Protestare
contro i cambiamenti climatici, che ci sono sempre stati e sempre ci
saranno, è come contestare i temporali. Sono fenomeni che fanno parte
delle dinamiche della natura, alcuni sono ciclici e prevedibili come le
stagioni, altri sono improvvisi e imponderabili come i terremoti. Eventi
che dipendono da un’enorme quantità di fattori in continua
modificazione, che nessun modello matematico è in grado di elaborare.
L’isteria collettiva mette sul banco degli imputati i cosiddetti gas
serra e principalmente la CO2, accusata di essere la causa primaria del
surriscaldamento del pianeta. L’anidride carbonica è invece fonte di
vita: è indispensabile per le piante che la trasformano in ossigeno
attraverso la fotosintesi clorofilliana. Senza la CO2 non ci sarebbe
alcuna forma di vita sulla terra. Per compensare l’aumento dell’anidride
carbonica – che comunque va contenuto - basterebbe incrementare la
quantità di alberi e di superfice verde.
L’aria
che respiriamo è costituita per l’78% di azoto, 21% di ossigeno e 1% di
altri gas, dove la CO2 è presente per lo 0,03%. Un eventuale aumento
della concentrazione di anidride carbonica quale incidenza può avere nei
cambiamenti climatici in atto? Praticamente nulla.
Questo,
chiaramente, non significa che non va contrastato l’inquinamento
dell’aria causato dalle attività umane (industria, riscaldamento, auto).
Tutt’altro.
Il
nostro pianeta è un circuito chiuso dove tutto si trasforma, nulla si
crea e nulla si distrugge (legge della conservazione della massa,
Lavoisier). La quantità di energia prodotta è sempre uguale a quella
consumata… se non intervengono fattori esterni. L’aumento o la
diminuzione della temperatura media della superfice terrestre dipende da
due condizioni: il sottosuolo, costituito dalla lava che fuoriesce
attraverso i vulcani, e l’irradiazione del sole. E’ sufficiente un
aumento delle attività vulcaniche di superficie e/o sotto gli oceani (la
terra galleggia su un mare di magma incandescente) o un impercettibile
scostamento dell’inclinazione del sole rispetto alla terra per
determinare i cosiddetti cambiamenti climatici.
La
terra, da quando è nata, circa quattro miliardi di anni fa, ha subito
ben quattro glaciazioni (l’ultima, quella di Würm è avvenuta 100 mila
anni fa), e tra una glaciazione e l’altra il clima e la temperatura
della superficie terrestre si sono ovviamente modificati. Questi
cambiamenti sono avvenuti a volte in maniera graduale e quasi
impercettibile, considerato il lungo lasso di tempo in cui sono
avvenuti, e altre volte in modo repentino, come avvenne 15 mila anni con
l’interstadio di Allerod che portò all’improvviso scioglimento dei
ghiacciai alpini.
Pretendere che il clima sia perennemente stabile e immutabile e
attribuire all’uomo il cambiamento in atto, significa non aver capito
nulla di come funziona la natura.
Gianfredo Ruggiero - circolo.excalibur@libero.it
TRATTO DA:
http://paolodarpini.blogspot.com/2019/12/protesta-contro-natura.html
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http://paolodarpini.blogspot.com/2019/12/protesta-contro-natura.html
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