martedì 23 settembre 2014

NASCE UFFICIALMENTE LA RSI (23 SETTEMBRE 1943)



La Repubblica Sociale Italiana, oltre che un fenomeno legionario e combattentistico di grandissimo valore, che spinse tantissimi giovani a imbracciare le armi per difendere la Patria e la rivoluzione fascista, nonostante si sapesse che la guerra era perduta, è anche un evento rivoluzionario di immensa portata rivoluzionaria, perché rompe definitivamente con il “ventennio” borghese e conservatore (sia pure per esigenze nazionali) e porta al suo logico compimento la rivoluzione fascista.

Sul piano storico la RSI realizza in Italia il socialismo e la repubblica spazzando via la Monarchia degenerata e infame e annienta definitvamente il capitalismo e il liberismo di mercato. 

Realizza quindi il solo socialismo possibile e alla portata della natura umana, quello realizzato nella nazione e al di fuori dei postulati marxisti. 

Ma socialismo vero, con la socializzazione delle aziende e la nazionalizzazione di quelle di primaria e strategica importanza per il paese, con la riforma del mercato azionario, con la riforma del mercato immobiliare atta a dare la casa in proprietà a tutto popolo, con la riforma dei settori del commercio di primaria importanza per il popolo, con il commissariamento della Banca d’Italia.
La RSI è uno iato definitivo con il fascismo del ventennio, con il 25 luglio. 

Da questo momento in poi nessuno potrà più dirsi fascista riferendosi al fascismo del ventennio, ma soltanto fascista repubblicano.
Significative e di immenso valore, in faccia a tutti quelli che nel dopoguerra tradirono queste idee e posizioni, mettendosi a destra e divenendo conservatori, queste ultime parole di Mussolini:
«Il più grande dolore che potrei provare sarebbe quello di rivedere nel territorio della Repubblica Sociale i carabinieri, la monarchia e la Confindustria. Sarebbe l’estrema delle mie umiliazioni. Dovrei considerare definitivamente chiuso il mio ciclo, finito».



ECCO SOPRA IL DEPLIANT CON FOTO DEL 1993,
DELLA FNCRSI PER IL 50° ANNIVERSARIO DELLA RSI
Dalla odierna ricorrenza ci viene un monito alla fede nella rinascita del popolo italiano, che il regime antifascista ha ridotto ad un grado di dissoluzione politica e di smarrimento morale mai registrato nella storia unitaria d'Italia.

Nel nome dei nostri caduti, offertisi in volontario olocausto per l'ONORE D'ITALIA nella continuazione del combattimento accanto ad alleati liberamente scelti, riaffermiamo:

CONTRO l'anacronismo delle privatizzazioni, CREDIAMO che «nulla di umano o spirituale esiste fuori dello Stato, sintesi e unità di ogni valore»;

CONTRO il mito dei progresso e dell'uguaglianza, CREDIAMO nella naturale disuguaglianza degli uomini e nella sempre risorgente forza dello spirito;

CONTRO la rinuncia alla vita, CREDIAMO nella fierezza che sempre accompagna una generazione cospicua ed intelligente;

CONTRO il mondialismo, CREDIAMO in un mondo di popoli liberi e sovrani;

CONTRO le plutocrazie affamatrici, CREDIAMO nella giusta ripartizione dei beni della Terra e nella partecipazione dei lavoratori alla integrale gestione delle imprese;

CONTRO il mercato, CREDIAMO nell'Europa unita, spiritualmente prima che economicamente;

CONTRO le strette di mano fra quanti hanno perduto il senso dell'onore e dell'onta, CREDIAMO alla forza degli UOMINI LIBERI d'Italia, nelle mani dei quali soltanto è lecito affidare la responsabilità dell'avvenire.

Ciò crediamo fino alla vittoria del sangue contro l'oro.

Italia - Repubblica - Socializzazione

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