear test-stop with the Soviets, and he had ordered the withdrawal from Vietnam. All this against the will of the military, the CIA, and even against many members of his own administration.
LS: If one looks at the crime from the perspective of “motive, means, opportunity,” which groups are the most likely culprits? Some of the usual suspects may have had a motive, but neither the means nor the opportunity, right?
MB: Yes. This is a crucial point with many JFK theories. A lot of people had motives, be it the hardcore commies in Russia, China, Cuba, be it the Israelis because of JFKs dismissal of nukes in Israel, be it the Federal Reserve because of his idea for a new US dollar backed by silver, the mob because of his dismissal to invade Cuba to get their casinos and brothels back, the racist Southerners because of his engagement for civil rights… but no one of them had the means and opportunity for the murder and above all the means to cover it up over the years.
LS: Which party had the necessary components of “means and opportunity” available?
MB: Only the CIA and the military – and the FBI and the Johnson administration for the cover-up. A moment after the shootings, a policeman ran up to the grassy knoll, his gun pulled out, and stopped a man there, asking for his ID. The man showed a Secret Service card and the cop let him go. Several other men on Dealey Plaza also showed genuine looking Secret Service IDs when asked by cops – but there were no real Secret Service men placed on the knoll and the plaza this day.
These IDs were fakes but the FBI and the Warren Commission didn’t investigate this at all. Only in the 80s it came out who was responsible for the printing of Secret Service IDs and passes at that time: it was the CIAs Technical Division, headed by Sydney Gottlieb of „MK Ultra“ fame. This fact alone rules out that the mob or the Russians, Cubans, Chinese or some other autonomous killers did this on their own bill. And even if these groups would have been able to fake genuine looking Secret Service IDs – the fact that this deception was not investigated, immediately brings Hoover’s FBI into a top-position of suspects.
LS: One crucial point regarding the cover up of the crime is the false autopsy report – also in connection to “means and opportunity”. Please elaborate.
MB: The ARRB (Assassination Records Review Board) established beyond any doubt that the autopsy and x-rays, which are in the National Archives, were doctored. No mobster, bankster or Cuban would have been able to do this. These fakes were done at the Bethseda military hospital, where JFKs autopsy was supervised by Curtis LeMay, the Joint Air Force Chíef and one of JFKs keenest enemies. He was at a fishing vacation when the Dallas shooting happened and flew to Washington immediately – not for any military emergency but to sit in the autopsy room – and smoking a cigar! The faked pictures and x-rays, which were presented to every investigator since then, are a main reason why the crazy magic bullet theory could hold for so long. Only the military, where these pics and x-rays were taken, was able to arrange these fakes and place them in the archives.
LS: Another important point is the tempering with the so called “Zapruder film”. Why so?
MB: Also thanks to the ARRB there is a lot of evidence that the film was tempered with on the day after the assassination. However, even the existing „original“ seems to show clearly a shot from the front, the grassy knoll – so the fake wasn’t perfect. That the Warren Commission was shown only a bad black/white copy indicates that the perpetrators were aware of that. That the Zapruder film was bought by the Time/Life publishers – and kept secret to the public for years; as the Nix-film bought by UPI and disappeared – indicates the guiltiness of the media in the cover-up.
LS: Coming back to the CIA, do you think that the CIA had separated itself from governmental oversight during the 1950s and 1960s, or would it be more correct to suggest that the Agency actually was a ploy of financial interests from the outset? Or more bluntly spoken: was democratic oversight ever intended?
MB: In general, democracy and intelligence services are antagonists; democracy depends on transparency and intelligence services on the opposite. So the democratic / congressional / governmental oversight is always a quite rotten compromise. The CIA’s camouflage from the beginning was that it is a service to gather intelligence – and centralize the intelligence gathering of the different other services – to keep the president informed. The main job of the CIA were and are covert operations, and because such operations depend on „plausible deniability,“ it was usual from the beginning to inform the president – if at all – only minimally. Since the CIA’s „father“ Allen Dulles was a Wall Street lawyer and his brother John Foster ran the foreign policy, covert operations were a family business done by the Dulles-Brothers and their clients on Wall Street. This is what JFK tried to finish and what marked him to death.
LS: You´re citing investigative journalist Joseph Trento, saying about former CIA director Allen Dulles: „Dulles had decided not to leave the future of the Agency to Congress or the President.“ What made Dulles powerful enough to risk such a decision?
MB: Dulles‘ clients were bankers and big corporations, who were in big business with Nazi-Germany in the 30s and even during the war. Some of them, like Prescott Bush – George W.’s grandfather – were indicted for „dealing with the enemy“, and Allen Dulles, head of the OSS in Switzerland during the war, arranged a lot of these dealings. He arranged the secret integration of Nazi spy chief Reinhard Gehlen and some hundreds of his SS officers into the US army and the building-up of the CIA apparatus. Between 1945 when the OSS was dismantled and 1947 when the CIA was founded he did this privately – without any official position – from his office at the „Council on Foreign Relations.“
LS: Would it have been more appropriate if Dulles would have been interrogated with regard to Kennedy’s death, instead of having been the mastermind behind the Warren Commission?
MB: It’s a perfect irony, or better: huge cynism, by the puppet of Texas-oilmen, Lyndon B. Johnson, to have Dulles masterminding the Commission. But since it worked out so well they tried it again, this time unsuccessful, to have, "Bloody Henry“ Kissinger masterminding the 9/11 Commission. In my opinion Dulles is one of the main suspects in the Kennedy murder and should have been persecuted immediately.
LS: How did both the CIA and the FBI mislead the Warren Commission in various ways?
MB: The result of the Commission was clear from the beginning, the Commission didn’t do any investigations at all, and it depended on the data given by the FBI. Hoover knew about the many fingerprints of the CIA in the case, he knew that they had brought up fake evidence of Oswald’s visits in Mexico to blame him as a communist – and concluded only two days after the shooting that there was only the lone shooter LHO.
Hoover hated the Kennedys, especially his boss Robert F Kennedy, and was the main evildoer in the framing of Oswald and the cover-up of the case. The CIA arranged the false evidence for what Peter Dale Scott (“Deep Politics and the Death of JFK”) called Phase 1 of the cover-up – the „communist“-connection, which enabled Johnson – screaming of the dangers of a nuclear war – to press the commission members to take part, and to make sure Phase 2 of the cover-up and the result of their pseudo-investigation: the deranged lone nut Oswald.
LS: One usual suspect in the “JFK conspiracy literature” is the mob. In your book you’re writing that it doesn’t always make sense to distinguish between organized crime and the CIA. How did you come to this conclusion?
MB: From the „Luciano Project“ in 1943 – the help of the imprisoned mob-boss Lucky Luciano with the invasion of Sicily – the mob became the tool of choice for covert CIA-operations and generating black money from the drug business. Where ever the US-military set their boots in or the CIA is doing „regime changes,“ drug money is essential for financing these operations, from South East Asia in the 60s till today in Afghanistan. And since Langley can’t sell the stuff directly over their counter, they need the mobsters to do this – and get its share to finance warlords / freedom fighters / terrorists…
LS: May I ask you to talk a bit in that regard about Permindex (Permanent Industrial Exposition), please?
MB: Permindex was a front-company for CIA, MI-6 and Mossad and a straw for their money-laundering and weapons-business. They worked together with Meyer Lansky’s bank in Switzerland, which was run by Tibor Rosenbaum, who did most of the weapons-business of the Mossad.
LS: Was Jim Garrison in general heading into the right direction?
MB: He was, because Clay Shaw, the owner of the New Orleans International Trade Mart and one of the directors of Permindex, was clearly working with the CIA. That’s why Garrison’s case was sabotaged by the Washington Establishment right from the beginning.
LS: Why is it remarkable that CIA had a 201 file on Lee Harvey Oswald?
MB: John Newman („Oswald and the CIA“) has done remarkable research on how the CIA manipulated its files on Oswald and faked a 201 personal file to present it to the Warren Commission, showing that they had virtually nothing on him before 1962. This is clearly impossible after Oswald’s defection to the USSR in 1959. The most likely cause for this manipulation is that Oswald was part of the false defector program headed by JJ Angelton, the counterintelligence chief.
LS: You are arguing if Lee Harvey Oswald would have been indeed solely responsible for Kennedy’s death that the case would have been solved beyond a reasonable doubt. Why so?
MB: From all crimes, murder is the one with the most cases solved by courts. There would have been no need for all the cover-ups since 50 years, if LHO indeed was a lone nut.
LS: Moreover, you’re arguing that Oswald would have been acquitted of the charge of having killed Kennedy, if he would have survived. Why so?
MB: Even Gerald Posener, the author of „Case Closed“ – the apology of the Warren Commission’s findings -, meanwhile is saying that. There is no hard evidence that Oswald was on the 5th floor when the shooting took place; there is no evidence that the „Mannlicher“-gun, that he had mail-ordered, was fired this day; there is no hard evidence that he killed Officer Tippit, because witnesses saw two men shooting at him… and so on. Oswald would have left the court room as a free man.
LS: Why was it necessary that Jack Ruby killed Oswald? And furthermore, did they know each other?
MB: They knew each other well, and since Oswald was an asset of FBI and CIA, he had to be silenced before he could talk.
LS: There was not just one plot to kill Kennedy in Dallas, but there was at least one more planned for a visit of Kennedy to Chicago, right?
MB: Yes, there was a plot planned in Chicago with clear parallels to what happened in Dallas – with an ex-Marine as the prepared patsy, who got a job on a high rise building on the route that the motorcade was planned to take some weeks before, and who had trained with exile-Cubans like Oswald. By chance the sharp-shooters were detected by an hotelier and the Chicago visit was cancelled.
LS: Why did JFK die on November 22, 1963?
MB: JFK had made a radical change while president, from a classic cold warrior to a policy of reconciliation and peace. He had made angry enemies in the military and the CIA and when he announced to end the cold war in his speech on June 10th 1963 he finally was marked to death.
LS: Can you tell us something about the role of the Secret Service and the U.S. military in the assassination?
MB: The Secret Service men were mostly Southerners, who deeply dismissed JFKs civil rights politics. They did a very lax security in Dallas and there is a probability that some of these men were sweetened to do so. The memories of Abraham Bolden, the first Afro-American brought to the Secret Service by JFK in 1961, tells that when he tried to contact the Warren Commission to talk about the supremacist, racist attitude of his colleagues, he was indicted by corrupted false witnesses and brought to prison.
The military played a crucial role in the false autopsy & x-ray-pictures made at the Bethseda hospital in Washington DC and the testimony of the doctors. General Curtis LeMay, Joint Chief of the Air Force and one of the harshest opponents of JFKs peace politics, was present in the autopsy room in Bethseda, smoking a cigar! I think his presence was not by chance.
The military intelligence also played a crucial role in Dallas – the first interviews of Marina Oswald was not by Dallas Police but by officers of the military intelligence, which also arranged a dubious translator for her testimonies, which helped to frame Oswald in the first place.
LS: Where did the funding for the coup come from?
MB: The Texas oilmen and billionaires H.L. Hunt and Clint Murchison are the most probable financiers, even if there is no hard evidence for it. They paid for the ad in the Dallas paper the day before the visit, naming Kennedy a communist and a traitor. They hated JFK to the bones and they had LBJ in their pocket, their insurance that everything would be covered up properly.
LS: How many people lost their lives over the years related to the Kennedy assassination?
MB: A well-researched new book by Richard Belzer (“Hit List”) lists 1.400 persons with a connection to the murder and in the first three years after the assassination 33 of them came to death on unnatural causes. The probability that this happened by chance is 1: 137 billion.
LS: Was it basically the right-wing / fascist and racist mindset in the U.S. that won the coup d’etat on November 22, 1963?
MB: Yes. And in Dallas, Texas these right-wing fascists, who called themselves „patriots,“ had a home game.
LS: What would the history of the „Cold War“ have been if the nuclear arms race had ended in Kennedy’s second term? Would the Berlin Wall have come down sooner?
MB: After the nuclear test stop, JFK announced to his confidants that he would go to Moscow after the re-election to negotiate a peace treaty. In public he had already announced to stop the arms race in order to end the cold war. In a National Action Security Memorandum he had called for a co-operation with the Russians in space. After the exchange of secret letters with Khrushchev, which ended the missile crisis, he was on good terms with the Soviet leader, who in the Kremlin also had called for disarmament. The death of JFK encouraged the Soviet hardliners to get rid of him. With Kennedy alive, Khrushchev would have stood in power and the cold war could have been ended in the 60s.
LS: Why does the death of JFK still matter?
MB: It’s the most important crime in the second half of the 20th century, it is still unsolved and it marked in a way the end of the American Republic. Since then the financial-military-industrial complex rules and no president after JFK had the balls to challenge that. There is, in the words of Gore Vidal, „a one-party-system with two right-wings“; there are corporate media brainwashing the population 24/7 and propagating wars for global imperial dominance; there are covert operations all over the world to ensure this dominance – and this will go on and on as long the truth about the covert operation, the coup d‘ état, against JFKs presidency is kept hidden.
LS: Thank you very much for taking your time, Mr. Broeckers!
JFK - Staatsstreich in Amerika
Mathias Bröckers
22. November 1963 - Warum musste J. F. Kennedy sterben?
Seit dem Mord an J. F. Kennedy vor fünfzig Jahren treibt die Frage nach dem „Wer war‘s“ die Forschung um. Mathias Bröckers will aber wissen: Warum musste Kennedy sterben? Er unterzieht die neuesten Erkenntnisse und Deutungen der verschiedenen Lager einer umfassenden Prüfung. Denn nur noch die Klärung der Motive kann die Frage beantworten: Wer ist schuld am Tod von JFK?
Behörden, Geheimdienste und Militär halten seit Jahrzenten mit dem Verweis auf die „nationale Sicherheit“ Akten zum Fall Kennedy zurück, die von Wissenschaftlern und Journalisten immer wieder angefordert werden. Für eine solche Geheimhaltungspolitik besteht allerdings keinerlei Grund, wenn es tatsächlich nur um einen einsamen verwirrten Einzeltäter ginge. Andererseits beweist die Weigerung, Akten herauszugeben, auch noch nicht das Gegenteil, dass nämlich staatliche Stellen selbst in die Ermordung Kennedys verwickelt waren. Doch sie nährt diesen Verdacht und bildet ein unerschöpfliches Biotop für zahlreiche Hypothesen, die über das Attentat kursieren. Mathias Bröckers geht nun erstmals der Frage nach: Warum musste JFK sterben? Er belegt, dass die von Kennedy begonnene Politik der Deeskalation des Kalten Krieges mit allen Mitteln verhindert werden sollte. Fest steht: Seit der Ermordung verfolgen die USA eine bis heute gültige Politik militärischer Machtausübung und Interessenwahrung, die von Vietnam über Afghanistan bis zum Irakkrieg reicht.
My comments
After reading things very reasonable and quite plain for all I do not think of reinventing the wheel by saying that confirms the collaboration with the CIA of Cosa Nostra that we know was working with Kosher Nostra, then the media coverage that are known to be in all in Jewish hands even as the US government is in the hands of the Jewish Lobby, AIPAC and the rest between B'nai B'rith and in fact as all presidents is well known before the election had to go and bow down before them.
As we will see in other articles JFK opposes the Israeli Atomic, it only remains to find out who was responsible of the organization, some of the performance, who covers, cover-up and those of false leads, it does not seem difficult to understand, and perhaps not too important. The two Kennedy brothers, and others, were against what we now known to be the New World Order publicly proclaimed by the interpreters described above and fellow snacks on several times and like the others are no longer with us ...
If anyone has any doubt that we are thoughts "conspiracy" recommend the reading of the first response, and those who have decided that it should be: "In January 1967, shortly after Jim Garrison" ...
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