Ma chi sarebbe il Bene Assoluto?
Qualcuno
mi chiede; ma buon Dio è Matteo Renzi!
Dopo aver dato (e ripreso) gli ottanta Euro “ai
pensionati con meno di cinquecento Euro”, un lettore mi chiede, io rispondo
“Santo Dio, che domanda fate, ma quali pensionati – di questi si attende la
loro morte – ma gli ottanta Euro sono destinati a chi ne guadagna 1.500 di Euro”.
No,
cari lettori, non storcete la bocca, il Bene Assoluto intende estendere
gli ottanta Euro anche alle mamme che dopo il primo gennaio partoriranno un
bimbo. Bene…bravo….bis…tris….claps, claps (applausi).
Qualcuno dirà che
sono un nostalgico del Male Assoluto.
Perché, non si vede? Rispondo.
Prima di andare avanti apro, per essere chiaro al massimo,
uno dei più noti dizionari italiani, il De Agostini, nella voce nostalgico
e leggo e trascrivo: “Che rimpiange un regime politico del passato, in
particolare il fascismo”.
Avvalendomi anche della rivista Paralleli, desidero
ricordare che l’idea di premiare le mamme che concepivano un bambino era
nata nella mente del perfido Male Assoluto ben 77 (dico: settantasette)
anni fa.
Infatti nel 1937 la campagna demografica offriva agli operai
che si sposavano un assegno nuziale di 700 lire.
L’assegno nuziale era inoltre corredato da un prestito senza
interessi non inferiore alle 1.000 lire che veniva elargito a quanti
sposati entro i venticinque anni, guadagnavano meno di mille lire lorde al
mese, ossia la stragrande maggioranza degli italiani.
A sei mesi dalla concessione del prestito si cominciava a
restituire nella miserabile misura dell’1% al mese.
Ma ora, caro Don Matteo attenzione: dopo la nascita di
ciascun figlio la restituzione veniva sospesa per un anno e il prestito si
riduceva del 10% del totale al primo figlio, del 20% al secondo, del 30% al
terzo, del 40% al quarto, dopo di che veniva condonato.
Alle madri riconosciute ufficialmente prolifiche, con almeno
sette figli, il Male Assoluto inviava o consegnava personalmente in
fastose cerimonie a Palazzo Venezia 5.000 lire più una polizza di assicurazione
di 1.000 lire.
Altre facilitazioni (attento don Matteo!), come per esempio
la tessera gratuita per tutti i mezzi pubblici, arrivava loro dal fascio locale
(oh mamma c’ho detto!!!! Ho nominato il Fascio).
Don Matteo, no, non ho finito: i capifamiglia con prole
numerosa godevano di privilegi straordinari negli impieghi statali, nei
contratti di lavoro collettivi, nella concessione di prestiti a interesse, e di forti sconti nell’affitto degli
appartamenti.
Anche gli assegni familiari erano ragguardevoli: 3,60 lire la
settimana per gli operai con un figlio, 4,80 per quelli con due o tre figli; 6
lire da quattro figli in su. Per gli impiegati (sempre alla settimana) 4,80,
6,50 e 7,20. Per i dipendenti del commercio, infine, gli assegni potevano
essere anche più elevati.
Don Matteo, ma
senta cosa ho letto oggi, non posso
citare la fonte perché è un foglio anonimo: “Renzi, nella bramosa caccia al
denaro con il quale mantenere almeno il 10% di quanto promesso, ha idea di far
pagare il bollo di circolazione ai passeggini”.
Don Matteo, lei mi dice che questa è una cattiveria?!
Bene, allora ecco un’altra cattiveria.
Sempre nello stesso foglio leggo: “Renzi vuol distribuire il
TFR (liquidazione): vana speranza di riavviare così il consumo e quindi la
produzione. Curioso: Mussolini lo inventò per garantire il lavoratore e dargli
una vecchiaia serena. Renzi lo vuol depredare per fregargli con le tasse anche
il futuro. Allora si costruì lo stato sociale, venendo dal medio evo. Oggi i sinistri
ci vogliono risprofondare nei secoli bui. Bravi! Bene!”.
E in merito a quanto
periodicamente accade in Italia (vedi ad esempio il caso di Genova), ecco
quanto ha scritto l’anonimo cattivo: “Per la cronaca, l’ultimo che dragò
seriamente i fiumi in Italia, fu Mussolini. Ma non si può dire, perché è
apologia”. E infatti io non lo dico!
Torniamo ai beati tempi di oggi e termino citando una
osservazione di Alessandro M.
Questi, se possibile, è più ingrifato di me circa il
Fascismo e il suo Capo.
Leggiamo e trasmetto al Bene Assoluto, a don Matteo: “Quasi
nessuno, tra i figli dei lavoratori che non vi risiedessero abitualmente, aveva
mai potuto, in precedenza, passare
periodi di vacanze ai monti o al mare, per l’ovvio motivo che a una famiglia di
quei tempi, spesso famiglie numerose e monoreddito, una volta soddisfatto
l’obiettivo primario della sussistenza, non rimanevano certamente denari per
mandare i figli in villeggiatura.
La villeggiatura era un privilegio dei benestanti.
Non rari, nelle famiglie operaie, erano i casi di rachitismo
o di malattie dell’apparato respiratorio, causate da condizioni di vita non
certo ideali.
Mediante questa istituzione (Alessandro M. si riferisce all’Opera
Balilla e Colonie Marine e Montane per i ragazzi, opere concepite e volute
nel periodo della truce tirannia) tutti i figli dei lavoratori che ne
facessero richiesta e che si trovassero nelle condizioni di idoneità previste
dai regolamenti, potevano usufruire di periodi di vacanza gratuiti ed essere
assistiti in apposite strutture costruite a centinaia ai monti e al mare.
Tali strutture
sorgono in tutto il territorio nazionale: da Massa a Bardonecchia, dal
Sestriere alla riviera romagnola, dal Trentino a Ostia, dalla Sila alle coste
della Sicilia.
Anche in questo caso l’istituzione voluta dal Fascismo
interviene al fine di equilibrare la fruizione di un bene, ridimensionando un
privilegio ed estendendolo alle fasce deboli e stabilendo il principio che i
bambini dei lavoratori hanno gli stessi diritti alla gioia ed alla salute di
quelli dei ricchi.
E oggi? Fortuna che
abbiamo un don Matteo che favorisce l’opposto di quanto fece il Male
Assoluto. Altrimenti che Male Assoluto sarebbe?!
Per chiudere
ripropongo una mia precedente domanda: sarebbe stato concepibile un Marchionne
al tempo del Male Assoluto? A Voi la risposta!
Per diretta concessione dell'autore.
Per diretta concessione dell'autore.
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