Per la prima volta tradotta in italiano.
Si ringrazia il curatore MASSiMO GUERRIERI anche per la gentile concessione.
IL GRANDE TRADIMENTO (The Great Betrayal)
Si ringrazia il curatore MASSiMO GUERRIERI anche per la gentile concessione.
IL GRANDE TRADIMENTO (The Great Betrayal)
Pubblicato dalla Commissione Nazionale per la Riforma Giudiziaria - P.O. Box 1105 Staunton, Virginia 24401
Prima edizione - 1991 Eustace Mullins
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Traduzione curata da Massimo Guerrieri
La diffuzione di questo documento e libera. Alterazioni o combiamenti del testo non sono permessi.
In parentesi [], note e precisazioni del traduttore.
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Video - Introduzione a Eustace Mullins | M. Guerrieri
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NOTE SULL'AUTORE
Per quasi mezzo secolo, Eustace Mullins ha ricercato e scritto di questioni giornalistiche di interesse nazionale. Per ogni argomento trattato, Mullins propone un punto di vista unico e personale mai influenzato da alcuna influenza di ordine politico o economico. Nato in Virginia, è diretto discendente di William Mullins, uno dei firmatari del Mayflower Compact, il primo codice di governo scritto nel Nuovo Mondo. Ha servito per trentotto mesi l'Aviazione Americana durante la II Guerra Mondiale. Ha studiato alle università di Washington, di Lee, dell'Ohio, del North Dakota; all'Istituto di Arte Contemporarea e alla scuola delle Belle Arti di San Miguel de Allende, in Messico. Il nome, Eustace, in aramaico, la lingua parlata da Gesù Cristo, significa "Giustizia di Dio uguale per tutti". Il suo lavoro di ricerca è stato possibile grazie agli insegnamenti del poeta Ezra Pound, tra i cui allievi si trovano altri quattro imminenti nomi della letteratura come William Butler Yeats, James Joyce, Ernest Hemingway, e T.S. Eliot, insigniti poi del Premio Nobel per la letteratura. Eustace Mullins è stato anche allievo di George Stimpson, fondatore del National Press Club di Washington, che fu il giornalista più rispettato a Washington negli anni ‘50-‘70. Lavorò infine con H. J. Hunt, uomo d'affari e patriota che si adoperò per tutta le vita alla ricerca del buon governo. In memoria di Ezra Pound, Mullins fondò nel 1972, l'Istituto della Civiltà, con lo scopo di continuare il lavoro pionieristico del poeta in letteratura ed economia.
PREFAZIONE
Questa è la storia del Grande Tradimento. Nel corso del XX secolo, gli americani si sono come assuefatti e sono diventati insensibili, alle continue accuse, le testimonianze e le audizioni pubbliche che hanno interessato i ripetuti tradimenti della nostra Repubblica. Perché ci sono stati così tanti piccoli tradimenti, invece di un unico grande tradimento? La storia di questo secolo ha confermato la forza dell'ammirevole concezione di Stato che i Padri Fondatori concepirono. Essi inclusero nella Costituzione così tante salvaguardie, precauzioni e protezioni, per garantirne la sicurezza a vantaggio delle generazioni successive, in maniera tale che nessun atto singolo di cospirazione avrebbe potuto distruggerla. Né Benedict Arnold [generale della guerra di rivoluzione, poi condannato per alto tradimento], né Franklin Delano Roosevelt, agendo da soli, non importa quanto premeditato potesse essere l’alto tradimento, avrebbero potuto indebolirne la sua solidità. Così come, nemmeno i barbari Thuggees [gangs indiane], avrebbero potuto prendere possesso della nostra cultura senza combatterla a lungo. Per questo motivo il processo di tradimento si è protratto per un periodo di diversi anni.
La Costituzione americana |
La bandiera americana |
INTRODUZIONE
Questa monografia originariamente intitolata "Mullins sulla Clausola di Benessere Generale della Costituzione degli Stati Uniti" fu originariamente presentata come parere legale, in occasione dell'ottantesimo anniversario della Scrittura Segreta del Federal Reserve Act, al Jekyll Island Club, Jekyll lsland, Georgia, USA, nella Camera Federale, all'incontro di Lawrence Patterson Financial Strategy Organization, sezione "Criminal Politics", il 1 febbraio del 1991.
INDICE
Capitolo I
- Jefferson e/o Hamilton … 1-2
Capitolo II
- Lo Stato Sociale [Welfare State] … 3-4
Capitolo III
- La Costituzione … 4-6
Capitolo IV
- Lo Stato Sociale come Organizzazione Criminale … 6-8
Capitolo V
- Questa Onorabile Corte … 8-10
Capitolo VI
- Il Futuro dell'America … 10-11
Video 1. "The Great Betrayal" di E. Mullins | M. Guerrieri
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Capitolo I - Jefferson e/o Hamilton
Nel
corso degli ultimi cinquant'anni, ho trovato un filo conduttore ricorrente
grazie alle prove che ho accumulato in riferimento le influenze nascoste che
hanno lavorato per distruggere la nostra nazione. Questo filo conduttore è
ricorrente nella storia del popolo americano. Questo lo si ritrova nella contrapposizione
degli ideali tra due uomini, Thomas Jefferson e Alexander Hamilton, che nel
corso della loro carriera politica ebbero due orientamenti divergenti di
pensiero, in relazione al conflitto inconciliabile, e ancora irrisolto, tra
coloro che credono nel popolo degli Stati Uniti, pensiero di Jefferson [per cui
ogni individuo nasce libero e sovrano], e coloro che credono solo nelle
macchinazioni sfrenate e nascoste di una certa oligarchia, pensiero di Hamilton
[che era inglese e si curava di più degli interessi della Banca d'Inghilterra che degli Stati Uniti
d’America]. Nel mio primo lavoro "Mullins sulla Federal Reserve," ho
discusso le forze opposte che rappresentarono questi due uomini e l'influenza
che queste hanno avuto nella storia della nazione. Queste diverse
contrapposizioni di pensiero divennero evidenti, durante la scrittura vera e
propria della Costituzione nel 1787 a Philadelphia. L'Articolo 1, Sezione 8,
tratta molti dei punti su cui Jefferson e Hamilton discussero a lungo. Uno dei
più importante è la norma che recita: "Il Congresso avrà le seguenti
attribuzioni: imporre e riscuotere le tasse, imposte di bollo, dazi sulle
importazioni e imposte indirette, pagare il debito pubblico e provvedere alla
difesa comune e al benessere generale
degli Stati Uniti…”
Questa
questione divenne cruciale, dopo l'adozione della Costituzione da parte degli
Stati, quando Alexander Hamilton cercò di costituire una nuova banca centrale,
la Banca degli Stati Uniti. Thomas Jefferson, in una brillante disquisizione,
analizzò i principali argomenti contro la sua apertura. Il coraggioso discorso Jefferson però non impedì il prevalere delle forze provenienti dall'Europa che furono
determinati e la prima banca centrale degli Stati Uniti fu instaurata
[1791-1811]. In seguito [la licenza fu concessa per soli 20 anni] la banca
non fu più autorizzata ad operare [Madison non rinnovò il mandato] e questo
causò alla guerra del 1812. Così facendo i banchieri europei costrinsero il
popolo americano ad accettare una banca centrale così come la volevano loro. Una seconda Banca degli Stati Uniti nacque
poi sotto gli auspici di Nicholas Biddle, a Filadelfia, che agiva come agente
per i Rothschild d'Europa. Questa seconda banca [1816-1835] ebbe il suo
Waterloo, quando il Presidente Andrew Jackson, patriota di fuoco la chiuse cosa
che portò alla immediata
rappresaglia dei banchieri d'Europa e alla crisi finanziaria nota come il
Panico del 1837.
La
lotta tra le forze rappresentate da Alexander Hamilton e quelli rappresentate
da Thomas Jefferson, andò avanti e indietro per tutto il XIX secolo, favorendo
prima una fazione, poi l'altra [Ogni Stato aveva molte banche che spesso
operavano indipendentmente l’una dall’altra. Solo nel 1913 con la Federal
Reserve Bank si giunse alla creazione di una banca centrale, privata ed
indipendente dal governo sul modello hamiltoniano della Banca Britannica].
Tuttavia, subito dopo la guerra civile, i fautori del sistema monetario di
Hamilton guadagnarono terreno grazie alla creazione di grandi società. Furono
proprio le stesse forze che, anni dopo, pianificarono il panico del 1907, a cui
seguì
la chiamata del popolo americano per la costituzione di una banca centrale, che
portò alla creazione, fuorviate e truffaldina, della "Federal Reserve Bank".
Il Poeta Ezra Pound
“Le guerre
sono fatte per creare debito”
Nel 1948, il poeta Ezra Pound, allora
detenuto come prigioniero politico dal governo degli Stati Uniti, mi erudì
circa le macchinazioni dei banchieri della Federal Reserve. Da allora ho
dedicato quasi mezzo secolo documentando queste attività, con la speranza che
quando il popolo avesse avuto tali informazioni, avrebbe preso provvedimenti
correttivi attraverso i poteri sanciti dalla Costituzione. Tuttavia, mentre ero
intento in questo lavoro estenuante di ricerca, non mi ero reso conto che i
banchieri erano del tutto consapevoli di adottare il sistema monetario
Babilonese, che prevede appunto la creazione di una banca centrale e che questa
non sarebbe passato inosservato per sempre. Cosicché prudentemente misero a punto una seconda
strategia hamiltoniana, per ciò che è contemplato nell'Articolo 1, Sezione 8
della Costituzione. Questa strategia permise ai cospiratori di avere ancora più
forza e profitti. Ci riferiamo in particolare a quanto scritto nel Preambolo
della Costituzione e alle parole “benessere generale degli Stati Uniti."
Il
linguaggio insito in questa disposizione è cruciale. Per una cinquantina
d'anni, c'è stato comune accordo nel popolo americano che la Costituzione
prevede "il benessere generale del
popolo degli Stati Uniti ". Tuttavia, questo non è mai stato il
vero significato che la Costituzione orginaria prevedeva. L’espressione “benessere generale degli Stati
Uniti" era riferita alla conservazione compatta degli Stati, che è espressamente redatta dalla Costituzione. Il
benessere del "popolo degli Stati Uniti" è stato ed è ancora,
riservato agli Stati singolarmente. Ogni cittadino americano è un cittadino del
proprio Stato che a parte degli Stati Uniti. Questo Stato è il firmatario della
Federazione degli Stati, contemplati nella Costituzione che formano gli Stati
Uniti d'America. Non vi è quindi alcuna disposizione per gli "Stati
Uniti" di intervenire direttamente in merito a qualsiasi cittadino, perché
gli Stati Uniti non hanno né persone, né cittadini. Solo
uno Stato [preso come singolo] ha persone e cittadini.
Fu
proprio la possibilità di reinterpretare questa disposizione della Costituzione,
nota come "clausola generale di benessere" che dette ai cospiratori,
nel corso degli ultimi sessanta anni, la possibilità della creazione di nuovo
concetto di Welfare. Questa nuova interpretazione si basa appunto sul precetto
che è lo Stato, attraverso il governo di Washington che si assume la responsabilità
del benessere personale di ogni cittadino, usurpandolo quindi agli Stati. Questo
alla fine ha creato quel sistema totalitario, ora presente a Washington, che
dirige po' tutte le attività quotidiane dei cittadini. Non solo non c'è mai stata alcuna base giuridica per tale
interpretazione, ma il linguaggio della Costituzione, nelle disposizioni
lungimiranti dei Padri Fondatori, aveva espressamente cercato di prevenire
un'evenienza del genere. Nel corso degli anni questo nuovo concetto di
Welfare che è stato rafforzato con la creazione della Federal Reserve
attraverso la quale la nazione è precipitata ancora di più sotto il controllo
ferreo dello stato federale. Questo gigantesco edificio è niente più che una
Torre di Babele moderna, con aspirazioni più grandi ed impressionanti di quella
originale e costruita con identici obiettivi da coloro che vogliono controllare
ogni azione del cittadino americano.
Come hanno fatto i cospiratori a mettere
in atto una tale calamità? Come sempre,
preparando il terreno e tramato in maniera da rendere un tale epilogo
inevitabile. Il mezzo che utilizzarono fu il crollo del mercato azionario del venerdì
nero nel 1929, seguito dalla Grande Depressione. Disastro economico questo, a
cui si poteva facilmente porre rimedio in pochi mesi, ma che i cospiratori,
validamente coadiuvati dal loro manager, il Presidente Franklin Delano
Roosevelt, prolungarono dal 1931 fino a Pearl Harbor nel 1941. Durante
questo periodo la Federal Reserve di concerto con le banche centrali Europee,
mantenne i metodi hamiltoniani nella gestione della monetaria, impedendo così
qualsiasi ripresa economica. Come è stato fatto? Questo fu possibile per
l'intervento del Federal Reserve Board of Governors. Questa commissione di
banchieri ha la capacità di controllare giornalmente il prezzo del denaro, la
quantità emessa, il tasso di interesse, i prestiti ed i depositi bancari. Allo
stesso tempo un altro comitato, il Federal Reserve Open Market Committee, operò
ad un altro livello vendendo sul mercato azionario milioni di dollari di titoli
di Stato creati dal nulla, generando grandi guadagni a breve per la Federal
Reserve. [Il F.B.G. e il F.R.O.M.C. sono
ancora attivi oggi ed operano nello stesso modo]. Così
facendo si arricchirono a
dismisura rafforzando il potere politico, consegnando gli americani nelle mani
di quel nuovo veicolo nazionale di eterna schiavitù chiamato Welfare.
La spia comunista Elger Hiss,
braccio destro del Pres. Roosevelt
In
realtà il programma del Welfare, chiamato "New Deal", non fu mai
presentato da Roosvelt con la sua voce acuta e tremolante in maniera chiara. Sotto
sotto si trattò di un programma funzionale agli interessi della vecchia
aristocrazia. Attraverso la radio Roosevelt assicurò che il "New
Deal" sarebbe stato a loro vantaggio. I suoi discorsi radiofonici
infuocati entrarono direttamente in ogni casa americana. Ben presto gli
americani scoprirono cosa era veramente. Fin dall'inizio, fu come il pugno di
ferro infilato nel guanto di velluto. Il
New Deal consegnò dispense di
ogni tipo. Furono creati dal governo nuovi posti di lavoro ma in ogni caso, furono
lavori inutili e deliberatamente inventati per garantire che non ci fosse
concorrenza con le imprese dei cospiratori. Come azione propagandistica le
eccedenze alimentari, invece di essere distrutte per tenere alti i prezzi a
vantaggio dei brookers, furono consegnate a famiglie bisognose. Furono poi costituiti
i Civilian Conservation Corps, riprendendo il modello ideato nella Gioventù
hitleriana nella Germania Nazista e i Fasci Littori di Mussolini, in Italia.
Infatti, l'idea del New Deal, fu promossa da Gerard Swope, il quale
orgogliosamente sottolineò che
l'idea era stato presa direttamente e sul modello dei Fasci Littori. Il
New Deal divenne rapidamente il nuovo stato corporativo eretto sulle ceneri
della Costituzione. Per istituire leggi totalitarie gruppi di demagoghi e
traditori arrivarono a Washington da ogni dove. Molti di loro erano spie del
partito comunista o esponenti di destra; altri, agenti di bell'aspetto dei
banchieri internazionali usciti fuori da scuole prestigiose. Vestiti con abiti
di marca ed indottrinati con principi dell'élite internazionale. I nuovi agenti del New
Deal facevano parte di tre categorie diverse e disomogenee tra loro. Potevano
venire dal mondo della finanza, dalla politica sinistroide, auspicando
rivoluzioni mondialiste, dal partito fascista o dai movimenti più reazionari.
Un tipico esempio fu il caso dell'allampanato tecnocrate Alger Hiss, [fondatore
del’O.N.U.], confidente personale di Roosevelt, poi presidente della
prestigiosa Fondazione Carnegie, Endowment for International Peace, fondata dai
repubblicani Dwight D. Eisenhower e John Foster Dulles.
Roosevelt, leader del New Deal task
force, era un uomo notevole, che come il suo predecessore Woodrow Wilson, era
stato allievo del faccendiere internazionale il colonnello Edward Mandel House
[agente Rothschild]. Roosevelt crebbe con il tradizionale cucchiaio d'argento
in bocca. Il cucchiaio fu fornito dal nonno, Warren Delano, uno dei
commercianti di oppio più importanti di Hong Kong. Sebbene Roosevelt non partecipò mai in prima
persona al commercio mondiale della droga, allo stesso tempo non ostacolò mai
coloro che ne traevano vantaggio, così come non si curò affatto di verificare
da dove proveniva il denaro che gli garantiva uno stile di vita così opulento.
Raramente partecipò ad episodi di spionaggio per conto della Russia Sovietica e
del Partito Comunista, ideologia che era diventata dominante del New Deal a
Washington. Gran parte del successo Roosevelt lo deve ai suoi compagni di
partito Alger Hiss e Bella Moskovitch.
Quest'ultima fu infatti l'architetto invisibile della sua ascesa alla Casa
Bianca. Fu grazie alla Moskovitch che da un povero miracolato, amabile
aristocratico handicappato in sedia a rotelle che non aveva mai lavorato in
vita sua grazie ai proventi della droga, si trasformò in un politico vigoroso
ambizioso di bell'aspetto, che successivamente, ancora più miracolosamente, con
l'inizio della II guerra mondiale, divenne il leader del "Free
World". Il giorno prima dell'inaugurazione di Roosevelt, la Moskovitch fu
privata del suo momento di trionfo cadendo giù per le scale. Non fu mai
appurato se questo fu uno di quegli incidenti tanto cari ai cospirazionisti. Il
fatto non fu mai indagato. Al posto della Moskovitch, come capo del gruppo di
spionaggio di Washington, fu prontamente messo un rivoluzionario ancora più
subdolo e poco raccomandabile, un emigrante viennese, di nome Felix Frankfurter. Questi fu a capo del gruppo
di spionaggio comunista Harold Ware e denunciato poi, proprio dal cugino di
Roosevelt, come il più pericoloso comunista in America.
Crisi economica USA |
Negli
anni 1930, Frankfurter con i suoi protetti, aprì molte agenzie del nuovo Welfare conosciute
come "i piccoli Weenies" o “Happy Hot Dogs". Questi burocrati
operarono prima di tutto sotto le direttive del Partito Comunista del Lavoro. Si
dedicarono alla costruzione del nuovo Welfare, che nella realtà portarono alla
dissoluzione della Costituzione degli Stati Uniti, delle protezioni previste
dai Padri Fondatori contemplate nella Costituzione e delle libertà dei
cittadini degli Stati Uniti. Il risultato fu che, da quel momento in poi, gli
americani ebbero a che fare con agenti governativi. Burocrati che si
rifiutavano di riconoscere i diritti fondamentali degli individui e tutti
coloro che disobbedivano venivano perseguiti con la forza. I poteri dei
federali, della polizia statale e comunale, dei tribunali, e della Guardia
Nazionale sarebbero entrati in gioco al fine di far rispettare legge del
Welfare. Naturalmente questo fu il
primo passo di ciò che oggi chiamiamo "Nuovo Ordine Mondiale''.
Sono molto timidi nel descrivere questa nuova entità, ma nelle rare occasioni
in cui lo fanno ne rivelano alcuni aspetti eccitanti della sua esistenza e sono
pronti a ricordarci che esso si basa sull’imposizione della forza. Il Nuovo
Ordine Mondiale non si cura affatto del cittadino americano che non intende
rispettare i suoi ordini dittatoriali.
Capitolo II - Lo Stato Sociale [Welfare
State]
Ora
che abbiamo detto addio alla Costituzione e accettato, anche se con riluttanza,
il nuovo Welfare, possiamo argomentare che, nonostante la scarsa dedizione dei
suoi agent, il Welfare in sé, non sarebbe stata una cattiva idea, se
applicato in maniere equa e corretta. Questa speranza però finisce dopo il
primo incontro con qualsiasi di questi burocrati, sia che operino in ambito
locale, statale, o nazionale. Questi funzionari sono addestrati per operare tutti
nello stesso modo. In primo luogo, non sono particolarmente interessati a
capire il problema in questione. Per loro tu sei il problema. Da qualche parte
nei loro regolamenti ci sono le istruzioni su come risolvere il problema in
dettaglio e di cosa possono fare con voi. Si può essere inorriditi nello
scoprire che questa "soluzione" può non avere alcun rapporto diretto
col problema, che può essere devastante ed una volta presa non ci può più
tornare indietro. La soluzione più pratica è quella di sdraiarsi e lasciare che
il rotolo "Juggernaut" cada su di noi e con le sue grandi ruote ci
schiacci le ossa. Quindi ci si deve chiedere, ma che cosa significa Welfare?
La
comprensione della storia del Welfare rivela che questo, nelle origini, non fu
progettato necessariamente per funzionare in questa maniera sadica. Durante l'alba della civiltà e nelle epoche
delle grandi culture sviluppati successivamente in Egitto, Grecia e Roma, il
Welfare non c'era. Non esisteva assistenza sociale a favore di poveri e
disoccupati. Solo i dipendenti governativi ne godevano in qualche caso. Le condizioni
economiche in quelle culture escludevano questo aspetto, che è sempre stato
considerato come estraneo alla società. Lo struttura dello Stato, in quei
secoli, era un edificio riconoscibile e manifesto. Nello Stato tutti lavoravano
e lo sostenevano. Facevano eccezione, le produzioni e apparati governativi, vale
a dire, il governo centrale che, nella maggior parte dei casi, era una
monarchia o di un impero. Ora la ruota della fortuna ha completato il suo giro
e siamo tornati a quel concetto classico che tutto e tutti appartengono allo
Stato, dove i monarchi o gli imperatori scomparsi sono sostituiti da funzionari
manipolatori del Welfare [Washington].
Le civiltà classiche non avevano il concetto
di "pubblico". Infatti non avevano nessuna parola nella loro lingua
per indicare tale pratica. Il Welfare
trasse la sua origine tra le genti nordiche, conosciute come Vichinghi e
ritratti nella storia popolare e nella letteratura come pirati assetati di
sangue. Anche il dizionario inglese Oxford ci dice che non esiste la radice
latina o greca per il termine "welfare" e questo perché, appunto, non
hanno mai immaginato un tale sussidio. Sono stati i popoli nordici che ci hanno
passato il concetto di "welfare". Esso deriva dalla parola norrena
“velferd” [che significa welfare], che appare in derivazioni successive nelle
lingue svedese, tedesca e danese. Che cosa significa velferd in antico
norvegese? Significa, "addio". Un significato secondario è "buon
umore", desiderato per te per coloro a chi vuoi bene. E, infatti, il
significato originale di welfare vale ironicamente ora per le libertà personali
del popolo americano. Con il welfare
gli americani, hanno detto addio alla libertà personale, addio alla proprietà
privata e addio al proprio futuro e sono costretti a vivere in una società di
welfare burocratica e con sempre più limitate libertà'
personali. Il singolo non può
avere domani in uno Stato in cui non riesce a costruire il proprio futuro per sé,
per le sue proprietà e per i suoi eredi. E se il cittadino non ha futuro allora prima o poi questo Stato
inevitabilmente cadrà. Se questo è il caso, perché i manipolatori
del Welfare sono intenti a salvaguardarlo nei suoi poteri fantastici? Lo
tengono in piedi traendone vantaggio proprio perché il Welfare è il loro
veicolo, lo strumento con cui essi possono rubare, saccheggiare e schiavizzare
le loro prede. Così i manipolatori, anche se sono consapevoli del fatto che gli
Stati Uniti non ha futuro, sono determinati a mantenere il Welfare come mezzo
di oppressione di tutte le persone.
Questo
stato vizioso di oggi è in tutta evidenza la degenerazione dell'antico concetto
nordico di Welfare, che ha avuto origine nella scienza sociale con l'intento
che nessuno dovesse soffrire la fame nel momento in cui ci fosse cibo a sufficienza
da condividere. Ma c'è anche la parola "generale" nella frase
"benessere generale" nella Costituzione. La parola generale da
"genere", che significa una classe, un tipo o di una razza, in
contrapposizione al cittadino preso singolarmente. Ora, il benessere generale
include tutti i cittadini e non gruppi di individui accuratamente selezionati.
Come vedremo il Welfare non intende il benessere per tutti, ma solo per alcuni
individui o gruppi scelti con cura, che saranno i soli ad usufruire dei
vantaggi, ma solo se ricadono nei criteri di selezione. Prima di tutto il
soggetto ne è sottomesso [nel senso che è obbligato a seguire una particolare
procedura e non ha alternative]. In secondo luogo, i criteri di selezione
possono essere di ordine economico, etnico o religioso. Infine, una persona può
rientrare nei criteri di selezione, ma essere respinta perché
non piace al burocrate di turno o perché lo stesso non sa la legge o la
interpreta in maniera errata. Tali aspetti non possono essere considerate
critiche nei confronti del Welfare, perché la funzione primaria è quella di
applicare le leggi. Queste norme sono talvolta molto rigide e dipendono
dall'interpretazione dei funzionari. Questo non è ingiusto in sé
o fatto con malizia, è solo il risultato dell'ingiustizia e dell'inefficienza
insita nel concetto di Welfare.
Nei
primi anni degli Stati Uniti come Repubblica indipendente, la condizione dei
poveri e senza fissa dimora non era mai stata considerata una questione di
interesse nazionale. Questo aspetto era stato riservato ai singoli Stati che
potevano gestire la cura dei bisognosi come meglio credevano. Questo precetto
legale non è mai stato modificato. Non di meno, all'inizio del New Deal di
Roosevelt, le parole "general Welfare" erano ancora nel preambolo
della Costituzione, Articolo 1, Sezione 8. Fu forse lo stesso Frankfurter,
durante la di presidenza alla Harvard, dove si dava delle arie come esperto di
legge, che per primo si rese conto delle potenzialità insite in questa frase.
I Padri
Fondatori
[4 luglio
1776 – Come recita la Dichiarazione
d'Indipendenza, questi uomini hanno rischiato "la propria vita,
le proprie fortune e il proprio onore per un ideale
e cercano di creare non solo una nazione nuova ma un Mondo Nuovo".]
Non
importa che la le parole usate non recitino esattamente "benessere del
popolo degli Stati Uniti" [ovvero “general welfare for the citizes of the
United States"] o che questo aspetto fosse riservato al potere del singolo
Stato. Frankfurter e altri "cervelli legali" dedicarono la loro vita
alla reintepretazione delle parole "general Welfare". Il fatto che il
termine “general welfare degli Stati Uniti" nella Costituzione sia
preceduto dalla frase "per la difesa comune" fu ampiamente dimostrato
che questo si riferiva effettivamente all’entità nazionale e non al singolo
qualsiasi cittadino, che era invece la sua interpretazione corretta. La legislazione quindi venne interpretata per
portare alla creazione di un esercito permanente per la difesa comune per
mantenere il welfare degli Stati Uniti. Al contrario, qualsiasi atto
legislativo con ha lo scopo di premiare o compensate un particolare individuo o
gruppo è in violazione della Costituzione e non può essere mantenuto.
Le
basi legali per questa interpretazione giuridica sono impressionanti, sebbene
molti dizionari legali, non contemplano il termine "welfare".
Dizionario di Black Law cita senza commenti pro e contro. Il Webster,
l'autorevole Oxford e altri dizionari non ne parlano. Nella Dichiarazione di
Indipendenza, non troviamo né il termine "welfare", né
"general welfare". Al
contrario, la Dichiarazione di Indipendenza cita il diritto alla vita, alla
libertà e al perseguimento della felicità. Inizialmente, i Padri
Fondatori non ritennero necessario fare alcun riferimento specifico ai diritti
degli individui, perché il documento aveva lo scopo di indicare le sole
attività di una entità nazionale, gli Stati Uniti. Quando George Mason si rifiutò di firmare la Costituzione perché la legge
non contemplava i diritti individuali, si decise di aggiungere alla
Costituzione un appendice, la Carta dei Diritti [Bill of Rights]. Tuttavia,
nella Carta dei Diritti non fu precisato alcun riferimento al diritto del
cittadino a ricevere welfare da parte del governo nazionale. Perché i Padri
Fondatori non inclusero tali disposizione se il welfare era così importante? Perché
il governo nazionale può legiferare solo per le attività di interesse
nazionali. Quindi la Costituzione interviene nella regolamentazione della
politica estera, il diritto di emettere moneta e altre prerogative della
sovranità nazionale. I problemi dei
cittadini individuali sono una questione di sovranità dello Stato singolo [e
non di governo di Washington].
Il
processo che ha portato al Welfare e che di fatto abrogò la sovranità dei
singoli Stati, iniziò con la conclusione della guerra civile [1865]. Il "general Welfare" non è applicabile ai singoli individui. Come
abbiamo sottolineato in precedenza, generale, si riferisce alla gruppo, classe,
o razza e non all'individuo. Nonostante il significato di welfare fosse
chiaro, poco prima della guerra civile, i politici iniziarono a lanciare
sguardi avidi alla vista allettante dei diritti individuali. Gli avvocati di
nuove grandi multinazionali, che ben presto divennero politici a livello
nazionale, iniziarono ad inveire contro le iniquità dei ricchi, con i loro
palazzi baronali a Newport, il consumo vistoso, che divenne il bersaglio di
economisti come Thorstein Veblen, che si battevano contro le ingiustizie
commesse dal datore di lavoro sui dipendenti. Col senno di poi, possiamo vedere
che ciascuno di questi obiettivi apparentemente buoni all'inizio divennero poi
una maniera per controllare la classe media emergente, le ingiustizie politiche
ed economiche che sino ad allora avevano interessato la classe più povera.
Sebbene
l'imposta sul reddito, fosse l'obiettivo di questi carrieristi corrotti del
welfare, anche il lavoro minorile fu un bersaglio preferito. All'alba del XX
secolo, la condizione dei minorenni lavoratori negli Stati Uniti era una
vergogna nazionale. Nel 1904, c'erano due milioni di bambini lavoratori negli
Stati Uniti. Nel 1991, nonostante una ampia legislazione per correggere questa
situazione, abbiamo ancora due milioni di bambini lavoratori negli Stati Uniti.
Sebbene le loro condizioni di lavoro non siano così difficili come nel 1900,
non possiamo ignorare il fatto che essi svolgono compiti noiosi e ripetitivi
con bassissima retribuzione, aspetti che i carrieristi del Welfare chiamano
"formazione professionale".
Uno
dei primi tentativi da parte del governo nazionale di affermare i suoi poteri
nell'ambito del Welfare del lavoro minorile venne con la legge sul Lavoro
Infantile del 1916, il Keating-Owen Bill. L'8 giugno 1918, la Corte Suprema
dichiarò che la legge era incostituzionale. (Hammer v. Dagenhart, 247 US 251). Questa decisione scoraggiò il governo nel legiferare in materia di Welfare,
fino alla crisi che si ebbe con la Grande Depressione, che dette a Franklin
Delano Roosevelt l'opportunità di adottare una legislazione di emergenza. Fin
dall'inizio, la costituzionalità dichiarata di questi atti era la clausola del
"welfare" della Costituzione. A quanto pare, risultò evidente che durante le discussioni a
Washington sul "general Welfare", né i fautori, né gli avversari,
avevano mai letto la Costituzione e la sua inapplicabilità ai singoli individui
o gruppi. I carrieristi di welfare nell'ansia di ottenere velocemente la
legge desiderata ne impedirono la discussione. Infatti, se la discussione ci fosse
stata in luce alla Costituzione, la legge sul Welfare non sarebbe mai stata
approvata.
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Video 2. "The
Great Betrayal" di E. Mullins (seconda parte) | M. Guerrieri
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Capitolo III - La Costituzione
La Costituzione americana fu il
risultato di un movimento conosciuto come Costituzionalismo moderno, un
movimento politico che si basa sul concetto legato alla dignità dell'uomo e dei
diritti del singolo. Come tale, è stato la naturale risposta umana agli eccessi
imposti all'umanità durante cinquemila anni di storia precedenti, durante i
quali le popolazioni avevano sofferto del dispotismo all'orientale, o le
monarchie assolutiste europee, o rivoluzioni dittatoriali. Non importa se i
tiranni dichiaravano di essere repubblicani, democratici o monarchici, nelle
piazze delle città correva sangue umano. Come risultato di queste atrocità, i sopravvissuti puntarono su una politica
di sviluppo, chiamato Costituzionalismo, con un duplice obiettivo. In primo
luogo, si cercò di limitare i
poteri del sovrano, e in secondo luogo, di condividere [tramite il voto] il
buon governo. Attraverso la storia, il costituzionalismo moderno ha
sottolineato come il consenso popolare fosse il suo obiettivo primario, fatto
questo che è raramente menzionato nelle nostre università. I professori
universitari, che per loro natura sono autocratici, infatti vogliono la massima
disciplina in classe, e tendono ad essere affascinati più dai
dittatori e dai signori della Guerra più che da quei governanti che amabilmente
auspicano un governo felice, prospero, senza oltraggi, massacri o guerre di
aggressione.
Il
Costituzionalismo moderno si oppone sempre all'uso della forza di governo. In
contrapposizione a questo concetto, vi fu quello dell'Illuminismo [gli ILLUMINATI
furono i veri ispiratori della rivoluzione francese e probabilmente anche
quella Americana] fu chiamato, Contratto Sociale. Il Levitano, Thomas Hobbes
[1651] sostiene che gli uomini hanno come un contratto sociale con il loro
sovrano, che gli garantisce l'auto-conservazione. Hobbes afferma che essi
devono rinunciare a molti diritti ed aprire la porta ad una forma di governo
assolutista. John Locke raffina il
concetto Hobbes ridefinendo il concetto della comune proprietà e dei diritti
civili concludendo che, se il governo/sovrano abusa dei cittadini essi hanno il
diritto di resistere. Riprendendo questo concetto, Sir Edward Coke 1628,
propose una petizione chiamata di "Petizione dei Diritti", che
rappresentò la prima sfida alla
monarchia assolutista d'Inghilterra. La sua petizione, fu presentata in
risposta all'assolutismo di Re Carlo I. A seguito di ciò Coke, fu prima
incarcerato e poi decapitato.
Sir Edward Coke
Gli storici degli Stati Uniti non
dettero troppo peso all'importanza della petizione di Coke, ma più tardi fu la stessa
richiesta dei coloni americani per l'indipendenza e che poi portò
alla Dichiarazione d’Indipendenza. I banchieri di Amsterdam che stavano
tramando contro il trono inglese, furono incoraggiati dalle attività di Coke e
lanciarono una campagna per scalzare Carlo I e sostituirlo con il loro Oliver
Cromwell. Successivamente Cromwell rinunciò alla corona e i banchieri presero tempo prima di imporre Guglielmo
d'Orange che finanziarono detronizzando Re Giacomo II della dinastia degli
Stuarts. Guglielmo d'Orange divenne Re Guglielmo III d'Inghilterra e poco dopo,
concesse lo statuto della Banca d'Inghilterra nel l694. Fu questo evento uno
dei più importanti della storia moderna.
L'avvento di Guglielmo III, segnò la
fine della monarchia assoluta degli Stuarts in Inghilterra, a cui segui la
Dichiarazione dei Diritti, del febbraio 13, 1689. Tale concessione fu seguita
da un evento ancora più significativo per la monarchia, l'"Atto di
Successione", che stabilì il concetto di
"monarchia costituzionale". Quindi dal 13 febbraio del 1689 il trono
d’Inghilterra dipende da sovvenzioni annuali definite dal Parlamento inglese.
Questa legge non condannò i monarchi britannici alla miseria,
tutt'altro. L'attuale Regina Elisabetta è conosciuta come la donna più ricca
del mondo, con una fortuna personale di $15.8 miliardi di dollari [stima anni
1990]. Questa stupefacente somma è stata accumulata grazie alle sovvenzioni annuali ed al fatto che i
redditi, gli investimenti e le azioni possedute della Banca d'Inghilterra sono
esentasse e questo le ha permesso ad aumentare gli averi in modo esponenziale.
Tali ricchezze sono di gran lunga al di là di ogni concetto di Contratto
Sociale. Un comune cittadino seppur benestante non ha alcuna possibilità di
accumulare quindici miliardi dal momento che dovrà pagare una parte ingenti
tasse e mantenere uno stile di vita adeguato, come quello odierno dei regimi
democratici.
Il concetto filosofico del Contratto
Sociale è dotato di due elementi, l'Unionis Pactum, l'accordo [naturale] che
costituisce il corpo politico, ed il Subjectionis Pactum, che ne organizza
l'autorità politica in un governo costituzionale. Tuttavia, nessuno di questi patti di per sé
può creare ciò che conosciamo come lo Stato moderno, un'istituzione conosciuta
come un Dio in terra, perché ha la capacità di essere uccisa dai suoi stessi
creatori. Per Costituzionalismo quindi si
deve intendere quel movimento politico moderno, che ha la capacità di
controllare ed abolire lo Stato, quando fallisce nell'intento di servire gli
interessi dei cittadini che rappresenta.
È proprio proprio per via di questa vulnerabilità
dello Stato moderno ed al fatto che leggi possono sempre essere modificate, che
si è giunti al Welfare State. Il
Welfare State, come entità cospiratoria, contempla una immortalità grazie ad
una serie di motivi. In primo luogo, i cittadini dipendono da esso, non senso
che non ne possono fare a meno; in secondo luogo, ne diventano sottomessi;
terzo, devono rinunciare a qualsiasi speranza che il Welfare State possa essere
superato o scomparire. Queste condizioni draconiane vengono imposte ai
cittadini in maniera autoritaria ed additate come azione “necessarie e
doverose”.
L'antitesi di questo Stato era la Repubblica
Americana, che si realizzò grazie ad una forza sconosciuta ai più,
che fu l'immigrazione ugonotta. Molte
migliaia di ugonotti giunsero dalla Francia in fuga dalle persecuzioni
religiose. Nel 1581, gli ugonotti pubblicarono il trattato "Vindiciae
Contrat Tyrannos", che prevede un contratto duplice; quello tra Dio e il
popolo, che legava le persone ad obbedire alla volontà di Dio; e uno tra il
popolo e il principe, che legava la gente ad obbedire al principe, ma solo fino
a quando il principe obbediva alla legge di Dio. Se lui falliva, il contratto
autorizzava la gente a resistergli. Nelle nazioni costituzionali, il Contratto
Sociale stesso è sempre più
Sociale e sempre meno Contratto inteso come vincolo con il cittadino.
Negli Stati Uniti il Contratto
Sociale è diventata legge del paese, con la conclusione per cui nei tribunali
americani non si adotta più la legge Costituzionale, ma la Legge Mercantile,
che è anche conosciuta anche come Admiralty or Maritime Law [1789]. Questi leggi non sono così intercambiabili
come vedremo. La legge civile non ha conseguenze penali, ma quando il Welfare
State [federale, statale, o locale] porta un cittadino in corte con l'accusa di
aver violato la legge, il cittadino è
privato delle tutele previste della Costituzionale. Viene infatti giudicato assumendo che esiste un contratto che lega lo Stato
federale al cittadino per il fatto che lo stesso paga i contributi e le tasse
al governo federale. Come già visto in precedenza, questo contributo, che non è
valido per il fatto che il governo federale non è composto da cittadini [ma da
Stati] e come tale non ha giurisprudenza su di essi. A causa del fatto che
la supposta violazione non è
penale, il giudice al momento della sentenza, sostituisce la legge
costituzionale con quella mercantile, utilizzata in ambito internazionale navale
commerciale o militare, legge prevede anche la pena di morte. I nostri giudici
federali con una tale legge a disposizione "graziano" il cittadino
non dandogli la pena di morte ma giudicando, con compassione, colpevole del
reato e condannandolo a venticinque anni di galera. Pertanto quando un
cittadino americano si deve difendere si trova di fronte a quattro problemi. Il primo, è che viene privato della Carta
del Diritti e di altre salvaguardie Costituzionali; il secondo, è che è
accusato in violazione del contratto Costituzionale ed il Welfare State e lo
Stato Federale non ha giurisprudenza sul cittadino come singolo individuo; il
terzo, è che si deve difendere con Persona Artificiale o come azienda privata;
il quarto, è che è giudicato ed eventualmente condannato in linea con quanto
previsto dalla legge mercantile, dopodiché, non è trattato più come una persona
artificiale (o come azienda privata) ma essendo un cittadino in carne ed ossa
deve sopportare la punizione del carcere. In nessun momento durante il
processo il cittadino è
informato su ciò che sta succedendo, né dal giudice, né dal pubblico ministero,
né spesso dal suo avvocato in quanto la corte è impegnata a giudicarlo per le
sue colpe piuttosto che rispettarlo nei suoi diritti fondamentali [ogni persona
è innocente a priori] contro lo strapotere del macchina statale.
La Carta dei Diritti è costituita dai primi
10 articoli della Costituzione Americana
Il
risultato è che quando la porta a sbarre si chiude, lui è preso dalla
disperazione. Capisce che è stato vittima di una grave ingiustizia, ma che non
può cercare alcun aiuto o un eventuale ricorso del verdetto che è stato emesso
contro di lui. Questa situazione kafkiana è il risultato di una cosa e una cosa
sola, e cioè che quando le garanzie previste della Costituzione sono rimosse
non esistono altre protezione a cui appellarsi. Quando perdiamo le salvaguardie
costituzionali diventiamo soggetti di un governo assolutista. È stato questo l'obiettivo che i cospiratori
cercavano alla conclusione della Guerra Civile, quando con il XIV emendamento
modificarono i requisiti della cittadinanza americana, con l'installazione di
una legge, in cui tutti i cittadini sono "soggetti" di un governo
nazionale. In effetti, con il XIV emendamento [9 Luglio 1868] si intese revocare il Bill of Rights ed infatti
esso è spesso citato, in particolare dai Giudici della Corte d'Appello e
Suprema degli Stati Uniti, quando usano il diritto marittimo per punire un
cittadino che ha rivendicato la tutela della Carta dei Diritti. Questo dilemma
viene fuori a causa dell’origine degli Stati Uniti.
Atto del 1871.
*il 21 febbraio del 1781 il Congresso passò
"An Act To Provide A Government for the
District of Columbia." Corporazione con sede a Washington DC.
La nostra Costituzione infatti non
era un Contratto Sociale tra un governo e la sua gente ma piuttosto, un
contratto politico tra il cittadino ed il suo Stato. L'insieme degli Stati
creavano una entità nazionale conosciuta come gli Stati Uniti d'America. Le decisioni legali intervenute
successivamente [1871] hanno portato ad una strana dicotomia per cui si ha un
governo federale con sede nel Distretto della Columbia(*), che è a tutti gli
effetti un soggetto politico distinto [indipendente e di natura commerciale],
che governa gli altri Stati e che governa a tutt'oggi in maniera assolutistica.
In aggiunta, i princìpi ed i criteri di legge utilizzati a livello
federale sono gli stessi che vengono utilizzati a livello statale o locale da
qualsiasi funzionario e quindi, anche a questi due livelli, si ha la stessa
piena autorità del governo centrale e con il XIV emendamento i cittadini
divengono cittadini degli Stati Uniti d'America e non più cittadini del proprio
Stato. A loro volta gli Stati perdono il diritto di legiferare in proprio. In
questo modo, il Welfare State è ormai diventato uno strumento di dispotismo alla
orientale, che nega ai cittadini americani il miglioramento della loro
condizione sociale o politica, condizione questa che era precedentemente
garantita dalla Costituzione degli Stati Uniti.
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Video 3. "The
Great Betrayal" di E. Mullins (terza parte) | M. Guerrieri
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Capitolo
IV - Lo Stato Sociale come Organizzazione Criminale
Il
"Wellness" è sempre stato un aspetto importante per la gente, non
solo inteso come quello di essere in buona salute, ma anche nell’avere una
buona educazione, un buon stile di vita, e tutta un'altra serie di cose e
definizioni che occupano una trentina di righe nel dizionario inglese Oxford.
Il desiderio di benessere non è mai stato confinato all'individuo in sé stesso, ma è stato usualmente inteso per la
comunità, lo stato e la nazione. È
quello
che noi oggi chiamiamo "coscienza sociale" e che nella pratica, è
applicato con l'uso della forza, da leggi ferree che si chiama Socialismo, o
Welfare State. Come abbiamo sottolineato in precedenza, sono stati i popoli
nordici che per primi hanno mostrato una certa coscienza sociale e che hanno
coniato il termine inteso come benessere per la collettività.
Il
Socialismo con la sua condivisione obbligatoria insiste sul concetto che i beni
personali devono essere confiscati in modo che possano essere ridistribuiti a
chi ne ha bisogno. È oggi
prassi che il Welfare State consuma la maggior parte dei beni confiscati e
molto poco va a coloro che ne hanno veramente bisogno. Così il Socialismo è diventata una forma perversa di genuino
sentimento di coscienza sociale, che si esprime nella sua forma più virulenta,
non nelle nazioni slave o in quelle orientali, ma nelle nazioni nordiche, ed il
Socialismo alla Svedese è l'esempio più chiaro della filosofia politica.
Gli
Stati Uniti, che nel corso del XIX secolo furono in gran parte popolati dai
popoli nordici, così come dai loro parenti tedeschi e anglosassoni, proprio a
causa delle loro tradizioni, seguono passivamente questa filosofia suicida,
accettando senza protestare le aggressioni più oltraggiose del Welfare State. Questa
crescita nella consapevolezza sociale risale a molto tempo fa nella storia dei
popoli. In Inghilterra, come concetto di governo, fece la sua prima apparizione
nel 1349 durante il regno del Re Edoardo III. Fu quello che divenne noto come
lo Statuto dei Lavoratori. Fin dall'inizio della storia, ci sono sempre stati
mendicanti e persone senza fissa dimora un po' in tutte le popolazioni. Persone
che, per una ragione o l'altra, avevano perso i loro beni ed erano povere. In
Oriente, questi sfortunati sopravvivevano grazie alla carità, piuttosto che ai
sussidi governativi. In Europa e in America, questo stato di povertà divenne
oggetto di studio dei diversi governi. Gli studiosi per secoli hanno scritto su
questo problema. Già nel 1526, un umanista spagnolo, Jean Louis Vives, scrisse
il trattato, De Subventione Pauperum, in cui auspicava ad una maggiore
attenzione alla condizione dei poveri. Tuttavia, i problemi creati da questa
condizione erano ben lungi dall’essere risolti con semplicità. La carità fu
spesso il solo rimedio. La parola carità deriva dall'antico francese
"charitè", che significa amore cristiano e che proviene dalla parola
latina "caritas", che significava, inizialmente, l'amore di Dio per
l'uomo, e in secondo luogo, l'amore dell'uomo per Dio e per il prossimo. La
Costituzione, con la clausola del "general Welfare" o benessere
collettivo che si riferiva alla salvaguardia degli Stati, Uniti e confederati,
era in armonia con questo concetto. Fu così, fino al New Deal di Franklin
Delano Roosevelt.
Sebbene
gli Stati Uniti siano stati una democrazia jeffersoniana fino al 1933, con
l'avvento del New Deal i principi hamiltoniani sul controllo monetario guadagnarono
costantemente terreno sin dalla fine della guerra civile [1865]. Il nuovo
Federal Reserve Act del Congresso del 1913, con la firma del Presidente Woodrow
Wilson conferì pieni poteri all’esecutivo, favorendo il pensiero hamiltoniano.
Con questo nuovo potere monetario di controllo sulla moneta e sul credito dei
cittadini degli Stati Uniti, i cospiratori si trovarono nella condizione
favorevole per estendere i loro nuovi poteri ai tribunali e al governo
nazionale, come vedremo in seguito. Certi poteri bancari avevano da sempre
operato in segreto come gruppo cospirativo. Infatti non ci fu mai un "Party
Bankers". Preferivano operare da dietro le quinte, utilizzando prima un
partito poi l'altro, per promuovere il loro programma come una vera e propria
organizzazione criminale. Tramite il mantenimento della segretezza attraverso
l'uso di agenti spesso completamente all'oscuro di queste segrete macchinazioni
riuscirono ad imporre i principi hamiltoniani a scapito di quelli jeffersoniani
anche per mezzo della completa rimozione di tali argomenti dalla discussione
politica. È ben
noto nel diritto che le operazioni secrete di un'organizzazione negano l'eguale
tutela delle leggi ai cittadini. Al fine di garantire la parità di protezione
delle leggi, lo Stato deve agire contro queste organizzazione criminali. Gli
esempi sottostanti offrono ampio giustificazione legale in questa direzione.
Il Corpus
Juris Secundum 16: Diritto Costituzionale 213 (10) 22A - [Il CJS è
l'enciclopedia del diritto degli Stati Uniti a livello federale e statale] -
prevede che "la garanzia costituzionale della libertà di parola non
include il diritto di chi cospira all’azione violenta per il rovesciamento del
governo e la distruzione criminale della proprietà". La Sezione 214
afferma che "la garanzia Costituzionale del diritto di riunione non è mai
stato inteso come una licenza per l'illegalità o invito a frodare; il diritto
di libertà di riunione non può essere usato per incitare alla violenza e alla
criminalità, ed i cittadini, attraverso i loro rappresentanti, possono
proteggersi contro il loro abuso". Così il funzionamento delle
organizzazioni sovra-governative come il Council on Foreign Relations, o altre
come la Rockefeller Foundation, che sono esentasse, non sono soggette alle
leggi contro le frodi perché costituite per scopi filantropici e sono
difficilmente perseguibili perché non dichiarano i loro segreti intenti. Usiamo
la frase "organizzazioni criminale" perché una organizzazione in sè può essere legale. È illegale quando opera con mezzi illegali e
non chiari ed è
criminale perché ha obiettivi criminali. I dizionario Oxford ci dice che la
parola organizzazione deriva da "syndic", ovvero "un ufficiale
di governo, un capo, un magistrato, un politico." Nel 1601, R. Johnson li
definì come "uomini speciali, Syndiques, che hanno la gestione di tutto il
Commonwealth."
Durante
la mia ricerca su organizzazioni come la Rockefeller Foundation e le sue
affiliate o controllate, come la Russell Sage e la Carnegie, ho trovato che
questi gruppi portano avanti un programma che, di fatto, gestisce l'intero
patrimonio degli Stati Uniti. Lo fanno così segretamente, al di fiori degli
organismi di governo e con scopi tanto segreti che non se ne può nemmeno parlare. Hanno formato un
super governo, governo ombra, in barba al popolo americano ed alle protezioni
garantite dalla Costituzione degli Stati Uniti. L'Oxford definisce una “syndic”
anche come "soggetto censore delle azioni di un altro con il fine di
accusarlo." Questa è la definizione accurata di un burocrate del Welfare
State. Egli non interviene solo nei vostri affari per conto dello Welfare
State; lui ti censura e ti punisce per opinioni personali che non sono reato ai
sensi della Costituzione, ma solo perché
violano le leggi del Welfare State. Il burocrate ti lancia l'accusa, ti porta
in corte ed infine ti fa condannare. In molti casi, privandoti dei diritti
Costituzionali è lui
stesso il responsabile della tua condanna.
Per l’Oxford
una "organizzazione o consorzio" è definito come "un insieme di
capitalisti e finanzieri che stipulato un accordo con lo scopo di perseguire
una schema che richiede grandi capitali per ottenere il controllo di un mercato
o di materie prime". Questa definizione non poteva essere più precisa. Le
riunioni cospirative e le successive operazioni legislative del Congresso
dettero ai banchieri centrali hamiltoniani, il "controllo dei mercati ed
in particolare delle materie prime" cioè, il denaro. Questo schema
richiese grandi fonti di capitale che arrivò dalla Banca d'Inghilterra e dei suoi tirapiedi
di Wall Street e che portò alla
creazione della Federal Reserve, banca privata a tutti gli effetti, anche se
presentata come un ente governativo sotto il controllo del Congresso.
Il Corpus
Juris Secundum sottolinea che "in un procedimento penale un membro di
un'organizzazione può essere incriminato, per prove a carico di altri membri
passati o presenti della stessa organizzazione." People v. LaRue, 216 P
627C.A.276. Tale procedimento potrebbe interessare i membri facenti parte di
cospirazioni internazionali nel causare guerre, rivoluzioni o panici
finanziari. Dal momento che queste attività sono una costante per questi gruppi
di criminali che si incontrano regolarmente, quando la prova diretta non è
disponibile, l'evento per cui questi incontri effettivamente avvengono,
potrebbe essere presa come prova sufficiente per portarli in tribunale.
Il
Corpus Juris Secundum 22, il Diritto Penale 185 (10c) su Cospirazione e
Monopoli, legifera che "laddove lo statuto rende mera appartenenza a
un'organizzazione costituita per promuovere un crimine, senza un atto palese,
questo reato è perseguibile in ogni contea durante la continuazione della sua
appartenenza e questo è vero anche se il membro entra nella contea
involontariamente." Pente v. Johansen P 226 634 66 C.A. 343.
Il
Corpus Juris Secundum 22, il Diritto Penale 182 (3) afferma che "un'accusa
per cospirazione contro gli Stati Uniti può anche essere provata in un
distretto in cui viene eseguito un atto illegale a sostegno della cospirazione.”
U.S. v. Cohen C.A.N.J. 197 F 2d 26. Ciò significa che qualsiasi azione di una
di queste organizzazioni criminali, può essere perseguita in ogni contea negli
Stati Uniti con la presenza o meno di qualsiasi membro di tale organizzazione e
questo dà ai funzionari di quello Stato l'autorità legale per procedere contro
l'organizzazione o dei suoi membri, sia che questa sia attiva o meno.
Un’ampia
legislazione si trova nel Corpus Juris Secundum 46, Insurrezione e Rivolte,
sec. 461 (c). "I sabotaggi e le organizzazioni che mirano ad abolire
l'attuale sistema politico e sociale, inclusi l'azione diretta e
sabotaggio." Non solo gli individui, ma anche aziende e società,
sovvenzionate o comunque che partecipano alle attività di qualsiasi organizzazione
criminale, sono pienamente responsabili.
Il
Corpus Juris Secundum 46, sezione 462 (b) dice: "Statuti contro
l'organizzazione criminale si applicano alle società ed ai privati che
l'organizzano o ne sono appartenenti; è ammissibile la prova del carattere e l’attività
di altre organizzazioni in cui un imputato è affiliato." A causa della
stretta relazione dei membri di queste organizzazioni criminali negli Stati
Uniti, i rinvii a giudizio di questi membri potrebbero essere cosa semplice.
Ora
vediamo come questa organizzazione criminale abbia operato all’oscuro al fine
di ottenere una diversa interpretazione della clausola di “benessere generale”
della Costituzione degli Stati Uniti il. L'istituzione del Welfare State è diventata
una realtà politica grazie a manovre segrete. Al fine di mettere in atto le
raccomandazioni del New Deal, i cospiratori hanno trovato la necessità di
andare al di là dei normali processi legislative operando attraverso l’uso di forze
clandestine. I successi iniziali ottenuti durante i cento giorni del famoso New
Deal furono invalidati dalle decisioni della Corte Suprema [che annullò gran parte dei provvedimenti] e questo portò appunto allo sviluppo un nuovo modus
operandis. Da quel momento in poi, la burocrazia di Washington operò come una vera organizzazione criminale.
Dall'inaugurazione
di Franklin Delano Roosevelt a Presidente il 4 marzo, 1933, Washington subì una trasformazione non proprio così di poco
conto. I media si affrettarono a rhapsodize l’inizio di una nuova era di
governo. Nella rivista Collier, Ray Tucker salutò il nuovo regime come quello che aveva
trasformato Washington "da una pacifica e piacevole città del Sud, ad un
centro metropolitano con volti e costumi freddi e frequentata da gay."
Sebbene il termine gay non avesse ancora nei primi anni '30 il significato di
oggi, non c'era alcun dubbio che Washington era sulla buona strada per
diventare un centro per gay. Arthur Krock, corrispondente da Washington del New
York Times li definì come
"un gruppo allegro, i New Dealers. Gli piace cantare, ballare e in buona
dose, bere." Facevano parte del New Deal molte delle famiglie più ricche
degli Stati Uniti, come Francis Biddle, Averell Harriman e sua sorella, Mary
Rumsey, Lewis Douglas, diversi dei Rockefellers, dei Whitneys ed altri sangue
blu, molti dei quali membri della società super segreta Skull and Bones, di
Yale.
Non
c'era dubbio che erano venuti a Washington per cambiare le cose, infatti, per
cambiare tutto. Potremmo chiederci perché i super ricchi partecipavano
attivamente a moti rivoluzionari così diversi dalla mentalità e dalle abitudini degli americani. Queste
erano le stesse famiglie proprietarie delle grandi fondazioni, che avevano
finanziato il sistema Comunista in Russia ben prima del 1900, che erano
determinati ad introdurre il sistema di welfare e che una volta ottenuto
avrebbe fatto finire l'era del governo Costituzionale degli Stati Uniti. Loro
rappresentavano l'organizzazione criminale di alto livello. Al livello più
basso, c'erano i membri del Partito Comunista, collocati in ruoli chiave nelle
agenzie federali da Felix Frankfurter attraverso la cella Harold Ware. Harold
Ware stesso era da poco tornato dal servizio militare obbligatorio dall'Unione
Sovietica, in cui aveva avuto gli elogi dal grande Lenin. Ware era il figlio
del famoso agit prop [propagandista comunista], Ella Reeve Bloor. Era poi
tornato a Washington per prendere il comando dello spionaggio sovietico. Gli
incontri top secret si tenevano allo studio musicale della sorella su
Connecticut Avenue. Il Dipartimento dell'Agricoltura divenne il centro degli
intrighi comunisti a Washington, tanto ché una nuova direttiva diceva "un dipendente
del governo ha lo stesso diritto di essere un membro del Partito Comunista,
così come lo ha un membro del Partito Democratico o Repubblicano". Questo
sentimento fu quello espresso dal Presidente Roosevelt stesso in diverse
occasioni.
Durante
la crisi finanziaria [1929] che colpì ogni
famiglia americana, Roosevelt fu da subito pronto ad imporre una serie di
importanti misure di emergenza. I ben pubblicizzati Cento Giorni furono fatti
ad imitazione dei trionfi di Napoleone durante la presa del potere. Il nuovo
regime volle far sapere a tutti che un nuovo imperatore era arrivato alla Casa
Bianca. A seguito del suo insediamento seguirono molti provvedimenti di
emergenza. L'Emergency Banking Act, approvato il 9 marzo e conosciuto come il
Bank Holiday; l'Economy Act approvato il 20 marzo; il Civilian Conservation
Corps del 31 marzo. Il 19 aprile fu abbandonato il gold standard. Con
l'Agricultural Adjustment Act del 12 maggio, si istituì una
politica agricola nazionale, e con un emendamento aggiuntivo si conferì al
Presidente il potere per un'emissione monetaria straordinaria. Lo stesso giorno
fu approvato il Emergency Farm Mortgage; il 18 maggio, il Tennessee Valley
Authority Act; il 5 giugno, fu abrogata la vendita dell'oro nei contratti
pubblici e privati. In un solo giorno, il 16 giugno, quattro misure principali
del nuovo Welfare State furono approvate in fretta e furia dal Congresso, il
National Recovery Act, la Glass-Steagall Banking Act, la Farm Credit Act, ed
Railroad Coordination Act. Roosevelt ottenne l'approvazione dal Congresso che,
nonostante alcuni mormorii di membri non troppo convinti, passò queste leggi di emergenza.
Nel dicembre del 1932, Harry Hopkins
inviò una lettera a Roosevelt chiedendogli la
creazione di un'agenzia di welfare federale. Non ricevendo risposta, riuscì poi ad ottenere un’audizione tramite Frances
Perkins. Roosevelt ascoltò il suo
piano e il 21 marzo 1933 inviò al
Congresso un disegno di legge per la creazione del Federal Emergency Relief
Administration, con un budget iniziale di $500 milioni che nel giro di poche
settimane, fu approvato da Camera e Senato. Di lì a poco Hopkins costituì il Civil Works
Administration, che impiegò ben
presto quattro milioni di persone. Questi
successi a raffica promettevano bene per il futuro del Welfare State. Tuttavia,
gli atti di un congresso supino e il rifiuto dei membri di discutere in merito
alla costituzionalità di
tali misure non passarono inosservati. Ben presto, questi provvedimenti di
emergenza arrivarono al giudizio della Corte Suprema, dove i jeffersoniani fecero
un’ultima resistenza prima che il nuovo juggernaut li travolgesse.
Capitolo
V - Questa Onorabile Corte
Nonostante
il prestigio e il potere dei sostenitori del New Deal, questi avevano
trascurato l'importante bastione a Washington rappresentato dai "Nove
Uomini Vecchi". I giudici della Corte Suprema furono infatti vigorosi ed
attivi nei loro interventi legislativi, in particolare quelli che si opposero
con più veemenza ai decreti del New Deal. Nel giro di pochi mesi, la Corte
Suprema annullò gran
parte delle misure di emergenza per controllare il flusso di petrolio sotto
l'autorità della NRA (Panama Refining Co. contro Ryan, 293 Stati Uniti 388.);
il Railroad Retirement Act (Railroad Retirement Board v. Alton Railroad Corp.
295 U. S. 330) e il National Recovery Administration (Schecter pollame co. v.
Stati Uniti, 295 Stati Uniti 495).
Il 6
gennaio del 1936, la Corte Suprema dichiarò l'Agricultural Adjustment Act
incostituzionale perché le spese per la sua attuazione dovevano venire dal
prelievo fiscale il che era fuori dei poteri che la Costituzione concedeva al
Congresso. In tale decisione la Corte si riservò di decidere circa la clausola di benessere
generale prevista nella Costituzione intesa come concessione autonoma del
potere di finanziamento tramite nuova tassazione. Nel giro di pochi mesi, il
Giudice Cardozo ne dette una nuova interpretazione e il governo federale
ottiene la piena autorità nel procedere all'attuazione del Welfare State.
Pres. Delano Roosevelt
Il giugno
del 1936, la Corte Suprema, con voto 5-4, annullò una legge di New York che fissava uno
standard minimo salariale per le donne nell'industria (U.S. v. Butler, 297
U.S.1). Questo fu l'ultima battuta d'arresto della Corte Suprema sul Welfare
State; presto un vento nuovo spazzò via
questa sacra istituzione. Il 5 febbraio 1937, il Presidente Roosevelt, a
seguito del successo per la schiacciante rielezione, inviò un messaggio speciale al Congresso, in cui
proponeva di aumentare il numero dei giudici della Corte Suprema, asserendo che
gli attuali nove erano troppo anziani per decidere. Anche se questo piano non
si materializzò mai [i giudici rimasero nove] la minaccia ebbe il suo effetto.
La Corte Suprema non avrebbe più votato contro i provvedimenti del Welfare
State e da allora li passò con voto 5-4.
Così 29 marzo del 1937, la Corte Suprema invertì la sentenza sulla legge del salario minimo e
questa fu la prima di una lunga serie di decisioni, con voto 5-4 a favore del
New Deal. La nuova maggioranza fu guidata dai giudici Stone e Cardozo. Cardozo
fu scelto come membro della Corte Suprema grazie all'intervento del giudice
Louis Brandeis e prominente leader sionista. Dopo Cardoso che ne fece parte
fino al 1939, la poltrona fu assegnata a Felix Frankfurter, di cui abbiamo
visto in precedenza. In tre casi storici, Cardozo interpretando l'opinione del
momento, sostenne che la clausola di benessere della Costituzione conferiva al
governo federale il potere di tassare e spendere per il benessere generale.
Eravamo entrati nell'era politica di Harry Hopkins, che coniò lo slogan "tasse e tasse, spendi e
spendi, eleggi ed eleggi".
L'interpretazione
del giudice Cardozo sulla clausola di benessere generale rappresentò il trionfo finale della filosofia di
Hamilton su quella di Jefferson. Nella Costituzione l'articolo 1, Sezione 8,
recita: "LA SPESA PER IL BENESSERE GENERALE - La concessione di fornire “...
il benessere generale", solleva un problema duplice: come può il Congresso
provvedere al "benessere generale" e che cosa è il "benessere
generale"? La risposta alla prima metà della domanda era stata data da
Thomas Jefferson nel suo Opinion on the Bank, quando dice "… l'imposizione
delle imposte è il potere e il benessere generale è lo scopo per il quale lo
stesso deve essere esercitato. Loro [il Congresso] non hanno il potere di
tassare ad libitum, a loro piacimento; ma lo possono fare solo per pagare i
debiti o per provvedere al benessere dell'Unione. Allo stesso modo, non possono
fare ciò che gli piace per garantire il benessere generale, ma tassando solo a
tali fini.” L'opinione di Jefferson avrebbe impedito al Congresso di prendere
misure di legislazione sociale introdotte dal New Deal. (Scritti di Thomas
Jefferson, III, 147-149, Library Edition, 1904). E continua dicendo: "La
clausola, insomma, non è una concessione autonoma di potere, ma una
qualificazione del potere di tassazione." Sebbene una visione più ampia si
sia occasionalmente affermata (Francis James Lawson, THE GENERAL WELFARE
CLAUSE, 1926), il Congresso non l'ha mai impugnata e le Corti non hanno avuto
l'opportunità di esprimersi a tal riguardo.
Un’ulteriore interpretazione della
Costituzione continua con la contesa tra Hamilton e Madison. Per quanto
riguarda il significato di "benessere generale" quanto pubblicato
[nella rivista] The Federalist rivela quanto acuta sia la divergenza di vedute
tra i suoi due autori. Hamilton interpreta la clausola in maniera generica e
liberale (The Federalist Nos. 30 e 34). Madison sostiene che i poteri di imposizione
fiscale del governo deve essere considerata come meramente strumentale sulle
altre competenze, in altre parole, come potere limitato di auto-sostegno (The
Federalist No. 41).
Trionfo della teoria di Hamilton. La
gestione dei costi della cosa pubblica fu portata davanti alla Corte Suprema
almeno cinque volte prima di 1936, ma la Corte non si pronunciò mai sulla clausola del "benessere
generale" in ben quattro casi. Nei caso Pacific Railway e Smith v. Kansas
City Titolo e Trust Company, disse che “il Congresso ha il potere di decidere
per la costruzione di infrastrutture interne, attraverso l'acquisto di stocks
da banche Federali, nel caso di costruzione di strade, operazioni fiscali e
poteri di guerra.” Le decisioni in merito sono state analizzate in altri due
casi Massachusetts v. Mellon e Frothingham v. Mellon, in considerazione del
fatto che né uno Stato né un singolo cittadino ha diritto ad un risarcimento
contro uno stanziamento incostituzionale di fondi nazionali. Nel caso Stati
Uniti v. Gettysburg Electric Railway Co., tuttavia, la Corte decise che
"la tassazione potesse essere usata per la difesa comune e il benessere
generale" per sostenere il diritto del governo federale per acquistare
terreni e la creazione di parchi nazionali. Infine, nel caso Stati Uniti v.
Butler, la Corte riconobbe pieno sostegno agli hamiltoniani sul potere
tassazione.
Nessuno
di questi pareri legali servì a
definire in maniera chiara il significato fondamentale contemplato nella Costituzione,
Art. 1, Sez. 8 sul “benessere generale degli Stati Uniti", che non dà alcuna autorità al Congresso di adottare
misure per "il popolo", né individualmente, né
collettivamente parlando. Anche i Nove Uomini Vecchi non hanno mai esattamente
interpretato questo importante punto della Costituzione. Nel breve periodo in
cui la Corte Suprema fu attiva nel contrastare le misure del New Deal,
all'unanimità decise di annullare il National Recovery Act, che fu la più
grande sconfitta di Roosevelt in tutta la sua carriera politica.
Questa
fu seguita dalla sentenza della Corte intitolata sul New York Times, il 1
dicembre 1935, IL CONTROLLO DEL [prezzo del] CARBONE NON VALIDO per la Corte.
GENERALI WELFARE NEGATO: "Oggi una Corte Federale ha sentenziato che, il
tentativo da parte del Congresso di controllare l'industria del carbone
bituminoso con la legge Guffey è incostituzionale, perché è una tassa imposta sul carbone [con valore su
tutti gli Stati]. Per quanto riguarda l'impatto sul benessere generale, il
Congresso, secondo la Costituzione, non ha il potere di intervenire sul
benessere generale. Il benessere generale delle persone può essere promosso ed
offerto con esercizio prudente e saltuario, come previsto dalla Costituzione.
L'intrusione del governo nei poteri degli singoli Stati e saggiamente
salvaguardati dalla Costituzione, tenderebbe inevitabilmente alla distruzione
dell'autorità locale e suonerebbe come la capanna a morte del governo
democratico."
Il New York Times il 7 gennaio 1936,
riporta un altro titolo che dice "La Corte Suprema sentenza l'A.A.A.
incostituzionale con voto 6-3. Verdetto Dooms Other New Deal Laws, di Arthur Krock,
corrispondente da Washington. La Corte Suprema con i due terzi ha oggi demolito
l'Agricultural Adjustment Act nel modo più completo così come fece lo scorso
anno con il N.R.A.” [National Recovery Act]
Ulteriori commenti sulla decisione
della Corte furono che "il governo si avvalga dell'Art. 1, Sez. 8 della
Costituzione, che contiene la tassazione e le clausole benessere generale.
Viviamo sotto una duplice forma di governo, federale e statale. L'Unione
Federale è un governo esclusivamente costituito dal potere dato ai delegati
[Congresso]. Lo Stato ha tutti gli altri. L'Agricoltura, come la Corte ha
spesso detto circa l'estrazioni e le produzioni, è un’attività prettamente
locale. Di conseguenza, i poteri di cui all'Art. 1, Sez. 8, non si applicano.”
Il giudice Story sottolineò che la
clausola benessere generale potrebbe essere interpretata in modo da trasmettere
un potere federale illimitato. Per questa ragione il governo chiese alla Corte
di pronunciarsi in maniera che il Congresso possa decidere che cosa si deve
intendere per benessere generale. La A.A.A. è incostituzionale perché invade i diritti riservati agli Stati. La
regolazione del settore agricolo è al di là dei poteri del Congresso. La decisione della Corte, aggiunge il giudice
Story, prosegue dicendo, "la Costituzione, fin dalle sue origini, era
stata pensata come cornice al governo nazionale, con poteri speciali e
enumerati e non con poteri generali o illimitati. (Sec. 904, Commenti sulla
Costituzione, 5°ed. v.1). Il potere di tassare i cittadini per spese per la
difesa comune ed il benessere generale non è in alcun modo un potere
straordinario, se limitato a tali obiettivi." (Ibid. Sec 922) Il Times
riportò una
frase di Hamilton che nel suo noto rapporto sulla produzione affermò che "l'obiettivo deve essere a livello
generale e non locale." (Works v.3, p.250).
La
decisione della Corte Suprema di invalidare i provvedimenti più importanti del
nuovo Welfare State causò urla
di angoscia da parte dei sostenitori di Roosevelt, nei sindacati e nel Partito
Comunista. William Green, veterano del sindacato e capo della Federazione
Americana del Lavoro, dopo aver appreso della decisione di invalidare il
National Recovery Act, chiese la sponsione della Corte. Il 7 Giugno del 1935,
il New York Times scrisse che "Rep. Keller dell'Illinois ha proposto un
emendamento costituzionale che permetta al Congresso di fare le leggi che “lo
stesso giudichi necessarie per il benessere generale della popolazione.” Tale
emendamento, disse Keller, avrebbe impedito alla Corte Suprema di invalidare le
leggi per il benessere. In effetti, pochi mesi dopo, la Corte Suprema iniziò un lungo processo di revisione circa le
nuove misure del New Deal, e non ci fu bisogno di nessun emendamento alla Costituzionale.
Il 30 novembre del 1935, Alfred
Lilienthal pubblicò una
lunga lettera sul New York Times, in cui diceva che la Corte Suprema degli
Stati Uniti aveva più volte dichiarato che la Costituzione, Art. 1, Sez. 8, non
può sostenere alcuna ampia legislazione sul benessere generale e che questo
rappresenta una limitazione del potere di tassazione. Il giudice Story, nei
suoi Commenti, Sec. 923, dice 'La tassazione per il benessere generale degli
Stati Uniti è equivalente alla tassazione finalizzata al benessere generale. Le
imposte sono il potere e il benessere generale lo scopo per il quale il potere
deve essere esercitato. Come
Mr Jansen, Hamilton interpretò l'Art.
1 Sec. 8, per dare al Congresso ampio potere di legiferare su qualsiasi cosa
potesse beneficiare la popolazione, ma in sei diverse occasioni questa
interpretazione fu rifiutata dalla Convenzione Costituzionale. Ancora nel 1926,
l'attuale Presidente della Corte Suprema, parlando davanti al Federal Oil
Conservation Board, disse: "Era urgente che il Congresso potesse esercitare
il potere necessario e opportuno per la difesa comune o in generale il
benessere degli Stati Uniti. Naturalmente, con una tale costrizione, il
Congresso degli Stati Uniti cesserebbe di avere poteri limitati, ed il potere
degli Stati sarebbero del tutto illusori, perché sarebbero sotto il controllo
federale esercitato dal Congresso che, nel complesso, è responsabile del benessere generale.
Tuttavia, questa non è la visione contemplata nella Costituzione."
Il 15 novembre del 1935, la pagina
editoriale del New York Times pubblicò la dichiarazione con titolo
"BENESSERE GENERALE", "La Corte Suprema ha già deciso che
l'articolo in questione non contiene alcuna concessione del potere al Congresso
o di qualsiasi agenzia di governo." Sembrerebbe che nessun parere legale
potrebbe essere più diretto di questo, in particolare perché si basava su
un'interpretazione del giudice Story, prominente costituzionalista. In una
lettera apparsa sulla pagina editoriale del NewYork Times il 17 novembre 1935,
Mr Boyd C. Darling scrive, "Hamilton ha detto che il Congresso aveva il
potere in virtù della Costituzione di tassare per scopi al di fuori dei suoi
poteri. Madison dice che non ha questo potere. Chi ha ragione, Hamilton o
Madison? Per due volte la Corte Suprema è stata chiamata in causa e per due volte
ha rifiutato di pronunciarsi". Mr Darling poi cita i casi 143 U.S. 695,
163 degli U.S. 433.
Il
New York Times conclude questa serie di lettere con un editoriale del 1 giugno del
1937, sottolineando in relazione ai pareri sopra citati, che "coloro che
sostengono che la clausola generale di benessere dà pieno
mandato al Congresso in legiferare nell'interesse nazionale, non è supportato da nessuna delle decisioni
precedenti." Sebbene queste citazioni sembrano sottolineare che coloro che
cercavano un'interpretazione più liberale della clausola generale di benessere
della Costituzione fossero condannati alla sconfitta, gli eventi di lì a breve
dimostrarono esattamente il contrario. Da questo giorno in poi, la Corte
Suprema iniziò la sua
riforma per approvare le nuove misure del New Deal e il Congresso fu nella
condizione di procedere a tutta velocità con la sua versione del Welfare State.
Il presidente Roosevelt aprì la
campagna con un altro discorso infuocato nel quale dichiarò che la Costituzione in effetti autorizzava
il Congresso ad approvare la legislazione "per il benessere generale della
popolazione degli Stati Uniti." Questa citazione strampalata causò la risposta infuocata del Governatore
Hoffman del New Jersey, pubblicata nel New York Times il 2 maggio del 1937, che
diceva 'Il Governatore Hoffman del New Jersey ha accusato l'interpretazione del
Presidente Roosevelt sulla Costituzione che avrebbe acconsentito al Congresso
di esercitare pieno potere di legiferare sul benessere generale e che l’avrebbe
garantita al di là di qualsiasi decisione di ordine giuridico." Il
Governatore denunciò questa
posizione di Roosevelt come incostituzionale e chiese l'istituzione di Comitato
Statale per le Comunicazioni esterne "per evitare la possibilità della
creazione di un unico governo autoritario." Il New York Times osservò che il Governatore accusò Roosevelt di falsa interpretazione
della clausola generale di benessere, in quanto aveva deliberatamente omesso le
parole essenziali del testo della Costituzione partendo da una falsa premessa
per giungere ad una conclusione sbagliata.
Nelle notizie in prima pagina del
New York Times del 25 maggio del 1937 annunciarono l'inaugurazione ufficiale
del nuovo Welfare State. " LA CORTE SUPREMA CONFERMA SOCIAL SECURITY
ACT e L’ASSICURAZIONE SUL LAVORO". Roosevelt ora aveva la maggioranza
della Corte Suprema a favore. Il Times citò il parere del giudice Cardozo, che disse che
"il concetto della clausola del general Welfare non può essere interpretata
in maniera statica. Il giudice McReynolds dissentì,
affermando che "La Costituzione sembra un'unione indistruttibile composta
di stati indistruttibili." William Green dell'American Federation of
Labor, espresse una revisione contraria, proponendo la decisione a favore del
Social Security Act "uno dei più belli che la corte abbia mai fatto".
Il senatore Robert F. Wagner di New
York dichiarò che la
decisione della Corte Suprema "rende ormai certo che il Congresso può
emanare leggi sul numero massimo di ore, salario minimo e abolire il lavoro
minorile". Wagner dichiarò la sua
intenzione di stabilire un Dipartimento Federale di Salute Pubblica, presieduto
da un Gabinetto di rango. Ciò avvenne, ma nonostante la previsione fiduciosa
del senatore Wagner di abolire il lavoro minorile, ad oggi nel 1991, abbiamo lo
stesso lavoro minorile, che avevamo nel 1937. Non solo, nel 1937, la maggior
parte delle donne erano a casa, si prendevano cura dei bambini e della casa.
Oggi, le donne devono lavorare fuori casa, pagare le tasse ed interessi
rovinosi, mentre i bambini vagano per le strade senza sorveglianza, alla mercé
di spacciatori, stupratori e soggetti a molestie. Lo stile di vita americana,
che era riuscito a sopravvivere alle peggiori devastazioni della depressione,
era ormai bandito per sempre grazie dalle cure del nuovo Welfare State.
Capitolo
VI - Il Futuro dell'America
L'esito delle macchinazioni, le cospirazioni
e gli atti di organizzazioni criminali che l'America ha subito negli ultimi
decenni si rappresenta nel Welfare State. C’è una famosa frase di John Adams, che pronunciò dopo l'adozione della Costituzione, che dice
"Hai una Repubblica, se la puoi tenere". Così il cittadino americano
oggi può ribattere ai cospiratori, "Avete un welfare state, se lo potete
tenere!" L'idea che il sistema di Stato Sociale funziona non e' vera. Dura
ancora solo perché le
persone ne sono all'oscuro e non sanno veramente cosa succede. Lo Stato
Sociale, lungi dall'essere la Fonte dell'Abbondanza, è solo un'agenzia di
sfruttamento spietato, che sta rapidamente disperdendo il patrimonio della
nazione, e che, anzi, probabilmente ha già passato il punto di non ritorno e
che porterà alla bancarotta. Questa farsa, o gioco oscuro, non può continuare a
fornire "assistenza" o benefici a tutti, continuando a prendere
denaro in prestito. È ora
evidente che quando si va al cinema, dobbiamo comprare i biglietto e l'ingresso
non è più libero.
I
cospiratori sono riusciti a convincerci a cedere i nostri diritti
Costituzionali a favore di altri "diritti", cioè i benefici di
governo. Il dizionario Webster definisce il "diritto" come "un
mezzo per ottenere prestazioni come sussidio per la disoccupazione,
assicurazione o pensione per dipendenti statali". I fondi per il pagamento
dei "diritti" devono venire del governo, che a sua volta deve
raccoglierli tramite le tasse. Ma oggi è stato raggiunto un punto di non
ritorno, un punto in cui il numero degli aventi diritto supera il numero delle
persone che devono essere tassati a pagare i diritti. Dopo alcune manovre
finanziarie inutili, il governo è costretto ad ammettere che la funzione dello
stato sociale non funziona più. A questo punto, o torniamo al governo
Costituzionale, o possiamo aspettarci una dittatura, o un governo d’emergenza,
o di sprofondare nell'anarchia più assoluta.
Un passo positivo è quello di
ammettere ciò che è stato documentato in questo libro, ovvero che lo Stato
Sociale ha permesso all'autorità di elargire certi "diritti" grazie
ad una interpretazione fraudolenta dell'Art. 1, Sez. 8 della Costituzione degli
Stati Uniti; che tale interpretazione è stata voluta ed imposta al popolo
americano da un gruppo di finanzieri internazionali, cospiratori Marxisti e
altri sabotatori le cui motivazioni possono non essere ancora del tutto
evidenti all’opinione pubblica. Il sistema giudiziario della Corte Suprema è stato messo sotto pressione per dare a
questa cospirazione un colore di legalità. Le burocrazie federali, statali e
locali sono vittime dalla loro stesse trappole. Lo Stato Sociale non può produrre niente che potrà essere d'aiuto,
perché, per sua stessa natura, non solo è improduttivo, ma è controproducente. Di fronte a questo impasse
politica ed economica gli Stati Uniti così come è avvenuto per l’Unione Sovietica, devono
affrontare una situazione di stallo che può finire con la dissoluzione politica
o portare ad una completa riorganizzazione. Non dobbiamo dipendere più dalla
vecchia politica e da rivoluzioni armate illuministiche, che hanno dimostrato
la loro fallacia. Invece di cercare soluzioni nuove, dobbiamo rinnovare
l'impulso e la determinazione che portò i
patrioti, uomini di buona volontà, a cooperare insieme per elaborare una unione
perfetta, gli Stati Uniti d'America, in cui i cittadini fossero garantiti del
diritto alla vita, alla libertà e al perseguimento della felicità.
Il
più grande errore che i cittadini possono commettere è quello di farsi prendere
dal panico come se avessero "perso" la battaglia. Noi Americani siamo
certamente stati derubati, ma abbiamo ancora tutto quello che Dio ci ha dato.
L'unico errore che possiamo fare a questo punto è quello di continuare a
seguire i ladri, a credere ai bugiardi, e dare la fiducia ai traditori. Questi
criminali non possono più nascondersi dietro le maschere. Le loro azioni sono
sotto gli occhi di tutti. Dobbiamo solo guardarli dall'alto per vederli per
quello che sono, e far sì che
mai più saremo ingannati da questi palesi imbroglioni. Americani, l'ora è
vostra!
Links utili:
- Costituzione Americana in italiano
- Atto del 1871
https://ucadia.s3.amazonaws.com/acts_us/1800_1899/us_041_congress_1871_ch62_government_cree’
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